Antonella e Marco III
di
Paterfamilias 2023
genere
dominazione
Una piccola premessa: anni fa, era il 2017 avevo cominciato a pubblicare le prime puntate di questa storia semibiografica e adesso ho deciso di riprendere e completare la pubblicazione. Il racconto è semibiografico in quanto antonella e Marco esistono davvero ed è esistita realmente la loro vicenda di incesto, dominazione e maschilismo. Semi perchè oltre ad aver cambiato i nomi ho cambiato (ma non troppo) i posti e fatto qualche adattamento nella vicenda (ma mantenendo fedele il carattere dei protagonisti ed il modo di agire). Ho conosciuto entrambi e se qualcuno se lo chiedesse sappia che io non sono il padre di Marco.
Per seguire meglio la loro storia credo sia meglio iniziare dalle prime due puntate che trovate qui https://www.eroticiracconti.it/racconto/25874-antonella-e-marco e qui https://www.eroticiracconti.it/racconto/25886-antonella-e-marco-ii. Buona lettura.
pubblicherò con una frequenza settimanale, riprendendo dalle puntate che avevo pubblicato su un altro blog e poi inserendo le indedite. Buona lettura
Sono le 7.16. Marco ha finito la colazione. Ha sempre desiderato fare la colazione a letto, e adesso può farlo. E’ una piccola ma grande soddisfazione. E adesso qualche soddisfazione può togliersela.
lei voleva passargli il vassoio, ma Lui le ha fatto segno di no, di tenerlo lei.
MI SCUSI SIGNORE, DEVO IMPARARE TANTE COSE ANCORA
E’ genuinamente dispiaciuta per avere sbagliato. E così fa attenzione a rimediare. Prima si impegna a restare in posizione inginocchiata, con la schiena perfettamente dritta e con le braccia tese a porgergli il vassoio in modo che Lui resti comodo. E’ deliziosa in questa posizione.
Lui se l’è presa particolarmente comoda con la colazione, e lei adesso sente lo sforzo dell’immobilità. Ma poi Lui la ripaga con le sue parole
PICCOLA TI FANNO MALE LA SCHIENA E LE BRACCIA VERO? MA COSI MI PIACI, UNA FEMMINA DOCILE ED UBBIDIENTE
Lui le ha detto parole di approvazione. E per questo antonella sorride felice ed arrossisce turbata. Marco si è sporcato le dita di marmellata. Le ordina perentorio PULISCILE. Ma lei sta ancora tenendo il vassoio in mano. E vuole dimostrare che è veramente docile, che è una brava bambina che chiede il permesso.
SUBITO SIGNORE, POSSO POSARE IL VASSOIO COSI POSSO PRENDERE IL TOVAGLIOLO E PULIRLE LE DITA?
Marco ride di gusto. Le donne hanno la capacità di complicare le cose più semplici ed ovvie.
– AHAHAHAHA STUPIDINA AHAHA. NON HAI BISOGNO DEL TOVAGLIOLO..USA LA LINGUA ..NO!?
Lui non ci pensa minimamente a porgergli le dita, non vuole facilitargli il compito. Lei resta ferma, pietrificata. Con una luce impaurita negli occhioni dolci.
Marco è brusco adesso – FORZA CAGNETTA MUOVITI. QUI! E le fa segno di avvicinarsi.
E’ come una scossa. antonella si sente davvero come un animaletto disubbidiente adesso. Si muove. Quasi senza rendersene conto si avvicina con il musetto alla mano, sempre tenendo il vassoio che Lui non le ha permesso di posare. Marco distende le dita. lei vi appoggia le labbra. Ha ancora un esitazione.
Marco deve intervenire di nuovo ‘ FAI LA BRAVA. LECCA. TI DICO IO QUANDO SMETTERE.antonella tira fuori la lingua e lecca le dita. Marco sente tutta la dolcezza della mamma. Non la ferma, lascia che vada avanti per alcuni minuti.
