Una sera di primavera
di
bssfrancesco
genere
bisex
Tiepida serata primaverile, sto tornando a casa dopo una giornata di lavoro impegnativo.
Sto guidando completamente rilassato godendomi la dolcezza della campagna, il pensiero vaga liberamente e, non capisco per quale associazione, si sofferma sul ricordo della prima volta con una ragazza. Era di qualche anno più grande di me, molto esperta, allora le chiamavamo navi scuola. Mi aveva iniziato al sesso, a come si tocca una donna, a giochi via via più spinti...poi dopo pochi mesi era finita, così, semplicemente come era iniziata, ma il suo ricordo mi era rimasto nel cuore.
Il ricordo, tuttavia, ha provocato una sottile eccitazione, una una leggera erezione che comprime piacevolmente il membro negli slip.
In quel momento in una piazzola laterale vedo una donna appoggiata ad un’auto parcheggiata.
Mi fermo, è vestita con un tubino bianco, le spalline sottili sulle spalle nude, ai piedi zeppe che slanciano le belle gambe. Avrà una trentina d’anni.
Abbasso il finestrino, lei mi guarda con uno sguardo di sfida sottilmente ironico…
- Ciao, se vuoi scopare fanno 100 euro, bocca scoperto e figa coperto, se vuoi il culetto 150. Ovviamente più il motel, è a 5 minuti da qui.
- Va bene, sali, comunque va bene solo bocca e figa, le porgo le banconote che immediatamente spariscono nella borsetta.
Durante il tragitto per il motel le solite due parole per rompere il ghiaccio: come ti chiami, di dove vieni (dice di essere italiana…). La sua mano mi tocca l’inguine...- sento che hai voglia – ridacchia e allarga le cosce in modo invitante, ricambio senza distogliere lo sguardo dalla guida.
Il motel è veramente di infimo ordine, una stanza piccola, un bagno minimale, ma almeno fornito bagno sapone e acqua calda.
Lei non si toglie il miniabito, semplicemente lo solleva fino ai fianchi, indossa uno slip nero minuscolo che copre a malapena la vulva. Abbassa la parte superiore dell’abitino fino a scoprire due tettine decisamente sode e deliziose.
Si siede sul bordo letto ed estrae dalla borsetta un profilattico.
Sono in piedi davanti a lei, mi slaccia la cintura, mi abbassa gli slip, prende in mano il membro e mi masturba dolcemente.
Ormai la mia erezione è completa, comincia a succhiarlo e a giocarci con la lingua, lo lecca fino ai testicoli e gioca con le dita con il mio buchetto. Intanto con le mani gioco con le sue tettine.
Prosegue così per quasi dieci minuti...- vuoi scoparmi o vado avanti di bocca?
Voglio prenderti, fotterti, scoparti, mugolo togliendomi la camicia e restando a torso nudo, pantaloni e slip scivolati alle caviglie
Rapidamente con un magistrale gioco di bocca mi calza il profilattico e, restando seduta, si sdraia sul letto dopo aver appena scostato lo slip e messo in mostra la sua vulva aperta in modo invitante.
Mi inginocchio tra le sue gambe aperte e la penetro godendomi la vista del mio membro che si fa strada dentro di lei.
La scopo con foga, quasi con violenza. Lei è passiva, sembra quasi assente, un corpo da usare per il mio piacere.
Dopo circa cinque minuti godo in maniera devastante, immaginando di riempirle l’utero con il mio sperma.
Mi accascio sul suo corpo e resto così un poco per riprendere fiato.
La sto riaccompagnando all’auto, mi lascia il suo numero di telefono nel caso volessi incontrarla ancora.
Arrivati alla piazzola, fermi accanto alla sua auto mi guarda ed entrambi scoppiamo a ridere divertiti…
- Sai - mi dice – dobbiamo farlo ancora questo gioco, mi ha eccitato sentirmi usata. Tra l’altro prima di te si è fermato un ragazzo sui diciott’anni, molto carino e timido. Mi sento una nave scuola, mi ha dato 50 euro per una sega. Il piccolo è da mia sorella, ci vediamo a casa e sarà un serata di fuoco, te ne accorgerai...
