Vado a trovare Mario in officina con Daisy (episodio 3)

di
genere
dominazione


E’ passata quasi una settimana e non abbiamo più rivisto Mario, tra gli impegni di lavoro non sono riuscito ad organizzare altri giochetti. Ma oggi ho il pomeriggio libero e ho deciso di fare una visita in officina.
Appoggio sul letto i vestiti che Daisy dovrà indossare dopo la doccia. Il vestitino è di colore rosa, leggero, con spalline sottili e schiena scoperta. No intimo. Le scarpe con tacco alto sono in tinta. Lei sa che quando parto per un nuovo gioco deve essere pronta a tutto.
Sollevo la serranda della camera, a una decina di metri c’è un palazzo, da un lato c’è la finestra di un ragazzino adolescente guardone, di solito si masturba spiando mia moglie quando si cambia e dall’altro un vecchietto.
Daisy esce dalla doccia ed arriva in accappatoio. Appena vede la serranda alzata mi chiede di chiuderla. Prima che emettesse altre parole le tiro via l’accappatoio facendola rimanere completamente nuda, lei si copre ma io la accompagno di fronte la finestra e le dico di mettersi in posizione di attesa. Allora inarca la schiena esponendo bene il seno con le mani incrociate dietro. Allarga un po’ le gambe e alza la testa rimanendo con la bocca socchiusa, occhi bassi. Lo so che si sta vergognando molto, sa che il palazzo di fronte ha numerosi appartamenti che guardano verso di noi.
Il ragazzino si è accorto della situazione e si è nascosto dietro la tenda, scostandola ci osserva… l’anziano invece non ci ha visti.
Decido allora di fare un po’ di show per il pubblico, prendo un frustino non molto rigido dall’armadio e inizio a sfiorarle il corpo, passo vicino ai seni che inturgidiscono, scorro i suoi fianchi il suo ventre ed arrivo fino all’inguine, glielo passo avanti e dietro tra le sue grandi labbra cercando di farglielo sentire il più possibile. Lei apprezza, si sta eccitando, ma non è quello che voglio.
“Chinati!”, subito si inchina davanti poggiando le mani sul davanzale. Ora mi espone il suo bellissimo culo che merita solo di essere punito.
La tenda continua a muoversi, il ragazzo sta nascosto e penso se lo stia pure menando.
Il primo colpo di frusta la fa sobbalzare facendole emettere un urlo che attira l’attenzione anche del vecchietto. Ci guarda e io gli faccio l’occhiolino. Il secondo colpo lascia un bel segno sulla sua pelle, il terzo, il quarto, il dolore sembra diminuito, resiste. Mentre la frusto mi eccito e il mio cazzo mi gonfia i pantaloni, lo tiro fuori velocemente e la penetro deciso, con una mano afferro i suoi capelli biondi tirandoli a me. Mentre la scopo guardo la tenda che si muove e gli occhi del vecchietto che trasudano eccitazione. Non resisto molto che le vengo sulla schiena, non si può sprecare un liquido così prezioso allora prendo un cucchiaio, raccolgo tutto e lo porto alla bocca di Daisy, lei ingoia obbediente. Soddisfatto abbasso la serranda e saluto gli spettatori.
“Su adesso preparati, andiamo da Mario!!”
Arriviamo all’officina di Mario ed entro con la mia macchina direttamente all’interno.
Non ci sono clienti ma solo i meccanici indaffarati. Alle pareti molti calendari con donne seminude e qualche poster sexy.
Daisy esce dalla macchina e appena il suo tacco 12 tocca terra l’officina piomba nel silenzio. Mario e i tre meccanici fanno dei cenni tra di loro, lasciano le loro postazioni per vedere da vicino. 2 sono molto giovani e prestanti, il terzo è sulla sessantina, sdentato, capelli lunghetti e unti, non dà l’idea di essere molto pulito.
“Ciao Mario, siamo venuti a trovarti visto che è un pezzo che non ci si vede”. Mario viene verso di noi, ha le mani nere di grasso, senza staccare gli occhi di dosso da Daisy ci dice che non vedeva l’ora. Arriva alla serracinesca del garage e l’abbassa tutta. Dice che fuori fa troppo caldo.
Accompagno Daisy al centro dell’officina e le faccio fare un giro su se stessa, per mostrarla bene. Il seno ed i capezzoli già turgidi non riescono a nascondersi da quel vestitino molto leggero. Un confettino rosa in quell’officina lurida fa molto contrasto.
