Dominazione mortale Tredicesima parte
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
Io non lo volevo, mi ero ribellato e solo la forza straordinaria di quella
donna mi stava costringendo in ginocchio. Non capivo più nulla e la
confusione in me era totale. L'unica certezza era che non volevo più sentire
quel dolore atroce che mi stava procurando Rachel Fink e mi abbandonai
all'inevitabile, mi rilassai facendo meno opposizione allo straripante potere
fisico della donna e il dolore si attenuò. Ero già in ginocchio dinanzi ai
suoi meravigliosi piedi e per baciarli dovetti arcuare la mia schiena. Lo
feci, le tolsi una scarpa e iniziai a baciarli, prima con delicatezza e poi
con sempre più trasporto. Mi piaceva farlo. Oh mio Dio. Mi piaceva. Ero
spaventato da questa scoperta. La mia eccitazione sessuale cresceva ancora di
più e più cresceva e più baciavo quei meravigliosi piedi con maggiore
passione senza accorgermi che la vedova Fink mi aveva lasciato completamente
libero. Quando me ne resi conto, provai a rialzarmi ma la mano ferrea di
Rachel Fink mi prese per il collo e mi costrinse a rimettermi nella posizione
di prima. Mi lasciai guidare e poi sentii la sua mano accarezzarmi il collo
" Bravo, così. Lo sapevo, Benjamin, lo sapevo da prima che tu stesso lo
scoprissi che non vedevi l'ora di inginocchiarti ai miei piedi. Ho dovuto
forzare la situazione ma ora stai comprendendo, non è vero?" Alzai la testa
per cercare il suo sguardo e riuscii a trovarlo
" Come ha fatto a capirlo? Come c'è riuscita?" Ormai non potevo più negarlo,
né a me stesso e tantomeno a lei
" Alzati, Benjamin" mi ordinò e io come un automa le obbedii, ritrovandomi
di nuovo a pochi centimetri dal suo meraviglioso volto. Rachel Fink proseguì
"Te l'avevo detto che ti stavo studiando e che stavo valutando le tue
reazioni. Ieri, quando mi hai tolto e poi rimesso le scarpe, ho avuto la
certezza del tuo istinto. Dovevi solo essere obbligato all'inizio con un po'
di forza per vincere la naturale ritrosia del neofita" La guardai, con
rispetto, con ammirazione e anche con un po' di timore
" E adesso, signora Fink? E adesso cosa accadrà?" Mi sorrise e stavolta il
suo sorriso era vero ed era straordinariamente bello
" Adesso tu avrai la ricompensa che ti avevo anticipato" Mise una mano dietro
la mia nuca e poi mi spinse dolcemente verso di lei. Posò le sue bellissime
labbra umide di rossetto sulle mie e io capii in quel momento cosa
significasse la felicità allo stato puro. Lo avevo desiderato dal primo
istante che l'avevo vista. Con l'altra mano accarezzò il mio viso e poi
sentii la sua lingua farsi strada nella mia bocca. Il mio cuore faceva
sobbalzi. E' così che ci si sentiva quando ci si innamorava perdutamente di
una donna? Per me, in quel momento, non c'era niente altro al mondo. Al di
fuori di me e di lei non esisteva più un mondo corrotto, pieno di guerre, con
gente che moriva di fame, con uomini che uccidevano i propri simili per pochi
soldi, non esistevano più droga, malattie o altro. Il mondo era solo Rachel
Fink e il mio desiderio era solo quello di non far finire più quello
straordinario bacio. Ma, come tutte le cose belle, anche quel bacio terminò
e io mi ritrovai ancora di fronte a lei, con il cuore gonfio di amore e con
il mio corpo pieno di desiderio per quella donna straordinaria
" Che significato ha tutto questo?" le chiesi. Lei prese la mia mano
dolcemente, facendomi segno di mettermi seduto sul bordo del letto. Anche lei
lo fece e mi ritrovai di nuovo vicinissimo a lei
" Tutto questo ha un solo significato, Benjamin. Tu mi desideri come non
credevi che fosse possibile desiderare una donna, ma per avermi dovrai
sottometterti a me. Sarà meraviglioso per te, vedrai. Lo voglio io e lo vuoi
