Che Stronza Lara
di
mael
genere
dominazione
Tutto andava bene o almeno nel migliore modo possibile. Anna mi aveva detto che non aveva voglia di uscire, levandomi una grande peso dal cuore. L’idea di passare il pomeriggio con lei al centro commerciale mi nauseava eppure glielo avevo chiesto… ma per capire in che diavolo di situazione ero finita, facciamo un piccolo e veloce passo indietro.
Mi chiamo Chiara e ho 18 anni, sono alta 1,65, magra, capelli neri e occhi scuri, seno e sedere nella media diciamo, non mi lamento e non mi esalto, carina, ai ragazzi piaccio e sono decisamente popolare. Conosco da anni Lara, all’inizio eravamo amiche forse o non lo siamo mai state infondo, troppe gelosie, lei è più alta di me, un bel fisico allenato, ha solo il naso un po’ grosso e io non perdo mai occasione per farlo notare. So che a lei da molto fastidio, ma a me sinceramente piace, sia vederla in difficoltà, sia il suo naso. Mi piace che lo abbia e che così io possa prenderla in giro? Forse sì. Fatto sta che ultimamente si è un po’ isolata da noi compagni di classe e la cosa non mi dispiace affatto. Ma le cose sono profondamente cambiate il giorno della sua festa, le feci un brutto scherzo fuori dalla scuola e lei per tutta risposta mi prese per i capelli e mi picchiò davanti a tutti. Ci divisero fortunatamente dopo pochi secondi, ma ci furono conseguenze. Fummo convocate in presidenza, mi assunsi la mia parte di colpe… se non tutte… ma la cosa ha cambiato la mia vita. Mi sono sentita così impotente, così sottomessa, l’idea che se non fosse intervenuto qualche compagno, lei non si sarebbe fermata… e anche quando ci rivedemmo mi minacciò… poi la storia del video del pompino… vabbè sto divagando. Voi vi starete chiedendo chi è Anna con cui mi dovevo vedere al centro commerciale. Anna è una lesbica che frequenta la nostra stessa scuola, mora, grassottella e riccia, due grossi occhiali… le ho dato un soprannome che si è diffuso velocemente “Leccapatata”, ma ammetto che è una persona insignificante, non conta nulla, una sfigata perdente. Perché dovevo uscire con Anna? Semplice, me lo aveva chiesto Lara. Io le avevo detto che avrei fatto tutto ciò che voleva. Ero costretta, non potevo tirarmi indietro e non volevo. Poteva ricattarmi in molti modi e avevo paura ma soprattutto le avevo dato io tutto il potere che aveva su di me. Come mi era saltato in mente di mettermi in una situazione del genere? Ovviamente volevo farlo, dal giorno della sua festa tutto era cambiato, volevo diventare sua amica e avrei fatto di tutto per dimostrarglielo, sapevo che sarebbe stato difficile farmi perdonare, ma non mi volevo assolutamente arrendere.
Un messaggio di Anna interruppe il mio ritorno a casa a piedi e la pace della mia giornata, il tono era un po’ strano.
“Ci vediamo al Bar del Pendolo, cara”
Risposi solo “Ok”
Non era lontano, era sulla strada che facevo ogni giorno per tornare a casa, dovevo fare solo una piccola deviazione. Speravo che quel giorno passasse liscio, la mattina avevo avvertito Lara che Anna mi aveva dato buca e volevo tornare a casa un po’ a studiare, era l’anno della Maturità. Mi chiesi se dovessi informare Lara di quel cambiamento di programma, ma decisi di no, avevo fretta e non volevo darle modo di organizzare qualcosa… dopotutto il Bar Del Pendolo è un bar di quartiere, molto meno frequentato di quello del centro commerciale, se fossi stata fortunata non mi avrebbe vista nessuno con Anna... non era così grave.
Appena arrivata però vidi Anna e Lara sedute ad un tavolino che ridevano. Per un attimo sentii il cuore martellarmi in petto. Così ci faceva Lara lì? Aveva i capelli legati, ed era vestita con una maglietta fuxia aderente e dei fuseaux neri, era bellissima, dovevo riconoscerlo. Potevo girarmi e scappare via, ne avrei pagato le conseguenze certo, ma era sicuramente meglio che stare lì con loro due eppure era quello che volevo.
Mi avvicinai e Lara disse semplicemente rivolgendosi a me:
“ Chiara siediti.”
Lo feci quasi meccanicamente. Lara mi squadrò quasi interdetta e aggiunse:
“Non ti stai dimenticando qualcosa?”
