Seconda volta, con Davide
di
ocnarf
genere
gay
Ciao, sono Franco (Gemma, per Andrea), ho 48 anni ben portati, fisico asciutto, alto 170 cm, taglia 48 – 50.
Da un pezzo vado fantasticando sulla possibilità di darmi ad un bell’uomo.
E’ già successo una volta, sul lungomare e poi a casa sua, con Andrea…
Io vivo da solo in un appartamentino da scapolo,
Col tempo ho acquistato un paio di vestitini femminili, con parrucca, reggiseno, seno finto di silicone taglia 4, sandali con tacco 10 e vari accessori.
Di tanto in tanto mi piace vestirmi da donna e giro per casa come una femminuccia.
Ma mi sento solo, vorrei un po di compagnia, possibilmente maschile, che mi facesse sentire donna, che mi accarezzasse e mi coccolasse…
Da circa due mesi è venuto ad abitare nell’appartamento accanto a me un bel giovane, sulla 40ina, alto più di 10 cm di me.
Sulle prime buongiorno e buona sera e forse qualche sorriso di troppo, forse…
Un pomeriggio uggioso, mentre ero steso sul letto a fantasticare proprio su Davide, il mio vicino, sento suonare alla porta.
Vado ad aprire e mi trovo davanti proprio lui, Davide.
- Scusami - mi fa – ma da te c’è l’acqua?
- Controllo, ma accomodati, vieni dentro che ci prendiamo pure un bel caffè.
- Si Davide qui l’acqua c’è, come mai da te no?
- Boh!? E chi lo sa. Vado a controllare meglio.
Dopo poco ritorna e dice:
- Adesso c’è, chissà cosa era successo.
- Vieni dentro, il caffè è pronto.
Si siede accanto a me che ero seduto a capotavola.
Ci voleva proprio un caffè bello caldo.
E ci mettiamo a parlare del più e del meno, raccontandoci cose varie e quasi senza senso.
Mentre parlavamo mi sono sentito toccare un piede, leggermente e quasi inavvertitamente.
Non ho ritirato il mio, ma nemmeno lui lo ha fatto. Anzi mi è sembrato che lui accentuasse la pressione.
Poco dopo ho avuto la sensazione che ciò che mi stava accarezzando il piede era qualcosa di più morbido di una scarpa…
Infatti, sbirciando come ho potuto, ho notato che si era tolto la scarpa e, col piede scalzo mi stava accarezzando.
Mi sono sentito un po imbarazzato, ma al tempo stesso quasi eccitato per l’attenzione
di cui mi stava...gratificando…
Non mi sono spostato di un millimetro e l’ho lasciato fare.
Al che, forse incoraggiato, si è fatto più audace ed ha allungato la mano per accarezzarmi anche con quella.
Io, quasi istintivamente, ho allargato le gambe.
Lui lo ha preso come un invito e ha allungato ben oltre la sua mano, fino ad accarezzarmi tra le cosce che, nel frattempo si erano ancora di più divaricate.
Lui mi guardava appassionatamente senza che io distogliessi il mio sguardo da lui.
Un attimo dopo era seduto accanto a me e stava coprendomi con le sue carezze, un po dappertutto.
Confesso che mi stavo eccitando, e non poco a dire il vero. Lo lasciavo fare mentre io, timidamente, cominciavo a mia volta ad accarezzare lui, dove e come potevo…
Insomma mi piaceva tutto questo.
Tra un sospiro ed un rantolo e l’altro mi è scappato:
- Andiamo di là sul letto, Davide? Ti va? Che ne dici?
- Volentieri, si, andiamo…
Mi sono alzato e, facendogli strada, siamo entrati in camera quando, arrossendo come un pomodoro, mi sono reso conto che sul lettone era stesa un po di roba che mi stava mettendo in imbarazzo.
Infatti mi ero dimenticato che sul letto avevo lasciato ben in evidenza il vestito da donna, la parrucca, lo slip, il reggiseno e a terra i sandali con tacco 10.
Mi sono girato verso di lui contrito chiedendogli scusa, ma lui:
- Belli...li indossi tu?
Al che, timidamente e sommessamente, ho risposto:
- Si, Davide, a volte mi piace farlo quando sono da solo. E non ti nascondo che la
cosa mi piace, e non poco.
