Mio nipote mi ha dato piacere
di
Anonima capuana
genere
incesti
Quanto vado a raccontarvi ha il sigillo dell’autenticità. Di questa storia sono stata io quella che l’ ha vissuta.
All’inizio del corso universitario, a causa di certe vicende non certo piacevoli un mio nipote venne ad abitare da me per facilitare la sua frequenza scolastica. Aveva fatto un biennio in una città del nord, ma poi a motivo della crisi matrimoniale dei suoi genitori e della loro separazione la madre , mia sorella, aveva chiesto a me un aiuto anche di carattere finanziario e tra le tante necessità vi era quella di sostenere le spese per tenere Mario all’università. Il fitto di una stanza, le spese per il mantenimento erano impossibili da sostenere perciò mia sorella se ne venne fuori con una richiesta:
- Lucia, perché non lo tieni a casa tua. Lo sai quanto è a te affezionato e poi sarebbe sotto i tuoi occhi evitando rischi conseguenti la situazione dei genitori.
- Giulia, ma come si troverà lui a tanta distanza dal suo ambiente, dalle sue compagnie ecc.
- Provvederò a chiederglielo
La risposta di Mario fu quella di un salto triplo e una telefonata immediata a zia Lucia cioè a me.
Il giovane, avendo io acconsentito, mi raggiunse all’inizio di settembre, mentre prima aveva provveduto al cambio di sede dei suoi studi.
Mario è un bel giovane è da sempre affezionato a me, d’estate lui più degli altri nipoti è quello che viene trascorrere un po’ di giorni a casa mia. Mi definisce la zia più simpatica e bella. Con la sua giovane età porta una ondata di freschezza nella mia grande casa. Stiamo bene insieme e la sua presenza rende la mia giornata più impegnata. Nel giro di pochi mesi la casa diviene ambiente frequentato di alcuni suoi amici in particolare di Giulio che spesso diviene compagno di tavola in quanto spesso si ferma a cena o a pranzo.
Un giorno a cena Mario si presentò con una rosa in mano e, porgendomela disse:
- Alla zia più bella e sex d’Italia.
- Ma che dici, Mario?
- Zia, certo sono stato con gli occhi chiusi, me lo ha fatto notare Gino ieri sera a termine della cena.
- Cosa ti ha detto di tanto importante?
- Mi ha fatto i complimenti dicendo che stavo in casa di una donna molto bella e attraente. Grazie mio caro nipote, ma ti pare che se fosse vero starei ancora qui ad aspettare il principe azzurro?
- Sai bene che noi uomini ci perdiamo dietro stupide valutazioni.
Il discorso finì lì, da quel momento il modo di agire da parte di mio nipote mutò
Ogni qualvolta che ci incontravamo e chiaramente questo, vivendo nella stessa casa, capita spesso, vedevo il viso di Mario sempre più ammiccante.
Una sera che eravamo seduti sul divano ed insieme a vedere la tv, mi si avvicina tanto da affiancarmi totalmente:
- Zia, ma non senti alcun bisogno di amore? Io mi sento attratto da te che non immagini
- Mario, ma sei impazzito? Non sono discorsi da fare, non mi costringere a parlare con tua madre e a rinunciare alla tua piacevole presenza in casa mia
- Ma dai, zia, ma cosa ho detto di strano?
- Chiudiamo qui il discorso.
Il discorso finì lì, ma a sera, anzi durante la notte fu difficile per me prendere sonno, venivo assalita da ricordi di quando fidanzata provavo piacere nel rapporto con il mio uomo. Facevamo spesso sesso con Giovanni, il mio uomo. Con lui avevo passato bei momenti, e quella notte vennero alla mente tutti i luoghi ove avevamo appagata la nostra insaziabile fame di sesso. Non presi sonno se non dopo le tre e per un po’ di tempo avvertii l’esigenza di eccitarmi guardando nei siti porno scene che mi aiutarono ad appagare la mia voracità sessuale. L’indomani la giornata procedeva in modo normale, Mario alle prese con i suoi studi, manifestò una normalità che mi faceva ben sperare. Questo da una parte mi confortava dall’altro lato si sviluppava un che di delusione. La tranquilla giornata che si consumava ebbe un finale tumultuoso, Mario rientrando manifestò la sua esuberanza abbracciandomi e coprendomi di tanti appellativi. Sentii il suo profumo di maschio e stringendosi a me schiaccio le mie tette causandomi un po’ di sofferenza
- Mario, ancora, ma cosa fai?
- Zia, cosa sto facendo di strano? Sto abbracciando la mia zia più bella e cara di tutte.
- Ci risiamo! Ma lo sai che è disdicevole quello che mi stai facendo, sono tua zia e non è morale quello che tu in un modo o in un altro solleciti.
