Il campionato europeo di calcio seguito con Stella. (seconda parte) secondo tempo
di
Anonima capuana
genere
etero
E’ passato un po’ di tempo da quando mi è stato possibile inviarvi il vissuto concomitante tra sport (calcio) e sesso. Gli impegni ti distolgono e un po’ le ferie ti richiedono una pausa, perciò chiedo scusa ai quattro o cinque fedelissimi lettori per averli fatto attendere tanto. Dopo la lettura mi direte se merito comprensione. A voi la lettura.
Il secondo tempo venne vissuto in modo distaccato. Fummo presi troppo da quanto ci offrivano le due ragazze che mostrarono una insaziabilità e una capacità avvolgente del loro istinto sessuale.
Facemmo una breve pausa consumando qualche pasticcino che Alfredo aveva portato e, situazione sconcia fu quella di Gioia che non so, forse per qualche eccesso di abbeveraggio, si esercitò in una dimostrazione sicuramente non unanimemente accettabile.
- Ugo, come sono buoni i pasticcini, ma sono più buoni assaggiati in questo modo. –
Così dicendo passò un dolcetto alla mandorla tra le sue cosce. In mezzo alla sua ancora umida fica e poi l’addentò.
- Ma che fai? Non esagerare.
- Che c’è di male, non siete voi uomini che definite gustosa la nostra fica quando ci date piacere leccandocela?
Gioia non aveva torto, comunque la situazione non risultò gradevole in quel momento. Cominciai a pensare che il livello di richiamo sessuale nella ragazza era notevole ed anche particolare. Avrei dovuto avere più attenzione a Gioia.
Eravamo distesi io e Stella sul divano scambiandoci carezze in tutto il corpo, eravamo quasi del tutto nudi. Alfredo e Gioia stavano adagiati su due poltrone accostate in modo da potersi raggiungere con le mani e scambiarsi effusioni. La partita andava avanti, ma era scemato completamente l’interesse di noi quattro. L’Italia vinceva ampiamente, il gioco tedesco non mostrava tale potenza da mettere in dubbio il risultato e a noi restava il piacere connesso alla situazione. Preso dall’intenso piacere che Stella mi dava, non mi avvidi di un mutamento della situazione. La partita era giunta al 30mo quando mi avvidi che le due poltrone erano vuote: Alfredo e Gioia si erano defilati. Non sono per natura guardone, ma fui preso al momento dal desiderio di scoprire in che cosa erano impegnati i due. Scostai dolcemente Stella, mi avviai verso l’esterno e raggiunsi i due senza farmi scorgere. Erano nei pressi della cuccia del mio bestione Oscar, il mio amico cane. Non so per quale motivo scorsi la bestia che aveva ben duro fuori il suo cazzo e tutto fuori dalla guaina pelosa. Ne rimasi schifato.
- Ma cosa sta succedendo Alfredo, Gioia?
- Nulla, solo e che Gioia mi proponeva una scommessa che, per altro sta vincendo, cioè di portare ad eccitazione Oscar.
Mi sentii urtato e allora pregai i due di rientrare, non ritenendo accettabile quanto stavano facendo al povero mio guardiano che, vedendo l’ allontanamento di noi tre cominciò ad abbaiare come un forsennato all’indirizzo di Gioia che lo accomiatò:
- Oscar non prendertela con me, è il tuo padrone che non comprende le tue esigenze e ti tiene lontano dalle cagnette che sarebbero felici di sentire dentro di loro il tuo bel nodoso bastone.
Rientrammo e tentammo di seguire l’ultimo scampolo di partita e il gol di Ozil in pieno tempo di recupero non creò neanche un filo di dispiacere. Eravamo in finale e per noi quattro si riproponeva un’altra serata e nottata di sesso sfrenato e di incontenibile gioia nazionalistica. Ci aspettavano le furie rosse di Spagna
Ci appartammo nelle due stanze che avevo preparato per il riposo notturno.... tutto vano. Stella al quarto cielo per i due goals di Balotelli richiese da me una partecipazione ai limiti dell’impossibile, volendo mettere alla prova la reale mia forza patriottica e la mia attrazione per lei. Prese in bocca il mio già martoriato pene per i tanti sù e giù durante la non comoda collocazione sul divano. Lo immerse completamente nella vorace e capiente bocca e in pochi attimi ne venne fuori un bocchino entusiasmante da farmi dimenticare la stanchezza. Nuda, tutta aperta, le gambe oscenamente allargate era un invito a penetrarla con la restante energia. Mi si avvinghiò con le gambe intorno al corpo quasi desiderosa di comporre un unico corpo. La sentivo fremere. Tentava di ottenere una penetrazione quanto più profonda possibile. Sentivo le sue gambe che contribuivano a spingere la mia già notevole spinta nel sù e giù. Un mugolio continuo, un sospiro sempre più incessante e un urlato - vengoooooo da essere sentito forse da tutti gli abitanti delle case non eccessive distati, sancì il raggiungimento dell’orgasmo.
