Dominata via sexting

di
genere
saffico

Sto per raccontarvi di quando una volta mi scrivevo con una, facevamo del sexting molto spinto in cui io mi sottomettevo. Io avevo 22 anni, avevamo la stessa età. Non sono mai stata una tipa disinvolta, anzi ero e sono tutt'ora timida, ma mi ero iscritta in un sito dove era garantito l'anonimato e fu una rivelazione: non avevo mai pensato che avrei fatto e detto certe cose e che mi sarebbero piaciute certe dinamiche di potere così tanto al punto da procurarmi una forte eccitazione sessuale.

I nostri scambi in chat erano sempre piuttosto diretti, ma a volte chattavamo normalmente del più e del meno o di argomenti un tantino più impegnati e quando succedeva lei sapeva essere una persona tranquilla e comprensiva, parlavamo davvero di tutto ed era una buona compagnia. Ma quando passavamo al sexting mi dominava così bene con le sue parole che faceva davvero uscire il lato più perverso e passivo di me... Era così dominante, usava un linguaggio esplicito e volgare, ma mi eccitava. Mi piaceva che mi chiamasse troia mentre scriveva che avrebbe voluto scoparmi in bagno, sul posto di lavoro (lavorava in un bar) con lo strapon. Nelle nostre fantasie mi sbatteva da dietro con violenza e io mi facevo dire e ripetere parole sconce mentre lo prendevo in figa. A volte, se ero particolarmente predisposta, le chiedevo di mettermelo anche nel culo perché così godevo ancora di più. Lo so, può sembrare un cliché, ma ripeto che per me erano sensazioni del tutto nuove e mentre ci scrivevamo queste cose, io mi eccitavo veramente e mi toccavo. Era come se mi fossi trasformata in un'altra persona ma ero sempre io, lo sono sempre stata. Mi sono masturbata diverse volte rileggendo la nostra chat.

Mi piaceva mandarle foto mie a sorpresa, molto spinte. Ricordo di avergliene mandata qualcuna del mio seno scoperto e una in cui ero completamente nuda sul letto, a pecorina. Mi diceva che la facevo bagnare e avrebbe voluto toccarsi ma non poteva perché era a lavoro e ci scherzavamo su. A me attizzava ancora di più l'idea di eccitarla con le mie foto, provocarla finché non cedeva e ricominciava a scrivermi i pensieri sporchi che le venivano su di me, nonostante fosse a lavoro. Mi descriveva dettagliatamente e io mi masturbavo. E venivo.

Mi scriveva che avrebbe voluto leccarmela, portandomi all'orgasmo solo con la lingua. Leccava e succhiava il mio clitoride e mi immaginava contorcermi per il godimento. Poi subito dopo mi avrebbe masturbata oppure penetrata facendomi venire di nuovo. Voleva farmi impazzire e io ero totalmente sotto il suo controllo, aprivo le gambe ogni volta che voleva. Mi baciava con passione mordendomi, mi afferrava il collo e stringeva come a volermi impedire di respirare e tutto questo mentre ero nel pieno del piacere con lei che spingeva forte. Gridavo. La imploravo di non smettere. Le chiedevo di schiaffeggiarmi quando mi mettevo a novanta. La provocavo e la invitavo a sbattermi ancora, ancora. Lei mi assecondava e sapeva farlo da dio. Poi quando ho scoperto che a lavoro teneva un completino con la cravatta le ho confessato che fare sesso da vestiti era un mio fetish e che avevo un debole per i completi. Naturalmente ne approfittava e fantasticavo con lei sul farmi frustare a sangue con la cravatta mentre mi scopava nelle pose più oscene. Tutt'ora mi bagno riscrivendo questi eventi, seppur virtuali.

La imploravo di trattarmi come un oggetto, anche a costo di farmi male. Mi eccitava da morire immaginare di essere usata per il suo piacere, con il suo fare dominante e aggressivo, molto aggressivo. E le inviavo altre foto di me nuda mentre lei mi rivolgeva insulti volgari. Amavo questa dinamica.

Una volta mi ha visto online e mi ha scritto: "Sì fatti pure scopare dalle altre, voglio vedere se ti fanno venire come faccio io. Vai su, su." E l'ho adorata.
"Sei gelosa, ce l'hai con me?" le avevo risposto, percependo però un sottostrato di ironia nelle sue parole. Si difendeva dicendomi che tanto potevo fare come volevo perché ero una zoccola ma non avrei goduto allo stesso modo. E io le dicevo che era vero, perché era vero sul serio: solo con lei mi sentivo a mio agio al punto da darmi così completamente.
Ci ridevamo su e riprendevamo i nostri giochi segreti.
di
scritto il
2023-06-06
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