Gioco a due
di
Anonima1981
genere
etero
Da tempo ormai il rapporto risulta logoro, sfilacciato… Il nostro rincorrerci quotidiano, nei momenti più imprevedibili e nei luoghi più diversi, spesso cercando situazioni al limite estremo della trasgressività, sta progressivamente diventando per me uno struggente ricordo, per lui forse una noiosa e passata routine…
Come sovente accade, sono io a prendere di petto la situazione che sta franando verso l’indifferenza e gliene parlo…lui, anche in questo caso come accade sovente, mi ascolta in silenzio, non ribatte, prende atto della verità a noi nota ma nascosta dentro di noi…
Sconsolata mi chiedo se tutto questo cambierà, se questa crisi si risolverà o se il nostro rapporto intellettuale e sessuale naufragherà come ho visto succedere in tante occasioni nella vita di tanti amici e di tante coppie….
E’ passato tempo da quel giorno drammatico in cui ho messo sul tavolo davanti a lui il problema di coppia e lui non è più ritornato sull’argomento, né io oso riaffrontarlo, anche se nulla è mutato, per timore che il naufragio si compia e le nostre strade si dividano…
Fino ad oggi.
“Cinema Arcadia, Fila H posto 19, ore 15” dice il primo messaggio su WhatsApp che ricevo dal suo numero di telefono alle 9, pochi minuti dopo che è uscito per andare in ufficio e mentre comincio a riordinare casa.
Mi chiedo cosa significhi tutto ciò…
Alle 15 entro nella sala poco illuminata. Il film, una commedia francese molto parlata e girata quasi tutta in interni come molto cinema d’Oltralpe, comincia alle 15.15.
Prendo posto nella poltrona assegnata e per la quale ho ricevuto il biglietto allegato al primo messaggio.
Mi guardo intorno, la fila H, una delle ultime, è vuota e il posto 19 è il penultimo. Nelle due file dietro c’è una coppia di anziani… Nelle file davanti poche altre persone, quasi tutte in coppia e quasi tutti anziani… Del resto, al primo spettacolo delle 15 non è difficile immaginare che ci sia poca gente e tutta anziana o quasi…
Sono un po’ emozionata. Il motivo sta tutto nella sorpresa di questo invito strano e nel contenuto del secondo messaggio ricevuto poco dopo il primo.
Lo leggo per l’ennesima volta per controllare di aver fatto tutto secondo le indicazioni… “Siediti e appoggia il cappotto, quello lungo e nero, sullo schienale della poltrona davanti a te. Sotto il cappotto indossa una camicia di seta a maniche lunghe e una gonna ampia. Niente gioielli, né anelli alle dita.”
Lo sbalordimento arriva, quasi inatteso, con la ricezione del terzo e ultimo messaggio “Non indossare reggiseno e nemmeno altra biancheria intima, ad eccezione di un paio di autoreggenti nere. E aspetta senza guardare in giro, concentrati sullo schermo…”
So cosa vuole fare…una trasgressione immaginata tante volte a letto a casa, prima di fare l’amore e soprattutto dopo averlo fatto per provare a ridarsi piacere… Vuole fare diventare realtà la nostra fantasia. Questo è il gioco che mi propone per riaccendere i nostri sensi e la nostra complicità… Eccitante, direi…il rischio di essere scoperti…uno spettatore che si accorge di noi, una coppia che osserva scandalizzata e magari un po’ invidiosa…
Buio in sala. Quando inizia il film alla mia sinistra si siede qualcuno, mi avvolge un profumo rassicurante, un profumo che conosco, il suo profumo…quello che gli regalo ogni volta, appena mi accorgo che sta per finirlo… E’ un profumo forte, di sandalo e cuoio, molto maschile…
Sorrido dentro di me… avevo ragione, non era difficile. Gli do atto di provare a ritrovare l’armonia perduta con qualcosa di nuovo, di già immaginato.. magari non uno sforzo estremo di fantasia ma è già qualcosa…
Se è questo dunque il gioco che vuole giocare, io giocherò: la seduzione… di più, il sesso in una sala cinematografica… sesso trasgressivo per il quale mi ha ordinato di non indossare biancheria.. perchè le sue mani non trovino ostacoli nel percorrere i sentieri del mio corpo che ben conosce…
Sono passati solo un paio di minuti, esauriti i titoli di testa della pellicola… ecco, la sua mano sale un po’ incerta a slacciarmi il primo bottone della camicia, il secondo, il terzo, il quarto… l’ultimo… poi, morbida e ora sicura, scivola sotto la seta ad accarezzarmi il seno nudo, a stringermi un capezzolo con forza fino a strapparmi un gemito che soffoco mordendomi il labbro…
La mano allarga i lembi della camicia facendoli fuoriuscire dalla cintura della gonna… Con un brivido di eccitazione e di timore mi guardo in giro per vedere se qualcuno dei pochi spettatori si è accorto di quello che succede ma sembra che tutti siano solo rapiti dalla successioni delle immagini..