Così mi alzai, mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla guancia. Era una delle sue regole, quando ci incontravamo e quando ci lasciavamo qualunque cosa fosse successa fra noi io dovevo sempre fare così, appoggiare le mie labbra alla sua pelle e contare mentalmente fino a tre. Quel gesto iniziava a piacermi, mi eccitava… vederla girare leggermente la testa e restare in attesa di me, avvicinarmi, guardare il suo profilo, la sua pelle, il naso… chissà se potrò mai baciarlo, leccarlo, succhiarlo… la cosa però che mi preoccupava di più era il fatto che lei lo sapesse, sapeva che mi piaceva… che stronza che era Lara.
Anna si mise a ridere e disse:
“Lara, ma allora è tutto vero. Ma dai….”
Lara sorrise e disse:
“Ma certo! Sono cambiate un po’ le cose, vero reginetta della scuola?”
Reginetta della scuola era il soprannome che usava nell’ultimo periodo per deridermi. Mi chiamava così eppure dovevo fare tutto ciò che voleva lei, Lara sapeva essere davvero cattiva lo dovevo riconoscere... eppure mi piaceva che mi chiamasse così, con quelle tre parole definiva ciò che ero ai suoi occhi e al contempo tutto il rancore e il disprezzo che provava per me. Ero consapevole che se lei ne avesse avuto la possibilità mi avrebbe fatto davvero del male, dovevo riuscire a gestire la situazione mostrandomi sottomessa e al contempo cercando una via d'uscita. Non sarebbe stato facile, aveva il video, avevo paura di lei e soprattutto anche io volevo tutto quanto esattamente come lo voleva lei, non ero una pedina nelle sue mani, ma forse era lei la mia pedina.
Io deglutii e rimasi in silenzio, pensai che fosse la strategia migliore e così lei aggiunse:
“Vedi Anna non voleva uscire con te, perché non si fidava… Ti conosce bene e sa quanto puoi essere cattiva e pensava ad uno scherzo dei tuoi, un di quelli che fanno piangere le persone… Ma io l’ho tranquillizzata, le ho fatto vedere il video…”
Strabuzzai gli occhi e poi dissi:
“Ma… Mi avevi detto che non l’avresti fatto vedere a nessuno se mi fossi comportata bene. Mi avevi detto… ho fatto tutto quello…”
Ma Lara con espressione falsamente sbalordita rispose:
“Nessuno? Chiara! Ma Anna diventerà la tua fidanzata, ma stai scherzando? Lei deve sapere tutto di te! Non sai quanto mi sono sbattuta per trovarti la fidanzata e ti lamenti? Sei sempre la solita ingrata.”
Mi chiamo Chiara e ho 18 anni, sono alta 1,65, magra, capelli neri e occhi scuri, seno e sedere nella media diciamo, non mi lamento e non mi esalto, carina, ai ragazzi piaccio e sono decisamente popolare. Conosco da anni Lara, all’inizio eravamo amiche forse o non lo siamo mai state infondo, troppe gelosie, lei è più alta di me, un bel fisico allenato, ha solo il naso un po’ grosso e io non perdo mai occasione per farlo notare. So che a lei da molto fastidio, ma a me sinceramente piace, sia vederla in difficoltà, sia il suo naso. Mi piace che lo abbia e che così io possa prenderla in giro? Forse sì. Fatto sta che ultimamente si è un po’ isolata da noi compagni di classe e la cosa non mi dispiace affatto. Ma le cose sono profondamente cambiate il giorno della sua festa, le feci un brutto scherzo fuori dalla scuola e lei per tutta risposta mi prese per i capelli e mi picchiò davanti a tutti. Ci divisero fortunatamente dopo pochi secondi, ma ci furono conseguenze. Fummo convocate in presidenza, mi assunsi la mia parte di colpe… se non tutte… ma la cosa ha cambiato la mia vita. Mi sono sentita così impotente, così sottomessa, l’idea che se non fosse intervenuto qualche compagno, lei non si sarebbe fermata… e anche quando ci rivedemmo mi minacciò… poi la storia del video del pompino… vabbè sto divagando. Voi vi starete chiedendo chi è Anna con cui mi dovevo vedere al centro commerciale. Anna è una lesbica che frequenta la nostra stessa scuola, mora, grassottella e riccia, due grossi occhiali… le ho dato un soprannome che si è diffuso velocemente “Leccapatata”, ma ammetto che è una persona insignificante, non conta nulla, una sfigata perdente. Perché dovevo uscire con Anna? Semplice, me lo aveva chiesto Lara. Io le avevo detto che avrei fatto tutto ciò che voleva. Ero costretta, non potevo tirarmi indietro e non volevo. Poteva ricattarmi in molti modi e avevo paura ma soprattutto le avevo dato io tutto il potere che aveva su di me. Come mi era saltato in mente di mettermi in una situazione del genere? Ovviamente volevo farlo, dal giorno della sua festa tutto era cambiato, volevo diventare sua amica e avrei fatto di tutto per dimostrarglielo, sapevo che sarebbe stato difficile farmi perdonare, ma non mi volevo assolutamente arrendere.
