Sorella e fratello: passione proibita?

di
genere
incesti

Ciao a tutti!
Vi ricordate la pubblicità dell'amaro Averna, quella in cui la voce fuori campo diceva "Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta!"?
Noi no, siamo troppo giovani per ricordarla, ci è capitato di rivederla però su Youtube e ci sembra perfettamente azzeccata per la nostra situazione. Come il cacio sui maccheroni (che poi a me, il cacio, nemmeno piace!).

Innanzitutto le presentazioni: io sono Rossana, accanto a me c’è seduto (al momento è in piedi, però si siederà anche lui, prima o poi) mio fratello Enea.
Dopo una lunga e travagliata riflessione ("Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta!", appunto) abbiamo deciso di raccontare la nostra storia.
Premettiamo che la storia che racconteremo è vera: abbiamo cambiato i nostri nomi per privacy, non ci chiamiamo veramente Rossana (per favore, due S ed una N, non il contrario) ed Enea, ma il resto combacia con quanto successo nella realtà.
Certo, capiterà sicuramente che in qualche passaggio non ci ricorderemo ogni singola parola o frase nel perfetto modo in cui la pronunciammo all'epoca; per amor di narrazione vi proporremo un'alternativa che manterrà comunque inalterato il senso del discorso. Certi eventi restano indelebili nella memoria, e ciò che abbiamo sperimentato non è facile da dimenticare (Enea dice "Senza contare che chissà quante volte riviviamo quelle scene nella nostra mente, quando ci trastulliamo", e io gli rispondo "Enea, il verbo trastullare era già vecchio nel 1853!").
Ah sì, ci teniamo a dire che a volte potremmo anche usare termini desueti (toh, "desueto" è un termine desueto), però siamo relativamente giovani: io (Ros) sono del '95 ed Enea del '97.

Altra piccola precisazione prima di iniziare a raccontare: non siamo scrittori, non stiamo scrivendo un romanzo, vogliamo solo raccontare cosa ci è capitato in questi anni. Non vogliamo convincere nessuno della veridicità di quanto racconteremo, siete assolutamente liberi di crederci o no!
E' inutile dire che non sappiamo con chi parlare della nostra esperienza, perché le persone veramente intime con cui ne abbiamo già parlato si contano sulle dita di una mano, e non ci sembra corretto nei loro confronti saturarli con continue riflessioni e pareri su questo argomento.
Capirete che la paura dei giudizi riguardo l'incesto è enorme, se dovessimo parlare di tutto questo senza un monitor che nasconda la nostra vera identità e senza l'anonimato di internet, temo che non riusciremmo mai a raccontare la nostra esperienza.

Non ci saranno nudi e pompini (non ci credo, ho scritto la parola "pompini", faccio passi avanti!) al minuto 2.35 - anzi, visto che si tratta di parole, alla riga n. 59.
Possiamo assicurarvi che certe cose non arrivano subito. Queste "esperienze" (non ho altre parole per definirle) hanno un'andatura irregolare.

Ultima nota a margine (anche se non è nel margine): scriveremo per come ci sentiremo. Solitamente scriverò io (Rossana) e dirò quando Enea interviene. Quando pubblicheremo qualcosa saremo sempre entrambi a farlo. Potrebbe capitare che Enea voglia descrivere le sue sensazioni, o come ha vissuto da parte sua certe esperienze, quindi in tal caso specificherò quando è lui a scrivere qualcosa di più corposo di una battutina.

Detto questo, possiamo iniziare a raccontare la nostra storia. Grazie per la pazienza finora dimostrataci. =)

Tutto iniziò una primavera di tanti anni fa: correva l'anno 1492 e Cristoforo Colombo stava cercando fondi per salpar... no, siamo andati troppo indietro!

Sette anni fa, nel 2016, io ero già iscritta all'università mentre mio fratello si stava prendendo un periodo sabbatico più o meno lungo, dopo aver passato a stento l'esame di maturità, facendo qualche lavoretto prima di decidere se iscriversi all'università o meno.

