Beatrice, la chat, il primo incontro
di
BiRo
genere
etero
"Ciao Bea, potresti per favore starmi dietro 2 minuti?"
"Magari qualcuno stesse dietro anche a me xD. Comunque si certo, dimmi tutto!"
Erano le 9:15 di una giornata del tutto normale fin lì.
Non sapevo però che quella conversione via chat aziendale avrebbe portato a dei risvolti sorprendentemente inaspettati.
Rileggo la risposta di Beatrice 4 o 5 volte, cercavo un senso che non fosse l'unico e il solo che avevo capito io.
Vedo i doppi sensi ovunque, ma quella frase non ne aveva, di altri sensi.
"In che senso Bea?? xD"
Provo a metterla sul ridere, magari mi sbaglio e c'è davvero un senso a quel messaggio che io in quel momento non riuscivo a vedere.
"Eh, in che senso Samuele? xD Non ci sono molti modi per interpretarlo :)"
Rimango un attimo confuso e sbalordito dalla risposta, pressochè immediata, della mia collega, che stava scrivendo dalla sua stanza d'ufficio, letteralmente a 40 metri dalla mia.
Ci conosciamo da due anni, più o meno. Nessun livello di confidenza tale da pensare di poter ricevere una messaggio del genere.
Pause pranzo e pause caffè passate insieme agli altri colleghi, chiacchere normali.
Ci vedevamo anche abbastanza poco, poichè entrambi lavoravamo da casa qualche giorno a settimana.
Lei una ragazza molto simpatica, semplice, educata, un sorriso bellissimo.
La stessa ragazza che mi aveva appena scritto, su una chat aziendale, che desiderava che qualcuno la prendesse da dietro.
Il mio cervello esce dalla nebbia e ri-inizia a ragionare, cercando possibili risposte.
Sapevo che Beatrice era fidanzata da tempo e sinceramente non sapevo come andassero le cose tra loro, ma la mia testa aveva già visualizzato Beatrice, completamente nuda, piegata davanti a me, che ansimava mentre esaudivo il suo desiderio. Ci fu un movimento nelle mie mutande e tempo pochi secondi la mia erezione era già ben visibile attraveso i jeans.
Presi coraggio, e provai a scoccare una frecciatina, per capire se stesse giocando o se quella noiosa mattinata si sarebbe potuta trasformare in qualcosa di molto interessante:
"Ok, allora avevo capito xD Vabbè, stasera quando torni a casa ci può pensare il tuo fidanzato no? ;)"
"Fosse per me ci penserebbe, certo. Ma evidentemente lui non è della stessa opinione visto che non mi tocca da mesi ormai.."
"Bingo!" Penso tra me e me. Era alquanto impossibile che si fosse sbilanciata così tanto per poi tirarsi indietro alla prima domanda un po' scomoda.
Inizia una chiaccherata molto personale, incentrata sulla sua relazione, nella quale cerco di capire il più possibile. Lei si apre sempre di più, mi confida che il sesso con lui non è mai andato troppo bene, che qualche volta è già capitato che lei lo abbia tradito perchè "i bisogni son bisogni" e che ultimamente è arrivata un po' allo stremo.
Mi racconta che l'ultima volta, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per provare a farsi scopare da lui, lei si fece trovare sul letto, nuda, mentre si masturbava e chiedeva un suo aiuto. Mi racconta che lui, appena la vide, se ne uscì con:"Ma che stai facendo? Vestiti Bea, ora non mi va!" e uscì immediatamente dalla stanza.
Dopo quel racconto è ora di andare a pranzo, non riesco a risponderle sulla chat. Mi ero completamente dimenticato che avremmo dovuto pranzare insieme e avevo un po' paura per l'imbarazzo che poteva crearsi ma appena ci incrociammo nel corridoio lei mi guardo e mi salutò con quel suo sorriso incredibilmente bello, e la presenza di altri colleghi e la sua totale nonchalance fecero il resto.
Pranziamo e usciamo in terrazza a fumare una sigaretta. Siamo solo io e lei.