soprattutto tu. Te l'ho letto negli occhi fin dal primo momento che hai posato
il tuo sguardo su di me"
" Io non so....." provai ad obiettare
" Oh si che lo sai." mi interruppe " Sei logicamente confuso, stai scoprendo
un aspetto del tuo carattere che nemmeno ti immaginavi di avere. Lasciati
guidare dal tuo istinto" Mi misi la testa fra le mani
" Oh mio Dio! No, non puo' essere come dice lei. E' vero, mi sento attratto da
lei ma soltanto perché lei è bellissima e nessun uomo potrebbe resisterle"
Mi guardò continuando a sorridere mentre i suoi occhi sembravano penetrare
nella mia mente
" No, non è cosi' Benjamin. Sarebbe riduttivo se tu ti sentissi attratto
soltanto dalla mia bellezza. Ci sono migliaia di donne molto belle e di certo
non molte di loro hanno la tendenza a sottomettere gli uomini. Tu ti senti
attratto da me anche per altre cose. Per la mia severità, per la mia forza,
per la mia intelligenza e per il mio modo di fare. Credi che non mi sia
accorta che hai avuto un eccitazione quando abbiamo combattuto ieri? Credi che
non ci abbia fatto caso che la cosa si è ripetuta poco fa? O addirittura che
ieri hai avuto un eiaculazione quando ti ho sistemato la cravatta? Ho
osservato ogni tua reazione, ogni tuo gesto e la mia bellezza, pur notevole,
non avrebbe potuto crearti tutto questo desiderio se tu non fossi attratto da
me per altre cose oltre all'aspetto fisico. Oh Benjamin, voi uomini siete
così cocciuti a volte da non riuscire a comprendere una verità limpida e
cristallina" Se ne era accorta. Pensavo di aver nascosto la mia eiaculazione
ai suoi occhi e invece lei sapeva tutto. Ogni mia sensazione sembrava non
avere segreti per la signora Rachel Fink. Ma ancora non riuscivo a convincermi
del tutto
" Io.....Io non credo di poter sopportare certe cose"
" Cosa, Benjamin? Cosa non riusciresti a sopportare?"
" Non lo so. Non me la sento di essere uno schiavo, non me la sento di fare
cose che vanno contro i miei principi"
" Tu non saresti uno schiavo. Nessuno ti obbliga, Benjamin. Sei libero di
andartene in questo stesso istante. Vai Benjamin, se lo ritieni opportuno.
Vai" Rimasi seduto sul letto. Non potevo andarmene, non potevo correre il
rischio che quella fosse l'ultima volta che la vedevo. Avevo bisogno di stare
accanto a lei, avevo bisogno di respirare il suo profumo e avevo un bisogno
pazzesco di sentirmi indifeso di fronte a lei, alla sua forza straripante,
alla sua intelligenza acutissima, al suo modo dominante di porsi in ogni
situazione. Quella sensazione di sottomissione che si ha di fronte ad una
persona che si reputa superiore era strana eppure meravigliosa, eccitante
sessualmente e mentalmente e l'idea di non sentirla più mi faceva star male.
No, non potevo andarmene. Lei mi accarezzo'
" Vedi Benjamin, ora te ne stai rendendo conto, stai cominciando a capire. Gli
inizi sono difficoltosi, lo so perfettamente, ma poi ci si abitua. Non sarai
mai uno schiavo, Benjamin. Non sarai torturato e non ti picchierò con
violenza ma soltanto per ricordarti ogni tanto chi comanda tra di noi. Sarò
inflessibile, severa e tu amerai ogni momento, ti ecciterai quando io ti
dimostrerò la mia superiorità fisica e mentale e forse sarai tu stesso a
chiedermi di essere ancora più severa, ancora più autoritaria e forse
persino più violenta nei tuoi confronti. La tua erezione, quando ti ho
costretto a inginocchiarti, ne è la testimonianza tangibile. Mio piccolo
Benjamin, così forte e così indifeso. Abbandonati alla mia superiorità.
Scoprirai che obbedire a una donna come me porta alla vera felicità, una
felicità immensa che tu ora stai percependo appena un poco" Avvicinò ancora
un po' il suo meraviglioso volto al mio e mi baciò nuovamente e nuovamente
sentii tutte quelle meravigliose sensazioni che avevo sentito la prima volta.
