Don Pietro pt.2
di
fabio.unico.87
genere
gay
Il sole stava tramontando e la stanza iniziava a riempirsi dei suoi ultimi raggi rossi. Stavo senza braghe inginocchiato davanti la tv mentre
le immagini iniziavano a scorrere sullo schermo. Il mio cazzo duro cresceva mentre lo accarezzavo lentamente, volevo godere fino all'ultimo senza cercare di venire prima.
Sullo schermo un uomo e una donna si accingevano a spogliarsi, lei gli cala le mutande e scopre un cazzone notevole. Il mio pisello vibrò a quella vista. Avevo il battito a mille, il cazzo duro e la mente confusa.
Mai prima di allora avevo visto un altro cazzo e...mi piaceva! Cazzo, quel vecchio pervertito mi sta fottendo il cervello con questa storia dei porno. Mi segavo lentamente l'uccello sputando sulla cappella ormai scoperta, in modo tale da far scorrere la mano senza attrito.
Il sudore mi scendeva dalla fronte e le due figure sullo schermo erano arrivati ad un 69. Lei prendeva in bocca quel cazzone grosso mugolando di piacere ed io portai la mia mano bagnata di saliva ed umori del cazzo alla bocca succhiandola ad occhi chiusi. Il cazzo mi vibrò ancora, ero percorso da brividi d'eccitazione.
Mi menai il cazzo nuovamente mentre con la sinistra mi massaggiavo le palle e lo spacco del culo..mi avvicinavo sempre più al mio buchetto.
Nel frattempo l'uomo del video stava sborrando in bocca della ragazza ed io li guardavo a bocca aperta. Decisi di no toccarmi per un po, aspettando la prossima scena porno che non tardò ad arrivare.
L'uomo di prima torno a casa dove c'era un ragazzetto che se lo mangiava con gli occhi. Il porno era straniero e non capivo una mazza di ciò che dicevano ma poco importava. In pochi minuti il ragazzetto cominciò a succhiargli i capezzoli ed io, che non avevo mai toccato i miei capezzoli, sessualmente parlando, portai le dita umide su di essi e me li torturai.
Vibrai, di nuovo, più forte, avevo il cervello annebbiato. Il cazzo colava di umori, non credo fosse sperma, e in men che non si dica l'uomo del video lo diede a succhiare al ragazzetto. Ritornai sul mio cazzo, per accarezzarlo e massaggiarlo, raccoglievo quel che fuoriusciva e lo portai al naso annusandolo e poi lo leccai...mmmmhh
Nuovi sapori, nuovi odori per me che non avevo fatto altro che sentire l'odore del sesso della signoria Maria.
I due nello schermo si apprestavano a scopare e mi bloccai a guardarli. L'uomo si inculò il ragazzetto e se lo scopò per bene. Non capìì più niente. In quella stanza piena della luce rosa del sole e dei gemiti del film ebbi l'orgasmo più potente della mia vita. Mi segai talmente forte il cazzo che schizzai tutto il mio seme giovane e caldo sulla televisore davanti a me ansimando ad alta voce.
Quando mi ripresi dall'orgasmo e riaprii gli occhi mi accorsi di un ombra alla finestra che scappò subito via.
Il cuore mi si fermò in gola. Balzai in piedi e corsi alla finestra ma non ebbi il modo di vedere niente a causa del sole che mi accecava.
Mi coprii gli occhi per aguzzare la vista ma niente, vidi solo il sole che spariva dietro la collina.
Mi toccai il cazzo bagnato e sospirando mi rimisi le braghe e ripulì quello che avevo combinato. Dopo una doccia e un pasto frugale guardai un po di tv dimenticandomi del dvd e poco dopo andai a dormire.
La notte fui svegliato da delle voci che venivano da giù. Sembrava che avessi dimenticato la tv accesa. E impaurito presi una mazza da baseball e scesi le scale piano piano.Si esatto, la tv era accesa eppure avevo ricordato di averla spenta. Mi avvicinai al salotto e guardando bene la tv notai che il dvd era partito e sullo schermo c'era un pezzo di maschione peloso che stava cavalcando un piccolo ragazzo in lacrime.
