L’affittacamere matiro

di
genere
tradimenti

Mi chiamo Elisa, ho 22 anni e sto con Luca, 25 anni. Sono una ragazza piacente: castana, occhi azzurri, con una terza di seno e un culetto che dice la sua. Sono magra ma non sono molto alta, appena 160, però ho la fortuna di avere delle belle gambe e dei piedi molto curati. Capita ogni tanto che in metro o in autobus qualche uomo mi guardi interessato, ma questi sguardi li ho sempre disprezzati pensando a quanto potessero essere viscidi degli uomini maturi che guardavano una 20enne.

Questa estate io e Luca andiamo in vacanza 5 giorni in Puglia. Qualche giorno prima di partire ho trovato un delizioso posto dove alloggiare poco distante dal mare. Una piccola camera con letto matrimoniale e bagno, ben arredata, in una struttura gestita da un’affittacamere. Contatto la struttura e l’affittacamere mi chiede un paio di informazioni riguardo al pernottamento. Gli spiego brevemente che siamo una coppia di giovani ragazzi in vacanza, l’orario preventivato di arrivo e altre informazioni riguardo la prenotazione. Lui molto gentilmente mi ringrazia e mi saluta.

Partiamo con valige cariche di costumi e pronti a goderci il bellissimo mare della Puglia. Arriviamo in hotel stanchi dal viaggio verso le 18.00 ma carichi per fare tante cose divertenti nei giorni che ci aspettano.

L’edificio si presenta molto bene e rimaniamo subito colpiti dall’arredamento molto curato e in stile moderno.
L’affittacamere è li alla hall ad attenderci. Si presenta: “Riccardo piacere!” È un uomo di circa 50 anni, capello corto brizzolato, occhi marroni. Ha una maglietta leggermente attillata che denota un fisico allenato. Probabilmente dalle spalle grosse opterei per un ex nuotatore. Completiamo le pratiche del check in e nel mentre chiacchieriamo su quelli che sono i posti che vorremmo visitare. Lui molto gentilmente ci da qualche dritta e mentre ci parla vedo che spesso lo sguardo è rivolto più verso di me che verso Luca. Lo ringraziamo e ci avviamo verso la stanza.

Decidiamo di prepararci per uscire fuori a cena. Io mi doccio e dopo essermi asciugata scelgo il mio outfit per la serata: tiro fuori dalla valigia un completino intimo di pizzo nero abbinato (brasiliana e reggiseno), una gonna nera a vita alta che mette bene in risalto il mio fondoschiena, un top bianco un po’ scollato e un paio di tacchi bianchi che premiano i miei piedi.

Scendiamo nella hall e Riccardo, ancora lì presente, ci saluta augurandoci una buona serata. Andando via sento il suo sguardo addosso a me mentre il mio ragazzo mi affianca. Mi giro un attimo verso Riccardo, lui mi guarda e mi fa l’occhiolino.

Ceniamo in un posto in riva al mare e mentre ci godiamo le portate, penso ripetutamente al gesto di Riccardo. In altre occasioni mi sarei impaurita dell’accaduto, non so nemmeno quali possano essere le sue intenzioni, ma questa volta un senso di strana eccitazione mi pervade. I pensieri corrono e le mie mutandine si bagnano. Finita la cena facciamo un giro e torniamo in stanza, dove regalo al mio fidanzato tutta l’eccitazione accumulata durante la cena.

I 2 giorni seguenti io e Luca andiamo al mare e visitiamo delle cittadine consigliate dall’affittacamere. Di Riccardo però nessuna traccia. “Meglio così” penso tra me e me, “sto con Luca e lo amo, Riccardo è un uomo adulto e uno sconosciuto per quanto mi riguarda, mi sarò fatta sicuramente un’idea sbagliata”.

Presa da qualche rimorso, la mattina del quarto giorno mi sveglio prima di Luca per fargli una sorpresa e fargli trovare la colazione a letto. Indosso un bikini rosso e un vestitino da mare abbastanza trasparente da far intravedere il costume. Scendo per andare al bar di fronte all’hotel e prendere due cornetti.

Appena entro vedo subito che accanto al bancone del bar c’è Riccardo che prende un caffè. Lui mi vede e dandomi il buongiorno mi chiede come mi trovi con la stanza. “Tutto bene grazie mille” faccio io.
Mi chiede dove fosse il mio ragazzo e gli dico che gli sto facendo una sorpresa portandogli la colazione a letto. Lui esclama: “che dolce che sei, così bella e così premurosa, il tuo ragazzo è fortunato”.
Imbarazzata la butto sul ridere: “io glielo dico sempre che è fortunato ahahahah”.
“Brava Elisa, digli anche che deve stare attento a non farti portare via da qualcun’altro” mi fa lui spogliandomi con gli occhi. Poi con un tono che rivela malizia continua “ora devo andare ma se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi, il mio numero già ce l’hai”. Mi saluta facendomi nuovamente l’occhiolino.