Questa volta però il bacio prosegui' con piccoli baci sulle bocca ed era
meraviglioso assaggiare quelle labbra disegnate perfettamente. Quando si
staccò, mi fisso' intensamente
" Sei felice?"
" Si, lo sono" risposi sinceramente
" Per continuare ad esserlo dovrai sottometterti definitivamente ai miei
voleri. Ora di nuovo in ginocchio ai miei piedi. La prima volta ti ho
costretto con la forza, adesso dovrai farlo soltanto perché te lo ordino" La
osservai, cercando di capire esattamente cosa io volessi, ma poi mi persi nei
suoi occhi verdi e capii. Mi alzai dal letto e mi inginocchiai ai suoi piedi e
glie li baciai. Lei scanso' il suo piede dalla mia bocca, lo girò e mise il
suo tacco a spillo sulla mia guancia. Mi faceva male ma era un dolore
sopportabile
" Non così Benjamin. Ti ho ordinato di metterti in ginocchio e non di
baciarmi i piedi. Devi ascoltare esattamente quali sono i miei ordini ma per
questa volta non ti punirò. Capisco i tuoi turbamenti e le tue incertezze, ma
la prossima volta non sarò così permissiva. E' chiaro Benjamin?"
" Si signora Fink" risposi, sempre più immedesimato dalla situazione
" Basta chiamarmi . In quel modo potrai chiamarmi quando ci sono
altre persone ma quando siamo da soli tu dovrai chiamarmi . Capito?"
" Si"
" Si cosa?" Dillo Benjamin. Chiamarmi è un passo decisivo per la
tua sottomissione. Ogni volta che ti rivolgerai a me dovrai farlo in questo
modo"
Invece, era difficilissimo per me. Mi ero inginocchiato a lei, le avevo
baciato i piedi ma non riuscivo a pronunciare quella semplice parola. Ci
provai, aprii la bocca ma la richiusi senza che alcun suono ne uscisse e
alzai gli occhi per osservarla. Il suo volto sembrava inespressivo, senza
particolari emozioni, in attesa che io pronunciassi la parola della mia
definitiva sottomissione, della sua consacrazione a padrona nei miei
confronti. Volevo tutto questo? Lei intanto si sciolse in un sorriso e chinò
il suo busto per potermi afferrare per il mento
" Non è difficile, Benjamin. Ci sono delle regole che vanno rispettate in un
rapporto del genere e rivolgersi alla persona dominante nel modo giusto aiuta
ad entrare definitivamente nella parte. Non puoi chiamarmi Rachel come se
fossi mio fratello o un amico, se ne avessi di fratelli o di amici, ma devi
avere il giusto rispetto nei miei confronti. Fallo, Benjamin, chiamami
e ti sentirai meglio, respirerai a pieni polmoni la tua
inferiorità. Perche' sarà proprio questa sensazione a stimolare la tua
eccitazione mentale e sessuale"
Chinai la testa, mentre un milione di pensieri si accumulavano nella mia
mente. Non riuscivo ad essere lucido e a far dipanare i miei ragionamenti in
modo coerente e continuavo a ripetere a me stesso
Se questa donna aveva le straordinarie
capacità di Rachel Fink, si, senza dubbio si. Non potevo aspettare oltre
" Si, padrona" dissi semplicemente e mi sembrò di essermi liberato di un
macigno e di sentirmi improvvisamente leggero come l'aria. Non vidi la sua
reazione, trovandomi ancora inginocchiato ai suoi piedi, ma potevo immaginare
la sua soddisfazione nell'essere riuscita nel suo intento
" Molto bene Benjamin. Rimani in ginocchio in questa posizione" La vidi
alzarsi e poi la osservai togliersi lentamente i suoi abiti. Si slacciò
dapprima la sua camicetta che gettò sul letto e quindi si aprì la cerniera
della gonna per levarsela con quei movimenti lenti e studiati che possedeva.