- Dici davvero? Questa cosa piace pure a me, sai? Sapere che ti travesti da donna...
Devi avere un bel corpo, specie con quel vestitino e tutto il resto…
Posso chiederti una cosa?
- Dimmi pure, Davide, cosa?
- Non so come dire...ma...lo indosseresti per me? Per una volta? Mi faresti felice.
Ho pensato a te ultimamente e l’acqua era tutta una scusa per venire qui da te.
- Se ti piace davvero vedermi vestito così per te lo faccio più che volentieri.
- Grazie mio caro e...ancora una cosa...se posso…
- Dimmi pure.
- Posso chiamarti Giovanna? E’ un nome che mi piace tantissimo. E potresti
comportarti in tutto e per tutto come una donna?
- Più che volentieri, mio caro. Cercherò di accontentarti come posso in tutto e
per tutto...anche perché mi piace, e piaci pure tu a me.
Ma ti dispiace andare di là mentre mi cambio?
- Certo Giovanna cara, vado e...fatti bella per me.
- Farò del mio meglio.
Una volta uscito ho chiuso la porta della camera e mi sono tolta la camicia, i pantaloni, le scarpe, canottiera e boxer, restando nudo.
Mi sono infilato le autoreggenti, i sandaletti, lo slip, il reggiseno con dentro il seno di silicone taglia 4 e sopra il vestitino a fiori abbottonando i primi bottoni fino alla vita.
Mi sono guardato allo specchio e mi sono eccitato. Mi piacevo e speravo intensamente che piacessi pure a Davide…
L’ho chiamato ed invitato a raggiungermi. Cosa che ha fatto in un baleno.
Entrando l’ho sentito esclamare, entusiasta:
- Ma sei uno schianto Giovanna. Sei davvero una donna super, arrapante, appetibile.
Sei tutta da accarezzare, baciare...leccare…
- Davvero ti piaccio Davide? Non immagini quanto mi rendi felice sentendo ciò che
mi dici. Mi hai fatta eccitare con i tuoi apprezzamenti. Allora se vuoi...prendimi e
fammi tua...Prendi la tua Giovanna e strapazzala come vuoi.
Mi hai fatta venire una voglia di darmi a te, di essere tua tutta, completamente. Non
sto nella pelle..,.Prendimi tutta, sono qui tutta per te…
Ormai ce l’avevo davanti a me che mi stava osservando ed ammirando quasi a bocca aperta mentre mi mangiava con gli occhi.
Io cercavo di rendermi e presentarmi il più lascivamente possibile. Mi contorcevo tutta, dimenavo il culetto meglio che potevo. Ormai ero al settimo cielo.
Anche lui però, ormai eccitato al massimo, ha iniziato a sbottonare i pochi bottoncini
rimasti e facendo scivolare il vestito ai miei piedi.
Lui mi guardava a bocca aperta mentre io sussurravo:
- Ti piace davvero la tua Giovanna? Eccomi, sono qui tutta per te...fammi tua, fai di
me tutto quello che vuoi, prendimi in tutti i modi che più ti piace… Voglio essere
tua, tutta, completamente.
Nel frattempo mi aveva sfilato le mutandine, ormai zuppe facendomi restare seminudo, alla sua mercé.
Ha iniziato a baciarmi ovunque potesse, la bocca, il collo, il petto, abbassandosi poi tra le natiche…
- Prendimi Davide...voglio essere tua, fammi tua...voglio darmi a te tutta, tutta…
completamente...tutta…
Lui si era nel frattempo denudato quasi del tutto e offriva alla mia vista il suo possente membro, duro, gocciolante.
Mi sono abbassato e l’ho preso in bocca facendogli emettere un rantolo e un sospiro.
L’ho ingoiato tutto, lo sentivo fino in gola, bello, duro, caldo e possente.
Sentivo che stava quasi per venire, ma io volevo farmelo venire dentro…dietro...
- Me lo vuoi mettere dentro, amore della tua Giovanna?
- Si, amore, appoggiati sul letto e dammi il culetto che te lo sfondo…
- Eccolo, tutto per te, prendilo, è tutto tuo, facci quello che vuoi…
Ho sentito che puntava timidamente la punta nel buchetto che avevo rilassato per non sentire eccessivo dolore.
