Il palazzo dei profumi
di
Chi-lo-sa
genere
dominazione
Dominazione e bisex
Ero relativamente giovane e le donne mature mi attiravano naturalmente anche perchè si facevano intendere assai meglio delle ragazze della mia età ed ero in grado di comprenderne subito l'inclinazione.
Eleonora la incontrai ad una conferenza sulle tecniche dell'ikebana e fu attrazione a prima vista, la sua scollatura era una trappola irresistibile ed appena lei si accorse di aver fatto centro non ci volle molto acchè finissimo prima in un bar per un aperitivo e quindi a cena a... casa sua.
Naturalmente il dopocena vide il coronamento della seduzione ed il mio assalto fu in tutto e per tutto pilotato da un invisibile telecomando che mi condusse immediatamente in camera da letto.
La spogliai e mi spogliai con frenesia, in preda ad una feroce erezione e, senza nemmeno accorgermene, la mia faccia si ritrovò fra le sue cosce e la mia lingua fra le grandi labbra della sua vulva.
Mentre assaporavo, soggiogato completamente, i suoi umori in una crescente esaltazione, una mano sagace provocava e ritardava alternativamente il mio orgasmo.
Era bello e strano sentirsi schiavo del suo desiderio ed accordarle la completa manipolazione del mio.
Ora anche la sua bocca era sul mio pene in un perfetto sessantanove e bastò un completo scorrimento dello scroto e la calda saliva della sua bocca a far esplodere la mia eiaculazione.
Venni svuotato come una siringa sotto la pressione di dita sapienti e succhiato come un fiore e, come un fiore appena dischiuso, sopportai anche la carezza invadente e l'indagine erotica estesa ai testicoli e all'ano.
Accoglievo tutto con la gratitudine di chi è stato appena gratificato del più completo godimentto e riempito di un piacere che si può bere e gustare nei liquori del sesso e nel prolungamento di sapori e odori di quegli stessi liquori.
Eleonora si era rovesciata e mi premeva la bocca con labbra dolcissime ed ancora bagnate del mio sperma, realizzando in quel bacio la fusione dei nostri due liquidi sessuali.
I seni meravigliosamene premuti sul mio petto ondeggiavano carezzando con i suoi i miei capezzoli.
Ti lasceresti depilare completamente pube ed ano?
Tutto quello che vuoi, fino in fondo ad ogni pozzo in cui ti piacerà di sprofondarmi.
Vuoi essere il mio schiavo?
Si!
Sarai soddisfatto, alza le braccia sopra la testa e resta sdraiato!
Fui rapidamente legato alla testata del letto mani e piedi in maniera da avere le natiche sollevate dalla tensione delle corde ai piedi. Restai così fino alla completa rasatura del pelo pubico ed anale con un rasoio elettrico. Asportato questo, restava tuttavia una superficie ancora non perfettamente liscia e morbida al tatto.
Dovrò farti la barba quaggiù, hai paura del rasoio?
No, ho solo paura di godere ancora fuori di te!
Infatti sarò io a penetrare te!
No, questo no, ti prego...
E cominciai ad agitarmi nella pastoia delle corde.
A me piace molto stuprare i miei schiavi e dunque smettila di agitarti e godi senza lamentarti!
Aveva preso un asciugamano e me lo aveva passato sotto le natiche, approfittando abilmente della mia agitazione.
Quindi prese un magnifico pennello da barba in pelo di tasso, il sapone ed una vaschetta in cui miscelò velocemente l'acqua e il sapone da barba. Quando il pennello cominciò a coprire di schiuma pube ed ano ed indugiare particolarmente intorno all'ano sentii che avrei accettato qualsiasi cosa e che sarei venuto all'infinito sotto quella carezza che mi provocava già un piacere devastante.
Non ti azzardare a venire, ecco il rasoio, rischierei di evirarti!
Restai assolutamente immobile, mentre con la sapienza di un vero barbiere trattava natiche, testicoli ed ano, come le guance di un cliente esigente.
Ero sull'orlo di una rischiosa eiaculazione, godendo di una eccitazione senza precedenti, ed era il rischio ad eccitarmmi più del pericolo, non so come dire.
Ogni tanto il pennello tornava a carezzarmi ed il rasoio ad insitere in contropelo. Eleonora ora stava attenta a non sfiorarmi il glande con la morbida schiuma ed i flessuosi peli del pennello. Solo quando ogni lembo di pelle fu reso liscio ed imberbe, lei venne a darmi il colpo di grazia con dita leggere e un movimento irresistibile.