"Scusami per stamani, ho letto il tuo messaggio, mi è venuto da ridere per la risposta che ho pensato dentro la mia testa e poi mi è venuto spontaneo di scrivertela. Male male avrei fatto una figuraccia e basta" lo dice sorridendo e mentre lei parla io sono sempre più con la testa tra le nuvole e la mia mente vola.
"Però" continua lei "grazie per avermi ascoltata, non ne parlo mai con nessuno se non con la mia migliore amica che non fa altro che dirmi di lasciarlo, ma è più complicato di così. Non c'entra solo il sesso in un rapporto. Ci sono tante altre cose da tenere di conto, anche se poi.. "
Si blocca, con la bocca socchiusa, voleva finire la frase ma evidentemente la imbarazzava troppo perchè diventò leggermente rossa e balbettò
"N-niente scusami, s-sto parlando troppo"
"Figurati Bea, mi hai detto tante cose oggi, intime, personali, strane e bizzare. Penso tu possa andare avanti, se ti va ovviamente!"
Lei mi sta guardando: non l'avevo mai vista così da vicino per così tanto tempo. Sorride di nuovo, scuote la testa, torna a guardarmi e, prendendo un respirone, mi dice:
"Samuele, io ho così tanto bisogno di essere scopata, che la notte qualche volta non riesco a dormire"
Non sta più ridendo, è seria. I suoi occhi non riescono a nascondere quella che, dentro la mia testa, diventa una richiesta nei miei confronti
"Ti va stasera dopo lavoro di andare a bere qualcosa? Continuiamo la chiaccherata e magari questa volta ti parlo io di me"
Lei rimane un attimo interdetta ma si riprende immediatamente
"Si, molto volentieri! Possiamo andare al solito posto dove andiamo sempre!"
"Perfetto Bea! Sarà il caso di rientrare, abbiamo fatto un po' tardi"
Ridiamo entrambi mentre rientriamo in ufficio e ci salutiamo all'incrocio del corridoio.
Mi siedo alla mia postazione con la testa piena di pensieri. Dovrei anche lavorare, visto e considerato che non ho fatto niente per tutta la mattina. Cerco di concentrarmi ma il pensiero finisce sempre su Beatrice e sulla sua ultima affermazione, e sistematicamente l'erezione prende il sopravvento nelle mie mutande. Torno a fumare, cerco di calmarmi e rientro a lavorare.
Il pomeriggio, in un modo o nel altro, passa abbastanza veloce. Al momento di uscire però, Beatrice mi si avvicina e mi dice che altri due colleghi le hanno detto che sarebbero andati a bere qualcosa nel solito posto che avevamo deciso noi, e che quindi non saremmo stati soli. Dico che per me va benissimo lo stesso, magari se non facciamo troppo tardi possiamo rimanere dopo, o fare un altro giorno solo io e lei.
Usciamo, andiamo al bar, ordiniamo da bere. Oltre i sopracitati due colleghi se ne aggiungono altri 3, che ci raggiungono un po' più tardi. Ribeviamo anche con loro.
Si sono fatte quasi le 20, è pieno inverno ed ormai è buio pesto. Il bar è abbastanza vicino al nostro ufficio e io, Beatrice e un nostro collega abbiamo lasciato le nostre rispettive macchine nel parcheggio dell'ufficio. Arrivati, salutiamo il terzo incomodo e io e Beatrice decidiamo di fumare una sigaretta e scambiare altre due parole.
Parliamo del più e del meno, le sigarette diventano 2, poi 3.
"Ma non devi tornare a casa? Sai io sono solo, nessuno mi dice nulla. Ma il tuo ragazzo?"
"Il mio ragazzo è in trasferta, torna settimana prossima" risponde immediatamente lei, che poi continua
"Mi fa un po' freddo ma vorrei continuare a parlare con te. Ti va se montiamo in macchina e accendiamo l'aria calda?"
"Nessun problema Bea"
Continuiamo a parlare, dopo un po' spengiamo l'aria calda che iniziava a fare caldo dentro la macchina.
