Lo sblocco
di
Polendina
genere
incesti
Rientrai a casa verso mezzanotte, come al solito non accesi la luce per non disturbare mia madre che quella sera era sola. Chiusi la porta e dopo due tre passi sentii ansimare. All’inizio pensai che mia madre stesse sognando, quando i gemiti erano continui e importanti, mi iniziarono a balenare in testa un mare di sensazioni.
Il bagno era accanto la camera sua, feci altri passi per farmi sentire ma lei non smise. Non sapevo cosa fare, so che mi aveva sentito entrare e quindi pensai che voleva che la sentissi genere in quel modo,
Mia madre era separata da mio padre da circa 6 anni, non aveva avuto più uomini, ultimamente c'era una sua amica farmacista che la veniva a trovare, era una tipa molto maliziosa. In quel periodo mia madre era preoccupata per me perché uscivo poco non avevo una ragazza e mi chiudevo in me stesso. Una volta la sentii parlare con la sua amica di me, mia madre le diceva che era una pazza e la farmacista le diceva che in quel modo mi avrebbe aiutato anzi forse anche a mia madre, li per li non capii ma a distanza di tempo sicuramente le stava proponendo qualcosa di perverso.
Con una botta di pazzia mi affacciai nella sua camera e gli chiesi se andava tutto bene. I gemiti cessarono, sentii muoversi dal letto qualcuno. Ero pietrificato e teso, per me era qualcosa di davvero imbarazzante e inaspettato. Era buio pesto, non vedevo niente, stavo al lato del letto. I rumori che venivano dal letto erano più di quello di una persona. Mi prese un colpo pensavo che avesse l’amante e stavo andando via quando mi sentii toccare in viso e poi in bocca, sentii chiaramente due pasticche tra le dita mettermele in bocca. Non sentii proferire parole.
Tutto questo che stavo vivendo era completamente inaspettato, mai una volta mia madre mi aveva dato la sensazione di qualcosa di perverso. Lei sapeva molte cose di me, ad esempio sapeva che in quel periodo mi masturbavo e che avevo delle riviste porno, però era gestione di vita da mamma, mai ho avuto sensazione diverse da quelle. L’unica persona che metteva malizia era la sua amica farmacista. Fu proprio lei che mi sussurrò all’orecchio dopo avermi dato le pasticche di andare in bagno sistemarmi e tornare.
Ero completamente frastornato, pensavo che mi volessero addormentare o non so cosa, mi confortò una piccola carezza di mia madre che era sdraiata, so che mi potevo fidare.
Andai al bagno feci una doccia mi lavai i denti e poco dopo mi iniziò a salire una libido incredibile, il mio cazzo si stava gonfiando esageratamente. Iniziai a pensare alla farmacista e ai gemiti di prima. Stavo perdendo la ragione, volevo andare di là in camera e scopare, non sentivo più ragioni di parentela o simili, erano le pasticche che mi aveva dato la farmacista. Mi riecheggiavano le parole sussurrate poco prima in camera.
Uscii dal bagno e andai in camera, non riuscivo a controllare il mio cazzo, stavo in mutande entrai in camera buia come la pece,
sentivo dei piccoli mugugni, mi misi in piedi al lato del letto, mi sentirono. Le loro mani cominciarono a toccarmi le cosce e poi andarono sul mio cazzo. Mi abbassarono le mutande, il mio cazzo così duro e grande non lo ricordo di averlo mai avuto.
Cominciai a sentire le lingue arrovellarsi sulla mia cappella poi sulle palle, se la farmacista non mi avesse dato quelle pasticche mai e poi mai mi sarebbe venuto in mente di farmi mia madre. Le bocche cominciarono a succhiare, sentivo le bocche vogliose cercavano di farlo entrare tutto.
Avevo perso ogni inibizione, Avevo le mani sulle loro nuche, le spingevo verso il mio cazzo come se mi stessi scopando le bocche. Mi fecero sdraiare sul letto e mi ritrovai subito un culo sul viso a gambe aperte come da 69, era la farmacista, lei si strusciava e io leccavo la sua fica. Mia madre si era appropriata del mio cazzo se lo mise nella fica e cominciò a cavalcarmi stava di schiena rispetto a me. Si muoveva in tutte le direzioni poi lo faceva entrare tutto facendo dei piccoli spostamenti, stavano gemendo entrambi. Mi avevano preso per il loro giocattolo.
