Mai stato meglio
di
OnMyChest
genere
dominazione
Parto con la scrittuta del mio primo racconto. Partirò sempre con basi di verità, aggiungendo quel po' di fantasia per rendere quel ricordo come avrei sperato che fosse.
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Premessa:
Estate di agosto, ho 19 anni. Nel nuovo gruppo di amici ci sono due ragazze: S. e R. Entrambi più piccole, 17 anni, ma entrambe formose: S. alta 1.60, con fianchi larghi e un viso non molto bello che pesava 60kg; R. invece decisamente più carina ma con un fisico importante: alta 1.80, robusta ma non grassa, circa sui 70kg.
Con entrambe entrai subito in simpatia e nel giro di poco diventai subito un posto ottimo su cui sedersi in svariati momenti...mentre prendevamo un caffè o mentre in cerchio si parlava con gli amici. Se non c'era seduta S. c'era seduta R., in entrambi i casi io non dissi mai detto di no. Nè mi dimostrai mai di non riuscire a sopportarle in quanto io pesavo 55kg, molto magro e longilineo ma con sempre la passione di avere qualcuno seduto su di me, in particolare sullo stomaco, sul petto e sulla faccia.
Quindi nonostante si sedessero ogni tanto anche per tempi lunghi, anche 20-30 minuti alle volte, e avessi le gambe formicolanti non ho mai chiesto di alzarsi.
Andando avanti nell'estate aumentò la nostra confidenza e iniziai a provocarle per far si che si sedessero sulla mia pancia anche: mentre ero sdraiato da qualche parte le prendevo un po' in giro nella speranza che, per vendicarsi, si accomodassero con il loro dolce peso sulla mia pancia. Con S. funzionava meno ma con R. funzionava quasi sempre..anche se avendo un peso notevole spesso mi mancava subito il fiato e non riuscivo a mascherare del tutto la sofferenza ma R. anche accorgendosene non ci badava molto.
La prima volta che funzionò con R. eravamo a casa di amici, io sdraiato sul divano e R. poco più avanti di me in piedi che parlava. Iniziai a stuzzicarla dicendole cose tipo: "Ma lo sei che ti vedo ingrassata?" oppure "Puoi spostarsi che sennò non vedo gli altri?" o "La finisci di parlare?". Dopo aver continuato così per qualche minuto, lei senza dire molto camminò verso di me e si sedette di peso sul mio petto. Non me lo aspettai e la mia reazione credo fosse stata evidente, in fondo non avevo mai avuto una ragazza così più pesante di me seduta sul petto. Per la prima volta ho capito cosa volesse dire..il fiato che ti manca, lei che ti guarda dall'altro al basso ed il piacere che esplode con un'erezione. L'unica cosa che mi disse fù: "Adesso ti spacco le costole". Rimase seduta giusto un paio di minuti ma fui felice per questa prima volta.
Dopo svariate altre volte di questo tipo, capitò il momento centrale di questo racconto che mai scorderò.
---
S. si era fidanzata da qualche settimana con un ragazzo della compagnia, A., e una sera decidiamo di andare a cena noi 4 a casa di questo ragazzo. Dopo aver fatto cena, andiamo sul balcone a chiacchierare. Ci sono 4 sedie..ci sediamo tutti, R. per ultima. Ma lei azichè sedersi su si una sedia, si lancia sulla mia gamba dicendo niente. A. ci guarda e dice:
"Ti piace stare comoda R.?"
R: "Si io qui sono comoda",
IO: "Tanto ormai sono abituato"
R: " Ecco a posto quindi"
Solo che le chiacchiere vanno avanti e dopo 15 minuti la mia gamba inizia a formicolare..inizio a fare dei movimenti nella speranza che R. si accorga di starmi distruggendo con il suo peso ma niente. Finchè:
Io: "R. puoi sederti anche sull'altra gamba?"
R: "Ti stai mica lamentando? Tanto non mi alzo"
Io: "Infatti non devi alzarti, siediti solo su tutte e due le gambe che questa me la stai distruggendo"
R: "ahahah io non sento niente! Vabbè dai..."
Si alza per un momento solo per prendere l'altra mia gamba e metterla sotto di sè e risedersi di nuovo. Ora è seduta su tutte e due le mie gambe, con la schiena rivolta verso di me. Io non posso che guardarle subito il culo, nella speranza che possa muoversi un poco più in su..sopra la mia erezione che ormai era diventata quasi dolorante.
