Covid sempre covid fortissimamente covid.

di
genere
incesti

Purtroppo ho un fastidioso difetto di fabbrica, il mio testicolo sinistro si trova più basso rispetto al destro di circa un centimetro. Esteticamente non è un problema, sul
lato funzionale invece mi induce che ad ogni eccitazione deve corrispondere una eiaculazione altrimenti avverto un fastidioso dolore che sparisce dopo qualche ora
ed addirittura mi fa camminare in modo innaturale.
Mamma contagiata dal covid senza alcun sintomo, il giorno dopo l’ho seguita. Papà
per cercare di scamparla ha proposto di dormire nel mio letto ed io dovevo farlo con mamma nel letto matrimoniale. Ho cercato di oppormi, la sua scusante è stata che non poteva assentarsi dal lavoro. Mamma, giovanissima, trentasette anni, bella ragazza, seguendo i dettami di papà non usa tanto vestirsi, neanche d’inverno, tanto
che ci arrivano fatture del gas con importi rilevanti. Papà è un sostenitore del detto
-anche l'occhio vuole la sua parte- preferisce pagare e bearsi della visione. Io di anni ne ho diciassette, il poco tempo libero lo passo in palestra, perché lo studio
ne assorbe tanto. Tornando al covid, io e mamma spesso sul letto, a volte sul pc, raramente in cucina col vezzo di disinfettare con l’alcol tutto quello che entrava in
contatto con noi per evitare il contagio a papà. Dormire a fianco di mamma è un pericolo naturale, con papà sicuramente dorme nuda, con me eccezionalmente perizoma e reggiseno, se scende dal letto vestaglia trasparente. Mamma la vedevo come la mitica -Medusa- che trasformava in pietra tutto quello che guardava, a me trasforma in pietra solo il cazzo. Dopo la prima notte il risveglio è alquanto doloroso, infatti il testicolo mi da il solito dolore. Non capisco cosa mi abbia eccitato, non ho fatto sogni erotici, non ho fatto nulla per eccitarmi, l’unico modo forse sono entrato in contatto con mamma senza accorgermene, oppure il cervello si è sintonizzato sulla sua figa facendomi questo regalo. Avrei potuto sopportare il dolore stando sul letto a gambe allargate se a lei non fosse venuta l’idea di farmi bere il caffè in cucina. Non volevo coinvolgerla nel mio problema quindi cercai di normalizzare (soffrendo) la mia camminata, lei se ne accorse “Cos’hai”? “Nulla mamma, forse ho dormito male mi fa male la gamba” “Si perché cammini a gambe allargate”? “Te l’ho spiegato mamma” “A me non la dai a bere, spiegami il perché”. Quest’ultima frase la pronunciò fissandomi proprio lì. “Ho un problema con un testicolo stamattina” “E’ da tanto che ne soffri”? “Da sempre mamma, succede quando mi eccito e non riesco ad eiaculare” “E’ una cosa normale” “Sarà normale a me da dolore” “Andiamo sul letto fammi vedere” “Non ci penso proprio mamma” “Dai che siamo grandi e vaccinati, non crederai che è il primo cazzo che vedo” “Non ho questo sospetto, però…” “Ti ricordo che sei uscito da qui” indicandomi la figa”. Prendendomi la mano mi riporta sul letto “Stai fermo” mi abbassa le mutandine “Oh mio dio, il testicolo è gonfio, ma è gonfio anche il cazzo”? “ No mamma solo il testicolo è gonfio, il cazzo è barzotto” “Allarga le gambe e non ti muovere” voleva masturbarmi, il dolore divenne più forte. “Provo in quest’altro modo” Avevo chiuso gli occhi per il dolore, quando sentii avvolgermi il glande da labbra calde, un sollievo mi avvampò, con mamma che aveva il mio cazzo in bocca. Il piacere mi sopraffece, lasciai campo libero a quella iniziativa. La copiosa sborrata mise fine all’estasi.
Non volevo aprire gli occhi, sentii la sua voce impastata “Che buona la tua sborra”
Il dolore, come sapevo, sparito, un sollievo straripante. Senza dire parola trascorse
forse un minuto, poi “Ora ti svuoto completamente, non con la bocca però, sono
eccitata anch’io quindi provvedo con la figa” Ero in ballo, non volevo smettere. La prospettiva di penetrare la mia splendida mamma si stava avverando, la lasciai fare.
Mentre pensavo lei era già nuda, mi disse “Dai vienimi sopra tu che posso farti male”
La figa, allagata in ogni parte, accolse il mio cazzo. “Fai piano che mi voglio gustare
questo amplesso” . Senza mai guardarci, eravamo girati in senso opposto oppure ad occhi chiusi, non volevamo pensare di scopare io con la mamma e lei col figlio.
Durammo tantissimo come stavo per sborrare mi fermavo mentre lei comunque veniva. Quando le sborrai violentemente nella figa addirittura urlò tutto il suo piacere. Dopo un attimo di respiro “Hai sostituito degnamente, anzi meglio, tuo padre nella scopata giornaliera, benedetto covid, fino alla guarigione dovrai farlo ancora” Con lo stato d’animo contrastante annuii con lo sguardo senza rispondere.
Tornammo in cucina per mangiare un po’ di frutta, “Visto come cammini bene ora”?
“Mamma cosa abbiamo fatto”? “Quello che abbiamo fatto è niente rispetto a quello che dovremmo fare. Dai sbrigati a mangiare quella mela, io voglio la banana”.
Sette giorni fu la durata del covid, sette giorni di scopate con mamma che non conoscevo essere così troia.
scritto il
2023-02-20
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