Tank!
di
ing.
genere
esibizionismo
"Sorpresa!" esclama il gruppo di amici di Serena, la mia fidanzata, non appena entriamo nel vasto salone della vecchia casa di campagna di Francesco , nella quale siamo stati attirati con una banale scusa.
Ieri è stato il compleanno di Serena, ed oggi gli amici di una vita, hanno deciso di farle un'insolita festicciola a sorpresa.
Brindiamo con qualche birra in bottiglia accompagnata da deliziose pizzette, dopo di che il proprietario di casa ci invita ad uscire nel giardino esterno dove la nostra attenzione cade su una strana struttura parallelepipeda coperta da un vecchio lenzuolo matrimoniale a fiori.
"Ti presentiamo il nostro slime tank" esclama Sarah scoprendo una specie di rudimentale box doccia costruito con legno e plexiglass; "togliti le scarpe ed entra" aggiunge la ragazza guardando Serena che scoppia in una nervosa risata.
"Ah pure le scarpe mi devo togliere? non è che sia tutta una scusa perché voi feticisti volete guardarmi i piedi?" ironizza la mia fidanzata cercando di nascondere l'imbarazzo che copiosamente si fa notare sul suo viso. "Forza! togliti le scarpe ed entra!" rimarca Sarah con un tono imperativo, e con un'atteggiamento più serio.
Serena, arrossendo si slaccia gli stivaletti e li sfila, poi le fanno togliere anche i calzini ed a piedi nudi la fanno entrare all'interno del box, che viene chiuso da una imperfetta porta assicurata con un piccolo chiavistello all'esterno che non permette a Serena di uscire facilmente.
Alcuni ragazzi, per dare un po' di corposità alla penitenza, iniziano a farle delle domande, ma la mia attenzione viene attirata da Gaia che sta spiegando animatamente ad Alberto di aver impiegato un paio di ore per creare, con una polvere acquistata su internet e dell'acqua, trenta litri di slime che è stato poi versato sul serbatoio posto sopra il box, o come lo chiamano loro , lo slime tank.
Il mio sguardo si proietta dunque su quella bacinella munita di un grosso rubinetto, posta sopra il box, e mi chiedo se effettivamente quella struttura sia in grado di sorreggere un tale peso, ma mentre i miei pensieri vagano sulle possibili conseguenze di un collasso strutturale, la mia attenzione torna al presente quando il gruppo inizia a incitare Sarah che con una piccola scala arrugginita si sta arrampicando sull'esterno del box ed apre il rubinetto, facendo ricoprire interamente Serena di una sostanza rosa scuro.
La penitenza dura qualche decina di secondi, giusto il tempo di svuotare i trenta litri di slime che dopo aver interamente coperto la mia ragazza, si riversano sul giardino passando dalle fessure della porta. Serena urla, ed offende goliardicamente il gruppo di amici che se la sta ridendo, lei chiede che le venga aperta la porta con l'evidente scopo di catapultarsi sul gruppo ed abbracciare qualcuno per di vendicarsi in parte, ma i ragazzi le chiedono di spogliarsi prima di uscire.
Dopo qualche insistenza accetta, si spoglia completamente davanti a tutti lasciando nel piano del box i suoi vestiti, e con solo il reggiseno e le mutandine addosso le viene permesso di uscire e di sciacquarsi dallo slime sulla doccia esterna.
Ieri è stato il compleanno di Serena, ed oggi gli amici di una vita, hanno deciso di farle un'insolita festicciola a sorpresa.
Brindiamo con qualche birra in bottiglia accompagnata da deliziose pizzette, dopo di che il proprietario di casa ci invita ad uscire nel giardino esterno dove la nostra attenzione cade su una strana struttura parallelepipeda coperta da un vecchio lenzuolo matrimoniale a fiori.
"Ti presentiamo il nostro slime tank" esclama Sarah scoprendo una specie di rudimentale box doccia costruito con legno e plexiglass; "togliti le scarpe ed entra" aggiunge la ragazza guardando Serena che scoppia in una nervosa risata.
"Ah pure le scarpe mi devo togliere? non è che sia tutta una scusa perché voi feticisti volete guardarmi i piedi?" ironizza la mia fidanzata cercando di nascondere l'imbarazzo che copiosamente si fa notare sul suo viso. "Forza! togliti le scarpe ed entra!" rimarca Sarah con un tono imperativo, e con un'atteggiamento più serio.
Serena, arrossendo si slaccia gli stivaletti e li sfila, poi le fanno togliere anche i calzini ed a piedi nudi la fanno entrare all'interno del box, che viene chiuso da una imperfetta porta assicurata con un piccolo chiavistello all'esterno che non permette a Serena di uscire facilmente.
Alcuni ragazzi, per dare un po' di corposità alla penitenza, iniziano a farle delle domande, ma la mia attenzione viene attirata da Gaia che sta spiegando animatamente ad Alberto di aver impiegato un paio di ore per creare, con una polvere acquistata su internet e dell'acqua, trenta litri di slime che è stato poi versato sul serbatoio posto sopra il box, o come lo chiamano loro , lo slime tank.
Il mio sguardo si proietta dunque su quella bacinella munita di un grosso rubinetto, posta sopra il box, e mi chiedo se effettivamente quella struttura sia in grado di sorreggere un tale peso, ma mentre i miei pensieri vagano sulle possibili conseguenze di un collasso strutturale, la mia attenzione torna al presente quando il gruppo inizia a incitare Sarah che con una piccola scala arrugginita si sta arrampicando sull'esterno del box ed apre il rubinetto, facendo ricoprire interamente Serena di una sostanza rosa scuro.
La penitenza dura qualche decina di secondi, giusto il tempo di svuotare i trenta litri di slime che dopo aver interamente coperto la mia ragazza, si riversano sul giardino passando dalle fessure della porta. Serena urla, ed offende goliardicamente il gruppo di amici che se la sta ridendo, lei chiede che le venga aperta la porta con l'evidente scopo di catapultarsi sul gruppo ed abbracciare qualcuno per di vendicarsi in parte, ma i ragazzi le chiedono di spogliarsi prima di uscire.
Dopo qualche insistenza accetta, si spoglia completamente davanti a tutti lasciando nel piano del box i suoi vestiti, e con solo il reggiseno e le mutandine addosso le viene permesso di uscire e di sciacquarsi dallo slime sulla doccia esterna.
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