Il cazzo mi si svegliò nel pigiama e con il cuore in gola mi avvicinai per spegnere la tv. Senza accorgermene avevo infilato una mano nelle mutande e mi stavo toccando. Quando fui abbasta vicino da staccare la spina mi sentìì preso per la coda dei capelli e scaraventato per terra battendo forte la testa.
Non so quanto tempo sia passato, ma dolorante mi risvegliai. Piano piano aprì gli occhi e misi a fuoco. Mi ritrovavo con la faccia a muro in un posto che non conoscevo. Sembrava una cantina, uno scantinato. Avevo freddo infatti ero nudo. Nudo? come mai sono nudo? dove sono?
Cercai di muovermi ma una fitta ai polsi mi fece intuire di essere legato con le mani in alto ad una corda che passava da un gancio attaccato al soffitto e che scendeva fino ad essere legata ad un altro gancio sulla parete.
Spaventato mi guardai dall'alto al basso. Avevo anche le caviglie attaccate a delle catene.
AIUTOOO!! AIUUUUUTOOOO!!! Urlai con tutta le forze che avevo. Ma non ricevetti risposte. Accanto a me c'erano delle ciotole una con l'acqua, l'altra vuota. mi allungai per bere ma inutilmente. Continuai ancora ad urlare invano fino a quando non crollai sfinito.
Mi risvegliai non so quanto tempo dopo. Sentivo dei passi dietro di me. Chiesi aiuto ma dalla mia bocca uscì solo un lamento soffocato. Ero stato imbavagliato mentre dormivo.
Allora cercai di dimenarmi in segno di ribelliione ma l'unica cosa che guadagnai furono un calcio e forti dolori ai polsi. Piansi in silenzio. Piansi di paura. Piansi di disperazione.
Ad un certo punto i passi si avvicinarono e il rapitore iniziò a parlare. Era Don Pietro, non potei sbagliarmi. Mi disse all'orecchio:-E bravo il mio piccolo pervertito maniaco e ladro di dvd. Lo sai che quello che hai fatto è grave? Mi hai spiato a casa, hai violato la mia intimità, sei entrato dentro casa e mi hai pure derubato!!
Mi colpì con una sua manona la chiappa destra e continuò:- Lo sai che adesso ti devo punire per questo??
Sghignazzando si allontanò, prese le catene che avevo attaccato alle caviglie e le tirò fissandole in modo tale da farmi rimanere a gambe divaricate.
Avevo paura, troppa paura. Nella mente si susseguivano le scene di quel film maledetto. Uomini che scopavano, cazzi che sborravano e poi Don Pietro che si segava davanti alla tv e pensavo che adesso avrebbe abustao di me e io non volevo, no!
Lo sentì inginocchiare dietro di me, tra le mie gambe e con le sue mani calde e callose mi allargò le chiappe esponendo il mio buco alla sua vista. Io stringevo, stringevo più che potevo. Non volevo essere violentato per un cazzo di dvd rubato.
Mi dimenai cercando di rendergli il lavoro impossibile ma lui ugualmente si avvicinò e inizio a leccarmi tra le chiappe. Il suo naso emetteva calore e la sua lingua rasposa mi massaggiava l'ano. MMMMMHHHH MMMMMMMMMMMHHHH mi lamentavo sempre di più e stavolta piangevo sul serio.
Lui imperterrito continuò a violarmi il buco, ci sputava e leccava, succhiava e penetrava. Io da parte mia avevo perso le forze e mi lasciai andare tra la stanchezza e i dolori. Dunque allentai un po i muscoli e lui potè finalmente entrarmi dentro con la sua lingua calda e rasposa.
Continuava a leccarmi e a sputarmi dentro, si aiutò anche con le dita, mi penetrava e mi lubrificava.
Se all'inizio la paura mi costringeva a stringere in buco del culo, adesso grazie al rilassamento, sentivo un lieve filo di piacere in quel giochetto. Aprì gli occhi e il mio panorama non era cambiato. Sempre il solito muro sporco e ruvido. lasciai cadere la testa e aprì gli occhi e vidi che Don Pietro era seduto per terra, nudo con un cazzo gigantesco che molleggiava tra le sue gambe.
