Pulizie approfondite
di
Castigatore
genere
etero
La settimana lavorativa volge al termine e come ogni venerdì, verso le 17 circa, arriva la donna che si occupa delle pulizie. Roberta è il suo nome, ha 47 anni portati egregiamente e mi ha affascinato dalla prima volta che l’ho incontrata.
Oggi sono già usciti tutti i miei colleghi ed i titolari sicchè in azienda ci siamo solo noi due. La vedo, a breve distanza da me, intenta nel suo lavoro e, neanche a farlo apposta, chinandosi per raccogliere una carta mette in mostra un perizoma leopardato, che fa capolino tra i suoi pantaloncini attillati. Una visione che manda i miei ormoni in subbuglio e allora le rendo la sua provocazione fingendo di urtarla accidentalmente, in modo da farle sentire tutta la mia attrazione sul suo fondoschiena. Poi, come se niente fosse, torno a sedermi alla mia scrivania. In realtà il mio gesto non la lascia indifferente e, chiusa a chiave la porta d’entrata e abbassato le saracinesche, si dirige verso di me.
Mi giro piano e me la ritrovo al mio cospetto completamente nuda e si adagia sopra di me. –E’ ora di fare sul serio! Da due anni aspetto questo momento!- afferma vogliosa prima di baciarmi sulla bocca. Limoniamo animatamente, come due ragazzini, mentre le mie mani scorrono sulle sue gambe, lisce e abbronzate, per andare a palpare il suo sedere marmoreo. Per non essere da meno va nel contempo a tastare il mio pacco rigonfio, trovandolo in perfetta forma. Mi sfila la maglietta, scendendo a sbaciucchiarmi il petto e l’addome, e di seguito i jeans e gli slip, pareggiando la sua nudità.
Così facendo però libera la mia portentosa erezione, che svetta fiera, e si getta ai miei piedi quasi in adorazione. –Madonna Santissima! Hai un uccello enorme! E’ talmente grosso da far paura! Mio marito l’avrà metà del tuo! Mi sa che oggi è il mio giorno fortunato!- sono le sue parole che ora lasciano spazio ai fatti. Inizia a massaggiarmi lo scroto e da esso risale a leccarlo come un cono gelato, soffermandosi a spazzolarmi il glande. Per renderla conscia della consistenza glielo sbatto in faccia schiaffeggiandola ripetutamente. Quindi lo accoglie tra le sue labbra morbide e lo massaggia ritmicamente dall’alto verso il basso. Lo succhia sempre più a fondo, guardandomi negli occhi, prendendolo sino alla gola e rischiando quasi di soffocare. Una splendida pompinara che mi regala emozioni mai provate fino ad oggi. Il suo operato è encomiabile ma debbo interromperla per passare al contrattacco.
L’aiuto a rialzarsi ritrovandomi a pochi centimetri dallo spettacolo della sua fica imperiale. La sfioro delicatamente verificando che è già fradicia oltre che assai profumata e colgo l’occasione per assaporarla. La mia lingua scorre sulle sue grandi labbra e va a stuzzicare ostinatamente il suo clitoride. Sono sufficienti pochi minuti per l’arrivo di un fiume dei suoi umori, segno inequivocabile che è già venuta, testimoniando –Se sei così bravo con la lingua non oso immaginare cosa mi attenda, anche perché è da una vita che non faccio sesso!-.
