La soffitta

di
genere
bisex

All'epoca ero alle medie e un giorno mio cugino più grande di me di cinque anni mi propose di fare una banda segreta dove si potesse liberamente parlare di tutto, senza pensieri e senza pregiudizi. La nostra base sarebbe stata una stanzetta di 4 metri quadri in soffitta. Io accettai e presto la stanzetta fu liberata dalle cianfrusaglie e pulita dalla polvere di anni di abbandono; era diventata quasi accogliente, mi ricordo che l'odore che c'era li era come di bucato fresco.
La prima volta che ci trovammo in veste di 'banditi', mio cugiono portò con sé – nascosto sotto la maglietta- un giornaletto porno. Materiale proibito, 'fico' pensai'.... Ero imbarazzato ma allo stesso tempo molto curioso perchè pagina dopo pagina si vedevano cose; evouzioni di cazzi giganti e fighe in tutte le maniere, ma la cosa più bella per me era leggere le storie.
Me ne ricordo troppo bene una che parlava di una ragazza spiata dal fratello da dietro una tenda. Lei vestita molto succinta con una gonna corta tipo kilt e una magliettina che faceva vedere l'ombelico. Ad un tratto entra in scena un ragazzo più grande, che ignaro di essere spiato inizia ad approciarsi con lei, la bacia, la tocca e poi la spoglia. Lei gli prende il cazzo in mano e poi in bocca e lui gode e comunque un po' le forza la testa facendo andare in profondità il membro e facendole fare dei versi strani dalla bocca. Lei si lascia completamente andare e così lui la penetra in duecento posizioni, ma poi ad un certo punto va a prendere dalla cucina del burro e inizia ad inserirlo dentro il sedere di lei per poi iniziare a penetrarla anche li con forza e con molta approvazione di lei.
Beh, questa storia me la ricordo bene in quanto mi ero immedesimato perfettamente, ma non tanto nel lui in questione, cioè all'inizio un po' sì, poi invece ero più immerso nella lei. Che per quanto sembrasse subire, era quella che più ne ricavava piacere. E poi quel burro utilizzato in modo così inappropriato e infilato là mi faceva tremare al solo pensiero. Ci ho pensato veramente tante volte. Ma non dissi niente a mio cugino.
Gli incontri erano bellissimi in quanto erano segreti e poi erano 'proibiti'. Un giorno mentre si guardava un giornale mi chiese se mi fossi mai segato e la risposta fu ovviamente no, così si propose di insegnarmi e come si sarebbe dovuto fare. Disse che ci saremmo dovuti abbassare i pantaloni e di conseguenza le mutande, cosa che lui fece in un secondo, io invece con un po' di imbarazzo tintinnai. Mi ricordò delle regole e delle promesse fatte per far sì che prendesse vita la banda, La segretezza prima di tutto e poi la libertà e spensieratezza.
Mi tolsi così anch'io pantaloni e mutande e si vedeva chiaramente la differenza tra i due membri, il suo era ormai formato, era grosso e lungo in confronto al mio. In un movimento la sua cappella è sgusciata fuori dalla pelle. Era una super cappella. rossa e grossa.
-'Guarda, si fa così'.
Iniziò così un movimento su e giù sul pisello, scoprendo e coprendo la cappella. Provai a copiarlo ed i movimenti della mano su e giù portavano a delle piacevoli sensazioni che ad un certo punto ti facevano irrigidire fino a quando dopo qualche scarica elettrica fuoriusciva un liquido biancastro. Che dire se non che da quel giorno in poi queste operazioni si moltiplicarono a dismisura, anche 12 volte al giorno.(record).
Da quel giorno ogni secondo libero era perfetto per toccarmi il pisello.
Un giorno in stanzetta, mio cugino si presenta con una mano fasciata e dice di avere un forte dolore. Preoccupato gli chiedo se potevo fare qualcosa per aiutarlo, e lui senza tante remore, mi disse che aveva una super voglia di segarsi ma non poteva vista la sua condizione.
-'Ti prego, segami tu! Ho troppa voglia. Se dovesse succedere a te la stessa cosa io ricambierei il favore. Promesso! E poi chiudo gli occhi pensando che sia una ragazza a toccarmi.....DAAAAAIIII, PER FAVORE'.
Un po' titubante dapprima obiettai, ma poi data l'insistenza di lui e comunque incuriosito, mi feci coraggio e glielo presi in mano.
Era già duro.
-'Chiudi gli occhi però! Perchè se ti vedo che li apri io smetto subito'..
-''Ok'.
Era davvero grosso, non mi si chiudeva la mano attorno, e lungo più di una spanna e con un'evidente grossa cappella. Mio cugino era quindi alto magro e con un grosso e lungo uccello. Faceva strano la sensazione di questo oggetto in mano, la consistenza e poi il calore che emanava, ma anche il peso.
Dopo qualche movimento in piedi alla rovescia, mi trovo inginocchiato di fronte a mio cugino con il suo pisello in mano.