R. "Sei contento così?"
Io: "Si direi molto meglio..alzati solo ancora un secondo che tolgo il telefono dalla tasca"
R: "Mamma mia quante pretese"
Si rialza un attimo, io tolgo il telefono dalla tasca e, prima che si sieda di nuovo, scivolo più in avanti in modo che il suo culo finisca sulla mia erezione. E ci riesco.
R: "Ma hai altro in tasca?"
Cazzo, si era accorta della mia erezione.
Io: "No perché?"
R: "Sento ancora qualcosa qui sotto..."
A. e S., intenti a parlare tra loro non badano al nostro discorso per fortuna.
Io: "Ah forse sono le chiavi di casa"
R. alza di lato solo una chiappa per farmi pacioccare nella tasca con le chiavi e si siede di nuovo. Non cambia niente da prima, sicuramente non erano le chiavi che aveva sentito ma la mia erezione. Eppure non dice niente questa volta e anzi viene ancora un poco più indietro col culo, quasi per essere sicura di avere capito.
La chiacchierata va avanti, io continuo ad avere il mio membro in fiamme pronto ad esplodere sotto al culo di R. mentre lei parla e ride come se niente fosse. Dopo una mezzoretta S. ed A., si alzano dicendo di voler parlare in privato..così rimaniamo io ed R.
R: "Non pensare che mi sposti"
Io: "Sarà mezzora che sei seduta sopra di me..."
R: "Ma non mi sembra tu sia tanto dispiaciuto..." - e muove il suo culo sul mio pene in maniera evidente.
Non so cosa dire. Avrà apprezzato l'essere seduta sul mio membro oppure no? Che dovrei dire?
R: "Sento qui sotto qualcosa di duro...quindi ti piace?"
Io: "Come scusa?"
R: "TI piace che ti stia seduta sopra?"
Tento il tutto per tutto.
Io: "..si moltissimo. Ma sarebbe ancora più bello se ti sedessi sul mio petto."
R. si gira per guardarmi in faccia con un sorrisino beffardo e dice "Sei serio?
Io: "Si certo"
R: "Ma se sei uno stecco, se mi siedo qui sopra - e mi batte sul petto - ti uccido!"
Io: "Non mi sottovalutare, sono resistente"
R: "Si ma peserò almeno 15kg più di te..un conto è sedersi in braccio, un altro sul petto!"
IO: "Allora scommettiamo che resisto più di quello che pensi? Ti stuferai prima tu a star seduta che io a chiederti di alzarti!"
R. si rigira e mi da la schiena di nuovo. Non dice niente. Quando penso di aver corso troppo e di aver vanificato tutto, si alza di colpo e mi dice:
"Dai sdraiati per terra"
Io: "Ma no mettiamoci sul divano dai"
Morivo dalla voglia di avere tutto quel peso sul petto, però sul pavimento duro forse era un po' troppo e avevo paura di non resistere.
R: "Eee tutte queste comodità basta. Già ti ho graziato con la gamba, ora sdraiati per terra"
Io: "Vabbè dai ma qui per terra è freddo"
R: "Vuoi che mi sieda sul tuo petto oppure no?? Cos'è inizi ad aver paura del mio dolce peso?"
Io mi alzo, le passo sotto le gambe e mi sdraio a terra. Ho una perfetta visuale di lei in piedi su di me, col suo culo fasciato negli shorts di jeans nero rivolti verso la mia faccia. Se si fosse seduta direttamente così dritta sarebbe atterrata sul mio petto.
R: "Ecco bravo. Ora allora mi sieto e poi sono fatti tuoi"
Scende con il suo culo e si siede sul mio petto. Io sono in estasi. Vedo solo la sua schieda, con i capelli che cadono e basta.
R: "Così va bene?"
Io: "Alla grande. Sei più leggera di quello che pensavo sai?"
A quel punto R. allunga le gambe, le piega in su in modo da poter appoggiare le braccia sulle ginocchia. Appoggia i piedi sulle mie ginocchia così da scaricare completamente tutto il suo peso su di me. A quel punto arriva il peso vero sul mio petto: un macino che mi toglie il fiato. Per espirare praticamente non devo fare nulla perché il suo peso mi schiaccia i polmoni e butta fuori l'aria. Per inspirare invece devo concentrarmi e faticare, ad ogni respiro vedo tutto il suo corpo che si alza sopra il mio petto per poi ricaderci sopra.