Di conseguenza rimango seduto, l’agevolo a salire sopra di me e le infilo il mio membro nella sua vagina, stretta ma ottimamente lubrificata, ma solo per mezza misura. La penetro in maniera lenta ma costante, ben assecondato dal suo contro-movimento. Le sensazioni sono già buonissime come il gradimento che mi esprime –Finalmente sesso con la S maiuscola!- tra un sospiro e l’altro. Io però non mi accontento e per movimentare ulteriormente la situazione stringo i suoi fianchi tra le mani e affondo la bocca sui suoi seni rotondi, leccando incessantemente i suoi capezzoli turgidissimi. Il legame è ancor più coinvolgente con l’eccitazione è alle stelle per entrambi, ma la sua in particolar modo. L’ascolto ansimare profondamente e tessere le mie lodi –Tu si che sei un vero uomo, al contrario di quello che mi aspetta a casa con il suo inutile stuzzicadenti!- ma proprio in quell’istante riceve la chiamata del marito. -Eccolo l’idiota!- commenta e risponde senza interrompere il nostro coito. Lui -Dove sei?– e lei -Sono al lavoro, sto scopando in ufficio-; di nuovo lui –Quando torni?- e lei –Spero di venire al più presto! Ciao!-. I suoi doppi sensi meritano un giusto premio, con una serie di spinte più vigorose. Il risultato finale vede la signora inarcare la testa all’indietro e tagliare il traguardo del ricercato orgasmo che non manca affatto di sottolineare –Aaaah! Sìììì! Vengo! Vengoooo! Vengoooooooo!-. Una piccola pausa per recuperare le forze, tornando in piedi, ed esprimere il suo giudizio –Sei un grande, in tutti i sensi! Ho dovuto attendere di arrivare a 45 anni per capire cosa significhi godere! Ne è valsa veramente la pena!-. Anch’io le do la mia opinione –Devo ammettere che ti desideravo da tempo, ma non credevo certo che fossi così zoccola!- e la sua replica non manca –Lo sono solo per te! Ho ancora una voglia matta del tuo cazzone!-, alzando contemporaneamente la gamba destra e appoggiandola sul tavolo.
Io mi avvicino immediatamente per accontentarla e glielo scaravento dentro in tutta la sua lunghezza, infilzandola come un coltello nel burro. La sua gioia è incontenibile –Neanche nei miei sogni più arditi pensavo di prendere un arnese del genere nella mia passerina!- ancor prima di partire. Incomincio a pompare in modo costante ma perentorio facendole gustare ad ogni colpo tutti i miei 22 centimetri nel suo ventre. Sul suo volto appare un’espressione da vera porca, entusiasta di farsi trombare senza ritegno, ed i suoi mugolii –Mmmm! Mmmm! Mmmm!- ci fanno da colonna sonora. –Ti piace la mia minchia?- l’interrogo con sarcasmo trovando naturalmente il suo riscontro –Sì, mi fai impazzire! Mi sembra quasi di sentirla in gola!-. Proseguo, ma senza forzare a chiavare la mia bellissima partner che pare sempre più estasiata. Di lì a poco, infatti, raggiunge nuovamente il suo scopo e viene un’altra volta esplodendo tutta l’energia che ha accumulato –Aaaah! Sì! Sìììì! Sììììììì! Sìììììììììì!-. In preda alla concitazione mi prega –Sei il numero uno! Non fermarti, ti supplico! Dammelo ancora!-.
Roberta è davvero infoiata ed è mio dovere soddisfarla come si deve. Faccio presa sui suoi glutei sodi per avere una trazione più efficace e accelero gradualmente l’andatura del nostro copulare. E’ già letteralmente in brodo di giuggiole ed euforica per il trattamento di favore che le sto riservando. Ora sto montando questa puledra ad un ritmo incalzante accompagnato dai suoi continui –Aaaah! Aaaah! Aaaah!- che definiscono tutta la sua libidine. Siamo due animali che seguono senza freni l’istinto primordiale dell’accoppiamento. Un amplesso straordinario, senza un secondo di respiro e nessun segnale di cedimento da una parte o dall’altra. Sono scene meritevoli del premio Oscar come miglior film porno e per questo le sussurro –Godi baldracca! Godi!-. La milfona è al settimo cielo e prende alla lettera il mio input collezionando un ulteriore obiettivo, ben esplicitato –Sì! Sìììì! Vengo ancora! Ancoraaaa! Ancoraaaaaaaa!-.
