Ripetizioni terza parte
di
C 82
genere
prime esperienze
Scusate se vi ho fatto aspettare, vorrei precisare che è una storia vera, e mi scuso se a volte il racconto non scorre benissimo. Il martedì tornai alle mie amate ripetizioni, avevo sognato 1000 risvolti sessuali e mi presentai pettinato con i jeans e la camicia, volevo fare colpo! Appena entrai in casa lei mi chiese come mai fossi così elegante, aggiunse che faceva molto caldo e mi prese in giro teneramente, ancora una volta feci la figura dell idiota , ma lei era sempre dolce e mi passò subito l'imbarazzo. Ci mettiamo in cucina e mi fa piacere, però c'è il sole che entra dalle finestre e veramente muoio di caldo, lei questa volta si siede al mio fianco, sento il suo respiro il suo odore e vedo i coscioni sulla sedia quasi completamente scoperti sotto il vestito da casa . Mentre leggo gioca con le ciabatte le fa dondolare sui bei piedi non piccoli ma curati e carnosi. Sono subito eccitato, tutti i miei pensieri di provarci e scoparla come nei giornaletti porno scompaiono. Sono sudato arrapato e completamente rimbambito. Lei mi chiede se va tutto bene, mi guarda da vicino il viso, e mi dice che sono rosso e sudato e mi rimprovera di essermi vestito troppo pesante. Con un tono da mamma mi dice di togliermi la camicia (ovviamente sotto avevo la canottiera di cotone) poi si alza e torna con i miei pantaloncini! Non avevo mai avuto il coraggio di richiederli. Io tentenno e lei da professoressa severa mi comanda di cambiarmi e di fare veloce pure, perché non aveva tempo da perdere e che tanto potevo essere suo figlio o suo nipote. Quasi mi calmo' quell imposizione, cercai di non scoprirmi troppo e mi tolsi a fatica i jeans. Portavo gli slip e non contenevano completamente la mia erezione. Non sono Rocco ma ho un buon cazzo.. lei mi vide impacciato e rise dicendomi che non era la prima volta che vedeva un erezione e che anzi aveva visto di meglio. Mi vergognai avrei dovuto tirarlo fuori e sbatterla come si deve, ma non andò così. Mi disse di andare in bagno a rinfrescarmi e tornare più lucido perché avevamo da fare e in quelle condizioni non stavo attento. Andai in bagno chiusi ma non c'era la chiave, c'erano 2 accappatoi appesi uno rosa e uno grigio annusai quello rosa ed era il suo, tirai fuori il cazzo e iniziai a segarmi, pochi secondi e sborrai, non sull accappatoio però, avrei voluto certo ma non lo feci. Girai il cazzo e sborrai a terra, rimasi parecchio così, non finiva di colare, una vera liberazione, bellissimo. dei rumori mi fecero risvegliare, per un attimo sognai che lei mi avesse spiato, in effetti ero proprio in direzione della porta. Presi la carta igienica e pulii tutto poi mi riconposi e tornai in cucina. Mi chiese se ora stavo meglio e diede dell'acqua, sempre amorevole.. mi misi seriamente a studiare e spesso mi faceva delle carezze in testa. Lo ammetto avevo ancora erezioni ma non le nascondevo, inutile con lei di fianco ed il tavolo in vetro e poi ormai non potevo e non avevo più voglia di nasconderle. Mi piaceva averlo duro a pochi cm da lei. A volte per correggere si chinava dalla mia parte e con il gomito lo sfiorava, io alzavo leggermente i pube e sentivo la punta del cazzo toccarle il gomito, credevo non si accorgesse ma ora capisco che invece si era ben accorta ma era un misto di pazienza verso un ragazzino e malizia di donna. Quel giorno fu il primo di moltissimi giorni in cui sborrai in casa sua. Ovviamente mi segai anche a casa 1000 volte più tardi. Mi mise i pantaloni ben nascosti nello zaino e si raccomandò di non venire più con i pantaloni lunghi. Ancora oggi mi eccita pensare a lei , a presto per il resto della storia..
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Ripetizioni secondo parte
Commenti dei lettori al racconto erotico