Al parco con Mario e mia moglie Daisy (episodio 2)
di
XANAX
genere
dominazione
Al parco con Mario e mia moglie Daisy (episodio 2)
Con l’aperitivo avevo stuzzicato le fantasie di Mario che ora non voleva più andarsene. Ci dirigiamo a fare una passeggiata al parco vicino, di solito frequentato da bambini e vecchietti.
Daisy cammina sempre al centro e vedo che Mario mentre chiacchieriamo allunga le mani di nascosto. Ciò mi stuzzica e non vedo l’ora di fare qualche altra esperienza eccitante con mia moglie e il nostro amico.
Ci sediamo su una panchina un po’ periferica del parco, mentre Daisy rimane in piedi rivolta verso di noi. Parliamo di calcio e facciamo finta che lei non ci sia, ma vedo che Mario non le stacca gli occhi di dosso.
“Su Daisy mettiti in posizione di attesa”
Al mio comando sempre rivolta verso di noi, divarica leggermente le gambe, i polsi incrociati nella parte bassa della schiena, testa girata leggermente di lato con occhi bassi e bocca leggermente aperta. La schiena inarcata espone il suo seno al meglio, facendo risaltare i due capezzoli già turgidi.
Prendo una canna che trovo lì vicino la panchina ed inizio ad passargliela sul corpo.
“Guarda quanto è bella mia moglie, a lei piace giocare e ubbidire”
Passo la punta della canna intorno ai suoi seni e delicatamente arrivo fino ai suoi capezzoli. Con la punta della canna spingo proprio sul capezzolo in modo da farle male. Lei digrigna i denti ed emette un sospiro.
“Per i suoi 35 anni ha ancora delle belle tette sode, non molto grandi ma molto ben proporzionate”
Poi costeggio i sui suoi fianchi accarezzandoli,
“Adoro afferrarla per i fianchi quando la metto a pecorina”
Intanto un gruppo di bambini passa vicino a noi, ci guardano un attimo ma non siamo di loro interesse, corrono via.
Continuo la descrizione di mia moglie come fossimo al mercato delle vacche.
Partendo dal basso le sto sfiorando le caviglie con la canna e sfiorando l’interno coscia, arrivo fino alla gonnellina che sollevo anteriormente. Non porta le mutandine.
“Ma la sua parte migliore rimane sempre questa!”
Mario si lecca le labbra e aggiusta i jeans sul davanti dove c’è un evidente rigonfiamento.
Passano 2 vecchietti vicino a noi, uno ha ancora l’occhio vispo e nota subito la situazione, da una gomitata all’amico e si avvicinano.
“Buonasera, possimo dare un’occhiata?” mi strizza l’occhio.
Annuisco continuando a tenere il vestitino sollevato.
“Ai miei tempi una così l’avrei sbattuta ben bene!!!!” dice il primo
“Su nonnetti che oggi è il vostro giorno fortunato...”
Alchè mi alzo, prendo Daisy per un braccio e la porto dietro un albero lì dietro che dà un po’ di riservatezza.
“Giù!” le ordino
Daisy si mette in ginocchio con le cosce aperte, con schiena inarcata e petto in fuori, testa alta e bocca semiaperta.
I due nonnetti si avvicinano e capiscono al volo, si slacciano i pantaloni e tirato fuori il loro uccello moscio…iniziano a menarselo con foga, lo strofinano vicino alla sua bocca come due maiali in calore ma niente da fare, non si alza niente… Daisy apre la bocca per cercare di afferrarli ma non ci riesce.
Mario però ad assistere questo spettacolo non ce la fa più, sta per esplodere, scosta i due vecchietti e con un cazzo enorme tra le mani si fionda sulla sua bocca, glielo accosta piano piano e appena lei lo accoglie, lui lo spinge in profondità. E’ molto eccitato e sicuramente non durerà molto. Afferra con le mani i lunghi capelli di Daisy e inizia a stantuffarla con forza, non sente i suoi gemiti, come un animale la scopa senza farla respirare sempre più veloce. I due vecchietti ancora provano a farlo diventare duro senza esito.
Mario è arrivato al culmine, i fiotti di sperma che le spruzza in bocca saranno 6-7, lei cerca di ingoiare ma dai lati della bocca fuoriesce una colata biancastra. Scaricato tutto Mario si retrae soddisfatto. Si allaccia i pantaloni e torna a sedersi sulla panchina.
Anche i vecchietti rinunciano all’impresa.
Faccio alzare Daisy e con un fazzoletto le pulisco la faccia.
“Sei stata molto brava, ora andiamo a casa che sarai stanca.”