La lascio da sola al centro degli sguardi dei meccanici i cui pensieri non sono difficili da immaginare.
Mario si pulisce le mani in uno strofinaccio ancora più sporco e prendendola per mano la accompagna sopra un ponte dove c’è un auto su cui sta lavorando. Indicandole il motore alza il ponte di circa 2 metri. Gli altri tre si radunano sotto di lei per cercare di spiare sotto qualche cm di pelle nuda..
Da lontano le dico: “Su Daisy fa vedere bene!” Lei allora inizia tirare su il vestitino rosa fino a mostrare tutte le sue parti intime. Poi appoggia le mani sul cofano dell’auto ondeggiando piano piano il sedere. Tutti rimangono ipnotizzati nel vederla senza mutandine e tra di loro si guardano con complicità.
Il ponte si riabbassa fino a terra. Mario la prende per una mano e la accompagna davanti una mercedes, chiude il lungo cofano e delicatamente la fa stendere sopra. Daisy si sdraia facendo attenzione a mantenere scoperta la sua fica depilata. Chiude gli occhi e allarga le gambe. Questo segno di offerta fa scattare Mario che si mette di fronte a lei con occhi rossi di sangue, apre la patta della tuta facendo uscire la sua verga notevole… senza delicatezza la afferra per le cosce e la tira a se, la penetra in un istante. Ogni volta che tocca la sua pelle rosea le lascia un’impronta di grasso addosso.
I due giovani ragazzi, notevolmente eccitati si mettono al lato del cofano, tirano fuori i loro cazzi duri e iniziano a masturbarsi. Mi chiedono se possono, immagino si volessero far fare un pompino, io annuisco dicendo: “Potete fare quello che volete ragazzi”.
Mentre Mario ancora le stantuffa la fica, i due iniziano a palpeggiarle le tette e uno le prende la testa e l’accompagna verso il suo cazzo. Poi si alternano a scoparle la bocca, sono troppo giovani non reggeranno molto. Il loro sguardo è estasiato e non vedono l’ora di svuotarsi. Il primo viene dopo qualche minuto direttamente dentro la sua bocca… un po’ vergognoso si sposta lasciando lo spazio al secondo, Daisy non fa in tempo ad ingoiare che ha un nuovo cazzo da soddisfare.
Mario intanto è arrivato al culmine, esplode in una sborrata molto produttiva sul vestitino rosa.
In contemporanea il secondo ragazzo urla di piacere in bocca di mia moglie. Lo sperma è molto e Daisy ne lascia cadere un po’ dai lati della bocca non riuscendo a ingoiarlo tutto.
I tre si allontanano soddisfatti, lasciandola stesa sul cofano completamente sprca, il suo vestito rosa è da buttare.
E’ il turno del 4° meccanico, quello veramente brutto... si avvicina in modo maldestro. Non ho tempo per fermarlo che prende Daisy e la gir a pancia otto, ha una mano colma di olio da officina e prima che riuscissi a fermarlo lo fa colare sul suo culo, con un dito spinge per portarne il più possibile dentro. Una volta ottenuto la lubrificazione tira fuori il suo uccello mezzo eretto, l’odore è nauseabondo e appena lo scappella del materiale biancastro similricotta ne fuoriesce. Poi prende l’olio residuo e se lo passa per bene sulla cappella per pulirla. Inizia a spingere forte. Nonstante spesso abusi del culo di mia moglie questo è ancora molto tonico e stretto. Spinge con il peso del corpo e riesce finalmente ad entrare… mia moglie fa un urletto di dolore. Le spinte sono forti e decise, non ci mette molto per arrivare all’orgasmo. Di colpo esce dal culo e si avvicina lateralmente alla faccia di Daisy prona sul cofano. Gli spruzzi di sperma le ricoprono la guancia e l’occhio. Poi se ne va.
Corro da mia moglie con uno straccio e la ripulisco da quel fetido liquido. La rialzo piano piano e la riporto in auto. E’ lurida e stanca.
Mario intanto ha rialzato la serracinesca.
Saluto tutti ed esco con l’auto. Mi sarebbe piaciuto un pompino in auto ma la puzza che emanava Daisy mi toglieva tutte le voglie.
master.sub@libero.it
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scritto il
2024-07-15
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