Dall’altra stanza sembrava calma piatta. Mi sbagliavo. Andando in bagno per esigenza fisiologica e per una rinfrescante abluzione, accostando un po’ l’orecchio alla porta percepii quanto stava capitando lì dentro. Alfredo la stava inculando e aveva evidentemente qualche difficoltà. Gioia lo incoraggiava:
- Dai, fai forza, spingilo dentro, voglio sentirlo tutto, immergilo nella mia figa, ungilo bene con la nostra sborra e ti sarà più facile ficcarmelo nel culo.
Al pensiero di quanto avveniva dentro mi sorse spontaneo un sorriso pensando all’amico Alfredo tra le mani della voracissima Gioia alla quale non sarebbe bastato neanche un nodoso troco equino.
- Dai, dai, spingi, sta entrando…..si…è entrato alquanto, spingi ancora, si, si, si è tutto dentro. Bravo ed ora squassami tutta, sborrami dentro, fammi sentire il caldo della tua piscia…Fammi tutto.
- Si, mia grande puttana nera, ora non ti mollo, ti ci faccio entrare anche le palle dentro. Era questo il tuo pensiero quando fuori mi parlavi che saresti capace di farti montare anche da Oscar e di volerne sentire dentro la fica e il culo anche quel nodoso masso di carne posto alla base del suo cazzo. Sei insaziabile, incontentabile. Ma ora prendilo, gustalo tutto.
- Si, si, Alfredo, dai,dai, mi piaci sei grande, lo sento tutto dentro, spingilo sino in fondo…..
Sentendo quello incrocio di invocazioni, mi allontanai e dopo la breve sosta nel bagno, tornai a letto, vicino a Stella, la presi quasi di violenza e la girai a pancia in giù. Il suo culo era davanti ai miei occhi. Pensai al culo di Gioia che stava subendo il piacevole e voluto massaggio e forse era al momento inondata dalla urina dell’amico.
- Ma che vuoi, non sei sazio? Non ti basta? Sei più insaziabile di me questa notte. Effetto della partita, della vittoria?
Stella non aveva capito che ero stato assalito da una sorte di invidia per quanto stava ottenendo Gioia e facendo Alfredo. Un attimo dopo anche Stella comprese, allorché un doppio urlo squarciò la notte, oramai avanzata. Gioia e Alfredo avevano firmato il raggiungimento del monte del piacere. Si pose rassegnata tra le mie mani e poco dopo pienamente collaborativa, facilitò la penetrazione nel piacevole ambiente del suo culo, non disdegnando la evidente partecipazione alla manifestazione di piacere.
Consumammo quasi tutta la notte. La mattina eravamo tre straccetti. Gioia, imperterrita, ricomparve come un fiore fresco e con sorrisi smaglianti ringraziò tutti salutando,ma facendolo in modo particolare con me e apostrofandomi:
- Non essere severo con Oscar, se hai molto da fare….te lo posso curare io!!!
- Gioia, sei una donna piacevole, graziosa, ma insaziabile e forse anche perversa.
- Ma che dici? Ti sbagli. Dove c’è piacere non trovo negatività, questa la mia massima. E tu Stella, ti dispiacerà se qualche volta dovessi propormi a Ugo come donna delle pulizie?
- Dipende dal tipo di ….pulizie.
Tutti scoppiammo a ridere ben intendendo quanto le due avevano detto. Alfredo si prese il compito di accompagnare le due ed io mi ritrovai finalmente nel pieno del mio silenzioso ambiente.