- Ma zia l’amore non può aver confini o limiti
- Basta, finiscila, Adesso me ne vado a dormire.
- Ma dove vai a quest’ora? Ma perché scappi?
- Finiamola o mi fai star male.
Mario si ritirò nella sua stanza ed io mi portai in bagno decisa a fare una doccia per spegnere quella fiammella che rischiava di divenire incendio.
Ero in condizione strana, lottavo per tenerlo lontano, ma lo avevo sempre nella mente e me lo vedevo nudo strusciarmi a fianco con quel suo membro lungo e grosso sempre teso.
In doccia uno scroscio d’acqua mi calmò, ma fu momento di poco tempo e conto. Mi ritrovai senza l’accappatoio, quello appeso era di lui. Lo chiamai:
- Mario, fammi una cortesia.
- Zia di che si tratta? Devo venirti a lavare?
- Ma che dici scemo!..... Prendimi l’asciugamano grande nel cassetto del comò e passamelo.
Tenendo la mano fuori per accogliere quanto chiesto e con l’altra tenevo a me tirata la porta, aspettavo.
- Mario l’hai trovato? Nessuna risposta, ma ad un tratto la porta viene tirata violentemente e mi trovo davanti mio nipote Mario ed io nuda davanti a lui.
- Ma che fai, disgraziato?
- Che faccio? Guardo la più bella e attraente donna della città.
- Mario va via, non sopporto questa violenza. Non mi piace il tuo comportamento.
- Zia voglio solo accarezzarti, hai un corpo bello, le tante ragazze che conosco sono poca cosa di fronte a te.
Mi copro e mi riparo velocemente nella mia camera.
I giorni passano senza altri sussulti, ma per me furono giorni sempre più sofferti. Cominciavo a sentire una forte attrazione per Mario, ma non volevo arrivare a darmi a lui. Un senso morale mi frenava. Dovevo resistergli, cedere significava cadere nel baratro più squallido.
Passarono due giorni durante i quali il tentennamento tra il piacere e l’immoralità non trovava scelta definitiva.
Una mattina, stando sola in casa decisi di perdere tempo al computer e mi misi a chattare con chi come me cercava di ingannare il tempo. Come al solito, neanche mi inserii e una quantità di persone, specialmente uomini cercarono di mettersi in contatto. Prestai per qualche minuto attenzione ad una persona il cui nik era “bramoso”, lo liquidai subito in quanto mi risultò volgare e sfrontato. Non è che tale soggetto mi recava scandalo, conoscevo bene che chi entrava in quella chat vi entrava per un pizzico di evasione anche di tipo sessuale. Mi misi a leggere i vari nik e fui attratto da uno decisamente singolare “Mio figlio mi vuole”. Cliccai e mi si aprì con il saluto il quadro. Ci furono i convenevoli con presentazione poi una domanda secca da parte mia:
- X. come mai questo poco comprensibile nik?
- Guarda che non ha nulla di incomprensibile, risponde ad una realtà. Come mai mi hai contattato?
- Io mi trovo in questa condizione, non è mio figlio, ma un mio nipote che da qualche tempo mi sta facendo pressione dichiarando apertamente che vorrebbe possedermi.
- Dimmi e che ci trovi di strano? E poi e un tuo nipote….
- Si ma è pur sempre un incesto.
- Ma dai, non abbandonare quello che certamente desideri. Dimmi la verità: desidereresti fartelo…..
Rimasi senza parole, poi:
- A dirti la verità : si ed anche molto. Mi mangia con gli occhi e debbo dirti che quando lo incontro per casa lo vedo sempre che si tocca i pantaloni gonfi.
- Senti non perdere questa occasione, è giovane, ha il fuoco nelle vene e tu sei in uno stato di astinenza da un bel po’ di tempo. Da quanto tempo non tieni un bel cazzo tra le gambe?
Rimasi sorpresa da quella domante bruciante e schietta.
- Sono mesi, ma mi sembra un’eternità.
- Allora non lasciarti sfuggire l’occasione, ne sarai appagata e soddisfatta.
- Ma è una cosa giusta?
- Ma che te ne frega? L’importante e non lasciarti sfuggire l’occasione. Mi raccomando, domani fatti viva e raccontami tutto. Dimmi dove è ora?
- Non so di preciso, ma immagino in biblioteca universitaria.
- Fa a lui una telefonata e digli di rientrare subito.
- Ma a quale scopo?
- Vedrai che si meraviglierà e avrà un sospetto.