Me ne vado dal bar in silenzio, con due cornetti e mille pensieri nella testa. Solo una cosa è chiara: Riccardo mi vuole fare sua.

Salgo in stanza e faccio colazione con Luca fingendo non sia successo niente. Ma qualcosa è successo.

Mi butto in doccia per regalarmi un attimo di riflessione. Tra tutto quel turbinio di pensieri realizzo che essere desiderata da un uomo maturo mi sta eccitando e l’idea che io appena 22enne voglia essere l’oggetto del piacere di un 50enne non mi schifa più anzi. Passo una mano sulla mia figa e sento che è bollente. Sono vogliosa e il motivo è Riccardo. Mi inizio a masturbare con due dita all’idea di Riccardo che mi scopa in più posizioni finché un orgasmo potentissimo mi lascia senza forze appoggiata all’anta della doccia.

Io e Luca passiamo la mattinata in spiaggia. Cerco di non pensare all’affittacamere ma dopo pranzo non penso ad altro. Amo il mio Luca ma l’eccitazione è veramente troppo forte. Voglio provare questa esperienza e lo voglio fare con qualcuno che sarò sicura non rivedere più per non creare ulteriori problemi. Fingendo di non stare benissimo dico al mio ragazzo che risalirò a riposare in stanza. Lui si offre di accompagnarmi ma lo convinco a rimanere in giro per godersi l’ultimo pomeriggio di vacanza.

Salgo in camera e indosso un perizoma nero. Sopra metto un toppino bianco senza reggiseno che mette in risalto le mie tette. Prendo il telefono e scrivo all’affittacamere che ho un problema con la televisione della stanza e che mi servirebbe aiuto urgente.

Dopo 15 minuti sento bussare alla porta. Apro ed è Riccardo. Rimane un po’ di stucco per il mio outfit che sicuramente lascia molto poco all’immaginazione. “Scusami per l’abbigliamento” gli dico “ma il caldo è asfissiante”. Lui entra e chiede quale sia il problema. Gli spiego che la tv non prende alcuni canali. Lui si gira verso la televisione, l’accende e prova a vedere se ci sia qualche problema. Io sono dietro di lui e mentre mi da le spalle, mi tolgo il top rimanendo con la mia terza abbondante all’aria. I miei capezzoli già sono turgidi e il perizoma già umido.

Lui si volta e rimane a bocca aperta, mi guarda senza dire niente. Io lo guardo vogliosa e gli dico: “Lo so che mi desideri, ora posso essere tua se vuoi”. Lui eccitato mi chiede: “E il tuo ragazzo?”, gli dico che può stare tranquillo che non tornerà prima di cena. Così facendo mi avvicino e lo bacio. Lui mi prende per i fianchi e iniziamo a limonare intrecciando le nostre lingue. Sento che esplora con le mani tutto il mio corpo. Mi palpa il culo e lo stringe. Stessa cosa fa con i seni. Mi abbandono alle sue mani e sento che sono l’oggetto del suo piacere. Questo pensiero mi manda fuori di testa facendomi disinibire ancora di più.

Mi stacco e mi inginocchio sbottonandogli i pantaloni. Abbasso le mutande e davanti a me svetta un cazzo bellissimo e grosso. Sarà sui 19 cm circa largo 4, già bello duro. Lo guardo negli occhi mentre lo prendo in mano e inizio una lenta sega.
Gli chiedo “Vuoi la mia bocca?”
Lui mi guarda e annuisce. Così apro la bocca e me ne infilo quanto più possibile in gola. Lo tiro fuori e inizio a succhiarglielo tutto, passo la lingua su tutta la sua lunghezza e con maestria gli lecco anche le palle. Sono grosse e lisce segno che è bello carico. Poi riprendo a fargli il pompino finché lui mi fa alzare in piedi.

In un attimo tutto cambia. I suoi occhi mi guardano in un’altro modo. È voglioso e il suo sguardo spietato.
Mi prende e mi spinge sul letto. Lui si spoglia tutto e viene sopra di me. “Bel fisico per avere 50anni” penso io.