Ho cominciato pure io a spingere per averlo dentro. Sentivo un po di male ma non ci facevo caso più di tanto...tanta era la voglia di essere penetrato con quel superbo e duro cazzo…
Lui spingeva, io spingevo e così, piano piano stava entrandomi tutto dentro.
Lo sentivo scivolare dentro il mio culetto ormai aperto, e io spingevo più che potevo.
- Ti piaccio, Davide? Ti piace la tua Giovanna? Voglio essere tua, tutta, ancora e
completamente. Sfondami tutta, mettimelo tutto dentro, fino in fondo. Dammelo
tutto. Prendi la tua Giovanna come meglio credi, come vuoi tu, fammi tua, ancora
e ancora…
Un attimo dopo l’ho sentito sborrare riempiendomi completamente mentre rantolavo come una cagna in calore e mentre lui aveva preso il mio membro e lo stava menando
facendomi venire e urlare dal piacere. Un piacere unico, possente, infinito, che mi faceva ansimare e rantolare…
- Quanto sei bono, Davide. Mi hai fatta godere all’infinito, mi sento spossata, stanca
ma felice di essermi data completamente a te con tutta me stessa, di essere stata tua
tutta...mi hai fatta felice mio dolce Davide. E tu? Sei stato bene con me? Ti ho
accontentato? E’ stata brava la tua Giovanna?
- Certo che si tesoro mio. Sei stata unica, impareggiabile.
Ma...lo faremo ancora, vero amore mio?
- Tutte le volte che vorrai, tutte le volte che te ne venisse la voglia. Non devi fare
altro che bussare alla porta e la tua Giovanna sarà felicissima di accoglierti in casa
e...dentro di se.
- Si, ma la prossima volta verresti tu da me? Voglio farti vedere una cosa...
- Più che volentieri, mio caro. Ma cosa mi farai vedere?
- E’ una sorpresa, ma sono certo che ti piacerà, vedrai…
Poco dopo si è accomiatato, ma non prima di avermi ricoperta ancora di baci e carezze profonde, mentre io ero tutto nudo davanti a lui…
Un bacio ancora nella bocca e mi ha lasciato tutto tremante e appagato, del tutto…
...Se poi qualcuno volesse contattarmi per eventuali pareri o altro, può scrivermi a
fm41@libero.it
Da un pezzo vado fantasticando sulla possibilità di darmi ad un bell’uomo.
E’ già successo una volta, sul lungomare e poi a casa sua, con Andrea…
Io vivo da solo in un appartamentino da scapolo,
Col tempo ho acquistato un paio di vestitini femminili, con parrucca, reggiseno, seno finto di silicone taglia 4, sandali con tacco 10 e vari accessori.
Di tanto in tanto mi piace vestirmi da donna e giro per casa come una femminuccia.
Ma mi sento solo, vorrei un po di compagnia, possibilmente maschile, che mi facesse sentire donna, che mi accarezzasse e mi coccolasse…
Da circa due mesi è venuto ad abitare nell’appartamento accanto a me un bel giovane, sulla 40ina, alto più di 10 cm di me.
Sulle prime buongiorno e buona sera e forse qualche sorriso di troppo, forse…
Un pomeriggio uggioso, mentre ero steso sul letto a fantasticare proprio su Davide, il mio vicino, sento suonare alla porta.
Vado ad aprire e mi trovo davanti proprio lui, Davide.
- Scusami - mi fa – ma da te c’è l’acqua?
- Controllo, ma accomodati, vieni dentro che ci prendiamo pure un bel caffè.
- Si Davide qui l’acqua c’è, come mai da te no?
- Boh!? E chi lo sa. Vado a controllare meglio.
Dopo poco ritorna e dice:
- Adesso c’è, chissà cosa era successo.
- Vieni dentro, il caffè è pronto.
Si siede accanto a me che ero seduto a capotavola.
Ci voleva proprio un caffè bello caldo.
E ci mettiamo a parlare del più e del meno, raccontandoci cose varie e quasi senza senso.
Mentre parlavamo mi sono sentito toccare un piede, leggermente e quasi inavvertitamente.
Non ho ritirato il mio, ma nemmeno lui lo ha fatto. Anzi mi è sembrato che lui accentuasse la pressione.