Le parlo di me, della mia vita, della mia ex ragazza un po' problematica. Lei ascolta, ogni tanto si accende una sigaretta e io la seguo sempre a ruota.
E' veramente tardi adesso, sono quasi le 22, nel parcheggio sono rimaste solamente le nostre due macchina e non passa più nessuno da un po', visto e considerato che quella è piena zona industriale e di uffici.
Stavamo parlando delle nostre esperienza sportive di quando eravamo più giovani quando lei mi blocca, dicendomi:
"Scusami vorrei spostare un attimo la macchina"
"Ok.." le rispondo, con un'espressione alquanto perplessa sul viso.
Scende di macchina, va sul posto del guidatore, accende la macchina e la sposta accanto alla mia, che era parcheggaita all'entrata del parcheggio, in penombra.
Tira il freno a mano, alza i finestrini, apre la portiera, scende e risale nei posti posteriori
"Come mai hai voluto camb-" non faccio in tempo a finire la frase che Beatrice mi prende il viso tra le mani e mi bacia passionalmente.
Le nostre lingue si icontrano, fanno la lotta dentro le nostre bocche. Piano piano ci lasciamo andare, ci sciogliamo. Le mani iniziano a cercare i fianchi, le gambe dell'altra persona.
Le sposto i capelli e la bacio sul collo, facendo passare prima la lingua e poi appoggiando le labbra. Lei geme e mi stringe la testa con una mano e con l'altra sento che le carezze sulle mie cosce aumentano la loro pressione. Le bacio tutto il collo, da destra a sinistra, per poi tornare a baciare quella bocca che mi cercava disperatamente. I primi pezzidi vestiario sono già stati lanciati nei posti anteriori. Purtroppo è inverno e siamo molto vestiti.
Beatrice prende coraggio e, senza staccarsi dal nostro bacio sempre più passionale, viene a cavalcioni sopra di me, esponendosi completamente alle mie mani. Che non se lo fanno ripetere due volte. Inizio a passarle dalle cosce, al culo e poi lungo tutta la schiena, e lei sembra apprezzare perchè il movimento di bacino sopra di me fa intendere di si.
Ho voglia di spogliarla, di sentire il contatto con la sua pelle. Entro sotto la sua maglietta, le slaccio il reggiseno e inizio ad alzarle la maglietta. Lei con un movimento netto e veloce, toglie tutte e due contemporaneamente, tornando subito a baciarmi. Le tocco i seni, stuzzicando i suoi capezzoli, giocandoci con i palmi. La alzo poi leggermente, quel tanto che basta per poter affondare il viso in quel seno bellissimo.
La lecco, prima nel mezzo, tenendo i seni con le mani, poi uno alla volta succhio i capezzoli, lei ansima sempre più forte e il movimento di bacino che fa sopra di me è sempre più deciso.
Con un altro movimento irruento mi toglie la maglietta in un unico colpo, inziando a baciarmi sul collo e contemporaneamente passandomi le mani sui fianchi. Accenna ad affacciarsi dentro le mie mutande e poi torna su. La mia eccitazione è incontrollabile, poche volta in vita mia ho avuto erezioni così dure e agogno il momento in cui mi toglierò le mutande per liberarmi.
Le sue mani vanno sempre più giù finchè, all'ennesimo giro, si rende conto di avermi toccato la cappella con la mano. Solo allora si stacca leggermente, mi slaccia i pantaloni, mi apre la zip e inizia a massaggiarmi il cazzo, che sente la libertà vicino e che si sta ingrossando definitivamente. Lei mi guarda, è in tranche, ha gli occhi di una persona che desidere solamente una cosa, e l'ha appena tirata fuori dai miei pantaloni
"Questo è per la gentilezza che mi hai dimostrato oggi"
Beatrice mi abbassa le mutande e la mia erezione rimbalza immediatamente fuori da esse. La voglia e la foga di lei non si fanno attendere neanche un secondo: prende a segarmi con una mano, mentre inizia a leccarmi le palle delicatamente, tenendole con l'altra. La sua lingua inizia a scorrere tutta la mia erezione, bacia l'asta fino ad arrivare alla mia cappella, che sta chiedendo attenzioni. Passa la lingua alla sua base, per poi leccare la parte del frenulo e tornare giù, fino alle palle e risalire. E' bellissimo, mi sento indifeso, vorrei stare li per ore a farmelo leccare in quel modo da lei, ma la mia cappella che viene completamente presa dalla sua bocca mi desta improvvisamente.