Non so perchè mi inginocchiai, forse pensavo fosse la posizione migliore, forse mi ricordavo di qualche pagina di qualche giornaletto, forse volevo vedere meglio, boh, sta di fatto che mi inginocchiai e di fronte avevo mio cugino in tutta la sua altezza e durezza.
Inizio il primo movimento e lo scappello e lui fa subito un sussulto e un gemito che mi fa capire al volo che sono io la fonte del suo piacere.
Sparito al volo ogni dubbio. Ora sono sicuro di voler continuare. E fino alla fine. Mi sento potente. E' nelle mie mani...... letteralmente'.
Era a 10 centimetri dalla mia faccia, tanto che ne sentivo l'odore.
La cappella era davvero grossa ed infatti andando giù con la manina, trovavo un gradino che poi era la base della sua cappella e da li liscio fino in fondo, poi tornando su ritrovavo l'ostacolo, così allargando un po' la mano riuscivo a tornare sulla punta. Piano piano andavo su e giù e osservavo.
I nostri respiri erano allunisono, i movimenti a poco a poco diventavano sempre più ritmati e veloci, l'odore di bucato iniziava a mescolarsi con quello della cappella. Gli ostacoli di prima eranno spariti, anzi riuscivo a dare una diversa pressione con la mano, avevo preso confidenza con l'arnese. Il suo respiro si faceva sempre più spezzato e i suoi mugolii sempre più forti tanto che dopo un po' sentii quel membro irrigidirsi ancora di più per poi schizzare fuori una quantità esagerata di quel liquido impastricciante e dall'odore particolare.
Il primo grosso schizzo mi sfiorò il viso e andò a spiaccicarsi sul vetro della porta finestra alle mie spalle. Mi fermai un attimo, ma mio cugino mi chiese a voce spezzata di continuare perchè è li che inizia il bello. Avrà fatto 5 o 6 grossi fiotti caldi che andarono sulla porta, un po' per terra e un po' sul mio braccio e sulla mano. Una super spruzzata. Veramente.
Non ne ero schifato, anzi mi faceva bello vedere mio cugino contorcersi dal piacere che poi gli davo io solo con la mia manina. Comunque urka...... avevo fatto la mia prima sega....ancora non mi rendevo conto, perchè comunque ero entrato in una fase come di trans, facevo cose non essendo proprio connesso, come in iperventilazione, quasi un automa. Il pisello di mio cugino un po' alla volta iniziava ad afflosciarsi, e così staccai la mano, constatando della grossa quantità seme che avevo sul braccio.
Guardai mio cugino e vidi che mi guardava soddisfatto, solo che però non sapevo da quanto tempo mi stesse guardando, forse da un bel po', ma ero distratto, anzi troppo concentrato.
-'Attento che sta cadendo una goccia dal braccio, LECCA, LECCA PRIMA CHE CADA....'.
Non so perchè ma in un secondo avevo gia leccato la goccia.
Passarono 10 secondi di silenzio.
Avevo la lingua e il palato che stavano capendo il gusto e la consistenza .
-' Avevi mai assaggiato lo sperma? E' buono vero? Ho bevuto un sacco di succo di ananas e dovrebbe essere dolcisssimo; dicono che faccia pure bene alla pelle, molte ragazze non vedono l'ora di ingoiarlo'.
Così, insistendo che era buono e zuccherino e faceva bene alla pelle, mi avvicinai la mano alla bocca e con la lingua continuai ad assaggiare quel frutto.
-'mmmm...... gusto strano, ….. strano......'.
Continuavo a dire strano ogni volta che leccavo e provavo a degustare come un sommelier.
Alla fine sembravo un gattino che con la linguetta beveva l'acqua e non mi accorsi che mi ripulii senza lasciare traccia sia la mano che il braccio perfettamente.
Alzo la testa e vedo lo sguardo di mio cugino...... mi era addosso con quell'espressione mista di scoperta, di approvazione e di sfida, e in un secondo mi disse:
-'guarda che ce ne è anvora un bello schizzo sul vetro della porta!'
Mi giro per vedere, e senza tanto pensarci iniziai a leccare quel vetro.
Leccai, ma lentamente, molto lentamente, sapendo ora di avere gli occhi di mio cugino addosso.
Poi lentamente mi voltai....
'SI DAI, E' BUONINO' dissi alla fine
I suoi occhi erano iniettati di perverso.
-'Ce ne è anche per terra!' disse lui perentorio
-'URKA, è vero'
e in un attimo ma lentamente, molto lentamente, mi misi a quattro zampe a leccare pure il pavimento, come se fosse stata la cosa più naturale, il mio compito da sempre.
Alla fine mi alzo e lo guardo in modo compiaciuto, un po' furbetto, come ad aspettarmi un premio,che poi non tarda ad arrivare.
-'Che bello, grazie, te l'avevo detto che era buono- incalzò lui- e poi sei stato bravo, sembrava la mano di una femmina, ma anche la linguetta sembrava da femmina. SE vuoi, ci sono un sacco di cose che immagino tu non conosca e che ti posso mostrare ed INSEGNARE, anzi, non vedo l'ora di INSEGNARTELE'.
Dopo un attimo di silenzio
-'BOH, VEDIAMO'. Rispondo io.

brownyelf@libero.it
scritto il
2023-09-19
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