Rimase ai miei occhi soltanto in abbigliamento intimo, un completino nero di
pizzo simile a quello indossato il giorno precedente ma con trasparenze
decisamente maggiori. Voltai il collo per poterla osservare meglio ma lei se
ne accorse
" Alzati Benjamin, così potrai ammirarmi meglio"
" E'.....E' bellissima. Padrona"
" Se ti dicessi che non lo so, sarei una bugiarda e preferisco peccare di
immodestia. Si, sono molto bella" Si avvicinò a me e mi baciò nuovamente,
aiutandomi nel frattempo a spogliarmi. Mi tolse la giacca e la cravatta e poi
mi slacciò la camicia. Sentivo le sue mani sul mio corpo e questo rendeva la
mia eccitazione enorme. Spinse poi il suo bacino verso la mia erezione
spasmodica facendomi sussultare
" Vedi Benjamin, è questo uno dei piaceri della sottomissione. Con
nessun'altra donna tu potrai sentire questo desiderio immenso, nemmeno con una
donna con una bellezza pari alla mia. Questo desiderio potrai sentirlo
soltanto con la tua padrona, ovvero con me"
" Si padrona. Lei ha ragione. Non ho mai sentito un desiderio simile"
" Io ho sempre ragione. La tua padrona ha sempre ragione, al di là del fatto
che la abbia veramente. Ora abbandonati, Benjamin. Finisci di spogliarti e non
prendere nessuna iniziativa. Non toccarmi a meno che io non ti dica di farlo e
non muoverti senza un mio preciso ordine. Stai per fare l'amore in modo
subordinato. Stai per ricevere il regalo più grosso che una padrona possa
fare al suo sottomesso" Persi alcuni secondi per guardarla adorante, con il
cuore letteralmente in subbuglio per ciò che mi stava capitando e con i miei
pensieri completamente in disordine. Eppure, malgrado quel disordine mentale,
alcune certezze si erano instaurate dentro di me. Amavo Rachel Fink. L'amavo
come non credevo fosse possibile amare un altro essere umano, la consideravo
un essere superiore e il mio desiderio di sottomettermi a lei era un bisogno
inspiegabile, pazzesco ma di un'intensità unica e questo mi stava regalando
una felicità che nessuna parola sarebbe riuscita a spiegare e il pensiero che
lei mi stesse per fare quel dono aumentò a dismisura quella sensazione di
felicità. Stavo per toccare il paradiso.
donna mi stava costringendo in ginocchio. Non capivo più nulla e la
confusione in me era totale. L'unica certezza era che non volevo più sentire
quel dolore atroce che mi stava procurando Rachel Fink e mi abbandonai
all'inevitabile, mi rilassai facendo meno opposizione allo straripante potere
fisico della donna e il dolore si attenuò. Ero già in ginocchio dinanzi ai
suoi meravigliosi piedi e per baciarli dovetti arcuare la mia schiena. Lo
feci, le tolsi una scarpa e iniziai a baciarli, prima con delicatezza e poi
con sempre più trasporto. Mi piaceva farlo. Oh mio Dio. Mi piaceva. Ero
spaventato da questa scoperta. La mia eccitazione sessuale cresceva ancora di
più e più cresceva e più baciavo quei meravigliosi piedi con maggiore
passione senza accorgermi che la vedova Fink mi aveva lasciato completamente
libero. Quando me ne resi conto, provai a rialzarmi ma la mano ferrea di
Rachel Fink mi prese per il collo e mi costrinse a rimettermi nella posizione
di prima. Mi lasciai guidare e poi sentii la sua mano accarezzarmi il collo
" Bravo, così. Lo sapevo, Benjamin, lo sapevo da prima che tu stesso lo
scoprissi che non vedevi l'ora di inginocchiarti ai miei piedi. Ho dovuto
forzare la situazione ma ora stai comprendendo, non è vero?" Alzai la testa
per cercare il suo sguardo e riuscii a trovarlo
" Come ha fatto a capirlo? Come c'è riuscita?" Ormai non potevo più negarlo,
né a me stesso e tantomeno a lei
" Alzati, Benjamin" mi ordinò e io come un automa le obbedii, ritrovandomi
di nuovo a pochi centimetri dal suo meraviglioso volto. Rachel Fink proseguì
"Te l'avevo detto che ti stavo studiando e che stavo valutando le tue