Beatrice inizia a pomparmi il cazzo con una foga incredibile, leccandomi la cappella mentre con una mano mi sega e con l'altra è tornata in basso, verso le mie palle, che sta stringendo in maniere delicata ma decisa. La mia eccitazione è incredibile
"B-Bea se continui così non so quanto altro tempo durerò"
E' come se non desiderasse altro: dopo la mia frase Beatrice stacca la mano che teneva le mie palle e inizia ad eseguire una sega a due mani mentre continua ad andare a ritmo prendendo la mia cappella in bocca, leccandola e succhiandola.
Non resisto, sento che sto per arrivare al limite. Le prendo la testa con le mani e, tenendola ferma, le spingo tutta la mia erezione più in fondo alla gola possibile. Lei sembra apprezzare perchè spinge a sua volta, mentre mugola e riprende a massaggiarmi le palle.
Pochi secondi e io vengo, forte e soprattutto abbondante, lo sento, è un orgasmo bellissimo e lungo, di quelli che ti scuotono il corpo.
Beatrice non fa una piega, prende la mia sborra tutta in bocca e la ingoia senza problemi, poi delicatamente continua a leccarmi il cazzo per un altro po', quasi a volerlo rassicurare dopo quel trauma. Io mi sento svuotato e rilassato, ho appena ricevuto uno dei pompini più belli della mia vita. Sospiro e la guardo
"Sei stata incredibile Bea.. Non ho molto altro da dire"
Lei ride di gusto "Effettivamente avevo parecchia voglia di fare un pompino, e la tua erezione.. dio mio, eri eccitato come un coniglio Samuele"
"Beh la situazione è stata tutta molto eccitante.."
La guardo, è ancora mezza nuda ed è bellissima, e io non sono completamente appagato
"Non so se hai fretta, ma se ti va possiamo trovare un modo per passare qualche minuto e magari riprendere il discorso.."
Allungo una mano verso le sue cosce, facendo capire come vorrei passare quei minuti che mi servirebbero per riprendermi, ma lei mi ferma, prendendomi la mano
"Apprezzo l'idea e il pensiero, ma, a parte l'ora tarda, non è il periodo giusto.. "
Ci rimango sinceramente un po' male, ma va bene così "Ah ok, non avevo capito, scusami!"
La guardo, mi butto "Magari questo week end ti potrei offrire un pranzo? O una cena? Mi piacerebbe rivederti, sono sincero"
Lei sorride "Anche a me piacerebbe rivederti, basta che sia chiaro per te che non andremmo più in là del sesso Samuele"
E' seria, ha cambiato faccia mentre diceva l'ultima frase "Chiarissimo Beatrice, se per te va bene così, va bene anche per me"
"Perfetto.. Allora ti direiiii.. Sabato a pranzo? Dove vuoi andare?"
"Beh, pensavo da me, sono un discreto cuoco, lo giuro!"
Lei ride di gusto "Va bene, proviamo questo 'discreto cuoco', io porterò il vino"
Mi rivesto, aiuto lei a rivestirsi e ci salutiamo in modo tranquillo, dandoci appuntamento a sabato. Non ci saremmo rivisti a lavoro, il che forse è meglio.
Le chiedo di mandarmi un messaggio quando sarebbe arrivata a casa e, dandole un bacio sulla guancia
"Buonanotte Beatrice"
"Buonanotte Samuele"
Mi avvio verso la mia macchina, che avevo dimenticato essere lì accanto alla sua, dopo che l'aveva spostata e mi avvio verso casa, pensando e sperando che questa piccola avventura potesse portare un po' di divertimento in quel periodo un po' noioso, sessualmente parlando, della mia vita.