Potrei essere appagato per ciò che ho fatto finora, ma non è così. La nostra passione avanza senza alcun freno inibitore. In verità la vista del suo fisico strepitoso, unito alla sua faccia da maialona, mi spingono a fotterla persino più forte. In tal modo la porto a gemere in maniera ancora più acuta e senza soluzione di continuità. Le esprimo un mio giudizio, senza peli sulla lingua, -Sei una grandissima puttana- con la sua pronta risposta –Sììì! E tu sei uno stallone! Trombamiiii!-. E allora procedo a scoparla, con focosa veemenza, con il mio cazzo che picchia nella sua fica bollente come un martello pneumatico. Mi sta facendo godere come un porco, ma la cosa vale, in forma maggiore, reciprocamente per lei. La nostra sublime unione sta per culminare, secondo natura, con dei fuochi artificiali. La magniFICA femmina che ho di fronte ha un altro eclatante, ma strameritato orgasmo –Oh mio Dio! Oh Dio! Aaaah! Aaaaaah! Aaaaaaaah! Aaaaaaaaaah!- al quale mi sto approssimando a grandi passi anch’io. Intuendo la condizione mi fa un chiaro invito –Dai amore, vienimi dentro! Voglio il tuo sperma!- che io accolgo volentieri. Con una potente eiaculazione, invocata dai suoi –Riempimi! Riempimi!-, le riverso un mare del mio seme nella sua vagina, per la felicità di ambedue. Un po’ di calma per separarci e rifiatare per le fatiche appena passate.
La situazione si riaccende poco dopo, e precisamente quando nota che il mio pene non si è assolutamente ammosciato. Dandomi nuovamente dimostrazione di essere una sgualdrina di prim’ordine, si struscia le sue chiappe snelle sopra di esso spiegandomi –Lì dietro non c’è mai entrato nessuno! Del resto era inutile darlo al mio insulso marito! Sono ancora verginella… per qualche secondo!- Visto la sua scaltrezza non mi resta che passare all’azione, approcciando il suo culetto da paura. Con accortezza violo il suo deretano, che era davvero molto serrato, inserendoci solamente la mia grossa cappella. Parto a muovermi con cautela, per abituarla alla nuova e incredibile avventura che questa fantastica donna sta vivendo. Le sue smorfie per il giustificato dolore iniziale lasciano ben presto lo spazio al piacere come da sua attestazione – Che figata! Dai amore mio rompimi il culo! Aprimelo con il tuo mostruoso cazzone!-. Alla sua richiesta perversa ribatto –Stai tranquilla scrofa che adesso arriva il bello!-, parlandole all’orecchio. Con una spinta secca le ficco nel suo sfintere la mia nerchia per l’intera lunghezza, sventrandola a dovere. Poi afferro la sua chioma riccia nella mano destra e vado a impalarla con un passo incalzante. Roberta non è in grado di controllare il suo delirio, emettendo grida animalesche come un’ossessa –Aaah! Aaah!- che sono la sintesi esatta dell’impeto del nostro rapporto anale. Non pago mi impegno pure a sditalinare per bene la sua fica portandola a zampillare come una fontana. In verità la sto possedendo in anima e corpo, consentendole di vivere un’esperienza più unica che rara. La mia tesi trova subito la sua conferma –Sono tutta tua! Godo come una cagna in calore!-. Dal mio canto le ribadisco la mia convinzione –Sei proprio una troia! Sei contenta di farti inchiappettare?- alla quale risponde –Certo, mi fai morire! Sei un mito!- e incitandomi –Sfondami! Sfondami!-. E’ perciò, con tutte le mie forze rimanenti, faccio in modo di esaudire i suoi desideri osceni. La inculo a sangue a una velocità irrefrenabile, guidato da un arrapamento senza eguali. Noto con orgoglio che a terra si è formata un’ampia chiazza dei suoi umori vaginali, a dimostrazione del fatto che è venuta più volte. Giunto ormai all’apice della nostra unione mi sfilo dal suo ano, che risulta decisamente sconquassato.