Non può essere indifferente. Una gnocca vestita cosi sexy, inginocchiata che gli sta dimostrando tutta la sua dolcezza con la lingua. Ha un erezione prepotente ormai. Ma non è ancora il momento di darsi pace. E’ un ragazzino intelligente ed ha molto intuito. Sa che è una lotta tra Lui e lei per il controllo. Tra il Maschio e la femmina.
antonella è confusa. Adesso si impegna veramente con la lingua. Lo lecca lentamente. Ha chiuso gli occhi concentrandosi sul compito assegnatole.
La voce di Marco le arriva da lontano ma imperiosa: PICCOLA APRI GLI OCCHI E GUARDAMI NEGLI OCCHI MENTRE LECCHI
antonella ritorna lentamente alla luce, si era riparata nel buio. Alza il musetto ed incontra i suoi occhi. Non saprà mai se l’imposizione di Marco è stata istintiva oppure studiata. Ma è certo che mentre la sua lingua lecca le dita, il fatto di guardarlo negli occhi la fa sentire completamente sua e posseduta.
Dagli occhioni di antonella scendono delle lacrime. La rendono ancora più carina. Marco sorride guardandola.
BASTA CAGNETTA, VA BENE COSI
Tira fuori le dita. – ASCIUGALE DA BRAVA. Lei lo guarda incerta. Ma Lui è li, paziente ad insegnarle.
STUPIDINA USA I CAPELLI
POSSO POSARE IL VASSOIO SIGNORE.
CERTO STUPIDINA
GRAZIE SIGNORE
antonella ha capelli biondi naturali. Un biondo dorato che a Marco aveva sempre dato l’idea della dolcezza. Capelli lisci lunghi alle spalle. E adesso è incantevole vederla mentre usa la splendida chioma per asciugargli le dita. Lo fa con grande delicatezza. Continuando a perdersi negli occhi di Marco.
– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – ‘ – – – – –
‘il Padrone sarà contento di me? Mi vuole più docile ed obbediente’. Questo pensiero le attraversa la mente mentre in cucina sta lavando le stoviglie della colazione. E’ frastornata. Prima è stata chiamata cagnetta. Nessuno l’ha mai definita così, certo non in faccia. Mai ha potuto immaginare una cosa simile. Ma non è offesa, è preoccupata.
Preoccupata perchè il Padrone potrebbe non essere soddisfatto di lei. Padrone? Si adesso nella sua testa ce la parola Padrone. E’ così che lo sente adesso. Se l’appellativo Signore rientrava nel gioco della cameriera, la parola Padrone le fa paura.
Il tempo passa. Alle 8.20 Marco deve uscire per andare al Liceo. E sono già le 7.40 adesso. Deve tornare di la, e deve dimostrargli che la fatica che Lui sta facendo per domarla sarà ben ripagata da lei. E’ con questo pensiero in testa che rientra nella cameretta.
Prende coraggio, deve dimostrare al Trionfatore la sua docilità. Non vuole vederlo scontento. Anticipare i suoi ordini, come aveva fatto a Camogli. E nel farlo usa anche la parola fatidica. Le viene naturale, senza pensarci troppo.
Si inginocchia e chiede PADRONE HO PAURA DI AVERVI CONTRARIATO PRIMA. SONO GOFFA. COSA POSSO FARE? GRADITE ESAMINARMI CON COMODO?
Marco la guarda. E’ bellissima. Lo è sempre stata. Ma per i suoi gusti quella bellezza fisica era rovinata dal comportamento. Troppo indipendente, troppo determinata e per questo secondo Lui troppo poco femmina. Il padre non si è mai imposto, è per i rapporti alla pari. Lui no. E già a settembre aveva cominciato a domarla. La vacanza più bella che potesse desiderare. E adesso è li, sexy da paura, in ginocchio, con le guance rosse che lo chiama Padrone. Cosi si che è bellissima, cosi sottomessa.
antonella sta fremendo. Sa di essersi consegnata nelle mani del figlio, di avergli tributato la propria resa. Aspetta l’ordine di Lui per mettersi in posizione e sottomettersi al suo esame. Cosi come nelle mattinate di Camogli.