Avevo una verga tra le gambe, sentivo mia madre che si muoveva veloce e gemeva come una cagna, stava godendo a ripetizione. Ora toccava alla farmacista, mia madre si alzò e si scambiarono il posto.
Stavo leccando la fica bagnata di mia madre, la farmacista iniziò prima lentamente poi continuò sempre più veloce, stavo per venire. Cominciai a muovermi di anca, mia madre si alzò, spostò la farmacista prese il mio cazzo in bocca rimase ferma succhiando, e iniziai a sborrare.
Chissà quante volte aveva raccolto i miei fazzoletti bagnati di sperma o lavato le mie mutande, stavolta si ingoiò tutto lo sperma senza lasciare una goccia.
Provai un orgasmo molto intenso, rimasi qualche minuto in estasi, mi destò il mio cazzo che tornò subito in erezione. Allungai una mano sentii due chiappe, il mio dito entrò facilmente nel culo, mentre mi sentivo nuovamente leccare le palle. Iniziai a portarmi in prossimità del culo mentre la lingua continuava a leccare le palle e il pene. Lo puntai sul buco e cominciai a spingere, mi stavo inculando la farmacista, gemeva forte e io spingevo forte con la mia verga dura come un bastone. Mia madre era lì che mi leccava le palle mentre mi sbattevo la farmacista. La farmacista stava godendo e urlando, rallentati i colpi e poi tirai fuori il cazzo e appena lo tolsi mia madre con la sua bocca iniziò a pulirlo e spompinarlo.
A distanza di tempo penso che la farmacista abbia dato qualche pasticca anche a mia madre, non era possibile questa totale perversione.
Ora si alzò e si mise a pecora, prese il mio cazzo con le mani e se lo puntò sul culo, glielo infilati dentro e cominciai a sbatterla in modo rude, strillava, gemeva. Mi accasciai sopra di lei sborrando nel suo culo.
Dopo un po' lo tolsi dal suo culo con difficoltà, la cappella si era gonfiata dentro.
Ci riposammo e rilassammo, le loro mani stavano sul mio cazzo che era barzotto. Volevo addormentarmi ma dovevo fare pipì, quelle loro mani mi stavano stimolando, non avevo nessuna voglia di alzarmi e di andare al bagno. Penso che una delle due pasticche aveva finito l’effetto. Il cazzo mi si riaddrizzò, le loro mani continuavano a smanettare, io dovevo andare a tutti i costi a fare pipì. Ero senza forze, provai a sedermi sul lato del letto, non riuscivo a tenere gli occhi aperti, loro si misero in ginocchio per terra e sentivo che mi leccavano, provai a dire che dovevo andare, mi alzai ma loro sempre li sotto. Non so chi delle due aveva il mio cazzo in bocca ma comincia a pisciare. Pensai di averla fatta grossa e mi destai e fermai il getto, con mio grande stupore stavano ancora lì, provai a fare un passo ma ero bloccato dai loro corpi, provai a farmi largo con le mani ma i loro visi erano li fermi. Rimasi con le mani appoggiato sulle loro teste e iniziai a far uscire la mia pioggia d'orata, sentivo gli schizzi sui loro visi e sui loro corpi.
Erano due porche, si erano completamente lasciate andare, si fecero bagnare i visi la bocca e i corpi, fui colpito ed eccitato nuovamente nonostante il calo. Con le mani avvicinai la loro bocca al mio cazzo, lo spinsi dentro una bocca fino alla gola rimasi così per una manciata di secondi ma la stavo soffocando, capii che era la farmacista, passai all’altra bocca e qui rimasi fino a sborrare nuovamente in gola.