La meravigliosa signora si dimostra alquanto sveglia, fiondandosi in ginocchio innanzi a me per prendere in mano il discorso. Mena la mia mazza con le sue mani, rese ruvide dal lavoro, esortandomi –Dammi la sborra tesoro mio!-. Basta una manciata di secondi e posso concretizzare tutti i miei sforzi. Il suo viso raggiante, a bocca appositamente aperta, è imbrattato, con una potenza inaudita da una serie interminabile di schizzate di caldo sperma. Se lo ingoia avidamente, per la maggior parte, ripulendomi la cappella con ammirevole dedizione, per la mia delizia.
Si rimette in piedi sorridente, in quanto è al settimo cielo per le emozioni appena vissute. Mi fornisce una sua analisi a riguardo –E’ scontato dire che questa è stata di gran lunga la migliore nonché la prima “vera” scopata della mia vita! Mi hai fottuta in ogni buco in modo divino e con una passionalità ineguagliabile, regalandomi la tua sborra! Ho goduto come una vaccona, oltre ogni limite, mentre il tuo uccellone si faceva largo dentro di me! Mi sento come una ragazzina che ha appena perso la verginità perché oggi ho capito cosa sia veramente il sesso! Credo che ogni venerdì potremmo divertirci alla grande!-. Per essere corretto le espongo la mia disamina –Senza di te tutto ciò non sarebbe esistito! Hai un corpo da fare invidia a una qualsiasi ventenne! Sei stata un’amante focosa e disinibita, lasciandoti guidare solo dalla voglia di prendere il mio cazzo duro! E’ stato un piacere sbatterti in maniera sfrenata, martellandoti la fica maestosa e sverginandoti il culo irresistibile tra le tue urla! Sei davvero un troione da competizione da scopare senza pietà!-.
Questo non era un traguardo ma solo l’inizio di una infinita serie di pulizie approfondite, che mi vedono scopare e riempire costantemente di sperma questa puttana, di nome Roberta, per un’estasi reciproca ed irrinunciabile!
Oggi sono già usciti tutti i miei colleghi ed i titolari sicchè in azienda ci siamo solo noi due. La vedo, a breve distanza da me, intenta nel suo lavoro e, neanche a farlo apposta, chinandosi per raccogliere una carta mette in mostra un perizoma leopardato, che fa capolino tra i suoi pantaloncini attillati. Una visione che manda i miei ormoni in subbuglio e allora le rendo la sua provocazione fingendo di urtarla accidentalmente, in modo da farle sentire tutta la mia attrazione sul suo fondoschiena. Poi, come se niente fosse, torno a sedermi alla mia scrivania. In realtà il mio gesto non la lascia indifferente e, chiusa a chiave la porta d’entrata e abbassato le saracinesche, si dirige verso di me.
Mi giro piano e me la ritrovo al mio cospetto completamente nuda e si adagia sopra di me. –E’ ora di fare sul serio! Da due anni aspetto questo momento!- afferma vogliosa prima di baciarmi sulla bocca. Limoniamo animatamente, come due ragazzini, mentre le mie mani scorrono sulle sue gambe, lisce e abbronzate, per andare a palpare il suo sedere marmoreo. Per non essere da meno va nel contempo a tastare il mio pacco rigonfio, trovandolo in perfetta forma. Mi sfila la maglietta, scendendo a sbaciucchiarmi il petto e l’addome, e di seguito i jeans e gli slip, pareggiando la sua nudità.