reazioni. Ieri, quando mi hai tolto e poi rimesso le scarpe, ho avuto la
certezza del tuo istinto. Dovevi solo essere obbligato all'inizio con un po'
di forza per vincere la naturale ritrosia del neofita" La guardai, con
rispetto, con ammirazione e anche con un po' di timore
" E adesso, signora Fink? E adesso cosa accadrà?" Mi sorrise e stavolta il
suo sorriso era vero ed era straordinariamente bello
" Adesso tu avrai la ricompensa che ti avevo anticipato" Mise una mano dietro
la mia nuca e poi mi spinse dolcemente verso di lei. Posò le sue bellissime
labbra umide di rossetto sulle mie e io capii in quel momento cosa
significasse la felicità allo stato puro. Lo avevo desiderato dal primo
istante che l'avevo vista. Con l'altra mano accarezzò il mio viso e poi
sentii la sua lingua farsi strada nella mia bocca. Il mio cuore faceva
sobbalzi. E' così che ci si sentiva quando ci si innamorava perdutamente di
una donna? Per me, in quel momento, non c'era niente altro al mondo. Al di
fuori di me e di lei non esisteva più un mondo corrotto, pieno di guerre, con
gente che moriva di fame, con uomini che uccidevano i propri simili per pochi
soldi, non esistevano più droga, malattie o altro. Il mondo era solo Rachel
Fink e il mio desiderio era solo quello di non far finire più quello
straordinario bacio. Ma, come tutte le cose belle, anche quel bacio terminò
e io mi ritrovai ancora di fronte a lei, con il cuore gonfio di amore e con
il mio corpo pieno di desiderio per quella donna straordinaria
" Che significato ha tutto questo?" le chiesi. Lei prese la mia mano
dolcemente, facendomi segno di mettermi seduto sul bordo del letto. Anche lei
lo fece e mi ritrovai di nuovo vicinissimo a lei
" Tutto questo ha un solo significato, Benjamin. Tu mi desideri come non
credevi che fosse possibile desiderare una donna, ma per avermi dovrai
sottometterti a me. Sarà meraviglioso per te, vedrai. Lo voglio io e lo vuoi
soprattutto tu. Te l'ho letto negli occhi fin dal primo momento che hai posato
il tuo sguardo su di me"
" Io non so....." provai ad obiettare
" Oh si che lo sai." mi interruppe " Sei logicamente confuso, stai scoprendo
un aspetto del tuo carattere che nemmeno ti immaginavi di avere. Lasciati
guidare dal tuo istinto" Mi misi la testa fra le mani
" Oh mio Dio! No, non puo' essere come dice lei. E' vero, mi sento attratto da
lei ma soltanto perché lei è bellissima e nessun uomo potrebbe resisterle"
Mi guardò continuando a sorridere mentre i suoi occhi sembravano penetrare
nella mia mente
" No, non è cosi' Benjamin. Sarebbe riduttivo se tu ti sentissi attratto
soltanto dalla mia bellezza. Ci sono migliaia di donne molto belle e di certo
non molte di loro hanno la tendenza a sottomettere gli uomini. Tu ti senti
attratto da me anche per altre cose. Per la mia severità, per la mia forza,
per la mia intelligenza e per il mio modo di fare. Credi che non mi sia
accorta che hai avuto un eccitazione quando abbiamo combattuto ieri? Credi che
non ci abbia fatto caso che la cosa si è ripetuta poco fa? O addirittura che
ieri hai avuto un eiaculazione quando ti ho sistemato la cravatta? Ho
osservato ogni tua reazione, ogni tuo gesto e la mia bellezza, pur notevole,
non avrebbe potuto crearti tutto questo desiderio se tu non fossi attratto da
me per altre cose oltre all'aspetto fisico. Oh Benjamin, voi uomini siete
così cocciuti a volte da non riuscire a comprendere una verità limpida e
cristallina" Se ne era accorta. Pensavo di aver nascosto la mia eiaculazione
ai suoi occhi e invece lei sapeva tutto. Ogni mia sensazione sembrava non
avere segreti per la signora Rachel Fink. Ma ancora non riuscivo a convincermi
del tutto
" Io.....Io non credo di poter sopportare certe cose"
" Cosa, Benjamin? Cosa non riusciresti a sopportare?"