Mi sdraiai su letto e crollai dal sonno, mi svegliai la mattina sul tardi e non trovai nessuno. Passò un po' di tempo prima che rividi mia madre, non parlammo mai di quella esperienza ma devo dire che mi servii come il pane perché mi sbloccai e poco dopo andai via da casa.
Il bagno era accanto la camera sua, feci altri passi per farmi sentire ma lei non smise. Non sapevo cosa fare, so che mi aveva sentito entrare e quindi pensai che voleva che la sentissi genere in quel modo,
Mia madre era separata da mio padre da circa 6 anni, non aveva avuto più uomini, ultimamente c'era una sua amica farmacista che la veniva a trovare, era una tipa molto maliziosa. In quel periodo mia madre era preoccupata per me perché uscivo poco non avevo una ragazza e mi chiudevo in me stesso. Una volta la sentii parlare con la sua amica di me, mia madre le diceva che era una pazza e la farmacista le diceva che in quel modo mi avrebbe aiutato anzi forse anche a mia madre, li per li non capii ma a distanza di tempo sicuramente le stava proponendo qualcosa di perverso.
Con una botta di pazzia mi affacciai nella sua camera e gli chiesi se andava tutto bene. I gemiti cessarono, sentii muoversi dal letto qualcuno. Ero pietrificato e teso, per me era qualcosa di davvero imbarazzante e inaspettato. Era buio pesto, non vedevo niente, stavo al lato del letto. I rumori che venivano dal letto erano più di quello di una persona. Mi prese un colpo pensavo che avesse l’amante e stavo andando via quando mi sentii toccare in viso e poi in bocca, sentii chiaramente due pasticche tra le dita mettermele in bocca. Non sentii proferire parole.
Tutto questo che stavo vivendo era completamente inaspettato, mai una volta mia madre mi aveva dato la sensazione di qualcosa di perverso. Lei sapeva molte cose di me, ad esempio sapeva che in quel periodo mi masturbavo e che avevo delle riviste porno, però era gestione di vita da mamma, mai ho avuto sensazione diverse da quelle. L’unica persona che metteva malizia era la sua amica farmacista. Fu proprio lei che mi sussurrò all’orecchio dopo avermi dato le pasticche di andare in bagno sistemarmi e tornare.
Ero completamente frastornato, pensavo che mi volessero addormentare o non so cosa, mi confortò una piccola carezza di mia madre che era sdraiata, so che mi potevo fidare.
Andai al bagno feci una doccia mi lavai i denti e poco dopo mi iniziò a salire una libido incredibile, il mio cazzo si stava gonfiando esageratamente. Iniziai a pensare alla farmacista e ai gemiti di prima. Stavo perdendo la ragione, volevo andare di là in camera e scopare, non sentivo più ragioni di parentela o simili, erano le pasticche che mi aveva dato la farmacista. Mi riecheggiavano le parole sussurrate poco prima in camera.
Uscii dal bagno e andai in camera, non riuscivo a controllare il mio cazzo, stavo in mutande entrai in camera buia come la pece,
sentivo dei piccoli mugugni, mi misi in piedi al lato del letto, mi sentirono. Le loro mani cominciarono a toccarmi le cosce e poi andarono sul mio cazzo. Mi abbassarono le mutande, il mio cazzo così duro e grande non lo ricordo di averlo mai avuto.
Cominciai a sentire le lingue arrovellarsi sulla mia cappella poi sulle palle, se la farmacista non mi avesse dato quelle pasticche mai e poi mai mi sarebbe venuto in mente di farmi mia madre. Le bocche cominciarono a succhiare, sentivo le bocche vogliose cercavano di farlo entrare tutto.
Avevo perso ogni inibizione, Avevo le mani sulle loro nuche, le spingevo verso il mio cazzo come se mi stessi scopando le bocche. Mi fecero sdraiare sul letto e mi ritrovai subito un culo sul viso a gambe aperte come da 69, era la farmacista, lei si strusciava e io leccavo la sua fica. Mia madre si era appropriata del mio cazzo se lo mise nella fica e cominciò a cavalcarmi stava di schiena rispetto a me. Si muoveva in tutte le direzioni poi lo faceva entrare tutto facendo dei piccoli spostamenti, stavano gemendo entrambi. Mi avevano preso per il loro giocattolo.