Così facendo però libera la mia portentosa erezione, che svetta fiera, e si getta ai miei piedi quasi in adorazione. –Madonna Santissima! Hai un uccello enorme! E’ talmente grosso da far paura! Mio marito l’avrà metà del tuo! Mi sa che oggi è il mio giorno fortunato!- sono le sue parole che ora lasciano spazio ai fatti. Inizia a massaggiarmi lo scroto e da esso risale a leccarlo come un cono gelato, soffermandosi a spazzolarmi il glande. Per renderla conscia della consistenza glielo sbatto in faccia schiaffeggiandola ripetutamente. Quindi lo accoglie tra le sue labbra morbide e lo massaggia ritmicamente dall’alto verso il basso. Lo succhia sempre più a fondo, guardandomi negli occhi, prendendolo sino alla gola e rischiando quasi di soffocare. Una splendida pompinara che mi regala emozioni mai provate fino ad oggi. Il suo operato è encomiabile ma debbo interromperla per passare al contrattacco.
L’aiuto a rialzarsi ritrovandomi a pochi centimetri dallo spettacolo della sua fica imperiale. La sfioro delicatamente verificando che è già fradicia oltre che assai profumata e colgo l’occasione per assaporarla. La mia lingua scorre sulle sue grandi labbra e va a stuzzicare ostinatamente il suo clitoride. Sono sufficienti pochi minuti per l’arrivo di un fiume dei suoi umori, segno inequivocabile che è già venuta, testimoniando –Se sei così bravo con la lingua non oso immaginare cosa mi attenda, anche perché è da una vita che non faccio sesso!-.
Di conseguenza rimango seduto, l’agevolo a salire sopra di me e le infilo il mio membro nella sua vagina, stretta ma ottimamente lubrificata, ma solo per mezza misura. La penetro in maniera lenta ma costante, ben assecondato dal suo contro-movimento. Le sensazioni sono già buonissime come il gradimento che mi esprime –Finalmente sesso con la S maiuscola!- tra un sospiro e l’altro. Io però non mi accontento e per movimentare ulteriormente la situazione stringo i suoi fianchi tra le mani e affondo la bocca sui suoi seni rotondi, leccando incessantemente i suoi capezzoli turgidissimi. Il legame è ancor più coinvolgente con l’eccitazione è alle stelle per entrambi, ma la sua in particolar modo. L’ascolto ansimare profondamente e tessere le mie lodi –Tu si che sei un vero uomo, al contrario di quello che mi aspetta a casa con il suo inutile stuzzicadenti!- ma proprio in quell’istante riceve la chiamata del marito. -Eccolo l’idiota!- commenta e risponde senza interrompere il nostro coito. Lui -Dove sei?– e lei -Sono al lavoro, sto scopando in ufficio-; di nuovo lui –Quando torni?- e lei –Spero di venire al più presto! Ciao!-. I suoi doppi sensi meritano un giusto premio, con una serie di spinte più vigorose. Il risultato finale vede la signora inarcare la testa all’indietro e tagliare il traguardo del ricercato orgasmo che non manca affatto di sottolineare –Aaaah! Sìììì! Vengo! Vengoooo! Vengoooooooo!-. Una piccola pausa per recuperare le forze, tornando in piedi, ed esprimere il suo giudizio –Sei un grande, in tutti i sensi! Ho dovuto attendere di arrivare a 45 anni per capire cosa significhi godere! Ne è valsa veramente la pena!-. Anch’io le do la mia opinione –Devo ammettere che ti desideravo da tempo, ma non credevo certo che fossi così zoccola!- e la sua replica non manca –Lo sono solo per te! Ho ancora una voglia matta del tuo cazzone!-, alzando contemporaneamente la gamba destra e appoggiandola sul tavolo.