"Magari qualcuno stesse dietro anche a me xD. Comunque si certo, dimmi tutto!"
Erano le 9:15 di una giornata del tutto normale fin lì.
Non sapevo però che quella conversione via chat aziendale avrebbe portato a dei risvolti sorprendentemente inaspettati.
Rileggo la risposta di Beatrice 4 o 5 volte, cercavo un senso che non fosse l'unico e il solo che avevo capito io.
Vedo i doppi sensi ovunque, ma quella frase non ne aveva, di altri sensi.
"In che senso Bea?? xD"
Provo a metterla sul ridere, magari mi sbaglio e c'è davvero un senso a quel messaggio che io in quel momento non riuscivo a vedere.
"Eh, in che senso Samuele? xD Non ci sono molti modi per interpretarlo :)"
Rimango un attimo confuso e sbalordito dalla risposta, pressochè immediata, della mia collega, che stava scrivendo dalla sua stanza d'ufficio, letteralmente a 40 metri dalla mia.
Ci conosciamo da due anni, più o meno. Nessun livello di confidenza tale da pensare di poter ricevere una messaggio del genere.
Pause pranzo e pause caffè passate insieme agli altri colleghi, chiacchere normali.
Ci vedevamo anche abbastanza poco, poichè entrambi lavoravamo da casa qualche giorno a settimana.
Lei una ragazza molto simpatica, semplice, educata, un sorriso bellissimo.
La stessa ragazza che mi aveva appena scritto, su una chat aziendale, che desiderava che qualcuno la prendesse da dietro.
Il mio cervello esce dalla nebbia e ri-inizia a ragionare, cercando possibili risposte.
Sapevo che Beatrice era fidanzata da tempo e sinceramente non sapevo come andassero le cose tra loro, ma la mia testa aveva già visualizzato Beatrice, completamente nuda, piegata davanti a me, che ansimava mentre esaudivo il suo desiderio. Ci fu un movimento nelle mie mutande e tempo pochi secondi la mia erezione era già ben visibile attraveso i jeans.
Presi coraggio, e provai a scoccare una frecciatina, per capire se stesse giocando o se quella noiosa mattinata si sarebbe potuta trasformare in qualcosa di molto interessante:
"Ok, allora avevo capito xD Vabbè, stasera quando torni a casa ci può pensare il tuo fidanzato no? ;)"
"Fosse per me ci penserebbe, certo. Ma evidentemente lui non è della stessa opinione visto che non mi tocca da mesi ormai.."
"Bingo!" Penso tra me e me. Era alquanto impossibile che si fosse sbilanciata così tanto per poi tirarsi indietro alla prima domanda un po' scomoda.
Inizia una chiaccherata molto personale, incentrata sulla sua relazione, nella quale cerco di capire il più possibile. Lei si apre sempre di più, mi confida che il sesso con lui non è mai andato troppo bene, che qualche volta è già capitato che lei lo abbia tradito perchè "i bisogni son bisogni" e che ultimamente è arrivata un po' allo stremo.
Mi racconta che l'ultima volta, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per provare a farsi scopare da lui, lei si fece trovare sul letto, nuda, mentre si masturbava e chiedeva un suo aiuto. Mi racconta che lui, appena la vide, se ne uscì con:"Ma che stai facendo? Vestiti Bea, ora non mi va!" e uscì immediatamente dalla stanza.
Dopo quel racconto è ora di andare a pranzo, non riesco a risponderle sulla chat. Mi ero completamente dimenticato che avremmo dovuto pranzare insieme e avevo un po' paura per l'imbarazzo che poteva crearsi ma appena ci incrociammo nel corridoio lei mi guardo e mi salutò con quel suo sorriso incredibilmente bello, e la presenza di altri colleghi e la sua totale nonchalance fecero il resto.
Pranziamo e usciamo in terrazza a fumare una sigaretta. Siamo solo io e lei.