R: "Sono pesante?"
Io: "In effetti parecchio..."
R. saltella sul mio petto strappandomi un sospiro.
R: "Stai dicendo che sono grassa" girandosi a guardarmi per la prima volta, sempre con il suo sorrisino.
io: "No figurati, sei una piuma"
R: "Ahaha dalla tua faccia non si direbbe molto"
Io: "Perché?"
R: "Sei tutto rosso...fai fatica a respirare?"
Io: "Sto benissimo, mai stato meglio"
R: "Se lo dici tu" e si rigira a guardare avanti. Tira anche fuori il telefono nel mentre ed inizia a chattare.
Io: "Ah proprio così"
R: "E certo, sono comoda qui! Tanto vale che risponda a qualche messaggio!"
Ed inizia la mia lotta con quei 75kg che mi schiacciano sul pavimento. Ogni respiro è sempre più dura ma sono al settimo cielo, era quello che avevo sperato e mai pensavo di sarebbe avverato. Avevi però bisogno di venire in qualche modo, il mio membro non ce la faceva più e dovevo trovare un modo. L'ideale sarebbe stato che R. lo prendessi tra le mani e lo facesse esplodere con pochi movimenti..però forse era un po' troppo. Non potevo essere così sfacciato.
Dopo qualche minuto, torna S.. Penso che sia finito tutto, che vedendo arrivare gli altri R. si sarebbe alzata rompendo l'imbarazzo per entrambi, facendo così finire il mio sogno. Però mi sbagliavo:
S: "Cazzo fai R.?"
R., alzando la testa dal telefono,: "Perché scusa?"
S: "Sei seduta su quel poveretto, gli fai male"
R: "Ma va..è resistente il ragazzo..vero?" Girandosi di nuovo verso di me. Senza mai alzarsi o cambiare posizione.
Io: "A posto S.. Sto dimostrando di essere più resistente di quello che pensate. Ma dov'è A.?"
S: "è sceso un attimo a mettere la macchina in garage. 15 minuti ed arriva. Ma come fai a resistere con quel peso sul petto?"
Io: "Basta fare un respiro alla volta ahaha. Accomodati anche tu dai"
Mi esce così di getto. Lo dico ancora prima di pensare. Però ormai stava andando tutto bene mi dico..perché non azzardare?
S: "Accomodarmi dove?"
Io: "Su di me ovvio"
S: " Si certo così sei morto davvero. Ma smettila"
R: "In effetti potresti sederti anche tu S., questo fa un po' troppo il figo. Aiutami a schiacciarlo per bene"
S: "Ma sei fuori R.?? Tutte e due assieme pesiamo un casino, gli facciamo male per davvero"
Io: "Per me non c'è problema..anche perché solo con R. sopra rischiamo di stare qui ore, magari anche con te la cosa si fa più veloce"
R. mi salta due volte sul petto con tutto il peso, giusto per farmi capire che non è così semplice e non vuole perdere. Io inizio a tossire, tossendo R. saltella sul petto al ritmo dei miei colpi di tosse.
S: "Ah beh ti vedo bene"
R: "Dai vieni qui" - battendomi la mano sulla pancia e poi sul mio pene.
R: "Minchia ma è ancora duro??"
S: "Cosa stai dicendo?"
R: "Sembra che al nostro amico piaccia quando gli stiamo seduti sopra"
S: "A si? ahaha..allora magari posso aiutarlo a non morire sotto di te".
A quel punto sento che mi si è seduta sul pene. Inizio a preoccuparmi perché sono sicuro che sarei venuto nelle mutande.
Io: "Mettiti sulla pancia S."
S: "PErché? TI do fastidio qui?"
io: "No è che poi..."
S: "Poi cosa? A me piacciono le cose dure" ed inizia a strofinarmi il culo sul membro. Il suo grande culo sborda dai miei fianchi, è praticamente il doppio. Ma è morbido e mi sta facendo godere.
Io: "Poi..."
Non faccio in tempo a finire di parlare che sento l'enorme macigno alzarsi dal mio petto. MI concede un attimo giusto per sposarsi più in su, verso la mia faccia. Per un momento vedo a testa in giù la faccia di R. che, sempre con il suo sogghigno, mi dice:
"Ma stai zitto dai"
E si siede sulla mia faccia. Direttamente sul naso.