E l’ordine di Marco arriva. La voce risoluta, ha il completo autocontrollo. E l’ordine è composto di una sola parola. SPOGLIATI
TO BE CONTINUED
PER COMMENTI, CRITICHE E PROPOSTE POTETE SCRIVERE A PATERFAMILIASITALIANO@GMAIL.COM
Per seguire meglio la loro storia credo sia meglio iniziare dalle prime due puntate che trovate qui https://www.eroticiracconti.it/racconto/25874-antonella-e-marco e qui https://www.eroticiracconti.it/racconto/25886-antonella-e-marco-ii. Buona lettura.
pubblicherò con una frequenza settimanale, riprendendo dalle puntate che avevo pubblicato su un altro blog e poi inserendo le indedite. Buona lettura
Sono le 7.16. Marco ha finito la colazione. Ha sempre desiderato fare la colazione a letto, e adesso può farlo. E’ una piccola ma grande soddisfazione. E adesso qualche soddisfazione può togliersela.
lei voleva passargli il vassoio, ma Lui le ha fatto segno di no, di tenerlo lei.
MI SCUSI SIGNORE, DEVO IMPARARE TANTE COSE ANCORA
E’ genuinamente dispiaciuta per avere sbagliato. E così fa attenzione a rimediare. Prima si impegna a restare in posizione inginocchiata, con la schiena perfettamente dritta e con le braccia tese a porgergli il vassoio in modo che Lui resti comodo. E’ deliziosa in questa posizione.
Lui se l’è presa particolarmente comoda con la colazione, e lei adesso sente lo sforzo dell’immobilità. Ma poi Lui la ripaga con le sue parole
PICCOLA TI FANNO MALE LA SCHIENA E LE BRACCIA VERO? MA COSI MI PIACI, UNA FEMMINA DOCILE ED UBBIDIENTE
Lui le ha detto parole di approvazione. E per questo antonella sorride felice ed arrossisce turbata. Marco si è sporcato le dita di marmellata. Le ordina perentorio PULISCILE. Ma lei sta ancora tenendo il vassoio in mano. E vuole dimostrare che è veramente docile, che è una brava bambina che chiede il permesso.
SUBITO SIGNORE, POSSO POSARE IL VASSOIO COSI POSSO PRENDERE IL TOVAGLIOLO E PULIRLE LE DITA?
Marco ride di gusto. Le donne hanno la capacità di complicare le cose più semplici ed ovvie.
– AHAHAHAHA STUPIDINA AHAHA. NON HAI BISOGNO DEL TOVAGLIOLO..USA LA LINGUA ..NO!?
Lui non ci pensa minimamente a porgergli le dita, non vuole facilitargli il compito. Lei resta ferma, pietrificata. Con una luce impaurita negli occhioni dolci.
Marco è brusco adesso – FORZA CAGNETTA MUOVITI. QUI! E le fa segno di avvicinarsi.
E’ come una scossa. antonella si sente davvero come un animaletto disubbidiente adesso. Si muove. Quasi senza rendersene conto si avvicina con il musetto alla mano, sempre tenendo il vassoio che Lui non le ha permesso di posare. Marco distende le dita. lei vi appoggia le labbra. Ha ancora un esitazione.
Marco deve intervenire di nuovo ‘ FAI LA BRAVA. LECCA. TI DICO IO QUANDO SMETTERE.antonella tira fuori la lingua e lecca le dita. Marco sente tutta la dolcezza della mamma. Non la ferma, lascia che vada avanti per alcuni minuti.
Non può essere indifferente. Una gnocca vestita cosi sexy, inginocchiata che gli sta dimostrando tutta la sua dolcezza con la lingua. Ha un erezione prepotente ormai. Ma non è ancora il momento di darsi pace. E’ un ragazzino intelligente ed ha molto intuito. Sa che è una lotta tra Lui e lei per il controllo. Tra il Maschio e la femmina.
antonella è confusa. Adesso si impegna veramente con la lingua. Lo lecca lentamente. Ha chiuso gli occhi concentrandosi sul compito assegnatole.