"Scusami per stamani, ho letto il tuo messaggio, mi è venuto da ridere per la risposta che ho pensato dentro la mia testa e poi mi è venuto spontaneo di scrivertela. Male male avrei fatto una figuraccia e basta" lo dice sorridendo e mentre lei parla io sono sempre più con la testa tra le nuvole e la mia mente vola.
"Però" continua lei "grazie per avermi ascoltata, non ne parlo mai con nessuno se non con la mia migliore amica che non fa altro che dirmi di lasciarlo, ma è più complicato di così. Non c'entra solo il sesso in un rapporto. Ci sono tante altre cose da tenere di conto, anche se poi.. "
Si blocca, con la bocca socchiusa, voleva finire la frase ma evidentemente la imbarazzava troppo perchè diventò leggermente rossa e balbettò
"N-niente scusami, s-sto parlando troppo"
"Figurati Bea, mi hai detto tante cose oggi, intime, personali, strane e bizzare. Penso tu possa andare avanti, se ti va ovviamente!"
Lei mi sta guardando: non l'avevo mai vista così da vicino per così tanto tempo. Sorride di nuovo, scuote la testa, torna a guardarmi e, prendendo un respirone, mi dice:
"Samuele, io ho così tanto bisogno di essere scopata, che la notte qualche volta non riesco a dormire"
Non sta più ridendo, è seria. I suoi occhi non riescono a nascondere quella che, dentro la mia testa, diventa una richiesta nei miei confronti
"Ti va stasera dopo lavoro di andare a bere qualcosa? Continuiamo la chiaccherata e magari questa volta ti parlo io di me"
Lei rimane un attimo interdetta ma si riprende immediatamente
"Si, molto volentieri! Possiamo andare al solito posto dove andiamo sempre!"
"Perfetto Bea! Sarà il caso di rientrare, abbiamo fatto un po' tardi"
Ridiamo entrambi mentre rientriamo in ufficio e ci salutiamo all'incrocio del corridoio.
Mi siedo alla mia postazione con la testa piena di pensieri. Dovrei anche lavorare, visto e considerato che non ho fatto niente per tutta la mattina. Cerco di concentrarmi ma il pensiero finisce sempre su Beatrice e sulla sua ultima affermazione, e sistematicamente l'erezione prende il sopravvento nelle mie mutande. Torno a fumare, cerco di calmarmi e rientro a lavorare.
Il pomeriggio, in un modo o nel altro, passa abbastanza veloce. Al momento di uscire però, Beatrice mi si avvicina e mi dice che altri due colleghi le hanno detto che sarebbero andati a bere qualcosa nel solito posto che avevamo deciso noi, e che quindi non saremmo stati soli. Dico che per me va benissimo lo stesso, magari se non facciamo troppo tardi possiamo rimanere dopo, o fare un altro giorno solo io e lei.
Usciamo, andiamo al bar, ordiniamo da bere. Oltre i sopracitati due colleghi se ne aggiungono altri 3, che ci raggiungono un po' più tardi. Ribeviamo anche con loro.
Si sono fatte quasi le 20, è pieno inverno ed ormai è buio pesto. Il bar è abbastanza vicino al nostro ufficio e io, Beatrice e un nostro collega abbiamo lasciato le nostre rispettive macchine nel parcheggio dell'ufficio. Arrivati, salutiamo il terzo incomodo e io e Beatrice decidiamo di fumare una sigaretta e scambiare altre due parole.
Parliamo del più e del meno, le sigarette diventano 2, poi 3.
"Ma non devi tornare a casa? Sai io sono solo, nessuno mi dice nulla. Ma il tuo ragazzo?"
"Il mio ragazzo è in trasferta, torna settimana prossima" risponde immediatamente lei, che poi continua
"Mi fa un po' freddo ma vorrei continuare a parlare con te. Ti va se montiamo in macchina e accendiamo l'aria calda?"
"Nessun problema Bea"
Continuiamo a parlare, dopo un po' spengiamo l'aria calda che iniziava a fare caldo dentro la macchina.
