La mia psicologa(prima seduta)
di
Redsky
genere
incesti
Mi chiamo Alex, e voglio raccontarvi di come tutto è iniziato con Patrizia la mia psicologa.
Tutto comincia all'età di 25 anni, non ero un brutto ragazzo ero alto, fisicamente ben messo e capelli castano con occhi verdi. Purtroppo però madre natura non mi ha donato di un gran cazzo, e questo mi ha portato a cercare sempre meno donne e a chiudermi sempre più nei porno e nelle seghe. E per questo che decisi di rivolgermi ad una professionista, così trovai Patrizia, qualche chiacchierata via telefono e mi diede appuntamento.
Arrivai quindi nel suo studio, e mi aprì. Patrizia era bellissima bionda con gli occhi azzurri, sulla quarantina di anni, aveva un vestitino nero leggero, e dei sandali con lo smalto arancione ai piedi. Ammetto che già mi faceva effetto, divenni subito rosso e mi partì una erezione.
"tu devi essere Alex prego accomodati"
Entrando nello studio un odore subito di lavanda mi colpì, era uno studio ben soleggiato, con una scrivania in vetro e una poltrona davanti a un piccolo divano da 2 posti
"mettiti pure comodo Alex, e quando vuoi incominciamo"
Mi siedo sul divano senza praticamente cavare gli occhi dai piedi della dottoressa, mi ci vuole un po' per aprire bocca
"Si piacere io sono Alex"
"ohh, allora non sei muto" sorrideva Patrizia con un sorriso rassicurante "Dai dimmi un po' perché sei qui?"
"Beh ecco, io mi vergogno un po' a dirlo"
"Non ti preoccupare Alex, io sono qui per aiutarti e non per giudicarti tutto quello che verrà fuori in questa stanza, stai tranquillo che rimarrà in questa stanza"
Le sue parole erano veramente di sollievo e sincere, finalmente avevo trovato qualcuno con cui poter sfogarmi.
"Ecco, vede io purtroppo mi vergogno del mio pene, quindi non mi faccio vedere volentieri nudo, e questo penso che mi abbia portato a chiudermi e a masturbarmi in continuazione"
Mi aspettavo di vedere una espressione di completa disapprovazione, e invece la vedo con aria di comprensione.
"Oh, capisco e dimmi cosa pensi che ci sia che non vada nel tuo cazzo?"
Ebbene si aveva proprio detto la parola cazzo "Ahah, perdonami Alex, a me piace parlare con i miei clienti come fossero amici, quindi si è più facile che dirò la parola cazzo che pene"
"Si ecco apparte che sono circonciso, però diciamo che è piccolo, si insomma ho una grosso glande ma niente di più"
"ah ok, ma perdonami quindi tu ti vergogni a farlo vedere?"
"ehm proprio così"
"quindi se adesso io ti chiedessi di farmelo vedere tu non lo faresti?"
mi stava guardando negli occhi seria non stava scherzando per niente, mi sentivo la faccia diventare rossa ma allo stesso tempo a quella domanda sentivo anche la cappella esplodere nei pantaloni
" io non so... "
" ahah tranquillo Alex, volevo solo vedere se è vero il tuo imbarazzo, e dalla tua reazione direi di sì. Partiamo con calma. Cosa ti fa pensare che sia piccolo?"
"Me l'ha detto qualche donna che l'ha visto" dico
"ahhhhh allora non sei proprio un verginello, dai raccontami chi è stata la prima a vederlo?"
"mia sorella"
"ah si è com'è successo? Racconta devo capire da dove viene questa tua vergogna"
"eravamo ragazzi lei è più grande di me di 3 anni, e la casa era piccola quindi condivedavamo la stanza, siamo sempre stati abituati così quindi era anche normale magari cambiarci di abiti uno davanti l'altra"
"beh si non c'è niente di male a non avere imbarazzi tra fratelli, quindi lei comunque ti vedeva nudo?"
"si, ma poi sai come è con la adolescenza"
"hai iniziato a farti le seghine?"
"sì esatto"
"continua pure"
"è niente, un giorno dovevamo andare al mare quindi lei si stava mettendo il costume ma purtroppo non so perché mi venne una erezione, lei se ne è accorta"
" e quindi? Cosa ha fatto?
" ha iniziato a darmi del pervertito, prima poi ha iniziato a dirmi che comunque il mio cazzo era piccolo, poi ha voluto... "
" ha voluto cosa? Continua"
" che mi tirassi una sega mentre la guardavo, io ho ubbidito e mentre lo facevo continuava a dirmi che ero un segaiolo sfigato e a sputarmi in faccia, e poi le sono venuto sui piedi"
"Ah capisco, ma in quel momento come ti sentivi?"