Vedevo la mia verga irrigarmi il ventre e le sue unghie scarlatte tenerla ferma mentre il mio corpo veniva scosso da un dilagante, tormentoso piacere.
Fu allora che successe qualcosa di straordinario: vidi il manico del pennello scomparire nella sua fessura ed il suo ciuffo di pelo e schiuma premermi con insistenza il foro anale, tentando di penetrarlo tutto e invadere l'ano di schiuma, come fosse sperma.
Ti piace? Dimmi che ti piace, che vuoi essere inculato da me. completamente e inesorabilmente, che vuoi il pennello tutto dentro!
Si, lo voglio! - Quasi gridai
Le sue mani sul mio ventre lo spalmavano del mio sperma e se lo portavano sui capezzoli che poi mi porgeva da leccare, mentre il pennello, come un meraviglioso e stranamente morbido pene continuava a premermi e carezzarmi il buco, avido di tutti suoi sottintesi.
Quando le sue morbide poppe smisero di premermi il petto ed il pene-pennello di ciucciarmi l'ano, fui slegato e spedito in bagno a sciacquarmi e liberare l'intestino da ogni impurità.
Avevo fretta di tornare su quel letto o dovunque mi fosse comandato dalla mia padrona e provare ancora e ancora il dominio della sua libidine.
Al mio ritorno la trovai di spalle, le natiche meravigliosamente pesanti che avrebbero gravato ancora sulla mia bocca ed i fianchi, sopra di esse, nelle cui pieghe profumate di sesso volevo immergermi e restare sommerso. Una striscetta di cuoio le rigava la vita e le cosce.
Su, sdraiati e lasciati prendere tutto!
Quando si girò e mi sovrastò, fra le sue cosce si agitava un pene di lattice con la punta, lo pseudoglande, biancheggiante di crema.
Non avevo più scampo, sarei stato sodomizzato da quella donna ermafrodito e quando cominciò a sospingermelo nell'ano fui scosso da nuovi e terribili brividi di piacere-orrore.
Volevo gridare ma dalla mia gola uscirono solo gridolini strozzati, mentre quel corpo estraneo cominciava a penetrarmi lentamente, ma inesorabilmente e il dolore diventava piacere.
Di! Dillo che lo vuoi tutto dentro!
Si, si lo voglio tutto dentro!
Vuoi per mia mano diventare gay, omosessuale, frocio?
No...si...no...
Insomma deciditi vuoi farti fare il culo, totalmente e completamente?
Si, ma da te...che sei donna?
Ma vorresti farti sborrare tutto?
Si, si..., ma...
Davvero? E allora niente ma, dovrai accettare un uomo...davanti a me!
No, no mi basti tu...fai piano...
Ormai non puoi più tirarti indietro e io voglio vederti inculato mentre mi lecchi la fica...vedrai che ti piacerà essere penetrato da due orgasmi contemporaneamente!
Ormai ero stato sfondato e posseduto da quella cosa stupendamente dura, ma fredda, capivo che oltre il piacere che mi stava invadendo corpo e cervello, nulla avrebbe potuto più farmi paura.
Si, sborrami tutto!
Io non posso mio caro, ma mi piacerà fornirti io stessa la soluzione subito!
Io tacevo, allora, sempre continuando il moto ondulatorio del pene posticcio che mi bloccava a gambe aperte sotto di se, si piegò di lato e prese un cellulare dal comodino, fece scattare un paio di volte un tasto di chiamata, evidentemente preselezionato, e subito stabilì la comunicazione con qualcuno che altrettanto evidentemente attendeva quella chiamata. Disse solo:
Va bene, Carlo, vieni pure!
Con chi hai parlato?
Aspetta e vedrai!
Non erano passati che pochi minuti, mentre venivo chiavato a ritmo di “mantenimento”, che udii chiaramente il rumore di una chiave nella serratura della porta d'ingresso, quello della porta che si apriva e si richiudeva e mentre volgevo la testa verso la fonte dei rumori, apparve un uomo che si stava sfilando una vestaglia e restando nudo ormai accanto a me.
Era un tipo decisamente brutto e volgare con una pancia prominente da un torso flaccido e peloso, con due capezzoli rosei che spuntavano dalla peluria brizzolata ed un pene in piena erezione, che, al di là o forse a causa di una sorta di ribrezzo, mi ipnotizzò all'istante. Si, mi dissi subito, quel vago moto di schifo che si era fatto spazio nel mio cervello, mi induceva, anzi mi forzava a non avere alcuna remora nell'accettarlo.
Attendevo ad occhi sbarrati, credo, la penetrazione e l'ultima, intima accettazione del possesso da parte del mio stesso sesso.