Io mi avvicino immediatamente per accontentarla e glielo scaravento dentro in tutta la sua lunghezza, infilzandola come un coltello nel burro. La sua gioia è incontenibile –Neanche nei miei sogni più arditi pensavo di prendere un arnese del genere nella mia passerina!- ancor prima di partire. Incomincio a pompare in modo costante ma perentorio facendole gustare ad ogni colpo tutti i miei 22 centimetri nel suo ventre. Sul suo volto appare un’espressione da vera porca, entusiasta di farsi trombare senza ritegno, ed i suoi mugolii –Mmmm! Mmmm! Mmmm!- ci fanno da colonna sonora. –Ti piace la mia minchia?- l’interrogo con sarcasmo trovando naturalmente il suo riscontro –Sì, mi fai impazzire! Mi sembra quasi di sentirla in gola!-. Proseguo, ma senza forzare a chiavare la mia bellissima partner che pare sempre più estasiata. Di lì a poco, infatti, raggiunge nuovamente il suo scopo e viene un’altra volta esplodendo tutta l’energia che ha accumulato –Aaaah! Sì! Sìììì! Sììììììì! Sìììììììììì!-. In preda alla concitazione mi prega –Sei il numero uno! Non fermarti, ti supplico! Dammelo ancora!-.
Roberta è davvero infoiata ed è mio dovere soddisfarla come si deve. Faccio presa sui suoi glutei sodi per avere una trazione più efficace e accelero gradualmente l’andatura del nostro copulare. E’ già letteralmente in brodo di giuggiole ed euforica per il trattamento di favore che le sto riservando. Ora sto montando questa puledra ad un ritmo incalzante accompagnato dai suoi continui –Aaaah! Aaaah! Aaaah!- che definiscono tutta la sua libidine. Siamo due animali che seguono senza freni l’istinto primordiale dell’accoppiamento. Un amplesso straordinario, senza un secondo di respiro e nessun segnale di cedimento da una parte o dall’altra. Sono scene meritevoli del premio Oscar come miglior film porno e per questo le sussurro –Godi baldracca! Godi!-. La milfona è al settimo cielo e prende alla lettera il mio input collezionando un ulteriore obiettivo, ben esplicitato –Sì! Sìììì! Vengo ancora! Ancoraaaa! Ancoraaaaaaaa!-.
Potrei essere appagato per ciò che ho fatto finora, ma non è così. La nostra passione avanza senza alcun freno inibitore. In verità la vista del suo fisico strepitoso, unito alla sua faccia da maialona, mi spingono a fotterla persino più forte. In tal modo la porto a gemere in maniera ancora più acuta e senza soluzione di continuità. Le esprimo un mio giudizio, senza peli sulla lingua, -Sei una grandissima puttana- con la sua pronta risposta –Sììì! E tu sei uno stallone! Trombamiiii!-. E allora procedo a scoparla, con focosa veemenza, con il mio cazzo che picchia nella sua fica bollente come un martello pneumatico. Mi sta facendo godere come un porco, ma la cosa vale, in forma maggiore, reciprocamente per lei. La nostra sublime unione sta per culminare, secondo natura, con dei fuochi artificiali. La magniFICA femmina che ho di fronte ha un altro eclatante, ma strameritato orgasmo –Oh mio Dio! Oh Dio! Aaaah! Aaaaaah! Aaaaaaaah! Aaaaaaaaaah!- al quale mi sto approssimando a grandi passi anch’io. Intuendo la condizione mi fa un chiaro invito –Dai amore, vienimi dentro! Voglio il tuo sperma!- che io accolgo volentieri. Con una potente eiaculazione, invocata dai suoi –Riempimi! Riempimi!-, le riverso un mare del mio seme nella sua vagina, per la felicità di ambedue. Un po’ di calma per separarci e rifiatare per le fatiche appena passate.