Un messaggio di Anna interruppe il mio ritorno a casa a piedi e la pace della mia giornata, il tono era un po’ strano.
“Ci vediamo al Bar del Pendolo, cara”
Risposi solo “Ok”
Non era lontano, era sulla strada che facevo ogni giorno per tornare a casa, dovevo fare solo una piccola deviazione. Speravo che quel giorno passasse liscio, la mattina avevo avvertito Lara che Anna mi aveva dato buca e volevo tornare a casa un po’ a studiare, era l’anno della Maturità. Mi chiesi se dovessi informare Lara di quel cambiamento di programma, ma decisi di no, avevo fretta e non volevo darle modo di organizzare qualcosa… dopotutto il Bar Del Pendolo è un bar di quartiere, molto meno frequentato di quello del centro commerciale, se fossi stata fortunata non mi avrebbe vista nessuno con Anna... non era così grave.
Appena arrivata però vidi Anna e Lara sedute ad un tavolino che ridevano. Per un attimo sentii il cuore martellarmi in petto. Così ci faceva Lara lì? Aveva i capelli legati, ed era vestita con una maglietta fuxia aderente e dei fuseaux neri, era bellissima, dovevo riconoscerlo. Potevo girarmi e scappare via, ne avrei pagato le conseguenze certo, ma era sicuramente meglio che stare lì con loro due eppure era quello che volevo.
Mi avvicinai e Lara disse semplicemente rivolgendosi a me:
“ Chiara siediti.”
Lo feci quasi meccanicamente. Lara mi squadrò quasi interdetta e aggiunse:
“Non ti stai dimenticando qualcosa?”
Così mi alzai, mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla guancia. Era una delle sue regole, quando ci incontravamo e quando ci lasciavamo qualunque cosa fosse successa fra noi io dovevo sempre fare così, appoggiare le mie labbra alla sua pelle e contare mentalmente fino a tre. Quel gesto iniziava a piacermi, mi eccitava… vederla girare leggermente la testa e restare in attesa di me, avvicinarmi, guardare il suo profilo, la sua pelle, il naso… chissà se potrò mai baciarlo, leccarlo, succhiarlo… la cosa però che mi preoccupava di più era il fatto che lei lo sapesse, sapeva che mi piaceva… che stronza che era Lara.
Anna si mise a ridere e disse:
“Lara, ma allora è tutto vero. Ma dai….”
Lara sorrise e disse:
“Ma certo! Sono cambiate un po’ le cose, vero reginetta della scuola?”
Reginetta della scuola era il soprannome che usava nell’ultimo periodo per deridermi. Mi chiamava così eppure dovevo fare tutto ciò che voleva lei, Lara sapeva essere davvero cattiva lo dovevo riconoscere... eppure mi piaceva che mi chiamasse così, con quelle tre parole definiva ciò che ero ai suoi occhi e al contempo tutto il rancore e il disprezzo che provava per me. Ero consapevole che se lei ne avesse avuto la possibilità mi avrebbe fatto davvero del male, dovevo riuscire a gestire la situazione mostrandomi sottomessa e al contempo cercando una via d'uscita. Non sarebbe stato facile, aveva il video, avevo paura di lei e soprattutto anche io volevo tutto quanto esattamente come lo voleva lei, non ero una pedina nelle sue mani, ma forse era lei la mia pedina.
Io deglutii e rimasi in silenzio, pensai che fosse la strategia migliore e così lei aggiunse:
“Vedi Anna non voleva uscire con te, perché non si fidava… Ti conosce bene e sa quanto puoi essere cattiva e pensava ad uno scherzo dei tuoi, un di quelli che fanno piangere le persone… Ma io l’ho tranquillizzata, le ho fatto vedere il video…”
Strabuzzai gli occhi e poi dissi:
“Ma… Mi avevi detto che non l’avresti fatto vedere a nessuno se mi fossi comportata bene. Mi avevi detto… ho fatto tutto quello…”
Ma Lara con espressione falsamente sbalordita rispose:
“Nessuno? Chiara! Ma Anna diventerà la tua fidanzata, ma stai scherzando? Lei deve sapere tutto di te! Non sai quanto mi sono sbattuta per trovarti la fidanzata e ti lamenti? Sei sempre la solita ingrata.”
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