Poco dopo ho avuto la sensazione che ciò che mi stava accarezzando il piede era qualcosa di più morbido di una scarpa…
Infatti, sbirciando come ho potuto, ho notato che si era tolto la scarpa e, col piede scalzo mi stava accarezzando.
Mi sono sentito un po imbarazzato, ma al tempo stesso quasi eccitato per l’attenzione
di cui mi stava...gratificando…
Non mi sono spostato di un millimetro e l’ho lasciato fare.
Al che, forse incoraggiato, si è fatto più audace ed ha allungato la mano per accarezzarmi anche con quella.
Io, quasi istintivamente, ho allargato le gambe.
Lui lo ha preso come un invito e ha allungato ben oltre la sua mano, fino ad accarezzarmi tra le cosce che, nel frattempo si erano ancora di più divaricate.
Lui mi guardava appassionatamente senza che io distogliessi il mio sguardo da lui.
Un attimo dopo era seduto accanto a me e stava coprendomi con le sue carezze, un po dappertutto.
Confesso che mi stavo eccitando, e non poco a dire il vero. Lo lasciavo fare mentre io, timidamente, cominciavo a mia volta ad accarezzare lui, dove e come potevo…
Insomma mi piaceva tutto questo.
Tra un sospiro ed un rantolo e l’altro mi è scappato:
- Andiamo di là sul letto, Davide? Ti va? Che ne dici?
- Volentieri, si, andiamo…
Mi sono alzato e, facendogli strada, siamo entrati in camera quando, arrossendo come un pomodoro, mi sono reso conto che sul lettone era stesa un po di roba che mi stava mettendo in imbarazzo.
Infatti mi ero dimenticato che sul letto avevo lasciato ben in evidenza il vestito da donna, la parrucca, lo slip, il reggiseno e a terra i sandali con tacco 10.
Mi sono girato verso di lui contrito chiedendogli scusa, ma lui:
- Belli...li indossi tu?
Al che, timidamente e sommessamente, ho risposto:
- Si, Davide, a volte mi piace farlo quando sono da solo. E non ti nascondo che la
cosa mi piace, e non poco.
- Dici davvero? Questa cosa piace pure a me, sai? Sapere che ti travesti da donna...
Devi avere un bel corpo, specie con quel vestitino e tutto il resto…
Posso chiederti una cosa?
- Dimmi pure, Davide, cosa?
- Non so come dire...ma...lo indosseresti per me? Per una volta? Mi faresti felice.
Ho pensato a te ultimamente e l’acqua era tutta una scusa per venire qui da te.
- Se ti piace davvero vedermi vestito così per te lo faccio più che volentieri.
- Grazie mio caro e...ancora una cosa...se posso…
- Dimmi pure.
- Posso chiamarti Giovanna? E’ un nome che mi piace tantissimo. E potresti
comportarti in tutto e per tutto come una donna?
- Più che volentieri, mio caro. Cercherò di accontentarti come posso in tutto e
per tutto...anche perché mi piace, e piaci pure tu a me.
Ma ti dispiace andare di là mentre mi cambio?
- Certo Giovanna cara, vado e...fatti bella per me.
- Farò del mio meglio.
Una volta uscito ho chiuso la porta della camera e mi sono tolta la camicia, i pantaloni, le scarpe, canottiera e boxer, restando nudo.
Mi sono infilato le autoreggenti, i sandaletti, lo slip, il reggiseno con dentro il seno di silicone taglia 4 e sopra il vestitino a fiori abbottonando i primi bottoni fino alla vita.
Mi sono guardato allo specchio e mi sono eccitato. Mi piacevo e speravo intensamente che piacessi pure a Davide…
L’ho chiamato ed invitato a raggiungermi. Cosa che ha fatto in un baleno.
Entrando l’ho sentito esclamare, entusiasta:
- Ma sei uno schianto Giovanna. Sei davvero una donna super, arrapante, appetibile.
Sei tutta da accarezzare, baciare...leccare…
- Davvero ti piaccio Davide? Non immagini quanto mi rendi felice sentendo ciò che
mi dici. Mi hai fatta eccitare con i tuoi apprezzamenti. Allora se vuoi...prendimi e
fammi tua...Prendi la tua Giovanna e strapazzala come vuoi.