Ci allontaniamo a piedi.
master.sub@libero.it
Con l’aperitivo avevo stuzzicato le fantasie di Mario che ora non voleva più andarsene. Ci dirigiamo a fare una passeggiata al parco vicino, di solito frequentato da bambini e vecchietti.
Daisy cammina sempre al centro e vedo che Mario mentre chiacchieriamo allunga le mani di nascosto. Ciò mi stuzzica e non vedo l’ora di fare qualche altra esperienza eccitante con mia moglie e il nostro amico.
Ci sediamo su una panchina un po’ periferica del parco, mentre Daisy rimane in piedi rivolta verso di noi. Parliamo di calcio e facciamo finta che lei non ci sia, ma vedo che Mario non le stacca gli occhi di dosso.
“Su Daisy mettiti in posizione di attesa”
Al mio comando sempre rivolta verso di noi, divarica leggermente le gambe, i polsi incrociati nella parte bassa della schiena, testa girata leggermente di lato con occhi bassi e bocca leggermente aperta. La schiena inarcata espone il suo seno al meglio, facendo risaltare i due capezzoli già turgidi.
Prendo una canna che trovo lì vicino la panchina ed inizio ad passargliela sul corpo.
“Guarda quanto è bella mia moglie, a lei piace giocare e ubbidire”
Passo la punta della canna intorno ai suoi seni e delicatamente arrivo fino ai suoi capezzoli. Con la punta della canna spingo proprio sul capezzolo in modo da farle male. Lei digrigna i denti ed emette un sospiro.
“Per i suoi 35 anni ha ancora delle belle tette sode, non molto grandi ma molto ben proporzionate”
Poi costeggio i sui suoi fianchi accarezzandoli,
“Adoro afferrarla per i fianchi quando la metto a pecorina”
Intanto un gruppo di bambini passa vicino a noi, ci guardano un attimo ma non siamo di loro interesse, corrono via.
Continuo la descrizione di mia moglie come fossimo al mercato delle vacche.
Partendo dal basso le sto sfiorando le caviglie con la canna e sfiorando l’interno coscia, arrivo fino alla gonnellina che sollevo anteriormente. Non porta le mutandine.
“Ma la sua parte migliore rimane sempre questa!”
Mario si lecca le labbra e aggiusta i jeans sul davanti dove c’è un evidente rigonfiamento.
Passano 2 vecchietti vicino a noi, uno ha ancora l’occhio vispo e nota subito la situazione, da una gomitata all’amico e si avvicinano.
“Buonasera, possimo dare un’occhiata?” mi strizza l’occhio.
Annuisco continuando a tenere il vestitino sollevato.
“Ai miei tempi una così l’avrei sbattuta ben bene!!!!” dice il primo
“Su nonnetti che oggi è il vostro giorno fortunato...”
Alchè mi alzo, prendo Daisy per un braccio e la porto dietro un albero lì dietro che dà un po’ di riservatezza.
“Giù!” le ordino
Daisy si mette in ginocchio con le cosce aperte, con schiena inarcata e petto in fuori, testa alta e bocca semiaperta.
I due nonnetti si avvicinano e capiscono al volo, si slacciano i pantaloni e tirato fuori il loro uccello moscio…iniziano a menarselo con foga, lo strofinano vicino alla sua bocca come due maiali in calore ma niente da fare, non si alza niente… Daisy apre la bocca per cercare di afferrarli ma non ci riesce.
Mario però ad assistere questo spettacolo non ce la fa più, sta per esplodere, scosta i due vecchietti e con un cazzo enorme tra le mani si fionda sulla sua bocca, glielo accosta piano piano e appena lei lo accoglie, lui lo spinge in profondità. E’ molto eccitato e sicuramente non durerà molto. Afferra con le mani i lunghi capelli di Daisy e inizia a stantuffarla con forza, non sente i suoi gemiti, come un animale la scopa senza farla respirare sempre più veloce. I due vecchietti ancora provano a farlo diventare duro senza esito.
Mario è arrivato al culmine, i fiotti di sperma che le spruzza in bocca saranno 6-7, lei cerca di ingoiare ma dai lati della bocca fuoriesce una colata biancastra. Scaricato tutto Mario si retrae soddisfatto. Si allaccia i pantaloni e torna a sedersi sulla panchina.
Anche i vecchietti rinunciano all’impresa.
Faccio alzare Daisy e con un fazzoletto le pulisco la faccia.
“Sei stata molto brava, ora andiamo a casa che sarai stanca.”
Ci allontaniamo a piedi.
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