Al telefono

di
genere
masturbazione

Ho bisogno di un bagno. Spalanco le finestre e riempo la vasca con acqua tiepida. In estate bisognerebbe vivere di notte. Dai boschi arriva una brezza fresca che mi fa rabbrividire. Mi spoglio e mi immergo nell'acqua.
Click. Una notifica. Click. Click.
(Chi diavolo mi scrive a quest'ora?) Mi asciugo le mani e prendo il cellulare.
" Sei sveglia?
Mi ha lasciato
Non dirmi che me lo merito (emoticon dell'angioletto) "
Mi sfugge un sorriso. Rispondo.
" Sicuramente te lo sei meritato "
Click.
" Cosa fai? "
Alzo gli occhi al cielo. (Stavo tentando di rilassarmi)
" Niente "
Click.
" Non mi chiedi perchè mi ha lasciato? "
(Non ho bisogno di chiederlo) Ha detto che quando la scopavo la mia testa era altrove "
" Cosa vuoi da me? "
Click.
" Mi manchi "
Ripenso all'ultima volta che si è lasciato con una donna. Per colpa mia.
" Non è vero. "
Click.
" Mi manca la tua voce, il tuo corpo "
Immergo la testa sott'acqua e ci rimango fino a quando i polmoni si ribellano. Non sento i due click successivi.
" Aveva ragione. Non ci ho mai davvero pensato a lei. Non ho mai davvero pensato a nessun'altra "
Non so cosa rispondere. La nostra è stata una storia complicata. Noi siamo complicati. Stiamo meglio separati, ma i nostri corpi si cercheranno sempre, credo.
" Cosa vuoi da me? " digito di nuovo.
Click.
" Voglio sentire la tua voce "
Non rispondo.
Click.
" Ci sei ancora? "
Non so cosa rispondere e mentre fisso lo schermo sperando che lui lasci perdere, inizia a squillare. Mi si accellera il battito e mi sollevo di scatto nella vasca.
" Non voglio sapere nulla "
" Voglio solo sentire la tua voce. Mi manca "
" Smettila " rispondo piccata.
" Che c'è? È la verità. Lo sai quanto mi piace la tua voce. "
Ruoto gli occhi al soffitto. Ne sono consapevole, so a cosa sta pensando. Ci sto pensando anche io. Cerco di rilassarmi di nuovo appoggiando la schiena alla vasca.
" Cos'è questo rumore? "
" Nulla " muovo leggermente le gambe per sistemarmi meglio.
" Dove sei? È rumore di acqua? "
Non rispondo e non so perchè trattengo il fiato. " Ti stavi facendo un bagno? Sei nella vasca? " Sono contenta che non mi veda perchè arrossisco come una bambina.
" Si. Stavo cercando di rilassarmi. "
Lo sento sogghignare e la mia faccia diventa bollente. (Perchè deve farmi sempre questo effetto? Maledetto)
" Sei arrosita? Ti prego dimmi che sei arrossita "
Mi mordo il labbro inferiore e trattengo una rispostaccia.
" Non mi fai più questo effetto " cerco di sembrare convinta.
" Sei sicura? Secondo me sei talmente bollente da far evaporare l'acqua " ride.
(Stronzo)
" Non arrossico ogni volta che apri bocca. Solo quando fai lo stronzo " mi sfugge, vorrei rimangiarmi le parole.
Ridacchia " Ti piace quando faccio lo stronzo "
" Il tuo ego è davvero smisurato lo sai? " passo una mano sull'acqua per cercare di distrarmi.
" Sai cos'altro ho di smisurato? "
Lo interrompo a metà frase. Ho le orecchie bollenti e il corpo teso. (Lo so cos'altro ha di smisurato, e il solo pensiero mi fa salivare) Mi muovo nell'acqua.
" Facciamo un patto. Tu parli al telefono con me e mi fai sentire quella tua voce sexy e io ti faccio rilassare. "
Sorrido, inevitabilmente.
" Come pensi di farmi rilassare esattamente? Non sei neanche qui. "
(Perchè diavolo gli sto dando corda?)
" Se me lo chiedi.. "
" No " rispondo brusca. Lo sento sorridere. Mi conosce troppo bene.
" Come vuoi, ma lo sai che non ho bisogno di essere li per farti rilassare. "
Lui dice che la mia voce è sexy, ma la sua è letteralmente peccaminosa. Sento i brividi lungo il corpo quando finisce la frase e il mio corpo reagisce alle sue parole.
" Sei ancora li? " mi chiede. Lo so che sta giocando con me.
" Si, ci sono. "
" Metti il vivavoce "
" Perchè dovrei farlo? " mi muovo a disagio nell'acqua.
