Il peggio deve ancora venire.
di
salvatorelomasso
genere
trio
Forse è capitato anche ad altri durante una fervida scopata con la propria moglie, immaginare di vederla con un altro o peggio ancora far partecipare il terzo. Quando si è eccitati è molto difficile conservare il raziocinio, finiti quei momenti ci si pente.
Una volta, averlo pensato soltanto, ha inciso sulla turgidità del mio cazzo, Liana si
è accorta di questo viaggio mentale, me ne ha chiesto conto. Le giustificazioni evasive
non sono servite, batteva quel chiodo continuamente, per me quel pensiero era diventato
un eccitante naturale. Da ragazzo, come la maggior parte di noi, avrà scoperto il sesso
in collaborazione con i compagni, quanto meno quelli più fidati, con seghe frequenti e
perché no qualche pompino. Di quei periodi conservavo un ottimo ricordo, tante volte se
succedeva restassi solo, tornare con la mente a quei momenti, mi davano piacevoli sensazioni, mi eccitavo immaginando di avere un cazzo in bocca e succhiarlo fino a
svuotarlo dei suoi contenuti. Rientrava Liana e tornavo alla normalità. Anche a lei piaceva il sesso, ormai stavamo insieme da due anni, eravamo poco più che ragazzi, dedicavamo molto tempo a questa pratica, però l'eccitazione la trovavo immaginando lei
scopare con un altro oppure io che succhiavo un cazzo. Una sera, dopo essere andata in visita ad i suoi genitori è venuta a riprendermi sul posto di lavoro. Aveva indossato
un abitino nuovo che non sapevo avesse, infatti era un regalo di sua madre e lo aveva appena indossato. Era bella di suo, però quel vestitino a mezza coscia, quella generosa scollatura la rendevano provocante. Appena rientrati a casa abbiamo dato sfogo alla nostra passione, li non c'è stato nessun pensiero deviante, eravamo soli io e lei.
La mattina successiva, sul posto di lavoro, mentre eravamo nello spogliatoio, Marco il
mio collega più fidato mi chiede "Chi era quella figa ieri sera"? "Liana, mia moglie,
perché me lo chiedi"? "Scusami non pensavo fosse tua moglie" "Di cosa ti devo scusare
di un apprezzamento che fai su mia moglie? Tranquillo Marco" Marco è un mio coetaneo, scuro di carnagione, capelli neri e ricci, insomma un bel ragazzo, non è sposato, vive
con i genitori nel paese vicino. Ho sempre pensato a lui come un grande scopatore. La sera a casa con Liana "Ieri hai fatto colpo su Marco" "Marco chi"? "Marco quel ragazzo che ieri sera è uscito al mio fianco" "Quello nero" "Si proprio lui" "Bel ragazzo,
non trovi" "Si bel ragazzo, deve scopare come un riccio, chissà quante ragazze ha". La settimana trascorsa nel solito modo, il sabato solito giro nel centro commerciale, lei
con l'abitino regalato dalla madre faceva girare tutti per guardarla. Nel centro in un negozio c'erano esposti diversi abiti, tra cui uno molto più corto di quello che indossava. "Ti piace quello"? "Quale"? "Quello corto" "A malapena copre il culo"
"Ti piace"? "Si mi piace" Siamo entrati lo ha anche provato, ho cercato di nascondere l'erezione, senza successo, anche la commessa se ne è accorta facendomi un enigmatico sorriso. Quando l'ha provato a casa sembrava ancora più corto perché aveva il tacco alto.
La domenica abbiamo fatto un giro, lei vestita con l'abitino, uno schianto, eccitante
senza essere volgare. Certo non avevamo bisogno che andasse in giro nuda per scopare,
ci veniva naturale, anche se con qualche accorgimento l'eccitazione aumentava, anche per lei. Il lunedì lo invitata a venire a riprendermi con l'abitino appena acquistato. Non
ha obiettato, ha eseguito consapevole di quello che poteva accadere. "Marco stasera viene
a riprendermi Liana, usciamo assieme che te la presento" E' diventato rosso fuoco
"Che hai Marco ti vergogni" "No sono abbastanza timido non vorrei fare una brutta figura" "Guarda che è mia moglie, non un ministro". Marco è stato tutta la giornata
imbambolato, l'ho dovuto richiamare spesso a fare attenzione al suo lavoro.