Eleonora sapeva molto bene quello che doveva fare e si tolse di botto, facendomi fare un sobbalzo di dolore e voglia insieme di riempire subito quel vuoto di penetrazione.
Ecco, carissimo tu volevi un fornitore di vero sperma e Carlo non vedeva l'ora di di riempire di sborra un bel ragazzino come te. Ora usa la lingua e leccami a fondo, come hai fatto prima e lasciati ingozzare di sborra dalla gran minchia di Carlo!
Non potevo ribellarmi, ma ero assolutamente arrapato dalla nuova situazione e sentivo il mio buco completamente disponibile ed oltremodo voglioso di godere del contatto con quell'uomo e sopratutto di assaggiare il frutto delle sue voglie. Chiesi ad Eleonora di slegarmi e poter usare le mani.
Il ventre dell'uomo venne immediatamente a premere il mio ed alzandomi le gambe sopre le spalle ebbe la completa disponibilità del mio culo e del mio orifizio anale.
A quel punto Eleonora si sdraiò su di me: grandi labbra su le mie labbra e le sue ad ingoiare il mio pene, Carlo non era affatto impedito dalla posizione di Eleonora e dette inizio ad una penetrazione meravigliosamente profonda. Il suo pene mi empiva senza sforzo e pulsava nel mio intestino all'unisono con le contrazioni che mi suscitava con una serie di sapienti colpi di reni. Le mie mni viaggiavano come impazzite fra i capezzoli di Eleonora e la folta peluria pettorale, ventrale e pubica di Carlo. Le due fessure di Eleonora sbavavano e circondavano sempre piu avidamente i miei due serpenti: lingua e cazzo ed il cazzo di Carlo faceva del mio culo una pulsante figa spalancata e succhiante come non avrei mai sospettato.
Che dire di più. La notte fu lunghissima e sempre più calda, sfibrante, e.... umida. Il profumo di tutte quelle ejaculazioni continua a riempire buona parte delle mie notti tuttora ed il mio immaginario non ha più spazio per nuove avventure.
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Diceva, quando ero piccolo, ogni tanto la mia mamma (profetica la mia mamma) e io che ci ho messo trentanni per scoprirlo!
…........Se fa il cattivo
Questo bimbo a chi lo do?
Lo do alla befana
per questa settimana
o lo do all'uomo nero
per un anno tutto intero?
Ero relativamente giovane e le donne mature mi attiravano naturalmente anche perchè si facevano intendere assai meglio delle ragazze della mia età ed ero in grado di comprenderne subito l'inclinazione.
Eleonora la incontrai ad una conferenza sulle tecniche dell'ikebana e fu attrazione a prima vista, la sua scollatura era una trappola irresistibile ed appena lei si accorse di aver fatto centro non ci volle molto acchè finissimo prima in un bar per un aperitivo e quindi a cena a... casa sua.
Naturalmente il dopocena vide il coronamento della seduzione ed il mio assalto fu in tutto e per tutto pilotato da un invisibile telecomando che mi condusse immediatamente in camera da letto.
La spogliai e mi spogliai con frenesia, in preda ad una feroce erezione e, senza nemmeno accorgermene, la mia faccia si ritrovò fra le sue cosce e la mia lingua fra le grandi labbra della sua vulva.
Mentre assaporavo, soggiogato completamente, i suoi umori in una crescente esaltazione, una mano sagace provocava e ritardava alternativamente il mio orgasmo.
Era bello e strano sentirsi schiavo del suo desiderio ed accordarle la completa manipolazione del mio.
Ora anche la sua bocca era sul mio pene in un perfetto sessantanove e bastò un completo scorrimento dello scroto e la calda saliva della sua bocca a far esplodere la mia eiaculazione.
Venni svuotato come una siringa sotto la pressione di dita sapienti e succhiato come un fiore e, come un fiore appena dischiuso, sopportai anche la carezza invadente e l'indagine erotica estesa ai testicoli e all'ano.
Accoglievo tutto con la gratitudine di chi è stato appena gratificato del più completo godimentto e riempito di un piacere che si può bere e gustare nei liquori del sesso e nel prolungamento di sapori e odori di quegli stessi liquori.
Eleonora si era rovesciata e mi premeva la bocca con labbra dolcissime ed ancora bagnate del mio sperma, realizzando in quel bacio la fusione dei nostri due liquidi sessuali.
I seni meravigliosamene premuti sul mio petto ondeggiavano carezzando con i suoi i miei capezzoli.
Ti lasceresti depilare completamente pube ed ano?