" Non lo so. Non me la sento di essere uno schiavo, non me la sento di fare
cose che vanno contro i miei principi"
" Tu non saresti uno schiavo. Nessuno ti obbliga, Benjamin. Sei libero di
andartene in questo stesso istante. Vai Benjamin, se lo ritieni opportuno.
Vai" Rimasi seduto sul letto. Non potevo andarmene, non potevo correre il
rischio che quella fosse l'ultima volta che la vedevo. Avevo bisogno di stare
accanto a lei, avevo bisogno di respirare il suo profumo e avevo un bisogno
pazzesco di sentirmi indifeso di fronte a lei, alla sua forza straripante,
alla sua intelligenza acutissima, al suo modo dominante di porsi in ogni
situazione. Quella sensazione di sottomissione che si ha di fronte ad una
persona che si reputa superiore era strana eppure meravigliosa, eccitante
sessualmente e mentalmente e l'idea di non sentirla più mi faceva star male.
No, non potevo andarmene. Lei mi accarezzo'
" Vedi Benjamin, ora te ne stai rendendo conto, stai cominciando a capire. Gli
inizi sono difficoltosi, lo so perfettamente, ma poi ci si abitua. Non sarai
mai uno schiavo, Benjamin. Non sarai torturato e non ti picchierò con
violenza ma soltanto per ricordarti ogni tanto chi comanda tra di noi. Sarò
inflessibile, severa e tu amerai ogni momento, ti ecciterai quando io ti
dimostrerò la mia superiorità fisica e mentale e forse sarai tu stesso a
chiedermi di essere ancora più severa, ancora più autoritaria e forse
persino più violenta nei tuoi confronti. La tua erezione, quando ti ho
costretto a inginocchiarti, ne è la testimonianza tangibile. Mio piccolo
Benjamin, così forte e così indifeso. Abbandonati alla mia superiorità.
Scoprirai che obbedire a una donna come me porta alla vera felicità, una
felicità immensa che tu ora stai percependo appena un poco" Avvicinò ancora
un po' il suo meraviglioso volto al mio e mi baciò nuovamente e nuovamente
sentii tutte quelle meravigliose sensazioni che avevo sentito la prima volta.
Questa volta però il bacio prosegui' con piccoli baci sulle bocca ed era
meraviglioso assaggiare quelle labbra disegnate perfettamente. Quando si
staccò, mi fisso' intensamente
" Sei felice?"
" Si, lo sono" risposi sinceramente
" Per continuare ad esserlo dovrai sottometterti definitivamente ai miei
voleri. Ora di nuovo in ginocchio ai miei piedi. La prima volta ti ho
costretto con la forza, adesso dovrai farlo soltanto perché te lo ordino" La
osservai, cercando di capire esattamente cosa io volessi, ma poi mi persi nei
suoi occhi verdi e capii. Mi alzai dal letto e mi inginocchiai ai suoi piedi e
glie li baciai. Lei scanso' il suo piede dalla mia bocca, lo girò e mise il
suo tacco a spillo sulla mia guancia. Mi faceva male ma era un dolore
sopportabile
" Non così Benjamin. Ti ho ordinato di metterti in ginocchio e non di
baciarmi i piedi. Devi ascoltare esattamente quali sono i miei ordini ma per
questa volta non ti punirò. Capisco i tuoi turbamenti e le tue incertezze, ma
la prossima volta non sarò così permissiva. E' chiaro Benjamin?"
" Si signora Fink" risposi, sempre più immedesimato dalla situazione
" Basta chiamarmi . In quel modo potrai chiamarmi quando ci sono
altre persone ma quando siamo da soli tu dovrai chiamarmi . Capito?"
