Vecchia signora porca

di
genere
etero

Ancora una volta mi ritrovavo solo.
Ancora una volta litigai con la mia compagna e se ne andò.
Ci avevo fatto l’abitudine ormai.
Era trascorsa un mese da quando mi ritrovai solo ed il tempo lo trascorrevo al lavoro, facendo anche tardi, perché di certo non mi andava di uscire con i miei pochi amici; le loro serata era all’insegna del conoscere persone, specialmente donne, ma a me non garbava minimamente.
Qualche volta se riuscivo ad uscire dall’ufficio in un orario accettabile, mi ricordavo di andare al supermercato vicino casa e prendevo qualcosa per non avere il frigo vuoto; le passeggiate dentro il moderno sogno dell’uomo di avere qualsiasi cibo disponibile avevano un sapore decadente quando erano fatte verso l’ora di chiusura ed io ci sguazzavo!
Perdere l’occhio fino alla fine degli scaffali mi dava l’impressione di essere il padrone della scelta; vedere di solo di sfuggita poche ombre che scomparivano dietro l’angolo, rendeva il mio umore pieno di un sottile piacere: la solitudine che solo io potevo interrompere… non ero costretto come nella quotidianità a dover intrattenere conversazioni e comportamenti il più delle volte banali e vuote, proprie come tutte le esistenze degli esseri umani.
A volte, molto di rado, c’era un piccolo incontro con scambio di parole tra quei corpi che si aggiravano nel supermercato; il più delle volte riguardavano informazioni sui prodotti e sottili lamentele sui prezzi. Raramente si scambiava qualcosa di simile ad una conversazione ed ancor più raramente si sfociava nel personale. Ma si sa, la frequentazione determina una certa rilassatezza e se le facce erano sempre le stesse, si veniva a conoscenza delle vicissitudini altrui.
Una sera di tarda estate, quando il rientro dalle ferie non era ancora completo ma io ero già in ritardo sulla consegna di un progetto, mi aggiravo per quegli scaffali più vuoti del solito. Ero l’ultimo acquirente di un’estate ormai finita e di un orario di apertura troppo lungo. All’entrata vidi solo le due cassiere che ciarlavano tra loro e volendo sbrigarmi andai direttamente ai surgelati saltando il consolidato itinerario. Appena girai l’angolo vidi una donna piegata che cercava qualcosa al banco frigo e notai il suo culo attraverso quei sottili pantaloni di seta. Era piccolo ma ben formato, sembrava frutto di un intenso allenamento e benché ancora disilluso della recente separazione, mi trovai a fantasticare.
Evidentemente passò qualche secondo di troppo e la donna si accorse di me, si alzò ed anche se era di spalle riconobbi l’anziana signora.
Lei si accorse del mio imbarazzo e pensai che fortunatamente non poteva leggere i miei pensieri… mi salutò sorridendo e ricambiai avendo ancora in mente il suo culo!
Ora, non so se le donne hanno una capacità particolare nel percepire le emozioni di un uomo oppure se il mio volto tradisse così apertamente i miei pensieri, ma con il sorriso sulle labbra si avvicinò e lentamente disse: “Vedo che apprezzi mie le forme!”, poi si girò, aprì uno sportello e si chinò nuovamente alla ricerca di un prodotto. Questa volta però era molto vicino a me e spinto più che altro dalla tempesta di ormoni che dal fascino generale della signora, sfiorai le sue chiappe. Non si spostò, si lasciò palpare e solo quando spinsi attraverso i pantaloni il dito tra i glutei verso il buchetto, si alzò dicendo: “Non è il posto più adatto questo, ma se mi dai un passaggio possiamo parlare più liberamente!”.
Inebetito, la segui alle casse, pagammo e ci dirigemmo all’auto; caricammo la spesa nel portabagagli e mi diede l’indicazione per arrivare a casa sua.
Mentre guidavo la sua mano si posò sulla mia; senti la sua voce sussurrarmi nell’orecchio: “Sei molto affascinante!” e sua mano scivolò sulla patta dei pantaloni trovando un’erezione. Continuò ad accarezzarmi il cazzo mentre la sua lingua mi sfiorava l’orecchio; aprii la chiusura lampo e lei infilò la mano, scostò i boxer e toccò il mio desiderio eretto. Passò il dito sulla punta della cappella e se lo leccò: “Buono!”.
Arrivammo quasi subito, scaricammo la sua spesa ed entrammo nel portone. L’ascensore era stretto e lei pigiò per il 5° piano poi tornò ad accarezzarmi il cazzo attraverso i pantaloni; mi feci coraggio ed infilai la mano dentro i suoi, dietro, e senti le chiappe sode… puntai il dito al buchino e lo accarezzai poi dolcemente lo spinsi dentro mentre lei mi baciava!
La posizione non era delle più comode ma volevo quel culo!