Tutto quello che vuoi, fino in fondo ad ogni pozzo in cui ti piacerà di sprofondarmi.
Vuoi essere il mio schiavo?
Si!
Sarai soddisfatto, alza le braccia sopra la testa e resta sdraiato!
Fui rapidamente legato alla testata del letto mani e piedi in maniera da avere le natiche sollevate dalla tensione delle corde ai piedi. Restai così fino alla completa rasatura del pelo pubico ed anale con un rasoio elettrico. Asportato questo, restava tuttavia una superficie ancora non perfettamente liscia e morbida al tatto.
Dovrò farti la barba quaggiù, hai paura del rasoio?
No, ho solo paura di godere ancora fuori di te!
Infatti sarò io a penetrare te!
No, questo no, ti prego...
E cominciai ad agitarmi nella pastoia delle corde.
A me piace molto stuprare i miei schiavi e dunque smettila di agitarti e godi senza lamentarti!
Aveva preso un asciugamano e me lo aveva passato sotto le natiche, approfittando abilmente della mia agitazione.
Quindi prese un magnifico pennello da barba in pelo di tasso, il sapone ed una vaschetta in cui miscelò velocemente l'acqua e il sapone da barba. Quando il pennello cominciò a coprire di schiuma pube ed ano ed indugiare particolarmente intorno all'ano sentii che avrei accettato qualsiasi cosa e che sarei venuto all'infinito sotto quella carezza che mi provocava già un piacere devastante.
Non ti azzardare a venire, ecco il rasoio, rischierei di evirarti!
Restai assolutamente immobile, mentre con la sapienza di un vero barbiere trattava natiche, testicoli ed ano, come le guance di un cliente esigente.
Ero sull'orlo di una rischiosa eiaculazione, godendo di una eccitazione senza precedenti, ed era il rischio ad eccitarmmi più del pericolo, non so come dire.
Ogni tanto il pennello tornava a carezzarmi ed il rasoio ad insitere in contropelo. Eleonora ora stava attenta a non sfiorarmi il glande con la morbida schiuma ed i flessuosi peli del pennello. Solo quando ogni lembo di pelle fu reso liscio ed imberbe, lei venne a darmi il colpo di grazia con dita leggere e un movimento irresistibile.
Vedevo la mia verga irrigarmi il ventre e le sue unghie scarlatte tenerla ferma mentre il mio corpo veniva scosso da un dilagante, tormentoso piacere.
Fu allora che successe qualcosa di straordinario: vidi il manico del pennello scomparire nella sua fessura ed il suo ciuffo di pelo e schiuma premermi con insistenza il foro anale, tentando di penetrarlo tutto e invadere l'ano di schiuma, come fosse sperma.
Ti piace? Dimmi che ti piace, che vuoi essere inculato da me. completamente e inesorabilmente, che vuoi il pennello tutto dentro!
Si, lo voglio! - Quasi gridai
Le sue mani sul mio ventre lo spalmavano del mio sperma e se lo portavano sui capezzoli che poi mi porgeva da leccare, mentre il pennello, come un meraviglioso e stranamente morbido pene continuava a premermi e carezzarmi il buco, avido di tutti suoi sottintesi.
Quando le sue morbide poppe smisero di premermi il petto ed il pene-pennello di ciucciarmi l'ano, fui slegato e spedito in bagno a sciacquarmi e liberare l'intestino da ogni impurità.
Avevo fretta di tornare su quel letto o dovunque mi fosse comandato dalla mia padrona e provare ancora e ancora il dominio della sua libidine.
Al mio ritorno la trovai di spalle, le natiche meravigliosamente pesanti che avrebbero gravato ancora sulla mia bocca ed i fianchi, sopra di esse, nelle cui pieghe profumate di sesso volevo immergermi e restare sommerso. Una striscetta di cuoio le rigava la vita e le cosce.
Su, sdraiati e lasciati prendere tutto!
Quando si girò e mi sovrastò, fra le sue cosce si agitava un pene di lattice con la punta, lo pseudoglande, biancheggiante di crema.
Non avevo più scampo, sarei stato sodomizzato da quella donna ermafrodito e quando cominciò a sospingermelo nell'ano fui scosso da nuovi e terribili brividi di piacere-orrore.
Volevo gridare ma dalla mia gola uscirono solo gridolini strozzati, mentre quel corpo estraneo cominciava a penetrarmi lentamente, ma inesorabilmente e il dolore diventava piacere.
Di! Dillo che lo vuoi tutto dentro!
Si, si lo voglio tutto dentro!
Vuoi per mia mano diventare gay, omosessuale, frocio?