Le parlo di me, della mia vita, della mia ex ragazza un po' problematica. Lei ascolta, ogni tanto si accende una sigaretta e io la seguo sempre a ruota.
E' veramente tardi adesso, sono quasi le 22, nel parcheggio sono rimaste solamente le nostre due macchina e non passa più nessuno da un po', visto e considerato che quella è piena zona industriale e di uffici.
Stavamo parlando delle nostre esperienza sportive di quando eravamo più giovani quando lei mi blocca, dicendomi:
"Scusami vorrei spostare un attimo la macchina"
"Ok.." le rispondo, con un'espressione alquanto perplessa sul viso.
Scende di macchina, va sul posto del guidatore, accende la macchina e la sposta accanto alla mia, che era parcheggaita all'entrata del parcheggio, in penombra.
Tira il freno a mano, alza i finestrini, apre la portiera, scende e risale nei posti posteriori
"Come mai hai voluto camb-" non faccio in tempo a finire la frase che Beatrice mi prende il viso tra le mani e mi bacia passionalmente.
Le nostre lingue si icontrano, fanno la lotta dentro le nostre bocche. Piano piano ci lasciamo andare, ci sciogliamo. Le mani iniziano a cercare i fianchi, le gambe dell'altra persona.
Le sposto i capelli e la bacio sul collo, facendo passare prima la lingua e poi appoggiando le labbra. Lei geme e mi stringe la testa con una mano e con l'altra sento che le carezze sulle mie cosce aumentano la loro pressione. Le bacio tutto il collo, da destra a sinistra, per poi tornare a baciare quella bocca che mi cercava disperatamente. I primi pezzidi vestiario sono già stati lanciati nei posti anteriori. Purtroppo è inverno e siamo molto vestiti.
Beatrice prende coraggio e, senza staccarsi dal nostro bacio sempre più passionale, viene a cavalcioni sopra di me, esponendosi completamente alle mie mani. Che non se lo fanno ripetere due volte. Inizio a passarle dalle cosce, al culo e poi lungo tutta la schiena, e lei sembra apprezzare perchè il movimento di bacino sopra di me fa intendere di si.
Ho voglia di spogliarla, di sentire il contatto con la sua pelle. Entro sotto la sua maglietta, le slaccio il reggiseno e inizio ad alzarle la maglietta. Lei con un movimento netto e veloce, toglie tutte e due contemporaneamente, tornando subito a baciarmi. Le tocco i seni, stuzzicando i suoi capezzoli, giocandoci con i palmi. La alzo poi leggermente, quel tanto che basta per poter affondare il viso in quel seno bellissimo.
La lecco, prima nel mezzo, tenendo i seni con le mani, poi uno alla volta succhio i capezzoli, lei ansima sempre più forte e il movimento di bacino che fa sopra di me è sempre più deciso.
Con un altro movimento irruento mi toglie la maglietta in un unico colpo, inziando a baciarmi sul collo e contemporaneamente passandomi le mani sui fianchi. Accenna ad affacciarsi dentro le mie mutande e poi torna su. La mia eccitazione è incontrollabile, poche volta in vita mia ho avuto erezioni così dure e agogno il momento in cui mi toglierò le mutande per liberarmi.
Le sue mani vanno sempre più giù finchè, all'ennesimo giro, si rende conto di avermi toccato la cappella con la mano. Solo allora si stacca leggermente, mi slaccia i pantaloni, mi apre la zip e inizia a massaggiarmi il cazzo, che sente la libertà vicino e che si sta ingrossando definitivamente. Lei mi guarda, è in tranche, ha gli occhi di una persona che desidere solamente una cosa, e l'ha appena tirata fuori dai miei pantaloni
"Questo è per la gentilezza che mi hai dimostrato oggi"
Beatrice mi abbassa le mutande e la mia erezione rimbalza immediatamente fuori da esse. La voglia e la foga di lei non si fanno attendere neanche un secondo: prende a segarmi con una mano, mentre inizia a leccarmi le palle delicatamente, tenendole con l'altra. La sua lingua inizia a scorrere tutta la mia erezione, bacia l'asta fino ad arrivare alla mia cappella, che sta chiedendo attenzioni. Passa la lingua alla sua base, per poi leccare la parte del frenulo e tornare giù, fino alle palle e risalire. E' bellissimo, mi sento indifeso, vorrei stare li per ore a farmelo leccare in quel modo da lei, ma la mia cappella che viene completamente presa dalla sua bocca mi desta improvvisamente.