La sera, come da programma Liana ci aspettava fuori, l'abbiamo raggiunta, si sono presentati, Marco era in evidente difficoltà. "Marco cos'hai ? Non ti vedo bene, dai vieni a casa con noi, non metterti alla guida in quelle condizioni, la macchina parcheggiala nel recinto, ti portiamo noi a casa. Infatti è venuto da noi, nei cinque minuti impiegati per tornare a casa, Marco non ha aperto bocca. "Non conoscevo quel
suo aspetto. Liana l'aveva subito inquadrato, la sua timidezza era la causa di tutto.
In attesa della cena si è appena aperto, ed alla mia frase buttata li" Ti vergogni di Liana con tutte le ragazze che ti fai" Silenzio e rossore sul viso e poi "Non ho nessuna
ragazza, non ne ho mai avute, non sono mai riuscito ad approcciarle, l'unica mia
ragazza è questa" indicandomi la mano destra. A stento ho trattenuto la risata, "Dai
Marco coinvolgiamo Liana in questo tuo problema" Si è rilassato, è tornato il Marco
che conoscevo. Durante la cena si è liberato dei suoi tabù, abbiamo parlato di tutto,
si anche di sesso. Dopo la cena l'abbiamo riportato a casa, con l'impegno che la mattina
sarei andato a prenderlo per portarlo al lavoro. Con Liana la sera è stato l'argomento da trattare, anche nel letto durante la scopata, nessuno dei due proponeva nulla ma era
evidente il nostro pensiero. La scopata è stata diversa dal solito, anzi abbiamo fatto il bis. Nei giorni successivi, sul lavoro Marco mi sembrava più sciolto, anche a parlare di
figa lo trovavo più reattivo. Si trattava di portarlo al primo rapporto sessuale con una donna. Liana ha messo subito le cose in chiaro "Cerca di toglierti dalla testa le stronzate, se devo scopare con un altro lo decido io e sempre io decido con chi".
Una volta, averlo pensato soltanto, ha inciso sulla turgidità del mio cazzo, Liana si
è accorta di questo viaggio mentale, me ne ha chiesto conto. Le giustificazioni evasive
non sono servite, batteva quel chiodo continuamente, per me quel pensiero era diventato
un eccitante naturale. Da ragazzo, come la maggior parte di noi, avrà scoperto il sesso
in collaborazione con i compagni, quanto meno quelli più fidati, con seghe frequenti e
perché no qualche pompino. Di quei periodi conservavo un ottimo ricordo, tante volte se
succedeva restassi solo, tornare con la mente a quei momenti, mi davano piacevoli sensazioni, mi eccitavo immaginando di avere un cazzo in bocca e succhiarlo fino a
svuotarlo dei suoi contenuti. Rientrava Liana e tornavo alla normalità. Anche a lei piaceva il sesso, ormai stavamo insieme da due anni, eravamo poco più che ragazzi, dedicavamo molto tempo a questa pratica, però l'eccitazione la trovavo immaginando lei
scopare con un altro oppure io che succhiavo un cazzo. Una sera, dopo essere andata in visita ad i suoi genitori è venuta a riprendermi sul posto di lavoro. Aveva indossato
un abitino nuovo che non sapevo avesse, infatti era un regalo di sua madre e lo aveva appena indossato. Era bella di suo, però quel vestitino a mezza coscia, quella generosa scollatura la rendevano provocante. Appena rientrati a casa abbiamo dato sfogo alla nostra passione, li non c'è stato nessun pensiero deviante, eravamo soli io e lei.