"io onestamente penso bene"
"allora forse dobbiamo provare a farti rivivere quella scena."
Tutto comincia all'età di 25 anni, non ero un brutto ragazzo ero alto, fisicamente ben messo e capelli castano con occhi verdi. Purtroppo però madre natura non mi ha donato di un gran cazzo, e questo mi ha portato a cercare sempre meno donne e a chiudermi sempre più nei porno e nelle seghe. E per questo che decisi di rivolgermi ad una professionista, così trovai Patrizia, qualche chiacchierata via telefono e mi diede appuntamento.
Arrivai quindi nel suo studio, e mi aprì. Patrizia era bellissima bionda con gli occhi azzurri, sulla quarantina di anni, aveva un vestitino nero leggero, e dei sandali con lo smalto arancione ai piedi. Ammetto che già mi faceva effetto, divenni subito rosso e mi partì una erezione.
"tu devi essere Alex prego accomodati"
Entrando nello studio un odore subito di lavanda mi colpì, era uno studio ben soleggiato, con una scrivania in vetro e una poltrona davanti a un piccolo divano da 2 posti
"mettiti pure comodo Alex, e quando vuoi incominciamo"
Mi siedo sul divano senza praticamente cavare gli occhi dai piedi della dottoressa, mi ci vuole un po' per aprire bocca
"Si piacere io sono Alex"
"ohh, allora non sei muto" sorrideva Patrizia con un sorriso rassicurante "Dai dimmi un po' perché sei qui?"
"Beh ecco, io mi vergogno un po' a dirlo"
"Non ti preoccupare Alex, io sono qui per aiutarti e non per giudicarti tutto quello che verrà fuori in questa stanza, stai tranquillo che rimarrà in questa stanza"
Le sue parole erano veramente di sollievo e sincere, finalmente avevo trovato qualcuno con cui poter sfogarmi.
"Ecco, vede io purtroppo mi vergogno del mio pene, quindi non mi faccio vedere volentieri nudo, e questo penso che mi abbia portato a chiudermi e a masturbarmi in continuazione"
Mi aspettavo di vedere una espressione di completa disapprovazione, e invece la vedo con aria di comprensione.
"Oh, capisco e dimmi cosa pensi che ci sia che non vada nel tuo cazzo?"
Ebbene si aveva proprio detto la parola cazzo "Ahah, perdonami Alex, a me piace parlare con i miei clienti come fossero amici, quindi si è più facile che dirò la parola cazzo che pene"
"Si ecco apparte che sono circonciso, però diciamo che è piccolo, si insomma ho una grosso glande ma niente di più"
"ah ok, ma perdonami quindi tu ti vergogni a farlo vedere?"
"ehm proprio così"
"quindi se adesso io ti chiedessi di farmelo vedere tu non lo faresti?"
mi stava guardando negli occhi seria non stava scherzando per niente, mi sentivo la faccia diventare rossa ma allo stesso tempo a quella domanda sentivo anche la cappella esplodere nei pantaloni
" io non so... "
" ahah tranquillo Alex, volevo solo vedere se è vero il tuo imbarazzo, e dalla tua reazione direi di sì. Partiamo con calma. Cosa ti fa pensare che sia piccolo?"
"Me l'ha detto qualche donna che l'ha visto" dico
"ahhhhh allora non sei proprio un verginello, dai raccontami chi è stata la prima a vederlo?"
"mia sorella"
"ah si è com'è successo? Racconta devo capire da dove viene questa tua vergogna"
"eravamo ragazzi lei è più grande di me di 3 anni, e la casa era piccola quindi condivedavamo la stanza, siamo sempre stati abituati così quindi era anche normale magari cambiarci di abiti uno davanti l'altra"
"beh si non c'è niente di male a non avere imbarazzi tra fratelli, quindi lei comunque ti vedeva nudo?"
"si, ma poi sai come è con la adolescenza"
"hai iniziato a farti le seghine?"
"sì esatto"
"continua pure"
"è niente, un giorno dovevamo andare al mare quindi lei si stava mettendo il costume ma purtroppo non so perché mi venne una erezione, lei se ne è accorta"
" e quindi? Cosa ha fatto?
" ha iniziato a darmi del pervertito, prima poi ha iniziato a dirmi che comunque il mio cazzo era piccolo, poi ha voluto... "
" ha voluto cosa? Continua"
" che mi tirassi una sega mentre la guardavo, io ho ubbidito e mentre lo facevo continuava a dirmi che ero un segaiolo sfigato e a sputarmi in faccia, e poi le sono venuto sui piedi"
"Ah capisco, ma in quel momento come ti sentivi?"
"io onestamente penso bene"
"allora forse dobbiamo provare a farti rivivere quella scena."
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