I miei seni nudi sono fiocamente illuminati dalla luce dello schermo, sento il soffio dell’aria condizionata che li accarezza… i capezzoli già eccitati dal gioco erotico che lui vuole condurre..
Decido di partecipare, allungo la mano sinistra verso la sua coscia, ne riconosco la muscolatura agile e allenata, risalgo verso l’inguine.. già lo sento eccitato non solo per il mio movimento ma anche, di certo, per quello che stiamo facendo. Il cazzo è eretto sotto la stoffa del fresco di lana grigio, quello che mi piace di più, che indossa…
La sua mano, calda e grande, contiene tutto il mio seno, lo palpa con dolce violenza… poi scende verso il mio addome nudo ed esposto, gioca con l’ombelico, risale verso l’altro seno che afferra scostando con impazienza il lembo della camicia…
Prendo tra le dita, con insistita carezza, il suo cazzo, cerco il fermaglio della cerniera lampo… infilo la mano nel varco aperto e lo trovo nudo, nemmeno lui indossa biancheria…afferro il cazzo duro e già umido sul glande, ne riconosco la liscia pelle del prepuzio, il frenulo, il meato urinario…le vene che corrono lungo l’asta…
Cerco di estrarlo dal varco dei pantaloni per averlo davanti a me, libero, offerto ai miei occhi e alla mia mano, esposto alla luce delle immagini che, a seconda dell’ambientazione del film, lo illumineranno come di giorno o lo nasconderanno nella penombra della notte…
Ma lui mi ferma la mano, mi guarda negli occhi e mi sussurra di aspettare… Sento alla mia destra un movimento dell’aria, la poltrona di fianco occupata da un’estranea presenza…
Faccio per chiudere con rabbia i lembi della camicia, maledicendo l’inopportuno spettatore che viene a turbare il nostro sogno erotico e sensuale… ma di nuovo la sua mano mi ferma… che significa tutto ciò, fin dove vuole arrivare? L’eccitazione lascia il posto alla paura, al terrore di essere vista così, nuda…
Rimango immobile e tremante, il fuoco in mezzo alle gambe lentamente comincia a spegnersi così come la rugiada del mio incipiente piacere ad asciugarsi tra le mie cosce e nella mia figa umida..
Rimango immobile, con la dita strette sul cazzzo eretto ancora coperto dai pantaloni, con la sua mano chiusa sulla mia mammella, ed è solo allora che il nuovo venuto prende con delicata fermezza la mia mano destra e l’accompagna a saggiare la sua eccitazione…
Mi giro spaventata verso mio marito, lui mi sorride con gli occhi e mi sussurra di non temere, di lasciarmi andare, che va tutto bene… e allora capisco che il gioco è diverso…. Che il gioco prevede più giocatori…
Sento il leggero rumore della lampo dello sconosciuto vicino… sento la mia mano che scivola nel varco aperto e, dapprima timida e poi decisa, afferra il nuovo cazzo che le viene offerto… ne avverte il calore, ne studia i contorni, ne saggia le dimensioni, ne percorre con il dito il bordo del glande umido e scoperto…
Poi sento la sua mano che scivola sotto la gonna…di nuovo mi irrigidisco, ho paura…e se ci vedono? penso atterrita ed eccitata oltre misura nel piacere che cresce..
La mano sconosciuta supera il bordo dell’autoreggente, si insinua tra le mie cosce che apro con emozione…le dita salgono a giocare con i peli ricci del pube…le cosce esposte alla luce soffusa del cinema..
La mia vulva bagnata si offre alla penetrazione, si offre a dita che sembrano non aver fine e che mi possiedono mentre stringo con forza i due cazzi…
La lussuria dei gesti mi vince e mi porta in pochi istanti sull’orlo di un travolgente abisso e poi oltre di esso per un lungo interminabile tempo… Solo dopo, quando i brividi mi lasciano quasi inerme, sento le dita che scivolano tra le mie cosce bagnate e mi abbandonano tremante….