Saltai dalla paura. Ritornai a stringere le chieppe e a dimenarmi. Non potevo prendere una mazza del genere. Stiamo scherzando?
Allora lui si alzo, e si mise dietro di me, con il zazzone grosso come una lattina di coca e lungo abbastanza da superarmi il cazzo di un po di centimetri. Si, perchè lo teneva tra le mie cosce, eretto in avanti.
Portò le mani ai miei capezzoli e mentre li triturò mi disse all'orecchio:- Stai calmo troietta. Sarai mio fino a quando lo vorrò. Nessuno verrà a cercarti. Ho detto a quella troia di Maria che eri andato con i nonni. Quindi...SEI MIO!!
Continuai a piangere. Avevo paura, tanta paura.
Don Pietro si allontanò, prese un tubo attaccato ad un rubinetto li vicino a me e si avvicinò di nuovo dietro di me. Fece scivolare l'estremità dentro il mio culetto ormai un po più aperto rispetto a prima e aprì il rubinetto. Sentì l'acqua ghiacciata inondarmi lentamente le viscere. Di più sempre di più. Lui stava di fianco a me adesso, alla mia sinistra e con una mano teneva fermo il tubo e con l'altra massaggiava il mio cazzo.
Ormai mi sentì pieno non ce la facevo più. Feci stappare via il tubo e buttai fuori tutta l'acqua che aveo dentro. Vidi i miei piedi sommersi di acqua putrida e Don Pietro ridendo eseguì l'operazione un altro paio di volte. Aveva il cazzone sul mio fianco sinistro e se lo strofinava. Mi faceva sentire chi era l'uomo e chi il ragazzetto.
Buttai ancora l'acqua fuori fino a quando non usciva pulita e Don Pietro con il tubo in mano mi lavò dalla testa ai piedi con un fruscio di acqua gelida. Ero fradicio, bagnato come un pulcino. Ai miei piedi c'era una pozzanghera di acqua gelida e sporca ed io tremavo di freddo. Don Pietro gettò lontano il tubo ormai chiuso e si mise dietro di me, il cazzone tra le mie chiappe iniziò a mimare una scopata.
Stavo per essere montato da quel porco maniaco. Stavo per essere inculato da quella travotto di carne. stavo per essere scopato come la più lurida delle troie. Mentre pensavo ste cose lui si era allontanato un attimo e aveva avvicinato un carrello lì vicino, una specie di tavolino con le ruote mi sembrava dal rumore.
Mi spalmò qualcosa di freddo tra le chiappe e dentro il buco, sentivo tutto scivoloso. Poi appoggiò la cappella e la spinse dentro.
MMMMMMMMMMMMMMMMHHHHHHHHHHHHHHHHHHHFFFFFFFFFFFFMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM
Urlai. i miei gomiti erano appoggiati al muro ruvido e spigoloso. Sentivo il mio buco lacerarsi. Lui si era fermato, aveva inondatao il mio buco e il suo cazzo con altro liquido oleoso che colava dalle mie gambe fino a terra.
Poi uscì e rientrò. Riuscì e rientò. Tutto questo solo con la cappellona. Lo fece un po di volte.
Io subivo come la più lurida delle troie. I miei gomiti rachiavano sul muro e mi duolevano.
All'ennesima entrata restò dentro più del solito entrando piano piano. Ne entrò più della metà, poi uscì e rientrò veloce e tutto.
MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMHHHHHHFFFFHHH FHFHHHHHHHFHHHHHH
Piangevo dal dolore. L'avevo dentro, tutto dentro fino ai coglioni. Sentivo i peli pubici solleticarmi le chiappe, il mio povero buchetto ormai sverginato e abusato. La cappellona entrava dentro spingeva sulla mia vescica, mi squarciava, mi apriva e mi piaceva...