La voce di Marco le arriva da lontano ma imperiosa: PICCOLA APRI GLI OCCHI E GUARDAMI NEGLI OCCHI MENTRE LECCHI
antonella ritorna lentamente alla luce, si era riparata nel buio. Alza il musetto ed incontra i suoi occhi. Non saprà mai se l’imposizione di Marco è stata istintiva oppure studiata. Ma è certo che mentre la sua lingua lecca le dita, il fatto di guardarlo negli occhi la fa sentire completamente sua e posseduta.
Dagli occhioni di antonella scendono delle lacrime. La rendono ancora più carina. Marco sorride guardandola.
BASTA CAGNETTA, VA BENE COSI
Tira fuori le dita. – ASCIUGALE DA BRAVA. Lei lo guarda incerta. Ma Lui è li, paziente ad insegnarle.
STUPIDINA USA I CAPELLI
POSSO POSARE IL VASSOIO SIGNORE.
CERTO STUPIDINA
GRAZIE SIGNORE
antonella ha capelli biondi naturali. Un biondo dorato che a Marco aveva sempre dato l’idea della dolcezza. Capelli lisci lunghi alle spalle. E adesso è incantevole vederla mentre usa la splendida chioma per asciugargli le dita. Lo fa con grande delicatezza. Continuando a perdersi negli occhi di Marco.
– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – ‘ – – – – –
‘il Padrone sarà contento di me? Mi vuole più docile ed obbediente’. Questo pensiero le attraversa la mente mentre in cucina sta lavando le stoviglie della colazione. E’ frastornata. Prima è stata chiamata cagnetta. Nessuno l’ha mai definita così, certo non in faccia. Mai ha potuto immaginare una cosa simile. Ma non è offesa, è preoccupata.
Preoccupata perchè il Padrone potrebbe non essere soddisfatto di lei. Padrone? Si adesso nella sua testa ce la parola Padrone. E’ così che lo sente adesso. Se l’appellativo Signore rientrava nel gioco della cameriera, la parola Padrone le fa paura.
Il tempo passa. Alle 8.20 Marco deve uscire per andare al Liceo. E sono già le 7.40 adesso. Deve tornare di la, e deve dimostrargli che la fatica che Lui sta facendo per domarla sarà ben ripagata da lei. E’ con questo pensiero in testa che rientra nella cameretta.
Prende coraggio, deve dimostrare al Trionfatore la sua docilità. Non vuole vederlo scontento. Anticipare i suoi ordini, come aveva fatto a Camogli. E nel farlo usa anche la parola fatidica. Le viene naturale, senza pensarci troppo.
Si inginocchia e chiede PADRONE HO PAURA DI AVERVI CONTRARIATO PRIMA. SONO GOFFA. COSA POSSO FARE? GRADITE ESAMINARMI CON COMODO?
Marco la guarda. E’ bellissima. Lo è sempre stata. Ma per i suoi gusti quella bellezza fisica era rovinata dal comportamento. Troppo indipendente, troppo determinata e per questo secondo Lui troppo poco femmina. Il padre non si è mai imposto, è per i rapporti alla pari. Lui no. E già a settembre aveva cominciato a domarla. La vacanza più bella che potesse desiderare. E adesso è li, sexy da paura, in ginocchio, con le guance rosse che lo chiama Padrone. Cosi si che è bellissima, cosi sottomessa.
antonella sta fremendo. Sa di essersi consegnata nelle mani del figlio, di avergli tributato la propria resa. Aspetta l’ordine di Lui per mettersi in posizione e sottomettersi al suo esame. Cosi come nelle mattinate di Camogli.
E l’ordine di Marco arriva. La voce risoluta, ha il completo autocontrollo. E l’ordine è composto di una sola parola. SPOGLIATI
TO BE CONTINUED
PER COMMENTI, CRITICHE E PROPOSTE POTETE SCRIVERE A PATERFAMILIASITALIANO@GMAIL.COM
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Antonella e Marco III
Commenti dei lettori al racconto erotico