No...si...no...
Insomma deciditi vuoi farti fare il culo, totalmente e completamente?
Si, ma da te...che sei donna?
Ma vorresti farti sborrare tutto?
Si, si..., ma...
Davvero? E allora niente ma, dovrai accettare un uomo...davanti a me!
No, no mi basti tu...fai piano...
Ormai non puoi più tirarti indietro e io voglio vederti inculato mentre mi lecchi la fica...vedrai che ti piacerà essere penetrato da due orgasmi contemporaneamente!
Ormai ero stato sfondato e posseduto da quella cosa stupendamente dura, ma fredda, capivo che oltre il piacere che mi stava invadendo corpo e cervello, nulla avrebbe potuto più farmi paura.
Si, sborrami tutto!
Io non posso mio caro, ma mi piacerà fornirti io stessa la soluzione subito!
Io tacevo, allora, sempre continuando il moto ondulatorio del pene posticcio che mi bloccava a gambe aperte sotto di se, si piegò di lato e prese un cellulare dal comodino, fece scattare un paio di volte un tasto di chiamata, evidentemente preselezionato, e subito stabilì la comunicazione con qualcuno che altrettanto evidentemente attendeva quella chiamata. Disse solo:
Va bene, Carlo, vieni pure!
Con chi hai parlato?
Aspetta e vedrai!
Non erano passati che pochi minuti, mentre venivo chiavato a ritmo di “mantenimento”, che udii chiaramente il rumore di una chiave nella serratura della porta d'ingresso, quello della porta che si apriva e si richiudeva e mentre volgevo la testa verso la fonte dei rumori, apparve un uomo che si stava sfilando una vestaglia e restando nudo ormai accanto a me.
Era un tipo decisamente brutto e volgare con una pancia prominente da un torso flaccido e peloso, con due capezzoli rosei che spuntavano dalla peluria brizzolata ed un pene in piena erezione, che, al di là o forse a causa di una sorta di ribrezzo, mi ipnotizzò all'istante. Si, mi dissi subito, quel vago moto di schifo che si era fatto spazio nel mio cervello, mi induceva, anzi mi forzava a non avere alcuna remora nell'accettarlo.
Attendevo ad occhi sbarrati, credo, la penetrazione e l'ultima, intima accettazione del possesso da parte del mio stesso sesso.
Eleonora sapeva molto bene quello che doveva fare e si tolse di botto, facendomi fare un sobbalzo di dolore e voglia insieme di riempire subito quel vuoto di penetrazione.
Ecco, carissimo tu volevi un fornitore di vero sperma e Carlo non vedeva l'ora di di riempire di sborra un bel ragazzino come te. Ora usa la lingua e leccami a fondo, come hai fatto prima e lasciati ingozzare di sborra dalla gran minchia di Carlo!
Non potevo ribellarmi, ma ero assolutamente arrapato dalla nuova situazione e sentivo il mio buco completamente disponibile ed oltremodo voglioso di godere del contatto con quell'uomo e sopratutto di assaggiare il frutto delle sue voglie. Chiesi ad Eleonora di slegarmi e poter usare le mani.
Il ventre dell'uomo venne immediatamente a premere il mio ed alzandomi le gambe sopre le spalle ebbe la completa disponibilità del mio culo e del mio orifizio anale.
A quel punto Eleonora si sdraiò su di me: grandi labbra su le mie labbra e le sue ad ingoiare il mio pene, Carlo non era affatto impedito dalla posizione di Eleonora e dette inizio ad una penetrazione meravigliosamente profonda. Il suo pene mi empiva senza sforzo e pulsava nel mio intestino all'unisono con le contrazioni che mi suscitava con una serie di sapienti colpi di reni. Le mie mni viaggiavano come impazzite fra i capezzoli di Eleonora e la folta peluria pettorale, ventrale e pubica di Carlo. Le due fessure di Eleonora sbavavano e circondavano sempre piu avidamente i miei due serpenti: lingua e cazzo ed il cazzo di Carlo faceva del mio culo una pulsante figa spalancata e succhiante come non avrei mai sospettato.
Che dire di più. La notte fu lunghissima e sempre più calda, sfibrante, e.... umida. Il profumo di tutte quelle ejaculazioni continua a riempire buona parte delle mie notti tuttora ed il mio immaginario non ha più spazio per nuove avventure.
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Diceva, quando ero piccolo, ogni tanto la mia mamma (profetica la mia mamma) e io che ci ho messo trentanni per scoprirlo!
…........Se fa il cattivo
Questo bimbo a chi lo do?
Lo do alla befana
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