A quel punto ho naso e bocca bloccate dal suo culo che mi copre tutta la faccia.
Il jeans duro fa si che il mio naso inizi a dolere subito e vedo le stelle. Probabilmente schiaccia anche un po' gli occhi, per questo ho questa sensazione. Ma non sono mai stato meglio di così.
R: "Ti piace anche se sto seduta qui? ahaha"
IO: "affaisibog"
R: " Scusa non ti capisco" - e ride insieme ad S. che continua a muoversi più veloce sul pene.
Io sono a corto di fiato, afferro il culo di R. che appare enorme da così vicino e provo a sollevarlo. Giusto in tempo per prendere aria e la gravità fa di nuovo il suo lavoro.
R: "Bravo alzami per respirare perché io non ho intenzione di muovermi da qui. Sempre che tu ci riesca ahahah"
R. è seduta con le gambe in avanti, sempre con le braccia appoggiate alle ginocchia per scaricare tutto il suo peso sulla mia faccia.
Saranno passati 10 minuti in tutto, 7-8 con R. sul mio petto e 2/3 da quando S. di strofina sul mio membro.
Dopo pochissimo sento quindi un estremo bisogno di venire, non riesco più a resistere. Quindi apro bene le mani per prendere bene il culo di R. ed aggrapparmici più forte. Inizio a fare dei versi.
R: "Ma che cavolo..?"
S: "Mi sa che sta venendo questo?
S. fa in tempo ad alzarmi la maglietta per vedere il mio pene che, in completa erezione, spunta un poco dalla mutanda. Continua a saltellarci sopra. E vengo. Una goduria mai provata. Una sensazione unica che speravo di rivivede altre mille volte.
R: "ahaha mi sa che hai perso"
S: "Cazzo questo è venuto solo perché eravamo sedute sopra di lui"
R: "Diventerai la nostra sedia portatile umana per ogni evenienza"
Nel mentre sentiamo la porta che si apre. Sta tornando A.. Tutte e due si alzano in fretta, mi tirano giù la maglietta e si mettono sulle sedie.
Io frastornato dall'improvviso cambiamento, dal tutta quell'aria che finalmente tornava e da come mi sentivo leggero.
A. saluta, mi guarda e mi chiede:
"Tutto ok"
Io: "Mai stato meglio"
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Premessa:
Estate di agosto, ho 19 anni. Nel nuovo gruppo di amici ci sono due ragazze: S. e R. Entrambi più piccole, 17 anni, ma entrambe formose: S. alta 1.60, con fianchi larghi e un viso non molto bello che pesava 60kg; R. invece decisamente più carina ma con un fisico importante: alta 1.80, robusta ma non grassa, circa sui 70kg.
Con entrambe entrai subito in simpatia e nel giro di poco diventai subito un posto ottimo su cui sedersi in svariati momenti...mentre prendevamo un caffè o mentre in cerchio si parlava con gli amici. Se non c'era seduta S. c'era seduta R., in entrambi i casi io non dissi mai detto di no. Nè mi dimostrai mai di non riuscire a sopportarle in quanto io pesavo 55kg, molto magro e longilineo ma con sempre la passione di avere qualcuno seduto su di me, in particolare sullo stomaco, sul petto e sulla faccia.
Quindi nonostante si sedessero ogni tanto anche per tempi lunghi, anche 20-30 minuti alle volte, e avessi le gambe formicolanti non ho mai chiesto di alzarsi.
Andando avanti nell'estate aumentò la nostra confidenza e iniziai a provocarle per far si che si sedessero sulla mia pancia anche: mentre ero sdraiato da qualche parte le prendevo un po' in giro nella speranza che, per vendicarsi, si accomodassero con il loro dolce peso sulla mia pancia. Con S. funzionava meno ma con R. funzionava quasi sempre..anche se avendo un peso notevole spesso mi mancava subito il fiato e non riuscivo a mascherare del tutto la sofferenza ma R. anche accorgendosene non ci badava molto.
