La femmina di casa

di
genere
incesti

Vivo con mio fratello e mio padre; io 29 anno, mio fratello 26, mio padre 58. Mio padre è un pò burbero e mio fratello un pò introveros, per questo mi sorpresero un pomeriggio quando iniziarono a parlare della mancanza di donne in casa. Mio fratello ne aveva avuta una di ragazza ma poi si era lasciato, da un anno. Mio padre "no, che mi vado a sposare di nuovo, ormai. E tu, Roberto, a ragazze come sei messo?" Stavo.per rispondere quando mio fratello, sorprendendomo, mi precedette " non è che non ti piacciono le ragazze?". Mi prese in contropiede, diventai rosso come un peperone e loro se ne accorsero. Dopo due o tre lunghissimi minuti di silenzio mio padre disse "a me manca una donna, non mi sfogo da non so quanto. Roberto, non è che tu ti sfoghi con qualche ragazzo, in giro?" Feci cenno di no con la testa ma fu anche, in un certo senso, la conferma che i ragazzi un pò mi piacevano. Lui prese la palla al balzo "mi raccomando, non andare in giro a incontrare persone". Persone era per dire ragazzi o uomini. Finì lì, per il momento. La sera, a cena, fu mio.fratello a riprendere il discorso " ma tu, dico, ti piacerebbe incontrare un ragazzo?" "Che domande fai?" Intervenne mio padre. Dopo qualche secondo di pausa mista a timore di parlarne, mi feci coraggio e risposi "si, mi piacerebbe". Smisero di mangiare e mi guardarono "ma, ma per fare cosa?" domandò mio padre "come cosa?" "Intendo tu, cosa faresti, la parte della donna o" " no, no, della donna" confermai. Altra pausa, silenziosissima. "Quindi ti piace il caz" mio padre. Lo interruppi, stavolta con coraggio "non è solo quello, è che mi piace sentirmi donna, mi piacerebbe vestirmi da donna, adoro farlo" . Perchè, l'hai fatto? chiese mio padre. "Qualche volta" risposi "di nascosto, qua in casa, con i vestiti di mamma". Altra lunga pausa silenziosa. Finimmo di mangiare e, dopo un pò, ci sedemmo sul divano a guardare la tv. " Se ci tieni a farlo, per me puoi farlo,a solo a casa, anche se ci siamo io e tuo fratello" disse, improvvisamente, mio padre. "Fare cosa?" chiesi. "Hai capito benissimo" rispose, con il suo solito.fare burbero " vestirti da donna, dico". "No,non mi sembra il" risposi ma fui interrotto da mio fratello"perchè, siamo tra noi, ti vergogni? Almeno soddisfi un tuo desiderio" Balbettai " ma, ma, pure volendo, non ho vestiti, li dovrei comprare" risposi. Mentre rispondevo, solo l'idea di stare travestito davanti a mio padre e mio fratello mi eccitava tantissimo; probabilmente non avrebbe comportato altro ma erano sempre due uomini e l'idea di rravestirmi e sfogare la mia femminilità con due uomini in casa mi divertiva, mi eccitava. " Hai detto che indossavi qualche vestito di mamma, se vuoi puoi andare a indossarlo" disse mio padre. Il cuore mi andava a mille "a..adesso?" domandai. "Se ti va, quando vuoi, anche adesso". "Vai, non essere timido" aggiunse mio fratello. Tentennai un attimo e poi " allora, allora vado" bisbigliai e mi diressi verso la scala che portava al piano superiore. Mi diressi in bagno e, sempre con il cuore a mille, iniziai a spogliarmi. Mi depilai il corpo con una lametta, non avevo altro, poi feci una breve doccia. Uscì dal bagno e mi diressi on camera da letto dei miei genitori e aprì l'armadio. Sapevo dove prendere i vestiti, lo avevo fatto più volte. Era quasi ora di andare a dormire e pensai di indossare una sottoveste nera di mia madre, poverina, non c'era più da anni. Presi pure un paio di sandali, avevo tre numeri di piede più grande ma erano aperti e li avevo infilati, a fatica, altre volte. Il piede fuoriusciva, di