Arrivammo al piano, si distaccò ed aprì le porte mentre si piegava con il culo verso di me lasciando che il mio dito penetrasse un poco; uscimmo e mentre apriva la porta di casa provai a spingere il dito ancor più dentro quel culetto. Appena chiusa la porta alle nostre spalle, prese la mia mano dal culo e mi portò sul divano, mi fece sedere e si spogliò completamente; era sì una donna con un’età, ma fisicamente stava bene: le tette erano piccole e le figura era snella seppur con un accenno di pancia, la fichetta era rasata completamente e nel complesso era meglio nuda che vestita. Da giovane era stata sicuramente una gran fica ed adesso a circa sessant’anni la sua ficaggine era ad appannaggio solo per chi l’avesse vista nuda!
Mi tirò giù i pantaloni ed iniziò a ciucciarmi il cazzo con vera maestria… mentre le sue labbra e la sua lingua mi regalavano uno dei migliori bocchini mai avuti, portai il dito che aveva violato il suo culo alla mia bocca ed assaporai un gusto delicato, pulito ed eccitante; non mi aspettavo un tale sapore e solo la bravura e la foga con la quale mi stava spompinando mi trattenne dall’alzarmi per leccarle il buchino anale ed incularmela!
Mi guardò mentre assaporavo il mio dito insaporito dal suo culetto e capì che volevo altro, si alzò sussurrando: “Andiamo a letto!”.
Mentre andavamo in camera mi disse: “Sai, ho 64 anni ed a questa età la lubrificazione non è come quando ero giovane. Se vuoi uso un lubrificante…”
Risposi che avrei leccato con gusto ogni parte del suo corpo ed ogni suo buchino… il suo volto si illumino con un sorriso e si distese aspettando che finissi di spogliarmi!
Inizia a leccare il suo collo, scendendo lentamente sulla pelle; leccai quei piccoli capezzoli mentre con la mano sfioravo la passerina. Sentivo che iniziava a bagnarsi ma volevo di più e lentissimamente scesi con la lingua lungo il suo corpo fino a raggiungere la fichetta depilata. Il sapore era buono e mi dedicai con passione; quando senti che si stava bagnando infilai un dito e ritmai la leccata con l’esplorazione interna della vulva. Le piaceva e si bagnava, avevo intenzione di portarla all’orgasmo leccandola; misi un altro dito dentro la vagina e le piacque poi improvvisamente infilai un dito nel culo. Sussultò gemendo.
Due dita in fica ed uno in culo mentre leccavo il clitoride e le labbra di quella fichetta ormai bagnatissima… le infilai l’ultimo dito in culo e ci mise poco a godere! Leccai avidamente tutto il suo piacere e la sentì ansimare!
La girai supina e ripresi a leccare il suo corpo da dietro l’orecchio per scendere lungo la schiena molto lentamente; gemeva ancora e si abbandonava al piacere e quando finalmente raggiunsi il buchetto del culo, sussurro un “Sii” di puro piacere. Aveva un buon sapore e lei si lasciava sopraffare da quel proibito piacere: sapeva cosa volevo!
La girai prona e mi disse: “Come mi devo mettere?”!
Non dissi nulla e la penetrai in quella fichetta ancora bagnata dei suoi umori e della mia saliva: la pompai a lungo, lentamente ed il suo sorriso era interrotto solo dai baci che ci scambiavamo.
Infine decisi che era il momento di prendere quello che desideravo…
Mentre le spingevo ancora il cazzo nel profondo della fica, alzai il busto, afferrai le sue gambe e le spinsi in alto, estrassi il cazzo e lo puntai sul buchetto del culo!
“Fai piano…” disse ma non l’ascoltai e spinsi in quel fantastico culo tutto il mio cazzo fino alle palle: era strettissimo!
Lanciò un gridolino di dolore e la cosa mi eccitò moltissimo… inizia a scoparle il culo con foga, come se fossi dentro la fichetta bagnata. Sentivo solo i suoi “Mi fai male…” “Piano ti prego…” ma ero eccitatissimo e volevo farle male!
Me lo stavo godendo in pieno e dopo un po' iniziò a sussurrare: “Spingi tesoro mio… fammi male!”!
Ormai era in preda a un delirio di dolore e piacere ed io continuavo a sfondarle il culo con violenza… ad un certo punto si accorse che ero sul punto di venire: “Dai tesoro, sborrami in culo, dai…”!
Uno schizzo potente inondò quel culetto dolorante e quando lo tirai fuori lei rotolò su un fianco per lenire il doloro provato!
Avevo goduto molto… poche volte il mio orgasmo era stato così intenso!
Si girò verso di me: “Sei stato fantastico, anche se mi hai fatto male!”!
Si alzò per andare in bagno… sentì l’acqua scorrere e dopo un po' tornò per stendersi accanto a me.
“Sei un uomo fantastico… spero di averti soddisfatto!”
“Eccome! Scusa se sono stato un po' rude… non so cosa mi è preso…” tentai di giustificare la violenta inculata somministratale…
“Non ti preoccupare… sebbene molto dolorosamente, mi hai fatto godere… è stato molto bello essere presa così!”
“Era molto stretto… e non avevo mai goduto così tanto… perdonami se ti ho fatto male!”