" Fai come ti dico " la sua voce un sussuro. Sento un calore pervadermi il corpo. Un calore provocato dalla sua voce. Da quello che mi fa, sempre.
" Ho messo il vivavoce " dico per distrarlo, o forse per distrarre me.
" Brava, piccola " Adoro quando mi dice così, e lui lo sa. Vorrei riattaccare e allo stesso tempo chiedergli di continuare.
Istintivamente stringo le gambe, l'acqua si muove.
" Hai voglia di toccarti vero? " (Come diavolo fa ad essere nella mia testa?)
" Lo sai che ti conosco meglio di chiunque altro " risponde alla mia domanda silenziosa " Lo so che stai stringendo le gambe. È così? "
Mi esce un rantolo incerto " Si "
" Si..cosa? Parlami "
" Si, ho voglia di toccarmi " ammetto alla fine, un bisbiglio.
" Lo sai che effetto mi fa la tua voce Elly? Sai che effetto mi fa sentirti sussurrare?
(Lo so) Rispondimi "
" La mia voce ti fa eccitare " la mia intonazione la fa sembrare una domanda.
" Proprio così. La tua voce mi fa eccitare. E ce l'ho già duro al pensiero di te in quella vasca. Ti toccheresti per me piccola? "
Ho un attimo di esitazione al pensiero della sua enorme erezione. Mi lecco le labbra.
" Si " lascio andare il fiato che avevo trattenuto.
" Alla fine di questa chiamata sarai la donna più rilassata del pianeta " ridacchia
(Stronzo)
" Accarezzati il collo. " la sua voce ha perso il tono scherzoso. Sento il suo fiato dal telefono. Faccio scivolare una mano sulla clavicola e la porto al collo che accarezzo e poi stringo leggermente, come farebbe lui.
" Stai stringendo? Sai quanto mi piace sentire il battito del tuo cuore sotto la mia stretta. " (Quella voce. Farei qualsiasi cosa per quella voce) Il suo solo pensiero mi fa ansimare. Lui sogghigna, mi ha sentita. Ma non parla.
" Alex? "
" Si piccola? "
" Dimmi cosa fare " sento un rumore di strada, ma rimane un'informazione sfocata nella mia mente.
" Adesso occupiamoci di quelle tette perfette. Cosa ne dici? "
" uhm " mugugno.
" Prendile tra le mani " l'acqua si muove quando obbedisco " brava, così. Adesso massaggiale come farei io. Ti ricordi ancora cosa vuol dire avere le mie mani su di te?
" Si " non riesco a dire altro.
" Avevamo un patto Elly. Devi parlarmi. "
" Si, mi ricordo cosa vuol dire avere le tue mani sul mio corpo. " (Come potrei dimenticarlo, ma questo non glielo dico)
" Adesso voglio che ti immagini il mio cazzo tra quelle tue tette meravigliose. Il mio cazzo che si scopa quelle tette divine. "
Ansimo di nuovo al pensiero, e faccio come mi dice. L'acqua si muove attorno a me.
" Non stringere le gambe. " mi ordina
(Saprà sempre come reagisce il mio corpo)
Sento il suo fiato corto e un calore nuovo si sprigiona in mezzo alle mie gambe.
" Vorrei morderti quei capezzoli rosa fino a farti male " la sua voce quasi un ringhio.
" Ti piacerebbe sentire i miei morsi? " mi chiede. Altri rumori di strada. Sta decisamente guidando.
" Si " di nuovo rispondo senza fiato.
" Si.. " aspetta che io dica altro
" Si, vorrei sentire la tua bocca sulle mie tette..e le tue mani che mi stringono. " ricordo quando mi faceva dire queste cose guardandolo negli occhi. Vergognoso ed elettrizzante.
" Vorresti che succhiassi quei capezzoli deliziosi? " mi chiede. La sua voce è ruvida sui miei sensi. Continua, non avendo risposta se non il suono del mio fiato accellerato. " Vorresti sentire i miei denti stringere fino a farti mugugnare di piacere? " Strizzo i capezzoli tra le dita e ansimo più forte e stringo le gambe per placare il piacere che mi pervade. Lo sento sorridere dall'altro lato del telefono.
" Ti piace piccola? È da un pò che non sento la tua voce..avevamo un patto. Forse dovrei smettere? "
" Alex. " lo interrompo " Non ti azzardare "
questa volta ride davvero.
" Così esigente la mia Elly " lo interrompo di nuovo " Non sono la tua Elly " la mia voce vorrebbe essere decisa, ma è solo un rantolo tra le mie labbra.
" Oh si che lo sei Elly. Tu sarai sempre mia. Il tuo corpo sarà sempre mio. Allarga le gambe adesso. " di nuovo quella voce imperiosa. La mia perdizione. Obbedisco e l'acqua lambisce il mio punto più sensibile. Mi sfugge un gemito.