pochissimo, non si notava. Quei sandali con il tacco non troppo alto, mi sfilavano molto con quella.sottoveste nera e un pò trasparente. Mi osservao allo specchio, da tutti i lati: il mio corpo si intravedeva sotto quella sottoveste, soprattutto il culo, perchè era anche aderente, oltre che trasparente. Era anche un pò corta e le gambe si vedevano abbastanza, depilate completamente, adesso, anche se di peli alle gambe non ne ho mai avuti tanti. "Roberto, tutto a posto?" chiese, da sotto, mio padre, con voce accentuata. "Si" risposi, con voce rotta dalla timidezza oltre che spaventata; quella voce improvvisa mi aveva sorpreso dai miei sguardi compiaciuti allo specchio "sto, sto scendendo". Un ultimo sguardo al mio culo che si intravedeva e mi avviai, su quei tacchi, verso le scale. Dopo un attimo fermo, iniziai a scendere, lentamente. Mi fermai al penultimo.gradino, come.se mi potessi nascondere ai loro occhi "non mi prendete in giro" dissi, con un mezzo sorriso. Non risposero. Scesi l'ultimo gradino e mi sedetti sul divano; le gambe conserte si intravedevano quasi completamente e mio fratello, seduto vicino me le osservava continuamente. Mio padre, invece, fissava continuamente la tv. Passò oltre mezzora, senza che nessuno dicesse niente. Andammo a letto, ognuno per conto proprio. Il giorno dopo mio fratello mi accompagnò a comprare dei vestiti, come avevamo concordato. Provai una grande gioia a comprare vestiti e scarpe, come fanno le donne. Comprai dei sandali e delle autoreggenti, oltre che altra lingerie, una minigonna, dei trucchi e una parrucca nera. Quando tornammo a casa, il tempo era proprio brutto. Mio padre era in casa; io, con le bustone con i vestiti, salì le scale e me ne andai nella stanza da letto dei miei genitori. Mi spogliai e mi cambiai, vestendomi con le autoreggenti, il tanga, una minigonna, i sandali con il tacco alto e poi infilai la parrucca. Rimasi allo specchio del bagno a truccarmi; non ero abituato e non penso di averlo fatto proprio bene: il rossetto, sulle labbra era molto accentuato, secondo me. Quando scesi da loro, il solito silenzio. Io, invece, avevo preso coraggio, come se avessi rotto un muro di paura "beh, non dite niente?" domandai " cosa ne pensate, faccio schifo oppure sono carino....o carina?" "No, no, stai proprio bene" rispose istintivamente mio fratello. "Ti piaccio, allora?" domandai " si, hai gambe molto belle, sei elegante pure, sembri veramente femminile e poi hai un culo da favola". "Che stai dicendo" lo rimproverò mio padre "è tuo fratello". "Non fa niente" risposi " e poi, semmai, la sorellina" Mio fratello rise e mio padre "si, la sorellina". Mio fratello intervenne ancora "devo dire che se non fossi...la mia sorellina, un pensierino lo farei" "Ma non ne parlate nemmeno" obiettò burberamente mio padre e non vi sognate di darvo da fare quando non ci sono, se lo.scopro facciamo i conti". "Ecco, appunto" rispose mio fratello "Appunto cosa?" mio padre. " Appunto che lui, Roberto, lei, insomma tu" concluse rivolgendosi a me " è così attraente. È peccato lasciare perdere" "Ma è tuo fratello" " Si, è mio fratello ma se deve andare a fare qualcosa con qualcuno in giro non è meglio che la cosa si risolva in famiglia?" " Ma che cosa stai dicendo?" "Papà" rispose mio fratello " se lo vuoi proprio sapere a me la cosa mi ha eccitato così tanto che mi sono dovuto fare una sega". Io rimasi in silenzio ma l'idea che mio fratello si fosse segato pensando a me mi faceva molto piacere e mi eccitava tantissimo. "Ho capito" aggiunse mio padre, stizzito " e mo, che volete fare, allora?" Tutti in silenzio, poi