La mamma.

di
genere
prime esperienze

Chiamale prime esperienze il genere che sto raccontando. A 36 anni di trombate me ne sono fatte più dei giorni del calendario, ogni anno. Eppure, c'è sempre "la prima esperienza".
Io non sono sensibile ad una cazzo, mi farei una femmina mentre telefono e dimenticando dopo 5 minuti pure come cazzo si chiamava o se avesse la gonna o i pantaloni o di che colore avesse i capelli. Non parliamo del colore degli occhi di una donna, che non me ne è mai fregato un cazzo. Eppure quando ho visto una foto di Paola Marella (si l'architetto con la frezza bianca) abbracciata col figlio Nico, mi sono sciolto come una compressina di bentelan effervescente. Non so se ho reso l'idea. Io non ho avuto una madre. Per certi versi è stato non un bene, un benone. Per un piccolo verso però .... Se sono diventato un durissimo, senza paura di un cazzo, credo di doverlo alla mancanza di una madre, che non ho potuto mai abbracciare, come si vede in foto del figlio del celebre architetto donna, teneramente vicino alla mamma e la mamma teneramente vicino a lui. Beato te Nico. Nessuna donna mi ha mai colpito come mi ha colpito la Paola Marella, che di anni, non me ne voglia se lo dico, credo che ne abbia 23 più di me. Resto ore a guardarla, incantato. Veniamo al racconto, però, altrimenti non si capisce dove cazzo voglio arrivare a parare. Io non sono uno sbirro, tuttavia siccome me la cavo a pilotare un aereo di linea, volendo pure un elicottero (ma non è mai servito), a guidare un pulman, un autoarticolato, un autotreno, un mega camion una maxi moto a 200 orari e sono un caso particolare di competente di difesa personale, di tiro con la pistola con punteggi che in genere i tiratori dei Carabinieri e della Polizia non raggiungono e posso far finta di essere un netturbino, di quelli che stanno dietro attaccati al camion che carica i cassonetti, un operaio stradale, un muratore, un elettricista, uno stagnaro (come si chiamavano una volta gli idraulici, un professore di scuola di ogni ordine e grado, uno scienziato, un medico, un prete persino, (bofonchio un po' anche la lingua araba). Per tutte queste mie peculiarità messe insieme, da più di 15 anni ho fatto il collaboratore (ma è un termine che non mi piace) con le forze dell'ordine. Poi ho dovuto smettere a causa non di Paola Marella (ci macherebbe), ma di una che le somigliava moltissimo. E meno male, perchè in effetti mi ero rotto abbastanza il cazzo, di non poter essere "libero". (Di andarmene in giro come tutti). Di scopare col muratore le donne non e la sentono, per via dei calcinacci che "indossa". E' una battuta, ma pure facendola bene la parte del muratore, murando discretamente persino, non me l'hanno mai data le femmine.
Tralasciamo il fatto che non mi è dispiaciuto, in verità, che come autotrenista non mi sono mai fatto mancare la scopata con la padrona della trattoria, quando c'è stato modo. E come operaio dentro le case con signore arrapate, la possibilità di sbattermele violentemente queste "gatte morte sante donne", non l'ho mai mandata a male. L'idarulico è quello che scopa più di tutti, specie se si vedono i bicipiti e una certa fisicità, unita a statura non male e aspetto trucido.
La parte 1 dal titolo tutto dire: "la mamma" finisce qui, perchè devo rispondere al telefono e temo che mi si cancelli il testo scrittO FINORA. pERTANTO CLICCO.
scritto il
2023-07-24
8 . 7 K
visite
1
voti
valutazione
4
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

La mamma parte 2
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.