Come avrete capito siamo quasi coetanei, quindi sin dall'adolescenza abbiamo frequentato più o meno la stessa cerchia di amici.
Non siamo stati sempre super uniti, anzi, durante tutta la pubertà e l'adolescenza ricordo che litigavamo spesso (Enea dice "Tu volevi litigare, io me ne volevo stare tranquillo per i fatti miei a giocare alla playstation!").

Durante il mio ultimo anno di liceo però, complice anche il raggiungimento di una certa maturità da parte mia (Enea: "Signori e signore, ecco Modesta, mia sorella!"), iniziammo a comportarci più da fratello e sorella e meno da cane e gatto (Enea insiste con il dire che lui vuole fare il cane e quindi a me resta il gatto).
Iniziammo a condividere qualche piccolo segreto (niente di che, piccole cotte, consigli, insomma, niente di erotico. Forse la cosa più erotica è stata)

ENEA SCRIVE
Questo volevo scriverlo io, una volta le confidai che durante un rapporto con la mia prima ragazza mi si ruppe il preservativo. Ricordo che ero super rosso in faccia che neanche un pomodoro è così rosso. mi imbarazzai un botto a chiederle un consiglio, temendo il peggio e che avessi messo incinta la mia ex, poi ho scoperto... no vabbè, ho cambiato idea, mi sento un idiota a dire cosa ho scoperto. In ogni caso, la complicità con Rox è finita con il mio chiederle un consiglio.

TORNA ROS
Sì è stato imbarazzantissimo anche per me rispondergli, ma è stata solo una risposta tecnica. Nulla di erotico - ci sarebbe voluto ancora un po' per raggiungere un certo grado di intimità tra noi due! Ah, poveri piccoli figli dell'Estate - (qui immagino che i fan di zio George R.R. Martin capiranno la citazione).

Dicevamo, nel 2016 organizzammo con i nostri amici la nostra prima vacanza all'estero: a luglio saremmo andati una settimana nientepopòdemenoche a Barcellona!

Sì, se ve lo state chiedendo, lì iniziarono i guai (ma non subitissimo!).

Vi ho già annoiati parecchio prima, con tutte le precisazioni del caso e le note a margine che non hanno un margine, quindi sugli argomenti inutili andrò velocissima:
Barcellona magnifica... la Boqueria fantastica... le patas fritas buonissime... spiaggia nudisti, la Rambla, Gaudì e il parco, bla bla bla.
No aspè, troppo veloce: spiaggia nudisti.

Uno degli ultimi giorni della nostra vacanza decidemmo di andare al mare a fare il bagno e passare lì mezza giornata. Niente di insolito, avevamo già visto quasi tutti i maggiori punti di interesse di Barcellona, quindi decidemmo di goderci un po' di riposo in spiaggia visto che avevamo fatto un tour de force nei giorni passati (gli "organizzatori" della vacanza sembravano tanto dei generali dell'esercito che non ci hanno creduto abbastanza: sveglia all'alba, e poco ci mancava che usassero lo squillo di tromba per metterci sull'attenti. Alle 9:00 tutti in strada, chi c'era c'era e chi non c'era s'attaccava al rubinetto dell'acqua).

Insomma, uscimmo dall'appartamento che avevamo preso in affitto e raggiungemmo la spiaggia. Camminammo, camminammo, camminammo, ma la spiaggia era dovunque super affollata. Camminammo, camminammo, camminammo ancora, fino a scorgere poco più avanti una zona dove c'erano poche persone.

Ricordo che la nostra amica disse "Lì non c'è nessuno, chissà perché!". Il perché lo scoprimmo poco più avanti, quando iniziammo a vedere i primi tizi nudi: si trattava di una spiaggia libera. Libera nel senso che chi ci andava era libero di non mettersi i vestiti, né il costume. Non era una vera e propria spiaggia nudista, però qualche cartello avvisava che non c'era l'obbligo del costume.