La mattina successiva, sul posto di lavoro, mentre eravamo nello spogliatoio, Marco il
mio collega più fidato mi chiede "Chi era quella figa ieri sera"? "Liana, mia moglie,
perché me lo chiedi"? "Scusami non pensavo fosse tua moglie" "Di cosa ti devo scusare
di un apprezzamento che fai su mia moglie? Tranquillo Marco" Marco è un mio coetaneo, scuro di carnagione, capelli neri e ricci, insomma un bel ragazzo, non è sposato, vive
con i genitori nel paese vicino. Ho sempre pensato a lui come un grande scopatore. La sera a casa con Liana "Ieri hai fatto colpo su Marco" "Marco chi"? "Marco quel ragazzo che ieri sera è uscito al mio fianco" "Quello nero" "Si proprio lui" "Bel ragazzo,
non trovi" "Si bel ragazzo, deve scopare come un riccio, chissà quante ragazze ha". La settimana trascorsa nel solito modo, il sabato solito giro nel centro commerciale, lei
con l'abitino regalato dalla madre faceva girare tutti per guardarla. Nel centro in un negozio c'erano esposti diversi abiti, tra cui uno molto più corto di quello che indossava. "Ti piace quello"? "Quale"? "Quello corto" "A malapena copre il culo"
"Ti piace"? "Si mi piace" Siamo entrati lo ha anche provato, ho cercato di nascondere l'erezione, senza successo, anche la commessa se ne è accorta facendomi un enigmatico sorriso. Quando l'ha provato a casa sembrava ancora più corto perché aveva il tacco alto.
La domenica abbiamo fatto un giro, lei vestita con l'abitino, uno schianto, eccitante
senza essere volgare. Certo non avevamo bisogno che andasse in giro nuda per scopare,
ci veniva naturale, anche se con qualche accorgimento l'eccitazione aumentava, anche per lei. Il lunedì lo invitata a venire a riprendermi con l'abitino appena acquistato. Non
ha obiettato, ha eseguito consapevole di quello che poteva accadere. "Marco stasera viene
a riprendermi Liana, usciamo assieme che te la presento" E' diventato rosso fuoco
"Che hai Marco ti vergogni" "No sono abbastanza timido non vorrei fare una brutta figura" "Guarda che è mia moglie, non un ministro". Marco è stato tutta la giornata
imbambolato, l'ho dovuto richiamare spesso a fare attenzione al suo lavoro.
La sera, come da programma Liana ci aspettava fuori, l'abbiamo raggiunta, si sono presentati, Marco era in evidente difficoltà. "Marco cos'hai ? Non ti vedo bene, dai vieni a casa con noi, non metterti alla guida in quelle condizioni, la macchina parcheggiala nel recinto, ti portiamo noi a casa. Infatti è venuto da noi, nei cinque minuti impiegati per tornare a casa, Marco non ha aperto bocca. "Non conoscevo quel
suo aspetto. Liana l'aveva subito inquadrato, la sua timidezza era la causa di tutto.
In attesa della cena si è appena aperto, ed alla mia frase buttata li" Ti vergogni di Liana con tutte le ragazze che ti fai" Silenzio e rossore sul viso e poi "Non ho nessuna
ragazza, non ne ho mai avute, non sono mai riuscito ad approcciarle, l'unica mia
ragazza è questa" indicandomi la mano destra. A stento ho trattenuto la risata, "Dai
Marco coinvolgiamo Liana in questo tuo problema" Si è rilassato, è tornato il Marco
che conoscevo. Durante la cena si è liberato dei suoi tabù, abbiamo parlato di tutto,
si anche di sesso. Dopo la cena l'abbiamo riportato a casa, con l'impegno che la mattina
sarei andato a prenderlo per portarlo al lavoro. Con Liana la sera è stato l'argomento da trattare, anche nel letto durante la scopata, nessuno dei due proponeva nulla ma era
evidente il nostro pensiero. La scopata è stata diversa dal solito, anzi abbiamo fatto il bis. Nei giorni successivi, sul lavoro Marco mi sembrava più sciolto, anche a parlare di
figa lo trovavo più reattivo. Si trattava di portarlo al primo rapporto sessuale con una donna. Liana ha messo subito le cose in chiaro "Cerca di toglierti dalla testa le stronzate, se devo scopare con un altro lo decido io e sempre io decido con chi".
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Commenti dei lettori al racconto erotico