Ho difficoltà a raccontarvi la notte della sfida con gli spagnoli. Quello che fece soprattutto Gioia risulterebbe per me inenarrabile. Ci penserò…ma certo quel vulcano di donna, quell’insaziabile sessuomane ne combinò di tutti i colori. Mi rimetto ai miei soliti cinque o sei lettori. E per ora….un saluto
Il secondo tempo venne vissuto in modo distaccato. Fummo presi troppo da quanto ci offrivano le due ragazze che mostrarono una insaziabilità e una capacità avvolgente del loro istinto sessuale.
Facemmo una breve pausa consumando qualche pasticcino che Alfredo aveva portato e, situazione sconcia fu quella di Gioia che non so, forse per qualche eccesso di abbeveraggio, si esercitò in una dimostrazione sicuramente non unanimemente accettabile.
- Ugo, come sono buoni i pasticcini, ma sono più buoni assaggiati in questo modo. –
Così dicendo passò un dolcetto alla mandorla tra le sue cosce. In mezzo alla sua ancora umida fica e poi l’addentò.
- Ma che fai? Non esagerare.
- Che c’è di male, non siete voi uomini che definite gustosa la nostra fica quando ci date piacere leccandocela?
Gioia non aveva torto, comunque la situazione non risultò gradevole in quel momento. Cominciai a pensare che il livello di richiamo sessuale nella ragazza era notevole ed anche particolare. Avrei dovuto avere più attenzione a Gioia.
Eravamo distesi io e Stella sul divano scambiandoci carezze in tutto il corpo, eravamo quasi del tutto nudi. Alfredo e Gioia stavano adagiati su due poltrone accostate in modo da potersi raggiungere con le mani e scambiarsi effusioni. La partita andava avanti, ma era scemato completamente l’interesse di noi quattro. L’Italia vinceva ampiamente, il gioco tedesco non mostrava tale potenza da mettere in dubbio il risultato e a noi restava il piacere connesso alla situazione. Preso dall’intenso piacere che Stella mi dava, non mi avvidi di un mutamento della situazione. La partita era giunta al 30mo quando mi avvidi che le due poltrone erano vuote: Alfredo e Gioia si erano defilati. Non sono per natura guardone, ma fui preso al momento dal desiderio di scoprire in che cosa erano impegnati i due. Scostai dolcemente Stella, mi avviai verso l’esterno e raggiunsi i due senza farmi scorgere. Erano nei pressi della cuccia del mio bestione Oscar, il mio amico cane. Non so per quale motivo scorsi la bestia che aveva ben duro fuori il suo cazzo e tutto fuori dalla guaina pelosa. Ne rimasi schifato.
- Ma cosa sta succedendo Alfredo, Gioia?
- Nulla, solo e che Gioia mi proponeva una scommessa che, per altro sta vincendo, cioè di portare ad eccitazione Oscar.
Mi sentii urtato e allora pregai i due di rientrare, non ritenendo accettabile quanto stavano facendo al povero mio guardiano che, vedendo l’ allontanamento di noi tre cominciò ad abbaiare come un forsennato all’indirizzo di Gioia che lo accomiatò:
- Oscar non prendertela con me, è il tuo padrone che non comprende le tue esigenze e ti tiene lontano dalle cagnette che sarebbero felici di sentire dentro di loro il tuo bel nodoso bastone.
Rientrammo e tentammo di seguire l’ultimo scampolo di partita e il gol di Ozil in pieno tempo di recupero non creò neanche un filo di dispiacere. Eravamo in finale e per noi quattro si riproponeva un’altra serata e nottata di sesso sfrenato e di incontenibile gioia nazionalistica. Ci aspettavano le furie rosse di Spagna
Ci appartammo nelle due stanze che avevo preparato per il riposo notturno.... tutto vano. Stella al quarto cielo per i due goals di Balotelli richiese da me una partecipazione ai limiti dell’impossibile, volendo mettere alla prova la reale mia forza patriottica e la mia attrazione per lei. Prese in bocca il mio già martoriato pene per i tanti sù e giù durante la non comoda collocazione sul divano. Lo immerse completamente nella vorace e capiente bocca e in pochi attimi ne venne fuori un bocchino entusiasmante da farmi dimenticare la stanchezza. Nuda, tutta aperta, le gambe oscenamente allargate era un invito a penetrarla con la restante energia. Mi si avvinghiò con le gambe intorno al corpo quasi desiderosa di comporre un unico corpo. La sentivo fremere. Tentava di ottenere una penetrazione quanto più profonda possibile. Sentivo le sue gambe che contribuivano a spingere la mia già notevole spinta nel sù e giù. Un mugolio continuo, un sospiro sempre più incessante e un urlato - vengoooooo da essere sentito forse da tutti gli abitanti delle case non eccessive distati, sancì il raggiungimento dell’orgasmo.