Beatrice inizia a pomparmi il cazzo con una foga incredibile, leccandomi la cappella mentre con una mano mi sega e con l'altra è tornata in basso, verso le mie palle, che sta stringendo in maniere delicata ma decisa. La mia eccitazione è incredibile
"B-Bea se continui così non so quanto altro tempo durerò"
E' come se non desiderasse altro: dopo la mia frase Beatrice stacca la mano che teneva le mie palle e inizia ad eseguire una sega a due mani mentre continua ad andare a ritmo prendendo la mia cappella in bocca, leccandola e succhiandola.
Non resisto, sento che sto per arrivare al limite. Le prendo la testa con le mani e, tenendola ferma, le spingo tutta la mia erezione più in fondo alla gola possibile. Lei sembra apprezzare perchè spinge a sua volta, mentre mugola e riprende a massaggiarmi le palle.
Pochi secondi e io vengo, forte e soprattutto abbondante, lo sento, è un orgasmo bellissimo e lungo, di quelli che ti scuotono il corpo.
Beatrice non fa una piega, prende la mia sborra tutta in bocca e la ingoia senza problemi, poi delicatamente continua a leccarmi il cazzo per un altro po', quasi a volerlo rassicurare dopo quel trauma. Io mi sento svuotato e rilassato, ho appena ricevuto uno dei pompini più belli della mia vita. Sospiro e la guardo
"Sei stata incredibile Bea.. Non ho molto altro da dire"
Lei ride di gusto "Effettivamente avevo parecchia voglia di fare un pompino, e la tua erezione.. dio mio, eri eccitato come un coniglio Samuele"
"Beh la situazione è stata tutta molto eccitante.."
La guardo, è ancora mezza nuda ed è bellissima, e io non sono completamente appagato
"Non so se hai fretta, ma se ti va possiamo trovare un modo per passare qualche minuto e magari riprendere il discorso.."
Allungo una mano verso le sue cosce, facendo capire come vorrei passare quei minuti che mi servirebbero per riprendermi, ma lei mi ferma, prendendomi la mano
"Apprezzo l'idea e il pensiero, ma, a parte l'ora tarda, non è il periodo giusto.. "
Ci rimango sinceramente un po' male, ma va bene così "Ah ok, non avevo capito, scusami!"
La guardo, mi butto "Magari questo week end ti potrei offrire un pranzo? O una cena? Mi piacerebbe rivederti, sono sincero"
Lei sorride "Anche a me piacerebbe rivederti, basta che sia chiaro per te che non andremmo più in là del sesso Samuele"
E' seria, ha cambiato faccia mentre diceva l'ultima frase "Chiarissimo Beatrice, se per te va bene così, va bene anche per me"
"Perfetto.. Allora ti direiiii.. Sabato a pranzo? Dove vuoi andare?"
"Beh, pensavo da me, sono un discreto cuoco, lo giuro!"
Lei ride di gusto "Va bene, proviamo questo 'discreto cuoco', io porterò il vino"
Mi rivesto, aiuto lei a rivestirsi e ci salutiamo in modo tranquillo, dandoci appuntamento a sabato. Non ci saremmo rivisti a lavoro, il che forse è meglio.
Le chiedo di mandarmi un messaggio quando sarebbe arrivata a casa e, dandole un bacio sulla guancia
"Buonanotte Beatrice"
"Buonanotte Samuele"
Mi avvio verso la mia macchina, che avevo dimenticato essere lì accanto alla sua, dopo che l'aveva spostata e mi avvio verso casa, pensando e sperando che questa piccola avventura potesse portare un po' di divertimento in quel periodo un po' noioso, sessualmente parlando, della mia vita.
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