Viaggio con Ettore-
di
giancola
genere
prime esperienze
Mio padre lavorava in una fabbrica di infissi che aveva clienti in tutta Europa. Dalle nostre parti c'era un'agenzia di trasporti che provvedeva anche alla distribuzione di
questi materiali. Uno degli autisti, Ettore, abitava vicino a casa nostra quindi spesso
parlava con papà, a volte veniva a casa a prendere un caffè, insomma un'amicizia normale.
Ettore, un po' come tutti i camionisti era un ragazzo abbastanza giovane, ben formato,
muscoloso anche per la palestra che frequentava, viveva solo con la madre anziana.
Quando stava via per più di un giorno era mamma che stava attenta alla vecchia. Mamma
era un po' persa per Ettore, io avevo quindici anni, andavo a scuola ed in qualche
occasione mi sono accorto che tra mamma ed Ettore c'era del tenero, cazzi loro.
Gli avevo chiesto se qualche volta mi portava con lui, almeno durante le vacanze
scolastiche. Non passò tanto tempo, doveva fare delle consegne in Germania, mi chiese
se me la sentivo di fargli compagnia, però saremmo rimasti tre giorni fuori. Papà non
era tanto d'accordo, intervenne mamma "Ci verrei io..." Mi autorizzarono.
Partimmo primo pomeriggio, in mattinata aveva caricato, ero felice di quella esperienza,
avrei sempre potuto dire che ero stato in Germania, certo senza visitarla, guardare le
strade, i cantieri della consegna e null'altro, però mi piaceva. Caldo tremendo, in cabina aria condizionata, si stava benissimo. Alle 22 ci siamo fermati, ancora in Italia, abbiamo parcheggiato il camion siamo andati a mangiare. Tutto buonissimo, una bella
esperienza, guardavo continuamente Ettore per ringraziarlo, non sapevo come fare.
Altra esperienza straordinaria dormire in cabina, che non è grandissima è per una sola persona, quindi io e lui eravamo un po' stretti. Stavamo solo con le mutandine, eravamo
a contatto, mi piaceva il suo odore, mi mise un braccio sulla spalla e mi avvicinò a lui
ancora di più. Aveva un bel rigonfiamento sull'inguine, a vedere quello è successa anche
a me la stessa cosa. "Sei eccitato"? mi chiese "Anche tu lo sei" "Dai togliamoci le mutande che stiamo più freschi". In un attimo eravamo nudi, il suo cazzo era il doppio del mio, lo presi con la mano, lui prese il mio, mai provata una sensazione così bella.
cominciammo a giocare con i nostri cazzi, lui con la testa si mise sul mio e lo mise
in bocca, ormai anch'io ero con la testa vicino al suo, feci la stessa cosa. Succhiava
fortissimo, mi fece sborrare, non feci in tempo ad avvisarlo, anche lui sborrò nella
mia una quantità esagerata di sborra. Per non sporcare la biancheria ingoiammo tutto.
Poi ci rimettemmo vicini "Ti è piaciuto"? mi chiese "Tantissimo, non vedo l'ora di
rifarlo" "Tranquillo lo faremo tutte le volte che vuoi, anche a casa". Poi ci addormentammo perché doveva guidare, lo facemmo con l'aria condizionata al minimo abbracciati come due innamorati.
Di esperienze sessuali ne avevo avuto pochissime, qualche sega con i compagni, nient'altro, quella sera mi piacque tantissimo, non vedevo l'ora che venisse un'altra notte per ripeterla. Durante il viaggio mi venne in mente una cosa assurda,
che invece si rivelò indovinata. "Ettore a mamma gli piace il tuo cazzo"? Mi guardò
in maniera strana "Come lo sai" "L'ho immaginato" "Ti sbagli con Armida non c'è
stato mai nulla" "Ed allora quella volta che...." "Lasciamo stare questo discorso,
non sei stato bene con me"? "Si sono stato bene, immagino anche mamma sarà stata
bene con quel cazzo che ti ritrovi" "Dai finiscila" Il viaggio e proseguito in silenzio.
Dopo cena, pronti per dormire in cabina, lo spogliai io, feci altrettanto presi il
suo cazzo in bocca, mi raggiunse la solita copiosa sborrata, non la bevvi appoggiai
la su bocca con la mia, fu il trionfo della sborra, lingua, faccia, occhi, orecchie
sborra dappertutto, io sborrai sulla sua pancia. Mi strinse forte, mi sussurrò
"Ti amo" "Anch'io Ettore" "Sei più bravo di tua madre a fare pompini, con la figa lei
è eccezionale" "Ettore se papà se ne accorge" "Papà lo sa che io e la mamma scopiamo
ed è contento" Ettore a casa nostra era il benvenuto, non solo a volte mi recavo a casa
sua, senza farci vedere dalla madre ci chiudevamo in camera per ripeterci, probabilmente
lo stesso faceva con mamma. Ognuno si faceva i cazzi suoi. Con Ettore andai due giorni
in Belgio ed un giorno in Svizzera. Solo in Germania la notte non dormimmo mai.