COSA?? MI PIACE ESSERE SCOPATO COME UNA TROIA?!?! NON E' POSSIBILE...Il mio cazzo cresceva e la mia cappella grossa strofinava contro il muro eccitandomi ancora di più.
Don Pietro aveva iniziato a montarmi lentamente, sentivo ogni centimetro cazzuto su per il mio culo spanato. Con le mani mi slegò il bavaglio e poi scese a prendermi per i fianche con forza e a scoparmi più veloce.
Il suo cazzone usciva tutto e poi lo ripiantava, di continuo senza sosta. Iniziò a incularmi a colpi di bacino spostandomi in avanti e facendo sbattere il mio cazzo contro il muro. Era tutto rosso e graffiato e ad ogni colpo ricevuto emettevo un urletto di goduria e sottomissione.
AAAAAAHHHHHMMMMMM AAAAAAAHHHMMMMM AAAAAAAAHHHHHMMMMMM
Don Pietro mi fotteva sempre più veloce, sempre più veloce fin quandò rantolando di piacere mi sborrò dentro e su per il culo una quantità enorme di sborra calda. Vibrava tutto e mi assestava colpi forti e decisi mentre io venivo a spruzzi sopra il muro creando dei legamenti di sborra tra il muro e il mio cazzo.
Lui se ne accorse dalle contrazioni del mio ano, allugò una mano ne raccolse un po dal mio cazzo e me la spalmò in faccia e dentro la bocca.
Dopo di chè uscì piano piano dal mio buco e prima che la sborra colasse tutta fuori, rimpiazzò il suo tarello di carne dura con un dildo enorme fissandolo per bene dentro di me e tenendolo ben saldo tramite un cinturino che mi legò davanti.
Poi mi sbattè la minchia sporca di sangue e sperma sul culo e mi salutò con una sonora sberla sulle chiappe. Se ne andò non prima di avermi di nuovo imbavagliato e allentato la corda delle braccia così chè potevo almeno sedermi se non addirittura sdraiarmi. Ma la lurida pozzanghera ai miei piedi non mi facilitava il riposo.
Mi accasciai provai a bere dalla ciotola inzuppando il bavaglio e con il dolore al culo cercai invano di addormentarmi.
fabio.unico.boy87@live.it
le immagini iniziavano a scorrere sullo schermo. Il mio cazzo duro cresceva mentre lo accarezzavo lentamente, volevo godere fino all'ultimo senza cercare di venire prima.
Sullo schermo un uomo e una donna si accingevano a spogliarsi, lei gli cala le mutande e scopre un cazzone notevole. Il mio pisello vibrò a quella vista. Avevo il battito a mille, il cazzo duro e la mente confusa.
Mai prima di allora avevo visto un altro cazzo e...mi piaceva! Cazzo, quel vecchio pervertito mi sta fottendo il cervello con questa storia dei porno. Mi segavo lentamente l'uccello sputando sulla cappella ormai scoperta, in modo tale da far scorrere la mano senza attrito.
Il sudore mi scendeva dalla fronte e le due figure sullo schermo erano arrivati ad un 69. Lei prendeva in bocca quel cazzone grosso mugolando di piacere ed io portai la mia mano bagnata di saliva ed umori del cazzo alla bocca succhiandola ad occhi chiusi. Il cazzo mi vibrò ancora, ero percorso da brividi d'eccitazione.
Mi menai il cazzo nuovamente mentre con la sinistra mi massaggiavo le palle e lo spacco del culo..mi avvicinavo sempre più al mio buchetto.
Nel frattempo l'uomo del video stava sborrando in bocca della ragazza ed io li guardavo a bocca aperta. Decisi di no toccarmi per un po, aspettando la prossima scena porno che non tardò ad arrivare.
L'uomo di prima torno a casa dove c'era un ragazzetto che se lo mangiava con gli occhi. Il porno era straniero e non capivo una mazza di ciò che dicevano ma poco importava. In pochi minuti il ragazzetto cominciò a succhiargli i capezzoli ed io, che non avevo mai toccato i miei capezzoli, sessualmente parlando, portai le dita umide su di essi e me li torturai.