La prima volta che funzionò con R. eravamo a casa di amici, io sdraiato sul divano e R. poco più avanti di me in piedi che parlava. Iniziai a stuzzicarla dicendole cose tipo: "Ma lo sei che ti vedo ingrassata?" oppure "Puoi spostarsi che sennò non vedo gli altri?" o "La finisci di parlare?". Dopo aver continuato così per qualche minuto, lei senza dire molto camminò verso di me e si sedette di peso sul mio petto. Non me lo aspettai e la mia reazione credo fosse stata evidente, in fondo non avevo mai avuto una ragazza così più pesante di me seduta sul petto. Per la prima volta ho capito cosa volesse dire..il fiato che ti manca, lei che ti guarda dall'altro al basso ed il piacere che esplode con un'erezione. L'unica cosa che mi disse fù: "Adesso ti spacco le costole". Rimase seduta giusto un paio di minuti ma fui felice per questa prima volta.
Dopo svariate altre volte di questo tipo, capitò il momento centrale di questo racconto che mai scorderò.
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S. si era fidanzata da qualche settimana con un ragazzo della compagnia, A., e una sera decidiamo di andare a cena noi 4 a casa di questo ragazzo. Dopo aver fatto cena, andiamo sul balcone a chiacchierare. Ci sono 4 sedie..ci sediamo tutti, R. per ultima. Ma lei azichè sedersi su si una sedia, si lancia sulla mia gamba dicendo niente. A. ci guarda e dice:
"Ti piace stare comoda R.?"
R: "Si io qui sono comoda",
IO: "Tanto ormai sono abituato"
R: " Ecco a posto quindi"
Solo che le chiacchiere vanno avanti e dopo 15 minuti la mia gamba inizia a formicolare..inizio a fare dei movimenti nella speranza che R. si accorga di starmi distruggendo con il suo peso ma niente. Finchè:
Io: "R. puoi sederti anche sull'altra gamba?"
R: "Ti stai mica lamentando? Tanto non mi alzo"
Io: "Infatti non devi alzarti, siediti solo su tutte e due le gambe che questa me la stai distruggendo"
R: "ahahah io non sento niente! Vabbè dai..."
Si alza per un momento solo per prendere l'altra mia gamba e metterla sotto di sè e risedersi di nuovo. Ora è seduta su tutte e due le mie gambe, con la schiena rivolta verso di me. Io non posso che guardarle subito il culo, nella speranza che possa muoversi un poco più in su..sopra la mia erezione che ormai era diventata quasi dolorante.
R. "Sei contento così?"
Io: "Si direi molto meglio..alzati solo ancora un secondo che tolgo il telefono dalla tasca"
R: "Mamma mia quante pretese"
Si rialza un attimo, io tolgo il telefono dalla tasca e, prima che si sieda di nuovo, scivolo più in avanti in modo che il suo culo finisca sulla mia erezione. E ci riesco.
R: "Ma hai altro in tasca?"
Cazzo, si era accorta della mia erezione.
Io: "No perché?"
R: "Sento ancora qualcosa qui sotto..."
A. e S., intenti a parlare tra loro non badano al nostro discorso per fortuna.
Io: "Ah forse sono le chiavi di casa"
R. alza di lato solo una chiappa per farmi pacioccare nella tasca con le chiavi e si siede di nuovo. Non cambia niente da prima, sicuramente non erano le chiavi che aveva sentito ma la mia erezione. Eppure non dice niente questa volta e anzi viene ancora un poco più indietro col culo, quasi per essere sicura di avere capito.
La chiacchierata va avanti, io continuo ad avere il mio membro in fiamme pronto ad esplodere sotto al culo di R. mentre lei parla e ride come se niente fosse. Dopo una mezzoretta S. ed A., si alzano dicendo di voler parlare in privato..così rimaniamo io ed R.
R: "Non pensare che mi sposti"
Io: "Sarà mezzora che sei seduta sopra di me..."
R: "Ma non mi sembra tu sia tanto dispiaciuto..." - e muove il suo culo sul mio pene in maniera evidente.
Non so cosa dire. Avrà apprezzato l'essere seduta sul mio membro oppure no? Che dovrei dire?
R: "Sento qui sotto qualcosa di duro...quindi ti piace?"
Io: "Come scusa?"
R: "TI piace che ti stia seduta sopra?"
Tento il tutto per tutto.
Io: "..si moltissimo. Ma sarebbe ancora più bello se ti sedessi sul mio petto."
R. si gira per guardarmi in faccia con un sorrisino beffardo e dice "Sei serio?
Io: "Si certo"
R: "Ma se sei uno stecco, se mi siedo qui sopra - e mi batte sul petto - ti uccido!"