Sento la mano di mio marito che mi spinge la testa verso il grembo del vicino…sento l’odore del cazzo sconosciuto ed eretto, le mie labbra che titubanti ne circondano il glande…. La spinta della mano sulla testa mi invita ad andare oltre…accolgo il membra caldo e pulsante nella bocca, scivolo con le labbra lungo tutta l’asta fino a poggiare la punta del naso tra i folti ricci del mio vicino che mi penetra ancora di più e quasi mi impedisce di respirare…
Controllo un conato di vomito mentre la mano di mio marito riprende il suo posto tra le mie cosce e le sue dita mi penetrano in modo diverso ma uguale a quello che fino a poco fa facevano altre dita sconosciute…
L’onda del piacere sale lungo l’asta dello sconosciuto, sento il suo respiro fermarsi, il suo bacino si inarca e la mia bocca si riempie di fiotti di sperma caldo, un sapore diverso da quello che conosco… me ne sfuggono alcune gocce che, eccitata, recupero con la lingua…
Poi l’uomo che non conosco mi solleva la testa e mi guarda negli occhi..
Le dita di mio marito abbandonano il mio nido bagnato.. mi sollecita ad alzarmi.. con gambe tremanti e incapace di frenare i miei brividi indosso il cappotto sulle vesti scomposte ed inutili…. Mi lascio guidare verso l’uscita..
Verso casa, verso nuove fantasie che riempiranno le nostre notti, le nostre mattine…
Come sovente accade, sono io a prendere di petto la situazione che sta franando verso l’indifferenza e gliene parlo…lui, anche in questo caso come accade sovente, mi ascolta in silenzio, non ribatte, prende atto della verità a noi nota ma nascosta dentro di noi…
Sconsolata mi chiedo se tutto questo cambierà, se questa crisi si risolverà o se il nostro rapporto intellettuale e sessuale naufragherà come ho visto succedere in tante occasioni nella vita di tanti amici e di tante coppie….
E’ passato tempo da quel giorno drammatico in cui ho messo sul tavolo davanti a lui il problema di coppia e lui non è più ritornato sull’argomento, né io oso riaffrontarlo, anche se nulla è mutato, per timore che il naufragio si compia e le nostre strade si dividano…
Fino ad oggi.
“Cinema Arcadia, Fila H posto 19, ore 15” dice il primo messaggio su WhatsApp che ricevo dal suo numero di telefono alle 9, pochi minuti dopo che è uscito per andare in ufficio e mentre comincio a riordinare casa.
Mi chiedo cosa significhi tutto ciò…
Alle 15 entro nella sala poco illuminata. Il film, una commedia francese molto parlata e girata quasi tutta in interni come molto cinema d’Oltralpe, comincia alle 15.15.
Prendo posto nella poltrona assegnata e per la quale ho ricevuto il biglietto allegato al primo messaggio.
Mi guardo intorno, la fila H, una delle ultime, è vuota e il posto 19 è il penultimo. Nelle due file dietro c’è una coppia di anziani… Nelle file davanti poche altre persone, quasi tutte in coppia e quasi tutti anziani… Del resto, al primo spettacolo delle 15 non è difficile immaginare che ci sia poca gente e tutta anziana o quasi…
Sono un po’ emozionata. Il motivo sta tutto nella sorpresa di questo invito strano e nel contenuto del secondo messaggio ricevuto poco dopo il primo.
Lo leggo per l’ennesima volta per controllare di aver fatto tutto secondo le indicazioni… “Siediti e appoggia il cappotto, quello lungo e nero, sullo schienale della poltrona davanti a te. Sotto il cappotto indossa una camicia di seta a maniche lunghe e una gonna ampia. Niente gioielli, né anelli alle dita.”
Lo sbalordimento arriva, quasi inatteso, con la ricezione del terzo e ultimo messaggio “Non indossare reggiseno e nemmeno altra biancheria intima, ad eccezione di un paio di autoreggenti nere. E aspetta senza guardare in giro, concentrati sullo schermo…”
So cosa vuole fare…una trasgressione immaginata tante volte a letto a casa, prima di fare l’amore e soprattutto dopo averlo fatto per provare a ridarsi piacere… Vuole fare diventare realtà la nostra fantasia. Questo è il gioco che mi propone per riaccendere i nostri sensi e la nostra complicità… Eccitante, direi…il rischio di essere scoperti…uno spettatore che si accorge di noi, una coppia che osserva scandalizzata e magari un po’ invidiosa…
Buio in sala. Quando inizia il film alla mia sinistra si siede qualcuno, mi avvolge un profumo rassicurante, un profumo che conosco, il suo profumo…quello che gli regalo ogni volta, appena mi accorgo che sta per finirlo… E’ un profumo forte, di sandalo e cuoio, molto maschile…
Sorrido dentro di me… avevo ragione, non era difficile. Gli do atto di provare a ritrovare l’armonia perduta con qualcosa di nuovo, di già immaginato.. magari non uno sforzo estremo di fantasia ma è già qualcosa…
Se è questo dunque il gioco che vuole giocare, io giocherò: la seduzione… di più, il sesso in una sala cinematografica… sesso trasgressivo per il quale mi ha ordinato di non indossare biancheria.. perchè le sue mani non trovino ostacoli nel percorrere i sentieri del mio corpo che ben conosce…
Sono passati solo un paio di minuti, esauriti i titoli di testa della pellicola… ecco, la sua mano sale un po’ incerta a slacciarmi il primo bottone della camicia, il secondo, il terzo, il quarto… l’ultimo… poi, morbida e ora sicura, scivola sotto la seta ad accarezzarmi il seno nudo, a stringermi un capezzolo con forza fino a strapparmi un gemito che soffoco mordendomi il labbro…
La mano allarga i lembi della camicia facendoli fuoriuscire dalla cintura della gonna… Con un brivido di eccitazione e di timore mi guardo in giro per vedere se qualcuno dei pochi spettatori si è accorto di quello che succede ma sembra che tutti siano solo rapiti dalla successioni delle immagini..