Vibrai, di nuovo, più forte, avevo il cervello annebbiato. Il cazzo colava di umori, non credo fosse sperma, e in men che non si dica l'uomo del video lo diede a succhiare al ragazzetto. Ritornai sul mio cazzo, per accarezzarlo e massaggiarlo, raccoglievo quel che fuoriusciva e lo portai al naso annusandolo e poi lo leccai...mmmmhh
Nuovi sapori, nuovi odori per me che non avevo fatto altro che sentire l'odore del sesso della signoria Maria.
I due nello schermo si apprestavano a scopare e mi bloccai a guardarli. L'uomo si inculò il ragazzetto e se lo scopò per bene. Non capìì più niente. In quella stanza piena della luce rosa del sole e dei gemiti del film ebbi l'orgasmo più potente della mia vita. Mi segai talmente forte il cazzo che schizzai tutto il mio seme giovane e caldo sulla televisore davanti a me ansimando ad alta voce.
Quando mi ripresi dall'orgasmo e riaprii gli occhi mi accorsi di un ombra alla finestra che scappò subito via.
Il cuore mi si fermò in gola. Balzai in piedi e corsi alla finestra ma non ebbi il modo di vedere niente a causa del sole che mi accecava.
Mi coprii gli occhi per aguzzare la vista ma niente, vidi solo il sole che spariva dietro la collina.
Mi toccai il cazzo bagnato e sospirando mi rimisi le braghe e ripulì quello che avevo combinato. Dopo una doccia e un pasto frugale guardai un po di tv dimenticandomi del dvd e poco dopo andai a dormire.
La notte fui svegliato da delle voci che venivano da giù. Sembrava che avessi dimenticato la tv accesa. E impaurito presi una mazza da baseball e scesi le scale piano piano.Si esatto, la tv era accesa eppure avevo ricordato di averla spenta. Mi avvicinai al salotto e guardando bene la tv notai che il dvd era partito e sullo schermo c'era un pezzo di maschione peloso che stava cavalcando un piccolo ragazzo in lacrime.
Il cazzo mi si svegliò nel pigiama e con il cuore in gola mi avvicinai per spegnere la tv. Senza accorgermene avevo infilato una mano nelle mutande e mi stavo toccando. Quando fui abbasta vicino da staccare la spina mi sentìì preso per la coda dei capelli e scaraventato per terra battendo forte la testa.
Non so quanto tempo sia passato, ma dolorante mi risvegliai. Piano piano aprì gli occhi e misi a fuoco. Mi ritrovavo con la faccia a muro in un posto che non conoscevo. Sembrava una cantina, uno scantinato. Avevo freddo infatti ero nudo. Nudo? come mai sono nudo? dove sono?
Cercai di muovermi ma una fitta ai polsi mi fece intuire di essere legato con le mani in alto ad una corda che passava da un gancio attaccato al soffitto e che scendeva fino ad essere legata ad un altro gancio sulla parete.
Spaventato mi guardai dall'alto al basso. Avevo anche le caviglie attaccate a delle catene.
AIUTOOO!! AIUUUUUTOOOO!!! Urlai con tutta le forze che avevo. Ma non ricevetti risposte. Accanto a me c'erano delle ciotole una con l'acqua, l'altra vuota. mi allungai per bere ma inutilmente. Continuai ancora ad urlare invano fino a quando non crollai sfinito.
Mi risvegliai non so quanto tempo dopo. Sentivo dei passi dietro di me. Chiesi aiuto ma dalla mia bocca uscì solo un lamento soffocato. Ero stato imbavagliato mentre dormivo.
Allora cercai di dimenarmi in segno di ribelliione ma l'unica cosa che guadagnai furono un calcio e forti dolori ai polsi. Piansi in silenzio. Piansi di paura. Piansi di disperazione.
Ad un certo punto i passi si avvicinarono e il rapitore iniziò a parlare. Era Don Pietro, non potei sbagliarmi. Mi disse all'orecchio:-E bravo il mio piccolo pervertito maniaco e ladro di dvd. Lo sai che quello che hai fatto è grave? Mi hai spiato a casa, hai violato la mia intimità, sei entrato dentro casa e mi hai pure derubato!!