Sto guidando completamente rilassato godendomi la dolcezza della campagna, il pensiero vaga liberamente e, non capisco per quale associazione, si sofferma sul ricordo della prima volta con una ragazza. Era di qualche anno più grande di me, molto esperta, allora le chiamavamo navi scuola. Mi aveva iniziato al sesso, a come si tocca una donna, a giochi via via più spinti...poi dopo pochi mesi era finita, così, semplicemente come era iniziata, ma il suo ricordo mi era rimasto nel cuore.
Il ricordo, tuttavia, ha provocato una sottile eccitazione, una una leggera erezione che comprime piacevolmente il membro negli slip.
In quel momento in una piazzola laterale vedo una donna appoggiata ad un’auto parcheggiata.
Mi fermo, è vestita con un tubino bianco, le spalline sottili sulle spalle nude, ai piedi zeppe che slanciano le belle gambe. Avrà una trentina d’anni.
Abbasso il finestrino, lei mi guarda con uno sguardo di sfida sottilmente ironico…
- Ciao, se vuoi scopare fanno 100 euro, bocca scoperto e figa coperto, se vuoi il culetto 150. Ovviamente più il motel, è a 5 minuti da qui.
- Va bene, sali, comunque va bene solo bocca e figa, le porgo le banconote che immediatamente spariscono nella borsetta.
Durante il tragitto per il motel le solite due parole per rompere il ghiaccio: come ti chiami, di dove vieni (dice di essere italiana…). La sua mano mi tocca l’inguine...- sento che hai voglia – ridacchia e allarga le cosce in modo invitante, ricambio senza distogliere lo sguardo dalla guida.
Il motel è veramente di infimo ordine, una stanza piccola, un bagno minimale, ma almeno fornito bagno sapone e acqua calda.
Lei non si toglie il miniabito, semplicemente lo solleva fino ai fianchi, indossa uno slip nero minuscolo che copre a malapena la vulva. Abbassa la parte superiore dell’abitino fino a scoprire due tettine decisamente sode e deliziose.
Si siede sul bordo letto ed estrae dalla borsetta un profilattico.
Sono in piedi davanti a lei, mi slaccia la cintura, mi abbassa gli slip, prende in mano il membro e mi masturba dolcemente.
Ormai la mia erezione è completa, comincia a succhiarlo e a giocarci con la lingua, lo lecca fino ai testicoli e gioca con le dita con il mio buchetto. Intanto con le mani gioco con le sue tettine.
Prosegue così per quasi dieci minuti...- vuoi scoparmi o vado avanti di bocca?
Voglio prenderti, fotterti, scoparti, mugolo togliendomi la camicia e restando a torso nudo, pantaloni e slip scivolati alle caviglie
Rapidamente con un magistrale gioco di bocca mi calza il profilattico e, restando seduta, si sdraia sul letto dopo aver appena scostato lo slip e messo in mostra la sua vulva aperta in modo invitante.
Mi inginocchio tra le sue gambe aperte e la penetro godendomi la vista del mio membro che si fa strada dentro di lei.
La scopo con foga, quasi con violenza. Lei è passiva, sembra quasi assente, un corpo da usare per il mio piacere.
Dopo circa cinque minuti godo in maniera devastante, immaginando di riempirle l’utero con il mio sperma.
Mi accascio sul suo corpo e resto così un poco per riprendere fiato.
La sto riaccompagnando all’auto, mi lascia il suo numero di telefono nel caso volessi incontrarla ancora.
Arrivati alla piazzola, fermi accanto alla sua auto mi guarda ed entrambi scoppiamo a ridere divertiti…
- Sai - mi dice – dobbiamo farlo ancora questo gioco, mi ha eccitato sentirmi usata. Tra l’altro prima di te si è fermato un ragazzo sui diciott’anni, molto carino e timido. Mi sento una nave scuola, mi ha dato 50 euro per una sega. Il piccolo è da mia sorella, ci vediamo a casa e sarà un serata di fuoco, te ne accorgerai...
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