" Si"
" Si cosa?" Dillo Benjamin. Chiamarmi è un passo decisivo per la
tua sottomissione. Ogni volta che ti rivolgerai a me dovrai farlo in questo
modo"
Invece, era difficilissimo per me. Mi ero inginocchiato a lei, le avevo
baciato i piedi ma non riuscivo a pronunciare quella semplice parola. Ci
provai, aprii la bocca ma la richiusi senza che alcun suono ne uscisse e
alzai gli occhi per osservarla. Il suo volto sembrava inespressivo, senza
particolari emozioni, in attesa che io pronunciassi la parola della mia
definitiva sottomissione, della sua consacrazione a padrona nei miei
confronti. Volevo tutto questo? Lei intanto si sciolse in un sorriso e chinò
il suo busto per potermi afferrare per il mento
" Non è difficile, Benjamin. Ci sono delle regole che vanno rispettate in un
rapporto del genere e rivolgersi alla persona dominante nel modo giusto aiuta
ad entrare definitivamente nella parte. Non puoi chiamarmi Rachel come se
fossi mio fratello o un amico, se ne avessi di fratelli o di amici, ma devi
avere il giusto rispetto nei miei confronti. Fallo, Benjamin, chiamami
e ti sentirai meglio, respirerai a pieni polmoni la tua
inferiorità. Perche' sarà proprio questa sensazione a stimolare la tua
eccitazione mentale e sessuale"
Chinai la testa, mentre un milione di pensieri si accumulavano nella mia
mente. Non riuscivo ad essere lucido e a far dipanare i miei ragionamenti in
modo coerente e continuavo a ripetere a me stesso
Se questa donna aveva le straordinarie
capacità di Rachel Fink, si, senza dubbio si. Non potevo aspettare oltre
" Si, padrona" dissi semplicemente e mi sembrò di essermi liberato di un
macigno e di sentirmi improvvisamente leggero come l'aria. Non vidi la sua
reazione, trovandomi ancora inginocchiato ai suoi piedi, ma potevo immaginare
la sua soddisfazione nell'essere riuscita nel suo intento
" Molto bene Benjamin. Rimani in ginocchio in questa posizione" La vidi
alzarsi e poi la osservai togliersi lentamente i suoi abiti. Si slacciò
dapprima la sua camicetta che gettò sul letto e quindi si aprì la cerniera
della gonna per levarsela con quei movimenti lenti e studiati che possedeva.
Rimase ai miei occhi soltanto in abbigliamento intimo, un completino nero di
pizzo simile a quello indossato il giorno precedente ma con trasparenze
decisamente maggiori. Voltai il collo per poterla osservare meglio ma lei se
ne accorse
" Alzati Benjamin, così potrai ammirarmi meglio"
" E'.....E' bellissima. Padrona"
" Se ti dicessi che non lo so, sarei una bugiarda e preferisco peccare di
immodestia. Si, sono molto bella" Si avvicinò a me e mi baciò nuovamente,
aiutandomi nel frattempo a spogliarmi. Mi tolse la giacca e la cravatta e poi
mi slacciò la camicia. Sentivo le sue mani sul mio corpo e questo rendeva la
mia eccitazione enorme. Spinse poi il suo bacino verso la mia erezione
spasmodica facendomi sussultare
" Vedi Benjamin, è questo uno dei piaceri della sottomissione. Con
nessun'altra donna tu potrai sentire questo desiderio immenso, nemmeno con una
donna con una bellezza pari alla mia. Questo desiderio potrai sentirlo
soltanto con la tua padrona, ovvero con me"
" Si padrona. Lei ha ragione. Non ho mai sentito un desiderio simile"
" Io ho sempre ragione. La tua padrona ha sempre ragione, al di là del fatto
che la abbia veramente. Ora abbandonati, Benjamin. Finisci di spogliarti e non
prendere nessuna iniziativa. Non toccarmi a meno che io non ti dica di farlo e
non muoverti senza un mio preciso ordine. Stai per fare l'amore in modo
subordinato. Stai per ricevere il regalo più grosso che una padrona possa
fare al suo sottomesso" Persi alcuni secondi per guardarla adorante, con il
cuore letteralmente in subbuglio per ciò che mi stava capitando e con i miei
pensieri completamente in disordine. Eppure, malgrado quel disordine mentale,
alcune certezze si erano instaurate dentro di me. Amavo Rachel Fink. L'amavo
come non credevo fosse possibile amare un altro essere umano, la consideravo
un essere superiore e il mio desiderio di sottomettermi a lei era un bisogno
inspiegabile, pazzesco ma di un'intensità unica e questo mi stava regalando
una felicità che nessuna parola sarebbe riuscita a spiegare e il pensiero che
lei mi stesse per fare quel dono aumentò a dismisura quella sensazione di
felicità. Stavo per toccare il paradiso.
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