La suora cugina

di
genere
incesti

Era la prima figlia di una zia di mia padre, nota professoressa universitaria, in una città vicina, dove abitava, ma aveva già una trentina d’anni più di me, che ne avevo 20 e mi iscrivevo nella sua università. Voleva bene a mio padre, che era il fratello “piccolo” della madre, per cui si offrì di trovarmi un alloggio, o in alternativa, visto che avevo una casa grande di ospitarmi da lei, che viveva, come “suora” laica, era molto religiosa, con altre 3 donne che avevano dato i voti di castità.
Io avevo una ragazza, che mi stava già rompendo le palle, pretendendo un rapido matrimonio, e la dava a rate.
Avevo avuto qualche esperienza con donne più anziane, per cui quando rividi la cugina, ne fui molto rallegrato, era un po una stronza, severa, ma aveva un bel pettone, e cosce robuste, come piaceva a me.
Mi sforzai di piacere anche alle altre donne che stavano li in 3 appartamenti vicini, e facevano comunità, uno di 60 anni, Giovanna, una di 48, Carlotta, e una 50enne magra ed un po malata, che si faceva chiamare Mina.
In casa veniva a fare le pulizie e sistemare una donnona di circa 50 anni, vedova, con figlia di 20 anni, ma simpaticissima con me.
La cugina Maria, la professoressa, visto che c’era un appartamento prima utilizzato da studentesse, ora libero, mi offrì di stabilirmi li, e, se poi studiavo e andavo bene, mi avrebbe tenuto, voleva fare bella figura.
Mi proibì di entrare negli altri appartamenti, se non chiamato espressamente. Ah, bene, certo, non c’è problema. E non portare donne, capito? Si capito.
La cameriera se la rideva, quando passava da me, disse che era il primo uccello che quelle donne vedevano, e sicuramente avrebbero voluto imparare a farlo cantare.
E poi tu sei in salute, sei un bel tipo, piaceresti anche a me ….. Non me lo feci ripetere, e siccome la vidi inchinata in avanti con quel grosso culone mi accostai da dietro e le feci sentire come fosse duro. Non si fece pregare, si girò , me lo tirò fuori, se lo mise in bocca, poi si sdraiò sul letto aprì le cosce, mi avvolse e cominciammo una chiavata selvaggia. Avevo quelle tettone a portata di mano e di bocca, lei era soda, Ne aveva di voglia erano anni che era vedova, e voleva rifarsi. Aveva l’orgasmo un po rumoroso, che mi riempì d’orgoglio, non c’era molto tempo, non voleva dare sospetti alla cugina Maria.
Mi disse di andarla a trovare a casa sua, qui non voleva casini.
Sulle scale la sera incontrai la Giovanna, la 60enne suora laica, che mi chiese se la cameriera si fosse sentita male, perché l’aveva sentita che si lamentava ed urlava. No, sorella Giovanna, stavamo spostando un armadio e un cassetto le era andato addosso, mi inventai. Tutto a posto. La Giovanna era sollevata, mi disse che anche lei voleva sistemare meglio l’armadio, e mi chiese se potevo darle una mano, visto che era pesante.
Le dissi che volentieri il giorno dopo sarei andato. Era di mattina , in casa non c’erano le altre andate a messa, e la Giovanna era sola. Aveva però indossato una sopravveste che lasciava intravvedere il seno, ed era quasi trasparente, tanto che in controluce ne vedevo le cosce. Però, mica male, anche se anziana. Mi diedi da fare, spostai le cose, e riuscii a spostare l’armadio, facemmo un po di sistemazione, lei alla fine mi ringraziò e disse che voleva baciarmi tanto ero stato bravo.
Mi accostai, lei mi baciò su una guancia, io la presi per le spalle, la accostai a me, sentivo il suo seno che premeva sul mio petto, e stavolta la baciai io sulla bocca. Non solo non si ritrasse, ma ricambiò con passione, io cominciai a prendere quel bel petto in mano la toccavo fra le cosce, volevo farmela ormai. Lei stessa mi portò sul letto, mi affondai prima sulle tette, succhiandole, lei gemeva, poi le feci aprire le cosce, non era affatto vergine, ed era anche già bella bagnata, la montai, mentre lei mi avvolgeva, e forse sarò venuto almeno due volte, senza uscire, tanto era eccitante la cosa. Lei ricambiava. Che gioia poter sborrare nella figona, non aveva problemi, come le ragazze.
Mi disse di non dire niente a nessuno, un segreto fra di noi, lei aveva avuto un amore da giovane , la delusione l’aveva portata a farsi suora laica, ma si vedeva che le mancava il sesso.