“Dai, tranquillo… ti dico che mi hai fatto godere anche così! Erano anni che con facevo l’amore ed in passato a parte qualche tentativo terminato subito dalla mia fuga, nessuno mi aveva mai sodomizzato fino in fondo… è stato molto doloroso ma superata la paura e lasciandosi andare, ho goduto! Anzi: per dimostrarti quanto mi sia piaciuto, ti invito ad incularmi alla pecorina! Ti và?”
Si girò e si mise alla pecorina allargandosi le chiappe per mostrarmi il buchetto appena violato!
Di nuovo in erezione… “Certo tesoro che mi va, ma voglio prima scoparti un po' nella fichetta e devo lavarmi per sicurezza!”
“Ci penso io…” si girò ed inizio a ciucciarmi il cazzo con passione. Era fantastica!
Avrei voluto venirle in bocca ma la voglia di quello stretto culo era un pensiero fisso!
“Tesoro, ora ti inculo ma prima devo lavarmi!”
Usci dal bagno e lei era pronta alla pecorina per ricevere la sua dose di dolore e piacere…
La penetrai dolcemente nella fica ed i suoi mugoli erano intensi… venne ancora e girando la testa per guardarmi disse: “Inculami tesoro, spingilo dentro fino in fondo… fammi male!”
Entrai con violenza e lei gridò di dolore… “Siii Inculami!”
Era ancora stretto quel culetto ma la inculavo come un ossesso… vedevo le sue mani stringere il lenzuolo e sentivo i suoi mugoli di dolore interrotti dai suoi “Spingi… siii, mi fai male… spingi di più… godo…”!
Vedevo il suo culo profanato violentemente dal mio cazzo… sentivo il suo dolore ed il suo piacere… le sue mani si allargavano le chiappe ma quando spingevo di più cadevano e stringevano il lenzuolo!
Era meraviglioso!
“Dai, sborrami dentro… mi fai troppo male, non ce la faccio più… dai sborra!”
Poi la meraviglia si trasformò in un sogno: “Sborrami in bocca!”
“Lo vuoi davvero?”
“Si, voglio il tuo sperma!”
Si girò supina, aprì le labbra e tirò fuori la lingua!
Era un sogno!
Mi misi sopra di lei e spinsi il cazzo tutto dentro la sua bocca; inizia a scoparla così e sentivo che si masturbava gemendo!
Stavo per esplodere… lasciai solo la cappella sulla lingua e sborrai tutto dentro la sua bocca, sulla sua lingua. Aspettò che il flusso finisse, chiuse la bocca sul mio cazzo e delicatamente continuò a sbocchinarmi.
Era una vera esperta… sapeva come regalarmi piacere senza farmi male; dopo tutto il dolore che aveva sopportato si dimostrava una vera donna!
Ormai il cazzo era esausto e si rimpicciolì… lei sorrise ed aprì leggermente le labbra per mostrarmi la sua bocca piena di sperma ed infine bevve tutto dicendo: “Buonissimo!”!
Continuò a ciucciarmelo delicatamente stando molto attenta a non farmi male… sebbene moscio si dedicava con gioia al mio cazzo. Le infilai un dito in culo ed un gridolino soffocato mi fece capire che le faceva ancora male, ma non smise di sbocchinarmi con una dolcezza infinita. Ormai ero in preda ad una foga godereccia e sapere di farle male mi eccitava molto… infilai in quel culetto un altro dito ed un altro ancora. Aveva tre dita in culo che si muovevano selvaggiamente prolungandole il dolore ma la sua bocca sul cazzo era sempre delicatissima; mugolava ed ebbi ancora un’erezione!
“Dai vieni dentro che voglio sentirti…”
La stesi supina e glielo sbattei nella fichetta umidissima… solo quando fu tutto dentro mi ricordai che non mi ero lavato.
“Cosa c’è tesoro, perché ti sei fermato!”
“Non mi sono sciacquato…”
“Non preoccuparti, te l’ho ciucciato così tanto che ormai è pulito… dai scopami, fammelo sentire!”
Inizia a scoparla con dolcezza sussurrandole paroline dolci che le illuminavano il volto… la baciavo e passavo la lingua lungo il collo, sfioravo i capezzoli mentre spingevo il cazzo più in profondità e dopo un po' mi abbracciò sussurrando: “Vengo!”
Continuai a pomparla ma molto lentamente, temevo di farle male…
Lei mi guardava sorridendo e accarezzandomi i capelli… si era stabilita un’intimità profonda: “Tesoro, ce la fai a venire di nuovo? Sarei molto contenta… dai, sborra amore mio, sborrami in fica… riempimi tutta… dai, dai, sborra!”
Questo suo modo di passare da signora a troia in calore mi faceva impazzire ed alla fine un piccolo schizzo di sperma le riempì la fica!
Ero distrutto ed ansimante, mi stesi accanto a lei guardandola negli occhi… sorrideva!
Si infilò due dita dentro quella fichetta appena riempita e raccolse quel poco sperma che vi avevo schizzato… se lo portò alla bocca e lo bevve sorridendo!
Era una vecchia signora porca!
scritto il
2023-09-20
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