La situazione si riaccende poco dopo, e precisamente quando nota che il mio pene non si è assolutamente ammosciato. Dandomi nuovamente dimostrazione di essere una sgualdrina di prim’ordine, si struscia le sue chiappe snelle sopra di esso spiegandomi –Lì dietro non c’è mai entrato nessuno! Del resto era inutile darlo al mio insulso marito! Sono ancora verginella… per qualche secondo!- Visto la sua scaltrezza non mi resta che passare all’azione, approcciando il suo culetto da paura. Con accortezza violo il suo deretano, che era davvero molto serrato, inserendoci solamente la mia grossa cappella. Parto a muovermi con cautela, per abituarla alla nuova e incredibile avventura che questa fantastica donna sta vivendo. Le sue smorfie per il giustificato dolore iniziale lasciano ben presto lo spazio al piacere come da sua attestazione – Che figata! Dai amore mio rompimi il culo! Aprimelo con il tuo mostruoso cazzone!-. Alla sua richiesta perversa ribatto –Stai tranquilla scrofa che adesso arriva il bello!-, parlandole all’orecchio. Con una spinta secca le ficco nel suo sfintere la mia nerchia per l’intera lunghezza, sventrandola a dovere. Poi afferro la sua chioma riccia nella mano destra e vado a impalarla con un passo incalzante. Roberta non è in grado di controllare il suo delirio, emettendo grida animalesche come un’ossessa –Aaah! Aaah!- che sono la sintesi esatta dell’impeto del nostro rapporto anale. Non pago mi impegno pure a sditalinare per bene la sua fica portandola a zampillare come una fontana. In verità la sto possedendo in anima e corpo, consentendole di vivere un’esperienza più unica che rara. La mia tesi trova subito la sua conferma –Sono tutta tua! Godo come una cagna in calore!-. Dal mio canto le ribadisco la mia convinzione –Sei proprio una troia! Sei contenta di farti inchiappettare?- alla quale risponde –Certo, mi fai morire! Sei un mito!- e incitandomi –Sfondami! Sfondami!-. E’ perciò, con tutte le mie forze rimanenti, faccio in modo di esaudire i suoi desideri osceni. La inculo a sangue a una velocità irrefrenabile, guidato da un arrapamento senza eguali. Noto con orgoglio che a terra si è formata un’ampia chiazza dei suoi umori vaginali, a dimostrazione del fatto che è venuta più volte. Giunto ormai all’apice della nostra unione mi sfilo dal suo ano, che risulta decisamente sconquassato.
La meravigliosa signora si dimostra alquanto sveglia, fiondandosi in ginocchio innanzi a me per prendere in mano il discorso. Mena la mia mazza con le sue mani, rese ruvide dal lavoro, esortandomi –Dammi la sborra tesoro mio!-. Basta una manciata di secondi e posso concretizzare tutti i miei sforzi. Il suo viso raggiante, a bocca appositamente aperta, è imbrattato, con una potenza inaudita da una serie interminabile di schizzate di caldo sperma. Se lo ingoia avidamente, per la maggior parte, ripulendomi la cappella con ammirevole dedizione, per la mia delizia.
Si rimette in piedi sorridente, in quanto è al settimo cielo per le emozioni appena vissute. Mi fornisce una sua analisi a riguardo –E’ scontato dire che questa è stata di gran lunga la migliore nonché la prima “vera” scopata della mia vita! Mi hai fottuta in ogni buco in modo divino e con una passionalità ineguagliabile, regalandomi la tua sborra! Ho goduto come una vaccona, oltre ogni limite, mentre il tuo uccellone si faceva largo dentro di me! Mi sento come una ragazzina che ha appena perso la verginità perché oggi ho capito cosa sia veramente il sesso! Credo che ogni venerdì potremmo divertirci alla grande!-. Per essere corretto le espongo la mia disamina –Senza di te tutto ciò non sarebbe esistito! Hai un corpo da fare invidia a una qualsiasi ventenne! Sei stata un’amante focosa e disinibita, lasciandoti guidare solo dalla voglia di prendere il mio cazzo duro! E’ stato un piacere sbatterti in maniera sfrenata, martellandoti la fica maestosa e sverginandoti il culo irresistibile tra le tue urla! Sei davvero un troione da competizione da scopare senza pietà!-.
Questo non era un traguardo ma solo l’inizio di una infinita serie di pulizie approfondite, che mi vedono scopare e riempire costantemente di sperma questa puttana, di nome Roberta, per un’estasi reciproca ed irrinunciabile!
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