Feci quanto suggeritomi e poi mi consigliò di chiedergli in che modo avrei dovuto attenderlo. Io mi agghindai in una maniera che non avevo mai fatto e non avrei mai pensato di fare. Era stato un po’ la sua richiesta. Il mio abbigliamento risultò decisamente di provocazione e mi posi distesa sul divano, gambe accovacciate da apparire completamente in mostra. Tanto mi era stato consigliato . Mario aveva le chiavi di casa per cui quando sentii uno scatto alla porta mi dissi “è lui”. Non una parola, non un gesto, ma avendomi vista, avendo appurato il mio look, mi si avvicinò di colpo e, senza un minimo di sforzo, mi sollevò trascinandomi nella mia camera continuando a baciarmi. Aveva induito il linguaggio di quel quadro. Non dovetti aiutarlo a spogliarmi, in un batti baleno mi ritrovai nuda e senza dare minimamente ascolto alle mie non sincere invocazioni lo vidi nudo ma di una nudità che dichiarava tutto l’ansia di possedermi.
Mi sentii penetrata con una violenza che mi procurò un principio di dolore trasformatosi in piacevolissime sensazioni.
- Zia, sei eccezionale. Quanto mi hai fatto attendere e penare per vivere questo momento. Ti ho guardata, spiata , desiderata in tutti questi mesi e tu mi hai negato il piacere del tuo amore. Ora sei mia e voglio recuperare tutto il tempo passato. Voglio assaporarti in tutti i modi possibili.
- Si Mario non voglio negarti che anche io silenziosamente ti desideravo, mi ha aiutato una persona che mio ha incoraggiata dicendomi della sua esperienza con il proprio figlio. Vedi sei stato piacevolissimo nell’amplesso e con te voglio recuperare i tempi lunghi di astinenza. Non voglio più privarmi del piacere del sesso, solo questo mi rimane e voglio viverlo pienamente.
- Zia, ti prego, girati, distenditi pancia in giù, fammi apprezzare il tuo bel culo.
- Mario che intenzione hai? Non vorrai mica profanare il mio culo. Avrei tanta paura. Il tuo grosso membro nel mio ano che non è stato ancora profanato.
- Non preoccuparti, zia, voglio ammirarlo e farti sentire solo piacere
Al primo tocco che mio nipote mi fece, prestò la sua attenzione subito verso l’inesplorato buchetto, lo fece con la lingua, un brivido mi scosse tutta. Se ne avvide e
- Zia, dimmi la verità ti piace?
- Si Mario, te ne sei accorto, vero? Ho avvertito una sensazione piacevolissima, ti prego continua…..
Sentivo delle sensazioni piacevoli mai assaporate, Mio nipote lavorava con delicatezza con la sua lingua e mi consentiva di partecipare con immensa distensione che in breve diede a lui la possibilità di penetrarmi in quello che era una caverna inesplorata che tanto piacere nel momento e in seguito mi avrebbe dato.
Prima la lingua poi le dita, sentii la lenta penetrazione nel mio culo. Non ressi e allora:
- Mario, dai prova con il tuo arnese
- Si, zia, ne ho tanta voglia anche io.
Mi sentii il buchetto inumidito, Mario aveva prelevato quanto abbondantemente usciva dalla mia figa e aveva bagnato il buco che avrebbe dovuto accogliere il suo indurito cazzo.
- Amore mio, guarda come rossa e dura la cappella. Ti voglio far provare piaceri mai provati.
- Dai, Mario, fai presto, smanio dal desiderio di sentirlo dentro
- Pazienza zia.
Sentii come appoggiato su una parte delicata del corpo un qualcosa di duro. Lo sentii spingere, un sottile dolore e un lieve lamento. L’aspettativa non venne delusa, e allorché fu tutto dentro, un piacere mi invase che mi sciolse anche la parola:
- Mario, dai, dacci dentro…
- Si, zia, ti voglio venire tutto dentro
- Siiii. Che bello!!!! E’ la prima volta, sento un piacere mai provato, Voglio che me lo ficchi tutto dentro, non temere, non ho paura, anzi mi stai dando solo piacere.
Mario andava su e giù: mi scavava come un trapano ed io desideravo di sentirlo sempre più dentro. Non ressi più e :
- Mariooooo sto venendooooo
E lui:
- Dai zia, godi, meriti tutto il piacere non assaporato. Sei mia, solo mia.
- Si, caro, sono la tua puttana, la tua troietta. Fammi tutto quello che vuoi
In un istante dopo sentii una scarica di liquido caldo e abbondante che mi inondò il culo.
Mario aveva sborrato in me ed io ne ero stata oltremodo felice e appagata. Ci trattenemmo ancora un po’ di tempo nel gran lettone coccolandoci reciprocamente, poi decidemmo di alzarci e portarci ciascuno al proprio impegno.
Era iniziato per me un nuovo periodo e il solo timore che mi aveva sfiorato era stato il pensiero di quando Mario sarebbe ritornato a casa sua
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