Bene, con lei ne avevo di possibilità, oltre alla cameriera, ma chissà perché avevo voglia di farmi la cugina, una voglia impellente, strana, aveva un fascino erotico su di me.
Lo dissi a suor Giovanna, che mi consolò, disse che non sarebbe stato impossibile, ma era molto esigente, e forse la Maria mi avrebbe fatto una sorpresa.
Nel frattempo mi vedevo sia con la cameriera che con suor Giovanna, che però badavano a non farmi stancare molto, e dicevano che avrei dovuto andare con le ragazze, però se la godevano.
Una domenica mattina , la Maria era partita, ed io ero a letto con la Giovanna, quando venne a bussare la Carlotta, quella più giovane.
La Giovanna mi fece nascondere in bagno, la Carlotta entrò, voleva confidarsi con l’altra, e le disse che spesso sentiva lo stimolo di andare con maschi, lei sapeva che era peccato, e non sapeva come fare per togliersi quei pensieri.
La Giovanna era generosa, le disse che non c’era nulla di male, e che lei aveva los tesso stimolo, e che il signore perdonava certe cose.
Anzi, disse a Carlotta, vedi, c’è Giacomo (io) in casa, lui è un bravo ragazzo, e gli piaci tanto, se vuoi glielo dico, vi vedete, e se ti va, prova. Che generosa …
La Carlotta andò, andai via anche io, e la sera me la ritrovai per il corridoio, mi disse che aveva bisogno di un lavoretto in camera sua. Va bene, vengo subito, no più tardi, infatti quando andai si era preparata aveva una sottoveste nera corta al ginocchio, scollata. Non era male neanche lei, fisicamente, anzi, anche se non aveva le tettone delle altre. Ma aveva cosce lunghe e belle, anche se di viso non era granchè.
Mi chiese cosa guardassi, io le dissi che mi piacevano le sue cosce, lei tirò su la sottoveste per farmele vedere meglio, a me venne durissimo, e lei se ne accorse e sorrise soddisfatta del suo potere su di me.
Mi dai un bacino, le chiesi. Si accostò, mi baciò, doveva ancora imparare, ma imparava presto. Io ero molto eccitato, lei sentiva la mia eccitazione e cominciava a smaniare. La buttai sul letto, le tolsi gli slip, e andai rapidamente dentro, ignorante com’ero non a vevo pensato che fosse vergine, per cui dette un piccolo grido, ma fu quello il solo dolore, poi subito dopo si abbandonò al piacere.
Caspita se era vogliosa. Siamo stati a lungo, finché non sentimmo che rientrava la Maria, dal suo viaggio.
Nei giorni successivi erano curiose entrambe le mie due suore laiche, e le sentiti spesso urlare dall’orgasmo.
Poi impararono che dovevano eccitami cominciarono a voler provar e in bocca, poi la Giovanna volle provare anche anale, e fu bello. L’altra si contentava di meno, ma ogni volta era passionale al massimo.
La cameriera sogghignava, altro che sante, appena hanno visto un uccello, ma io non mi sentivo di criticarle erano state discrete e avevano diritto di godere.
Rimaneva la cugina Maria, che sembrava inarrivabile, capii anni dopo che aveva voluto fare la felicità delle altre due, ma non era aliena a me. Anzi. Erano trascorsi gli anni , ero pronto a laurearmi, e finalmente rimasi solo con lei.
Avevo lasciato la mia fidanzata, mi preparavo al lavoro, parlammo dei miei studi, e la ringraziai per tutto quello che aveva fatto per me.
Lai mi disse che ra felice di avermi avuto in casa, che per lei ero qualcosa in più di un cuginetto, ma che la sua perosnalità troppo forte mi avrebbe sicuramente disturbato.
Io le dissi, ma almeno un bacio, così, me lo dai? Ci alzammo entrambi in piedi avevo il suo seno su petto, ed il bacio fu lunghissimo. Presi quel bel seno fra le mani, e lei non protestava, aprii la camicetta e lo succhiavo, mentre lei sospirava. Maria, ti voglio, mi fai impazzire.
Andammo sul suo letto, dirvene una amante appassionata e calda, non si tirava indietro, fu un momento di sesso appagante e pieno per entrambi.
Alal fine mentre mi carezzava il viso, mi disse che avrebbe voluto molto prima, ma voleva che avessi successo negli studi, e che fossi felice.
E poi mi dice, hai reso felici tutte noi, credevi che non sapessi cosa facevi con le altre?
Siete voi che mi avete dato tanta gioia. Cominciammo un’altra volta, e fu una stupenda notte di sesso.
Poi partiti, tornai anche a trovarle, ma erano anziane ormai, mi vollero sempre bene.
scritto il
2023-06-05
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