Eravamo in sei, compresi me e mio fratello. Io, lui e l'altra ragazza diventammo subito paonazzi in viso. L'altro ragazzo si sentì stranamente a suo agio e iniziò a fare i soliti versi che fanno i ragazzi quando fanno gli spavaldi, ridendo e urlando che dovevamo spogliarci subito, immantinente ("immantinente" l'ho aggiunto io per far capire meglio quanto ci tenesse a farci spogliare).
Gli altri due nostri amici erano una coppia più grande, avevano tre anni più di noi (anche qui cambiamo i loro nomi per privacy: Massimo e Giulia). Furono loro a combinare la cosa. Erano già stati a Barcellona in passato, sapevano che lì c'era una spiaggia di nudisti e loro stessi avevano pian piano iniziato a praticare nudismo.
Il problema è che fino a quel momento si erano dimenticati di dircelo!

Ci fu una discussione tra di noi, sul fatto di restare o meno. Tutto sommato, però, non c'era l'obbligo né di tenere il costume né di toglierlo, quindi la coppia nudista si spogliò, seguita a ruota dall'amico spavaldo (e qui direte "grazie al catzo!"). Io, l'altra amica e mio fratello decidemmo di restare in costume.
Rivendendo certe foto dell'epoca, solitamente, ci dicono "Quanto siete abbronzati qui!".
Non era solo abbronzatura, eravamo letteralmente rossi di imbarazzo a vedere metà dei nostri più cari amici nudi.
Inutile dire che io ed Enea non ci guardammo minimamente in faccia (io all'epoca avevo una piccola cotta per l'amico spavaldo, avevo paura di incrociare lo sguardo di mio fratello e sapere cosa potesse pensare).

Enea dice "Io in realtà guardavo le zizze delle tipe nude poco distanti dal nostro ombrellone, decidendo se andare ad attaccar bottone o meno".
Sempre un gentleman raffinato, il mio fratellino.

ENEA SCRIVE
Dopo questa battuta, ho tirato un piccolo pugno sulla spalla di Ros.

TORNA ROS
Insomma, la nostra prima esperienza comune con qualcosa di vagamente erotico terminò qui.
Passammo mezza giornata lì, l'indomani (l'ultimo giorno), i nostri amici nudisti ci tornarono ma noi quattro andammo in giro per la città per fatti nostri (nonostante l'insistenza dell'amico spavaldo; continuava a cercare di convincerci a tornare in spiaggia).
In quell'anno non ci fu nient'altro degno di nota da raccontare, se non un continuo imbarazzo quando, chiacchierando, riparlavamo della giornata nella spiaggia nudista.
Credevamo che l'anno successivo avremmo cambiato meta e saremmo andati in un'altra grande città europea.
Come ci sbagliavamo.

Piccolo spoiler: siamo ritornati a Barcellona l'anno seguente, quello dopo ancora, e nel 2019. E ogni volta la tappa nella spiaggia nudista diventò quasi un obbligo.
Se non ci fosse stata la pandemia, probabilmente ci saremmo tornati di nuovo anche nel 2020.

Altro piccolo spoiler: sì, l'anno seguente, durante la gita a Barcellona nel 2017, qualcosina iniziò a cambiare.
Ma ci arriveremo, non possiamo mica scrivere tutto nel primo capitolo!

Se volete contattarci (per favore, non chiedeteci foto, video o cam perché non ne mandiamo né facciamo cam) per qualche opinione, o anche semplicemente per chiacchierare, potrete scriverci a
rossandenea@gmail.com
E' un'email gestita da entrambi, creata appositamente per questo scopo.
In ogni caso, diremo sempre chi è che al momento sta rispondendo all'email che ci avete inviato, così saprete con chi state parlando =)
Se ritardiamo a rispondere è perché magari non siamo in casa!

Grazie per la cortese attenzione.
Enea dice: "Dlin dlon, apre cassa 7", il che mi ricorda che dobbiamo andare a fare spesa.
Alla prossima!

Ros & Enea
scritto il
2023-05-07
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