" Brava piccola, sempre così obbediente.
Puoi toccarti adesso. Fallo per me " e io lo faccio, senza pensarci due volte.
Rumore di acqua. Rumore della mia eccitazione.
" Non sento la tua voce " mi sgrida " dimmi cosa ti stai facendo. Ti stai massaggiando? O hai già infilato quelle tue dita impazienti dentro di te? " Ho un sussulto, potrei venire solo al suono della sua voce.
" Mi sto accarezzando.. " rispondo ansimando " mi sto toccando proprio li (non ho il coraggio di dire ad alta voce dove) " lui conosce la mia vergogna, sento dal tono della sua voce che sta sorridendo. Impreca.
" Tu non sai quanto vorrei essere li. Mi stai facendo scoppiare il cazzo nei pantaloni Elly. Vorrei prendere quel clitoride tra le labbra e stuzzicarlo fino a farti tremare tutta. " Non ho più fiato. Credo di morire ogni volta che apre bocca. Faccio esattamente quello che mi ha detto e mi stringo forte. Sto per venire, ma vorrei di più. Lo vorrei qui.
" Ehi piccola, ci sei ancora? " mi chiede. Anche lui ha il fiato corto. Sento il rumore di una freccia che si azione. È ancora in macchina.
" Dove stai andando? " una domanda fuori luogo in questo momento, ma se non mi do una calmata impazzirò.
" All'inferno Elly. Se non infilo il cazzo in quella tua fichetta stretta, andrò all'inferno. " rido. " Il solito esagerato " Lui fa un verso di frustrazione. Gli da fastidio quando minimizzo quello che mi dice.
" Adesso voglio che ti succhi le dita, come farei io.. " un altro ordine a cui non posso disobbedire " e che te le infili subito dentro. Non devi essere delicata Elly. Devi sentire la fica che si contrae attorno alle tue dita. Devi stringere come faresti con il mio cazzo. " A quelle parole sussulto e frenetica, dopo aver sentito il sapore della mia eccitazione sulle dita, ne infilo prima due e poi tre, entrando e uscendo con foga, in balia del piacere.
" Alex " la mia voce quasi una preghiera.
" Dimmi piccola. Ti piace? "
" Alex..sto per venire " gemo vicino al telefono.
" Fammi sentire come godi Elly. Fammi sentire come godi per me. "
Faccio un verso a metà tra un gemito e il suo nome perchè non riesco a formulare nulla di sensato. Continuo a penetrarmi e piego le dita dentro di me come farebbe lui. Lui è così bravo a farmi godere.
" Elly. Fermati. " attira la mia attenzione quasi ringhiando.
" Si.. " tolgo le dita da dentro di me per riprendere coscienza di dove sono " Alex devo venire, per favore.. " lo sto supplicando ormai.
" Adesso voglio che pensi alla mia bocca attorno a quel bottoncino succoso. Prendilo tra le dita Elly. Stringi forte. Pensa a come ti piaceva urlare il mio nome. " Lo faccio e il mio corpo inizia a tremare di piacere. Mi sfugge un gemito più forte. L'orgasmo sta arrivando.
" Alex..sto venendo " lui impreca e io vengo sentendo la sua eccitazione. Sfrego il clitoride fino a quando gli spasmi non iniziano a scemare.
" Alex, ancora..ne ho bisogno.. " non riesco a finire la frase perchè infilo di nuovo le dita dentro di me e le scosse del primo orgasmo aprono le porte per il prossimo, ancora più potente. Le pareti della vagina si contraggono contro le mie dita. Stringono con forza fino a farmi sussultare dal piacere quando curvandole raggiungo quel punto spugnoso dentro di me.
" Cosa vuoi piccola? Dimmelo "
" Voglio te.. " alle mie stesse parole un orgasmo liberatorio mi spezza, non capisco più niente " voglio sentire il tuo cazzo che mi riempe. Ne ho bisogno. " sto ansimando le mie preghiere. Sto godendo. Ho avuto due orgasmi ma ne voglio di più. Voglio lui. Come sempre.
" Vieni qui Alex, per favore " di nuovo rumore di auto, di una portiera che si chiude con violenza.
" Sei sicura piccola? "
" Si, vieni subito qui. " La voce trema, ancora scossa dagli orgasmi. Rispondo senza pensarci, forse me ne pentirò, ma adesso devo sentirlo dentro di me. Potrei morire se non sento il suo cazzo che mi possiede. La sua risposta quando arriva non mi sorprende.
" Apri la porta Elly. Ogni tuo desiderio è un ordine. "
di
scritto il
2023-07-23
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