Avevo una verga tra le gambe, sentivo mia madre che si muoveva veloce e gemeva come una cagna, stava godendo a ripetizione. Ora toccava alla farmacista, mia madre si alzò e si scambiarono il posto.
Stavo leccando la fica bagnata di mia madre, la farmacista iniziò prima lentamente poi continuò sempre più veloce, stavo per venire. Cominciai a muovermi di anca, mia madre si alzò, spostò la farmacista prese il mio cazzo in bocca rimase ferma succhiando, e iniziai a sborrare.
Chissà quante volte aveva raccolto i miei fazzoletti bagnati di sperma o lavato le mie mutande, stavolta si ingoiò tutto lo sperma senza lasciare una goccia.
Provai un orgasmo molto intenso, rimasi qualche minuto in estasi, mi destò il mio cazzo che tornò subito in erezione. Allungai una mano sentii due chiappe, il mio dito entrò facilmente nel culo, mentre mi sentivo nuovamente leccare le palle. Iniziai a portarmi in prossimità del culo mentre la lingua continuava a leccare le palle e il pene. Lo puntai sul buco e cominciai a spingere, mi stavo inculando la farmacista, gemeva forte e io spingevo forte con la mia verga dura come un bastone. Mia madre era lì che mi leccava le palle mentre mi sbattevo la farmacista. La farmacista stava godendo e urlando, rallentati i colpi e poi tirai fuori il cazzo e appena lo tolsi mia madre con la sua bocca iniziò a pulirlo e spompinarlo.
A distanza di tempo penso che la farmacista abbia dato qualche pasticca anche a mia madre, non era possibile questa totale perversione.
Ora si alzò e si mise a pecora, prese il mio cazzo con le mani e se lo puntò sul culo, glielo infilati dentro e cominciai a sbatterla in modo rude, strillava, gemeva. Mi accasciai sopra di lei sborrando nel suo culo.
Dopo un po' lo tolsi dal suo culo con difficoltà, la cappella si era gonfiata dentro.
Ci riposammo e rilassammo, le loro mani stavano sul mio cazzo che era barzotto. Volevo addormentarmi ma dovevo fare pipì, quelle loro mani mi stavano stimolando, non avevo nessuna voglia di alzarmi e di andare al bagno. Penso che una delle due pasticche aveva finito l’effetto. Il cazzo mi si riaddrizzò, le loro mani continuavano a smanettare, io dovevo andare a tutti i costi a fare pipì. Ero senza forze, provai a sedermi sul lato del letto, non riuscivo a tenere gli occhi aperti, loro si misero in ginocchio per terra e sentivo che mi leccavano, provai a dire che dovevo andare, mi alzai ma loro sempre li sotto. Non so chi delle due aveva il mio cazzo in bocca ma comincia a pisciare. Pensai di averla fatta grossa e mi destai e fermai il getto, con mio grande stupore stavano ancora lì, provai a fare un passo ma ero bloccato dai loro corpi, provai a farmi largo con le mani ma i loro visi erano li fermi. Rimasi con le mani appoggiato sulle loro teste e iniziai a far uscire la mia pioggia d'orata, sentivo gli schizzi sui loro visi e sui loro corpi.
Erano due porche, si erano completamente lasciate andare, si fecero bagnare i visi la bocca e i corpi, fui colpito ed eccitato nuovamente nonostante il calo. Con le mani avvicinai la loro bocca al mio cazzo, lo spinsi dentro una bocca fino alla gola rimasi così per una manciata di secondi ma la stavo soffocando, capii che era la farmacista, passai all’altra bocca e qui rimasi fino a sborrare nuovamente in gola.
Mi sdraiai su letto e crollai dal sonno, mi svegliai la mattina sul tardi e non trovai nessuno. Passò un po' di tempo prima che rividi mia madre, non parlammo mai di quella esperienza ma devo dire che mi servii come il pane perché mi sbloccai e poco dopo andai via da casa.
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Commenti dei lettori al racconto erotico