L'occasione fa l'uomo ladro 4
di
Aldo. 59
genere
incesti
Torno di nuovo al locale e mi siedo nello stesso posto, solo che questa volta senza compagnia. Ordino un gin tonic e mi rilasso sulla comoda poltroncina osservando le persone che si trovano all'interno.
Dopo alcuni minuti si avvicina una ragazza bionda, magra ma con un seno da favola, "Ciao sono Fabiana, posso farti compagnia?" " Si basta che non mi costi troppo:" gli rispondo mettendomi sulla difensiva. "Ma no guarda mi hai frainteso, non sono una prostituta, siccome dovevo vedermi con degli amici che non sono venuti adesso mi secca dover andare a casa.", "Ah ok allora posso offrirti da bere, cosa prendi?" " Va bene quello che hai preso tu, gin tonic vero?" " Si." Chiamo il cameriere e faccio l'ordinazione. Restammo a parlare per un po, poi lei disse che voleva uscire a fumare una sigaretta. Io la segui fuori ed anche io ne fumai una anche se non fumo spesso.
Restammo ancora un quarto d'ora a parlare, al che gli dico che sarei andato a letto, l'indomani avrei dovuto lavorare. " Ok allora mi accompagni a casa per favore, sono venuta con l'autobus, e questa sera non vedo nessuno che conosco per un passaggio." " Ma certo ti porto io a casa andiamo." Lei entra nel locale per recuperare le sue cose, e mentre mi gira le spalle posso notare il suo bel culetto celato dai leggins neri che mettevano in mostra le sue chiappette belle aperte.
Mi disse che non abitava molto lontano, cinque minuti di macchina e saremmo arrivati. " Dai fermati in quel piccolo spiazzo, ci fumiamo ancora una sigaretta e poi vado a casa" mi disse con un sorriso a 32 denti.
Feci come mi disse e posteggiai a ridosso della siepe di recinzione. Spensi il motore ed ancora prima che potessi prendere il pacchetto di sigarette Fabiana con inaspettata agilità mi mise la lingua in bocca. Un bacio travolgente, da togliere il fiato. Ripresomi dalla sorpresa risposi con piacere e ne approfittai per palpare quel seno stupendo, duro. Aveva i capezzoli non molto grandi ma duri come nocciole. Li presi in bocca primo uno e poi l'altro, Fabiana gemeva, gemeva forte e mi tirava per i capelli spingendomi sino al suo ombelico. A questo punto afferro l'elastico dei leggins e delle mutandine e li faccio scendere sino a toglierli del tutto. poi passo a baciargli l'interno coscia, vicino alla fica. Emanava un odore dolciastro ed acre allo stesso tempo. Iniziai a leccarle la fica per poi passare al clitoride fino al perineo ed oltre fino al culo. Lei gemeva sino a quando raggiunse un orgasmo devastante che la fece contorcere tutta.
Appena si riprese mi slacciò i pantaloni afferrando il mio cazzo che stava per scoppiare e se lo ficcò direttamente in bocca. Con la lingua lo avvolgeva e lo leccava dalle palle al glande e viceversa. Un pompino fantastico, peccato che non durai molto e poco prima di venire l'avvisai. Mi disse non preoccuparti sborra pure nella mia bocca, ne vado matta:" Sborrai pure l'anima, e Fabiana, come aveva detto, inghiottì tutto ed alla fine mi ripulì il cazzo a colpi di lingua.
" Bene si è fatto tardi, accompagnami a casa, comunque sei stato dolcissimo, un vero galantuomo, però adesso si è fatto tardi. Ah eccoti il mio numero di telefono, se ti va puoi chiamarmi."
L'accompagnai a casa e tornai in albergo dove dopo una calda doccia mi misi a dormire pensando alla serata trascorsa ed a quella che verrà.
(continua)
Dopo alcuni minuti si avvicina una ragazza bionda, magra ma con un seno da favola, "Ciao sono Fabiana, posso farti compagnia?" " Si basta che non mi costi troppo:" gli rispondo mettendomi sulla difensiva. "Ma no guarda mi hai frainteso, non sono una prostituta, siccome dovevo vedermi con degli amici che non sono venuti adesso mi secca dover andare a casa.", "Ah ok allora posso offrirti da bere, cosa prendi?" " Va bene quello che hai preso tu, gin tonic vero?" " Si." Chiamo il cameriere e faccio l'ordinazione. Restammo a parlare per un po, poi lei disse che voleva uscire a fumare una sigaretta. Io la segui fuori ed anche io ne fumai una anche se non fumo spesso.
Restammo ancora un quarto d'ora a parlare, al che gli dico che sarei andato a letto, l'indomani avrei dovuto lavorare. " Ok allora mi accompagni a casa per favore, sono venuta con l'autobus, e questa sera non vedo nessuno che conosco per un passaggio." " Ma certo ti porto io a casa andiamo." Lei entra nel locale per recuperare le sue cose, e mentre mi gira le spalle posso notare il suo bel culetto celato dai leggins neri che mettevano in mostra le sue chiappette belle aperte.
Mi disse che non abitava molto lontano, cinque minuti di macchina e saremmo arrivati. " Dai fermati in quel piccolo spiazzo, ci fumiamo ancora una sigaretta e poi vado a casa" mi disse con un sorriso a 32 denti.
Feci come mi disse e posteggiai a ridosso della siepe di recinzione. Spensi il motore ed ancora prima che potessi prendere il pacchetto di sigarette Fabiana con inaspettata agilità mi mise la lingua in bocca. Un bacio travolgente, da togliere il fiato. Ripresomi dalla sorpresa risposi con piacere e ne approfittai per palpare quel seno stupendo, duro. Aveva i capezzoli non molto grandi ma duri come nocciole. Li presi in bocca primo uno e poi l'altro, Fabiana gemeva, gemeva forte e mi tirava per i capelli spingendomi sino al suo ombelico. A questo punto afferro l'elastico dei leggins e delle mutandine e li faccio scendere sino a toglierli del tutto. poi passo a baciargli l'interno coscia, vicino alla fica. Emanava un odore dolciastro ed acre allo stesso tempo. Iniziai a leccarle la fica per poi passare al clitoride fino al perineo ed oltre fino al culo. Lei gemeva sino a quando raggiunse un orgasmo devastante che la fece contorcere tutta.
Appena si riprese mi slacciò i pantaloni afferrando il mio cazzo che stava per scoppiare e se lo ficcò direttamente in bocca. Con la lingua lo avvolgeva e lo leccava dalle palle al glande e viceversa. Un pompino fantastico, peccato che non durai molto e poco prima di venire l'avvisai. Mi disse non preoccuparti sborra pure nella mia bocca, ne vado matta:" Sborrai pure l'anima, e Fabiana, come aveva detto, inghiottì tutto ed alla fine mi ripulì il cazzo a colpi di lingua.
" Bene si è fatto tardi, accompagnami a casa, comunque sei stato dolcissimo, un vero galantuomo, però adesso si è fatto tardi. Ah eccoti il mio numero di telefono, se ti va puoi chiamarmi."
L'accompagnai a casa e tornai in albergo dove dopo una calda doccia mi misi a dormire pensando alla serata trascorsa ed a quella che verrà.
(continua)
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
L'occasione fa l'uomo ladro 5
Commenti dei lettori al racconto erotico