Mi mette una mano sul collo, mi guarda e mi fa: “non pensavo fossi così troia, beh sappi che non ti risparmierò niente. Sei la mia puttana ora”.
Eccitata dalle sue parole gli rispondo “si sono la tua troia, fammi sentire come una ragazza viene presa da un maturo”

Lui subito mi prende e mi gira pancia sotto. Si gode lo spettacolo del mio culo mentre prende i miei piedini e se li porta alla bocca, leccandoli e gustandoseli.
Mi dice che dei così bei piedini non possono non essere riempiti di sperma.
Io gli dico che può farci quello che vuole.
Lui si stacca e mi toglie prepotentemente il perizoma. Rimango nuda mentre lui apre il mio culetto con le mani. Si lecca un dito e inizia ad accarezzare la fessura della mia vagina. Io sono già fradicia e lui se ne accorge. “Se il tuo ragazzo sapesse che troia sei non ti avrebbe mai lasciata sola”

In effetti con Riccardo mi stavo scoprendo molto più porca e disinibita di quanto non lo fossi mai stata. Sarà per la differenza di età, sarà per il tradimento ma adoravo sentirmi troia.

Lui infila prima una e poi due dita dentro la mia figa iniziando un veloce ditalino che in poco tempo mi regala un forte orgasmo. Mi fa alzare il sedere così da avere la possibilità di leccarmi gli umori che uscivano dalla mia patatina.

Ci sa fare Riccardo non lo nego. Lui si mette dietro di me, mi guarda e mi fa “Troia ora ti faccio mia”. Di colpo entra dentro di me. Sento il suo grosso cazzo prendere posizione nel mio ventre finché non inizia a scoparmi la figa. Aumenta il ritmo e nel mentre mi intima frasi sconce e insulti sul quanto sia porca. Io gemo come una cagna. Si stacca e mi gira. Sono in balia della sua foga. Mi dice di succhiarglielo per sentire quanto sono buona. Il sapore della mia figa sul suo cazzo mi manda alle stelle.
Mi dice che è arrivato il momento di farmi il culo. Io lo guardo e gli dico che non l’ho mai fatto. “Bene Elisa ti svergino io” mi dice con fare autoritario.

“Sto per farmi sverginare il culo da un maturo” penso.
Mi gira e mi lecca il buchino ancora stretto, poi ci infila un dito per allargarlo. Faccio un po’ di resistenza ma lui mi dice di rilassarmi. La sensazione che provo è piacevole. Poi infila un secondo dito e inizia a fare un dentro fuori che mi manda su di giri. “Ora sei pronta per prendere il cazzo” mi sussurra all’orecchio. Mi mette a pecora, appoggia la cappella sul mio buco e con un colpo di reni lo infila per metà. Urlo dal dolore, mi fa malissimo ma non demorde. Aspetta un attimo che mi rilassi e con un altro colpo infila tutto il suo cazzo nel mio culetto ormai sverginato. Inizio a lacrimare per il dolore mentre lui inizia a pompare. Il dolore si trasforma in uno strano piacere che mai avevo provato. Mi inizia a inculare con più foga, sculacciandomi s dandomi della cagna. Io raggiungo l’orgasmo senza toccarmi la figa. Un orgasmo potente che mi fa urlare di piacere. Sentendomi godere lui non resiste e si contrae tutto finché un getto di liquido caldo non mi riempie tutto il sedere. Sfila il suo cazzo prende il telefono e mi fa una foto al culo. La scena che vedo è incredibile. Il mio culo è apertissimo e della sborra calda mi cola dal buco. Lui la raccoglie con il dito e me la mette in bocca.

Godo nel vedermi così aperta e così sottomessa a un uomo maturo. Ancora vogliosa gli dico “ma i miei piedini non andavano riempiti?”
Lui mi guarda e me li prende in bocca, il suo cazzo non sembra aver perso vigore e inizio a segarglielo con i miei piedini. Nel mentre mi sto toccando la figa. Io dopo un po’ arrivo all’orgasmo e lui con me inondami i piedini di caldo sperma.

Stremati ci buttiamo sul letto e iniziamo a baciarci dolcemente. Lui mi dice che non ha mai conosciuto una troia come me alla mia età. Io gli dico che è merito suo se lo sono stata. Dopo 30 minuti lui va via e lo saluto con un veloce pompino.
Rimango in camera, passo un dito nel culo, raccolgo un po’ di sperma che ancora esce e me lo porto alla bocca. Mi sento troia ed è merito di un uomo maturo.
di
scritto il
2023-10-11
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