Dall’altra stanza sembrava calma piatta. Mi sbagliavo. Andando in bagno per esigenza fisiologica e per una rinfrescante abluzione, accostando un po’ l’orecchio alla porta percepii quanto stava capitando lì dentro. Alfredo la stava inculando e aveva evidentemente qualche difficoltà. Gioia lo incoraggiava:
- Dai, fai forza, spingilo dentro, voglio sentirlo tutto, immergilo nella mia figa, ungilo bene con la nostra sborra e ti sarà più facile ficcarmelo nel culo.
Al pensiero di quanto avveniva dentro mi sorse spontaneo un sorriso pensando all’amico Alfredo tra le mani della voracissima Gioia alla quale non sarebbe bastato neanche un nodoso troco equino.
- Dai, dai, spingi, sta entrando…..si…è entrato alquanto, spingi ancora, si, si, si è tutto dentro. Bravo ed ora squassami tutta, sborrami dentro, fammi sentire il caldo della tua piscia…Fammi tutto.
- Si, mia grande puttana nera, ora non ti mollo, ti ci faccio entrare anche le palle dentro. Era questo il tuo pensiero quando fuori mi parlavi che saresti capace di farti montare anche da Oscar e di volerne sentire dentro la fica e il culo anche quel nodoso masso di carne posto alla base del suo cazzo. Sei insaziabile, incontentabile. Ma ora prendilo, gustalo tutto.
- Si, si, Alfredo, dai,dai, mi piaci sei grande, lo sento tutto dentro, spingilo sino in fondo…..
Sentendo quello incrocio di invocazioni, mi allontanai e dopo la breve sosta nel bagno, tornai a letto, vicino a Stella, la presi quasi di violenza e la girai a pancia in giù. Il suo culo era davanti ai miei occhi. Pensai al culo di Gioia che stava subendo il piacevole e voluto massaggio e forse era al momento inondata dalla urina dell’amico.
- Ma che vuoi, non sei sazio? Non ti basta? Sei più insaziabile di me questa notte. Effetto della partita, della vittoria?
Stella non aveva capito che ero stato assalito da una sorte di invidia per quanto stava ottenendo Gioia e facendo Alfredo. Un attimo dopo anche Stella comprese, allorché un doppio urlo squarciò la notte, oramai avanzata. Gioia e Alfredo avevano firmato il raggiungimento del monte del piacere. Si pose rassegnata tra le mie mani e poco dopo pienamente collaborativa, facilitò la penetrazione nel piacevole ambiente del suo culo, non disdegnando la evidente partecipazione alla manifestazione di piacere.
Consumammo quasi tutta la notte. La mattina eravamo tre straccetti. Gioia, imperterrita, ricomparve come un fiore fresco e con sorrisi smaglianti ringraziò tutti salutando,ma facendolo in modo particolare con me e apostrofandomi:
- Non essere severo con Oscar, se hai molto da fare….te lo posso curare io!!!
- Gioia, sei una donna piacevole, graziosa, ma insaziabile e forse anche perversa.
- Ma che dici? Ti sbagli. Dove c’è piacere non trovo negatività, questa la mia massima. E tu Stella, ti dispiacerà se qualche volta dovessi propormi a Ugo come donna delle pulizie?
- Dipende dal tipo di ….pulizie.
Tutti scoppiammo a ridere ben intendendo quanto le due avevano detto. Alfredo si prese il compito di accompagnare le due ed io mi ritrovai finalmente nel pieno del mio silenzioso ambiente.
Ho difficoltà a raccontarvi la notte della sfida con gli spagnoli. Quello che fece soprattutto Gioia risulterebbe per me inenarrabile. Ci penserò…ma certo quel vulcano di donna, quell’insaziabile sessuomane ne combinò di tutti i colori. Mi rimetto ai miei soliti cinque o sei lettori. E per ora….un saluto
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