Mi colpì con una sua manona la chiappa destra e continuò:- Lo sai che adesso ti devo punire per questo??
Sghignazzando si allontanò, prese le catene che avevo attaccato alle caviglie e le tirò fissandole in modo tale da farmi rimanere a gambe divaricate.
Avevo paura, troppa paura. Nella mente si susseguivano le scene di quel film maledetto. Uomini che scopavano, cazzi che sborravano e poi Don Pietro che si segava davanti alla tv e pensavo che adesso avrebbe abustao di me e io non volevo, no!
Lo sentì inginocchiare dietro di me, tra le mie gambe e con le sue mani calde e callose mi allargò le chiappe esponendo il mio buco alla sua vista. Io stringevo, stringevo più che potevo. Non volevo essere violentato per un cazzo di dvd rubato.
Mi dimenai cercando di rendergli il lavoro impossibile ma lui ugualmente si avvicinò e inizio a leccarmi tra le chiappe. Il suo naso emetteva calore e la sua lingua rasposa mi massaggiava l'ano. MMMMMHHHH MMMMMMMMMMMHHHH mi lamentavo sempre di più e stavolta piangevo sul serio.
Lui imperterrito continuò a violarmi il buco, ci sputava e leccava, succhiava e penetrava. Io da parte mia avevo perso le forze e mi lasciai andare tra la stanchezza e i dolori. Dunque allentai un po i muscoli e lui potè finalmente entrarmi dentro con la sua lingua calda e rasposa.
Continuava a leccarmi e a sputarmi dentro, si aiutò anche con le dita, mi penetrava e mi lubrificava.
Se all'inizio la paura mi costringeva a stringere in buco del culo, adesso grazie al rilassamento, sentivo un lieve filo di piacere in quel giochetto. Aprì gli occhi e il mio panorama non era cambiato. Sempre il solito muro sporco e ruvido. lasciai cadere la testa e aprì gli occhi e vidi che Don Pietro era seduto per terra, nudo con un cazzo gigantesco che molleggiava tra le sue gambe.
Saltai dalla paura. Ritornai a stringere le chieppe e a dimenarmi. Non potevo prendere una mazza del genere. Stiamo scherzando?
Allora lui si alzo, e si mise dietro di me, con il zazzone grosso come una lattina di coca e lungo abbastanza da superarmi il cazzo di un po di centimetri. Si, perchè lo teneva tra le mie cosce, eretto in avanti.
Portò le mani ai miei capezzoli e mentre li triturò mi disse all'orecchio:- Stai calmo troietta. Sarai mio fino a quando lo vorrò. Nessuno verrà a cercarti. Ho detto a quella troia di Maria che eri andato con i nonni. Quindi...SEI MIO!!
Continuai a piangere. Avevo paura, tanta paura.
Don Pietro si allontanò, prese un tubo attaccato ad un rubinetto li vicino a me e si avvicinò di nuovo dietro di me. Fece scivolare l'estremità dentro il mio culetto ormai un po più aperto rispetto a prima e aprì il rubinetto. Sentì l'acqua ghiacciata inondarmi lentamente le viscere. Di più sempre di più. Lui stava di fianco a me adesso, alla mia sinistra e con una mano teneva fermo il tubo e con l'altra massaggiava il mio cazzo.
Ormai mi sentì pieno non ce la facevo più. Feci stappare via il tubo e buttai fuori tutta l'acqua che aveo dentro. Vidi i miei piedi sommersi di acqua putrida e Don Pietro ridendo eseguì l'operazione un altro paio di volte. Aveva il cazzone sul mio fianco sinistro e se lo strofinava. Mi faceva sentire chi era l'uomo e chi il ragazzetto.
Buttai ancora l'acqua fuori fino a quando non usciva pulita e Don Pietro con il tubo in mano mi lavò dalla testa ai piedi con un fruscio di acqua gelida. Ero fradicio, bagnato come un pulcino. Ai miei piedi c'era una pozzanghera di acqua gelida e sporca ed io tremavo di freddo. Don Pietro gettò lontano il tubo ormai chiuso e si mise dietro di me, il cazzone tra le mie chiappe iniziò a mimare una scopata.