Mi hai fatta venire una voglia di darmi a te, di essere tua tutta, completamente. Non
sto nella pelle..,.Prendimi tutta, sono qui tutta per te…
Ormai ce l’avevo davanti a me che mi stava osservando ed ammirando quasi a bocca aperta mentre mi mangiava con gli occhi.
Io cercavo di rendermi e presentarmi il più lascivamente possibile. Mi contorcevo tutta, dimenavo il culetto meglio che potevo. Ormai ero al settimo cielo.
Anche lui però, ormai eccitato al massimo, ha iniziato a sbottonare i pochi bottoncini
rimasti e facendo scivolare il vestito ai miei piedi.
Lui mi guardava a bocca aperta mentre io sussurravo:
- Ti piace davvero la tua Giovanna? Eccomi, sono qui tutta per te...fammi tua, fai di
me tutto quello che vuoi, prendimi in tutti i modi che più ti piace… Voglio essere
tua, tutta, completamente.
Nel frattempo mi aveva sfilato le mutandine, ormai zuppe facendomi restare seminudo, alla sua mercé.
Ha iniziato a baciarmi ovunque potesse, la bocca, il collo, il petto, abbassandosi poi tra le natiche…
- Prendimi Davide...voglio essere tua, fammi tua...voglio darmi a te tutta, tutta…
completamente...tutta…
Lui si era nel frattempo denudato quasi del tutto e offriva alla mia vista il suo possente membro, duro, gocciolante.
Mi sono abbassato e l’ho preso in bocca facendogli emettere un rantolo e un sospiro.
L’ho ingoiato tutto, lo sentivo fino in gola, bello, duro, caldo e possente.
Sentivo che stava quasi per venire, ma io volevo farmelo venire dentro…dietro...
- Me lo vuoi mettere dentro, amore della tua Giovanna?
- Si, amore, appoggiati sul letto e dammi il culetto che te lo sfondo…
- Eccolo, tutto per te, prendilo, è tutto tuo, facci quello che vuoi…
Ho sentito che puntava timidamente la punta nel buchetto che avevo rilassato per non sentire eccessivo dolore.
Ho cominciato pure io a spingere per averlo dentro. Sentivo un po di male ma non ci facevo caso più di tanto...tanta era la voglia di essere penetrato con quel superbo e duro cazzo…
Lui spingeva, io spingevo e così, piano piano stava entrandomi tutto dentro.
Lo sentivo scivolare dentro il mio culetto ormai aperto, e io spingevo più che potevo.
- Ti piaccio, Davide? Ti piace la tua Giovanna? Voglio essere tua, tutta, ancora e
completamente. Sfondami tutta, mettimelo tutto dentro, fino in fondo. Dammelo
tutto. Prendi la tua Giovanna come meglio credi, come vuoi tu, fammi tua, ancora
e ancora…
Un attimo dopo l’ho sentito sborrare riempiendomi completamente mentre rantolavo come una cagna in calore e mentre lui aveva preso il mio membro e lo stava menando
facendomi venire e urlare dal piacere. Un piacere unico, possente, infinito, che mi faceva ansimare e rantolare…
- Quanto sei bono, Davide. Mi hai fatta godere all’infinito, mi sento spossata, stanca
ma felice di essermi data completamente a te con tutta me stessa, di essere stata tua
tutta...mi hai fatta felice mio dolce Davide. E tu? Sei stato bene con me? Ti ho
accontentato? E’ stata brava la tua Giovanna?
- Certo che si tesoro mio. Sei stata unica, impareggiabile.
Ma...lo faremo ancora, vero amore mio?
- Tutte le volte che vorrai, tutte le volte che te ne venisse la voglia. Non devi fare
altro che bussare alla porta e la tua Giovanna sarà felicissima di accoglierti in casa
e...dentro di se.
- Si, ma la prossima volta verresti tu da me? Voglio farti vedere una cosa...
- Più che volentieri, mio caro. Ma cosa mi farai vedere?
- E’ una sorpresa, ma sono certo che ti piacerà, vedrai…
Poco dopo si è accomiatato, ma non prima di avermi ricoperta ancora di baci e carezze profonde, mentre io ero tutto nudo davanti a lui…
Un bacio ancora nella bocca e mi ha lasciato tutto tremante e appagato, del tutto…
...Se poi qualcuno volesse contattarmi per eventuali pareri o altro, può scrivermi a
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