I nostri incontri avvenivano anche a casa. Di me ed Ettore ne mamma ne papà seppero mai
nulla, almeno questa è la versione ufficiale, ho qualche dubbio.
questi materiali. Uno degli autisti, Ettore, abitava vicino a casa nostra quindi spesso
parlava con papà, a volte veniva a casa a prendere un caffè, insomma un'amicizia normale.
Ettore, un po' come tutti i camionisti era un ragazzo abbastanza giovane, ben formato,
muscoloso anche per la palestra che frequentava, viveva solo con la madre anziana.
Quando stava via per più di un giorno era mamma che stava attenta alla vecchia. Mamma
era un po' persa per Ettore, io avevo quindici anni, andavo a scuola ed in qualche
occasione mi sono accorto che tra mamma ed Ettore c'era del tenero, cazzi loro.
Gli avevo chiesto se qualche volta mi portava con lui, almeno durante le vacanze
scolastiche. Non passò tanto tempo, doveva fare delle consegne in Germania, mi chiese
se me la sentivo di fargli compagnia, però saremmo rimasti tre giorni fuori. Papà non
era tanto d'accordo, intervenne mamma "Ci verrei io..." Mi autorizzarono.
Partimmo primo pomeriggio, in mattinata aveva caricato, ero felice di quella esperienza,
avrei sempre potuto dire che ero stato in Germania, certo senza visitarla, guardare le
strade, i cantieri della consegna e null'altro, però mi piaceva. Caldo tremendo, in cabina aria condizionata, si stava benissimo. Alle 22 ci siamo fermati, ancora in Italia, abbiamo parcheggiato il camion siamo andati a mangiare. Tutto buonissimo, una bella
esperienza, guardavo continuamente Ettore per ringraziarlo, non sapevo come fare.
Altra esperienza straordinaria dormire in cabina, che non è grandissima è per una sola persona, quindi io e lui eravamo un po' stretti. Stavamo solo con le mutandine, eravamo
a contatto, mi piaceva il suo odore, mi mise un braccio sulla spalla e mi avvicinò a lui
ancora di più. Aveva un bel rigonfiamento sull'inguine, a vedere quello è successa anche
a me la stessa cosa. "Sei eccitato"? mi chiese "Anche tu lo sei" "Dai togliamoci le mutande che stiamo più freschi". In un attimo eravamo nudi, il suo cazzo era il doppio del mio, lo presi con la mano, lui prese il mio, mai provata una sensazione così bella.
cominciammo a giocare con i nostri cazzi, lui con la testa si mise sul mio e lo mise
in bocca, ormai anch'io ero con la testa vicino al suo, feci la stessa cosa. Succhiava
fortissimo, mi fece sborrare, non feci in tempo ad avvisarlo, anche lui sborrò nella
mia una quantità esagerata di sborra. Per non sporcare la biancheria ingoiammo tutto.
Poi ci rimettemmo vicini "Ti è piaciuto"? mi chiese "Tantissimo, non vedo l'ora di
rifarlo" "Tranquillo lo faremo tutte le volte che vuoi, anche a casa". Poi ci addormentammo perché doveva guidare, lo facemmo con l'aria condizionata al minimo abbracciati come due innamorati.
Di esperienze sessuali ne avevo avuto pochissime, qualche sega con i compagni, nient'altro, quella sera mi piacque tantissimo, non vedevo l'ora che venisse un'altra notte per ripeterla. Durante il viaggio mi venne in mente una cosa assurda,
che invece si rivelò indovinata. "Ettore a mamma gli piace il tuo cazzo"? Mi guardò
in maniera strana "Come lo sai" "L'ho immaginato" "Ti sbagli con Armida non c'è
stato mai nulla" "Ed allora quella volta che...." "Lasciamo stare questo discorso,
non sei stato bene con me"? "Si sono stato bene, immagino anche mamma sarà stata
bene con quel cazzo che ti ritrovi" "Dai finiscila" Il viaggio e proseguito in silenzio.
Dopo cena, pronti per dormire in cabina, lo spogliai io, feci altrettanto presi il
suo cazzo in bocca, mi raggiunse la solita copiosa sborrata, non la bevvi appoggiai
la su bocca con la mia, fu il trionfo della sborra, lingua, faccia, occhi, orecchie
sborra dappertutto, io sborrai sulla sua pancia. Mi strinse forte, mi sussurrò
"Ti amo" "Anch'io Ettore" "Sei più bravo di tua madre a fare pompini, con la figa lei
è eccezionale" "Ettore se papà se ne accorge" "Papà lo sa che io e la mamma scopiamo
ed è contento" Ettore a casa nostra era il benvenuto, non solo a volte mi recavo a casa
sua, senza farci vedere dalla madre ci chiudevamo in camera per ripeterci, probabilmente
lo stesso faceva con mamma. Ognuno si faceva i cazzi suoi. Con Ettore andai due giorni
in Belgio ed un giorno in Svizzera. Solo in Germania la notte non dormimmo mai.
I nostri incontri avvenivano anche a casa. Di me ed Ettore ne mamma ne papà seppero mai
nulla, almeno questa è la versione ufficiale, ho qualche dubbio.
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