Stavo per essere montato da quel porco maniaco. Stavo per essere inculato da quella travotto di carne. stavo per essere scopato come la più lurida delle troie. Mentre pensavo ste cose lui si era allontanato un attimo e aveva avvicinato un carrello lì vicino, una specie di tavolino con le ruote mi sembrava dal rumore.
Mi spalmò qualcosa di freddo tra le chiappe e dentro il buco, sentivo tutto scivoloso. Poi appoggiò la cappella e la spinse dentro.
MMMMMMMMMMMMMMMMHHHHHHHHHHHHHHHHHHHFFFFFFFFFFFFMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM
Urlai. i miei gomiti erano appoggiati al muro ruvido e spigoloso. Sentivo il mio buco lacerarsi. Lui si era fermato, aveva inondatao il mio buco e il suo cazzo con altro liquido oleoso che colava dalle mie gambe fino a terra.
Poi uscì e rientrò. Riuscì e rientò. Tutto questo solo con la cappellona. Lo fece un po di volte.
Io subivo come la più lurida delle troie. I miei gomiti rachiavano sul muro e mi duolevano.
All'ennesima entrata restò dentro più del solito entrando piano piano. Ne entrò più della metà, poi uscì e rientrò veloce e tutto.
MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMHHHHHHFFFFHHH FHFHHHHHHHFHHHHHH
Piangevo dal dolore. L'avevo dentro, tutto dentro fino ai coglioni. Sentivo i peli pubici solleticarmi le chiappe, il mio povero buchetto ormai sverginato e abusato. La cappellona entrava dentro spingeva sulla mia vescica, mi squarciava, mi apriva e mi piaceva...
COSA?? MI PIACE ESSERE SCOPATO COME UNA TROIA?!?! NON E' POSSIBILE...Il mio cazzo cresceva e la mia cappella grossa strofinava contro il muro eccitandomi ancora di più.
Don Pietro aveva iniziato a montarmi lentamente, sentivo ogni centimetro cazzuto su per il mio culo spanato. Con le mani mi slegò il bavaglio e poi scese a prendermi per i fianche con forza e a scoparmi più veloce.
Il suo cazzone usciva tutto e poi lo ripiantava, di continuo senza sosta. Iniziò a incularmi a colpi di bacino spostandomi in avanti e facendo sbattere il mio cazzo contro il muro. Era tutto rosso e graffiato e ad ogni colpo ricevuto emettevo un urletto di goduria e sottomissione.
AAAAAAHHHHHMMMMMM AAAAAAAHHHMMMMM AAAAAAAAHHHHHMMMMMM
Don Pietro mi fotteva sempre più veloce, sempre più veloce fin quandò rantolando di piacere mi sborrò dentro e su per il culo una quantità enorme di sborra calda. Vibrava tutto e mi assestava colpi forti e decisi mentre io venivo a spruzzi sopra il muro creando dei legamenti di sborra tra il muro e il mio cazzo.
Lui se ne accorse dalle contrazioni del mio ano, allugò una mano ne raccolse un po dal mio cazzo e me la spalmò in faccia e dentro la bocca.
Dopo di chè uscì piano piano dal mio buco e prima che la sborra colasse tutta fuori, rimpiazzò il suo tarello di carne dura con un dildo enorme fissandolo per bene dentro di me e tenendolo ben saldo tramite un cinturino che mi legò davanti.
Poi mi sbattè la minchia sporca di sangue e sperma sul culo e mi salutò con una sonora sberla sulle chiappe. Se ne andò non prima di avermi di nuovo imbavagliato e allentato la corda delle braccia così chè potevo almeno sedermi se non addirittura sdraiarmi. Ma la lurida pozzanghera ai miei piedi non mi facilitava il riposo.
Mi accasciai provai a bere dalla ciotola inzuppando il bavaglio e con il dolore al culo cercai invano di addormentarmi.
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