Famiglia trasgressiva
di
cauto
genere
bisex
Il primo dubbio sulla mia sessualità l’ho avuto quando entrando in bagno vidi il cazzo di papà esageratamente grosso. Non so cosa mi successe, fui travolto da una fortissima emozione. Mi raggiunse e si scusò dicendo di aver dimenticato di chiudere la porta. Quel pensiero, quella figura presero possesso della mia mente e questo mi accompagnò nella crescita. Immaginavo cazzi, immaginavo di averli in mano oppure di succhiarli, ero sopraffatto da un’eccitazione pazzesca che mi portava a masturbarmi ferocemente. Trovai nei miei compagni la soluzione, ci riunivamo in tre segandoci ognuno col suo cazzo, una volta mi offrii a segarli io, fu ovazione.
Dalle seghe ai pompini il passo fu veramente breve. Devo dire però che lo facevamo vicendevolmente, anche loro mi segavano e succhiavano. Eravamo una bella compagnia noi tre, ci vedevamo tutti i giorni, avevamo trovato un posto dove isolarci, trascorrevamo delle bellissime ore di sesso. Mia sorella, un anno meno di me cresceva tranquillamente, dormivamo nella stessa camera eravamo stati abituati e vederci nudi, almeno tra noi. Una sera iniziammo il discorso sesso e le confidai quello che facevamo. Mi chiese di poter partecipare, infatti la portai un pomeriggio suscitando la sorpresa degli altri. Quel giorno restò indelebilmente fissato nelle nostre teste. Io e mia sorella facemmo pompini a tutti più volte. Lei ne fu entusiasta, al mio pari, ripetevamo le nostre esibizioni giornaliere con grande soddisfazione. L’incantesimo si ruppe quando fummo scoperti da papà nel pieno delle nostre azioni. Io e mia sorella avevamo due cazzi in bocca ed apparve lui. Avremmo voluto sprofondare, invece amorevolmente salutò i ragazzi e ci riportò a casa. L’adolescenza ormai era arrivata, eravamo in grado di capire perfettamente cosa succedeva e davanti a mamma ci spiegò cosa stava succedendo. Veramente
era stata lei a metterlo sulle nostre tracce vedendo i nostri impegni pomeridiani. Entrambi avevano capito la nostra natura e ci prospettarono un futuro diverso almeno sotto l’aspetto sessuale.
Una confessione vera e propria dei nostri genitori, un po’ per scoprire noi stessi, soprattutto però per rivelarci la loro sessualità. Papà era bisex amava la figa ed anche il cazzo tanto che mamma oltre che scopare con papà aveva un amante. Quindi i conti tornavano a me e mia sorella piaceva il cazzo. Questo portò alla liberazione della nostra sessualità. Succedeva che a volte papà portava il compagno ed a volte mamma, per la legge della compensazione portava l’amante, Federico.
Fu un bel vivere fino a quando mamma e mia sorella entrarono in competizione perché la piccola si faceva scopare da Federico. Successe la stessa cosa col compagno di Papà, Ferdinando a cui un giorno succhiai il cazzo. La nostra vita procedeva regolarmente, con lavoro, scuola e casa, nel nostro interno però avevamo delle necessità particolari. I cazzi a casa nostra erano i benvenuti, piacevano a tutti. Col tempo decidemmo di non privarci di nulla ed una cazzo eravamo capaci di dividerlo in quattro. Mamma aveva la precedenza su tutti, li doveva testare, poi papà, mia sorella ed infine io, a cui restava la parte migliore perché la resistenza era lunghissima.
Il futuro fu straordinario perché io andai a convivere con un compagno, mia sorella non fu da meno, mentre papà e mamma restarono soli scambiandosi continuamente Federico e Ferdinando.
Dalle seghe ai pompini il passo fu veramente breve. Devo dire però che lo facevamo vicendevolmente, anche loro mi segavano e succhiavano. Eravamo una bella compagnia noi tre, ci vedevamo tutti i giorni, avevamo trovato un posto dove isolarci, trascorrevamo delle bellissime ore di sesso. Mia sorella, un anno meno di me cresceva tranquillamente, dormivamo nella stessa camera eravamo stati abituati e vederci nudi, almeno tra noi. Una sera iniziammo il discorso sesso e le confidai quello che facevamo. Mi chiese di poter partecipare, infatti la portai un pomeriggio suscitando la sorpresa degli altri. Quel giorno restò indelebilmente fissato nelle nostre teste. Io e mia sorella facemmo pompini a tutti più volte. Lei ne fu entusiasta, al mio pari, ripetevamo le nostre esibizioni giornaliere con grande soddisfazione. L’incantesimo si ruppe quando fummo scoperti da papà nel pieno delle nostre azioni. Io e mia sorella avevamo due cazzi in bocca ed apparve lui. Avremmo voluto sprofondare, invece amorevolmente salutò i ragazzi e ci riportò a casa. L’adolescenza ormai era arrivata, eravamo in grado di capire perfettamente cosa succedeva e davanti a mamma ci spiegò cosa stava succedendo. Veramente
era stata lei a metterlo sulle nostre tracce vedendo i nostri impegni pomeridiani. Entrambi avevano capito la nostra natura e ci prospettarono un futuro diverso almeno sotto l’aspetto sessuale.
Una confessione vera e propria dei nostri genitori, un po’ per scoprire noi stessi, soprattutto però per rivelarci la loro sessualità. Papà era bisex amava la figa ed anche il cazzo tanto che mamma oltre che scopare con papà aveva un amante. Quindi i conti tornavano a me e mia sorella piaceva il cazzo. Questo portò alla liberazione della nostra sessualità. Succedeva che a volte papà portava il compagno ed a volte mamma, per la legge della compensazione portava l’amante, Federico.
Fu un bel vivere fino a quando mamma e mia sorella entrarono in competizione perché la piccola si faceva scopare da Federico. Successe la stessa cosa col compagno di Papà, Ferdinando a cui un giorno succhiai il cazzo. La nostra vita procedeva regolarmente, con lavoro, scuola e casa, nel nostro interno però avevamo delle necessità particolari. I cazzi a casa nostra erano i benvenuti, piacevano a tutti. Col tempo decidemmo di non privarci di nulla ed una cazzo eravamo capaci di dividerlo in quattro. Mamma aveva la precedenza su tutti, li doveva testare, poi papà, mia sorella ed infine io, a cui restava la parte migliore perché la resistenza era lunghissima.
Il futuro fu straordinario perché io andai a convivere con un compagno, mia sorella non fu da meno, mentre papà e mamma restarono soli scambiandosi continuamente Federico e Ferdinando.
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