mio fratello "ecco, non lo so, non è che ci ho pensato ma se Roberto è d'accordo, qualche cosa, anche superficiale, non dico proprio tutto, solo per sfogarci" Si girarono verso di me "Non so" risposi, ma sapevo che la mia vera idea non fosse quella; l'idea di fare qualcosa dinsessuale con un ragazzo, nel caso addirittura mio fratello, mi eccitava tantissimo. "A me piacerebbe tantissimo" incalzò mio fratello. " Per me va bene anche, ci possiamo provare". Mio padre rimase in silenzio ma sembrava un misto tra stizzito e non so cosa altro. "Stasera ti va già bene?" Mi chiese mio fratello. Io annuì. Il resto del pomeriggio trascorse abbastanza tranquillo, cenammo e io salì al pianondi sopra per indossare qualche cosa per la notte. Non mi feci scrupoli, ormai non ne avevo più, indossai lingerie trasparente e corta fino ai fianchi, il tanga si vedeva benissimo come era evidente pure il mio culo. Avevo tolto le autoreggenti e scesi così, tacchi, tanga e lingerie trasparente. Passai davanti a mio padre e a mio fratello per andare in cuxina e bere dell'acqua poi ripassai per andare a sedermi sul divano, con il culo davanti al viso di mio padre. Nemmeno il tempo di sedermi che mio fratello mi chiese di andare " ci possiamo mettere nel letto grande?" chiese lui. Mio padre annuì a malapena. Salimmo e già prima che le scale fossero terminate mio fratello aveva messo la sua mano sul mio culo. A letto ci baciammo avidamente, io gli toccavo il cazzo e lui il mio culo, gli feci un pompino e lui mi venne in bocca. Dopo qualche ora riprendemmo e lui mi penetrò da dietro, come uno stantuffo. Godemmo e molto tutti e due. Il grande passo fu il giorno dopo, la sera dopo, precisamente. Mio padre entro nella stanza, improvvisamente, mentre io spompinavo il cazzo di mio fratello " devo prendere il pigiama, l'altro l'ho messo a lavare" disse. Io avevo il cazzo in bocca e non lo tolsi, anzi, mentre lui cerva il pigiama, davo delle brevi leccate tanto che mio fratello emise una specie di gemito di piacere "potevate.smettere un atrimo e che cazzo" borbottò mio padre, come infastidito "avete tutta la notte, un attimo, anche un pò di rispetto non dico per vostro padre ma per una persona che non pratica da anni". Mio fratello, imperterrito "papà, se vuoi, penso che Roberto non si dispiacerà" mio padre, stranamente, forse perchè preso in contropiede sembrò più mansueto " dopo dici, con, con me?" " Dopo, credo ma se vuoi unirti, Roberto cosa ne pensi?" " No, no, insieme no" obiettò mio padre "perchè no, vieni, non ti mangiamo" aggiunsi io. Senza aggiungere altro si avvicinò, mio fratello si spostò dall'altra parte e lui si sedette sul letto. Lo vidi impacciato, timido, come mai.lo avevo visto; mi avvicinai e lo feci coricare, quindi gli abbassai pantaloncini del pigiama e boxer. Dissi a mio fratello di spostarsi e continuai a spompinarlo mentre iniziavo a toccare il.cazzo.di mio padre, rigido lui, non il cazzo "rilassati" sussurrai. Passai a leccare il cazzo di mio padre, mentre mio fratello si posizionava dietro di me e mi penetrava lentamente. Ero ecc8tatissimo, tra il cazzo di mio fratello nel culo e, soprattutto, per la novità quello di mio padre in bocca...lo spompinai e mi venne dopo poco tempo in bocca mentre mio fratello continuava a incularmi. Stavo godendo tantissimo e continuai a leccare il cazzo ormai moscio di mio padre e a strofinarmelo sulle guance e sulle labbra, fino a quando mio fratello non mi venne dentro. Una vomta finito.andammo tutti in bagno a lavarci, nel silenzio totale.
scritto il
2023-08-22
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