Io: "Non mi sottovalutare, sono resistente"
R: "Si ma peserò almeno 15kg più di te..un conto è sedersi in braccio, un altro sul petto!"
IO: "Allora scommettiamo che resisto più di quello che pensi? Ti stuferai prima tu a star seduta che io a chiederti di alzarti!"
R. si rigira e mi da la schiena di nuovo. Non dice niente. Quando penso di aver corso troppo e di aver vanificato tutto, si alza di colpo e mi dice:
"Dai sdraiati per terra"
Io: "Ma no mettiamoci sul divano dai"
Morivo dalla voglia di avere tutto quel peso sul petto, però sul pavimento duro forse era un po' troppo e avevo paura di non resistere.
R: "Eee tutte queste comodità basta. Già ti ho graziato con la gamba, ora sdraiati per terra"
Io: "Vabbè dai ma qui per terra è freddo"
R: "Vuoi che mi sieda sul tuo petto oppure no?? Cos'è inizi ad aver paura del mio dolce peso?"
Io mi alzo, le passo sotto le gambe e mi sdraio a terra. Ho una perfetta visuale di lei in piedi su di me, col suo culo fasciato negli shorts di jeans nero rivolti verso la mia faccia. Se si fosse seduta direttamente così dritta sarebbe atterrata sul mio petto.
R: "Ecco bravo. Ora allora mi sieto e poi sono fatti tuoi"
Scende con il suo culo e si siede sul mio petto. Io sono in estasi. Vedo solo la sua schieda, con i capelli che cadono e basta.
R: "Così va bene?"
Io: "Alla grande. Sei più leggera di quello che pensavo sai?"
A quel punto R. allunga le gambe, le piega in su in modo da poter appoggiare le braccia sulle ginocchia. Appoggia i piedi sulle mie ginocchia così da scaricare completamente tutto il suo peso su di me. A quel punto arriva il peso vero sul mio petto: un macino che mi toglie il fiato. Per espirare praticamente non devo fare nulla perché il suo peso mi schiaccia i polmoni e butta fuori l'aria. Per inspirare invece devo concentrarmi e faticare, ad ogni respiro vedo tutto il suo corpo che si alza sopra il mio petto per poi ricaderci sopra.
R: "Sono pesante?"
Io: "In effetti parecchio..."
R. saltella sul mio petto strappandomi un sospiro.
R: "Stai dicendo che sono grassa" girandosi a guardarmi per la prima volta, sempre con il suo sorrisino.
io: "No figurati, sei una piuma"
R: "Ahaha dalla tua faccia non si direbbe molto"
Io: "Perché?"
R: "Sei tutto rosso...fai fatica a respirare?"
Io: "Sto benissimo, mai stato meglio"
R: "Se lo dici tu" e si rigira a guardare avanti. Tira anche fuori il telefono nel mentre ed inizia a chattare.
Io: "Ah proprio così"
R: "E certo, sono comoda qui! Tanto vale che risponda a qualche messaggio!"
Ed inizia la mia lotta con quei 75kg che mi schiacciano sul pavimento. Ogni respiro è sempre più dura ma sono al settimo cielo, era quello che avevo sperato e mai pensavo di sarebbe avverato. Avevi però bisogno di venire in qualche modo, il mio membro non ce la faceva più e dovevo trovare un modo. L'ideale sarebbe stato che R. lo prendessi tra le mani e lo facesse esplodere con pochi movimenti..però forse era un po' troppo. Non potevo essere così sfacciato.
Dopo qualche minuto, torna S.. Penso che sia finito tutto, che vedendo arrivare gli altri R. si sarebbe alzata rompendo l'imbarazzo per entrambi, facendo così finire il mio sogno. Però mi sbagliavo:
S: "Cazzo fai R.?"
R., alzando la testa dal telefono,: "Perché scusa?"
S: "Sei seduta su quel poveretto, gli fai male"
R: "Ma va..è resistente il ragazzo..vero?" Girandosi di nuovo verso di me. Senza mai alzarsi o cambiare posizione.
Io: "A posto S.. Sto dimostrando di essere più resistente di quello che pensate. Ma dov'è A.?"
S: "è sceso un attimo a mettere la macchina in garage. 15 minuti ed arriva. Ma come fai a resistere con quel peso sul petto?"
Io: "Basta fare un respiro alla volta ahaha. Accomodati anche tu dai"
Mi esce così di getto. Lo dico ancora prima di pensare. Però ormai stava andando tutto bene mi dico..perché non azzardare?
S: "Accomodarmi dove?"
Io: "Su di me ovvio"
S: " Si certo così sei morto davvero. Ma smettila"
R: "In effetti potresti sederti anche tu S., questo fa un po' troppo il figo. Aiutami a schiacciarlo per bene"
S: "Ma sei fuori R.?? Tutte e due assieme pesiamo un casino, gli facciamo male per davvero"
Io: "Per me non c'è problema..anche perché solo con R. sopra rischiamo di stare qui ore, magari anche con te la cosa si fa più veloce"
R. mi salta due volte sul petto con tutto il peso, giusto per farmi capire che non è così semplice e non vuole perdere. Io inizio a tossire, tossendo R. saltella sul petto al ritmo dei miei colpi di tosse.
S: "Ah beh ti vedo bene"
R: "Dai vieni qui" - battendomi la mano sulla pancia e poi sul mio pene.
R: "Minchia ma è ancora duro??"
S: "Cosa stai dicendo?"
R: "Sembra che al nostro amico piaccia quando gli stiamo seduti sopra"
S: "A si? ahaha..allora magari posso aiutarlo a non morire sotto di te".
A quel punto sento che mi si è seduta sul pene. Inizio a preoccuparmi perché sono sicuro che sarei venuto nelle mutande.
Io: "Mettiti sulla pancia S."
S: "PErché? TI do fastidio qui?"
io: "No è che poi..."
S: "Poi cosa? A me piacciono le cose dure" ed inizia a strofinarmi il culo sul membro. Il suo grande culo sborda dai miei fianchi, è praticamente il doppio. Ma è morbido e mi sta facendo godere.
Io: "Poi..."
Non faccio in tempo a finire di parlare che sento l'enorme macigno alzarsi dal mio petto. MI concede un attimo giusto per sposarsi più in su, verso la mia faccia. Per un momento vedo a testa in giù la faccia di R. che, sempre con il suo sogghigno, mi dice:
"Ma stai zitto dai"
E si siede sulla mia faccia. Direttamente sul naso.
A quel punto ho naso e bocca bloccate dal suo culo che mi copre tutta la faccia.
Il jeans duro fa si che il mio naso inizi a dolere subito e vedo le stelle. Probabilmente schiaccia anche un po' gli occhi, per questo ho questa sensazione. Ma non sono mai stato meglio di così.
R: "Ti piace anche se sto seduta qui? ahaha"
IO: "affaisibog"
R: " Scusa non ti capisco" - e ride insieme ad S. che continua a muoversi più veloce sul pene.
Io sono a corto di fiato, afferro il culo di R. che appare enorme da così vicino e provo a sollevarlo. Giusto in tempo per prendere aria e la gravità fa di nuovo il suo lavoro.
R: "Bravo alzami per respirare perché io non ho intenzione di muovermi da qui. Sempre che tu ci riesca ahahah"
R. è seduta con le gambe in avanti, sempre con le braccia appoggiate alle ginocchia per scaricare tutto il suo peso sulla mia faccia.
Saranno passati 10 minuti in tutto, 7-8 con R. sul mio petto e 2/3 da quando S. di strofina sul mio membro.
Dopo pochissimo sento quindi un estremo bisogno di venire, non riesco più a resistere. Quindi apro bene le mani per prendere bene il culo di R. ed aggrapparmici più forte. Inizio a fare dei versi.
R: "Ma che cavolo..?"
S: "Mi sa che sta venendo questo?
S. fa in tempo ad alzarmi la maglietta per vedere il mio pene che, in completa erezione, spunta un poco dalla mutanda. Continua a saltellarci sopra. E vengo. Una goduria mai provata. Una sensazione unica che speravo di rivivede altre mille volte.
R: "ahaha mi sa che hai perso"
S: "Cazzo questo è venuto solo perché eravamo sedute sopra di lui"
R: "Diventerai la nostra sedia portatile umana per ogni evenienza"
Nel mentre sentiamo la porta che si apre. Sta tornando A.. Tutte e due si alzano in fretta, mi tirano giù la maglietta e si mettono sulle sedie.
Io frastornato dall'improvviso cambiamento, dal tutta quell'aria che finalmente tornava e da come mi sentivo leggero.
A. saluta, mi guarda e mi chiede:
"Tutto ok"
Io: "Mai stato meglio"
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