I miei seni nudi sono fiocamente illuminati dalla luce dello schermo, sento il soffio dell’aria condizionata che li accarezza… i capezzoli già eccitati dal gioco erotico che lui vuole condurre..
Decido di partecipare, allungo la mano sinistra verso la sua coscia, ne riconosco la muscolatura agile e allenata, risalgo verso l’inguine.. già lo sento eccitato non solo per il mio movimento ma anche, di certo, per quello che stiamo facendo. Il cazzo è eretto sotto la stoffa del fresco di lana grigio, quello che mi piace di più, che indossa…
La sua mano, calda e grande, contiene tutto il mio seno, lo palpa con dolce violenza… poi scende verso il mio addome nudo ed esposto, gioca con l’ombelico, risale verso l’altro seno che afferra scostando con impazienza il lembo della camicia…
Prendo tra le dita, con insistita carezza, il suo cazzo, cerco il fermaglio della cerniera lampo… infilo la mano nel varco aperto e lo trovo nudo, nemmeno lui indossa biancheria…afferro il cazzo duro e già umido sul glande, ne riconosco la liscia pelle del prepuzio, il frenulo, il meato urinario…le vene che corrono lungo l’asta…
Cerco di estrarlo dal varco dei pantaloni per averlo davanti a me, libero, offerto ai miei occhi e alla mia mano, esposto alla luce delle immagini che, a seconda dell’ambientazione del film, lo illumineranno come di giorno o lo nasconderanno nella penombra della notte…
Ma lui mi ferma la mano, mi guarda negli occhi e mi sussurra di aspettare… Sento alla mia destra un movimento dell’aria, la poltrona di fianco occupata da un’estranea presenza…
Faccio per chiudere con rabbia i lembi della camicia, maledicendo l’inopportuno spettatore che viene a turbare il nostro sogno erotico e sensuale… ma di nuovo la sua mano mi ferma… che significa tutto ciò, fin dove vuole arrivare? L’eccitazione lascia il posto alla paura, al terrore di essere vista così, nuda…
Rimango immobile e tremante, il fuoco in mezzo alle gambe lentamente comincia a spegnersi così come la rugiada del mio incipiente piacere ad asciugarsi tra le mie cosce e nella mia figa umida..
Rimango immobile, con la dita strette sul cazzzo eretto ancora coperto dai pantaloni, con la sua mano chiusa sulla mia mammella, ed è solo allora che il nuovo venuto prende con delicata fermezza la mia mano destra e l’accompagna a saggiare la sua eccitazione…
Mi giro spaventata verso mio marito, lui mi sorride con gli occhi e mi sussurra di non temere, di lasciarmi andare, che va tutto bene… e allora capisco che il gioco è diverso…. Che il gioco prevede più giocatori…
Sento il leggero rumore della lampo dello sconosciuto vicino… sento la mia mano che scivola nel varco aperto e, dapprima timida e poi decisa, afferra il nuovo cazzo che le viene offerto… ne avverte il calore, ne studia i contorni, ne saggia le dimensioni, ne percorre con il dito il bordo del glande umido e scoperto…
Poi sento la sua mano che scivola sotto la gonna…di nuovo mi irrigidisco, ho paura…e se ci vedono? penso atterrita ed eccitata oltre misura nel piacere che cresce..
La mano sconosciuta supera il bordo dell’autoreggente, si insinua tra le mie cosce che apro con emozione…le dita salgono a giocare con i peli ricci del pube…le cosce esposte alla luce soffusa del cinema..
La mia vulva bagnata si offre alla penetrazione, si offre a dita che sembrano non aver fine e che mi possiedono mentre stringo con forza i due cazzi…
La lussuria dei gesti mi vince e mi porta in pochi istanti sull’orlo di un travolgente abisso e poi oltre di esso per un lungo interminabile tempo… Solo dopo, quando i brividi mi lasciano quasi inerme, sento le dita che scivolano tra le mie cosce bagnate e mi abbandonano tremante….
Sento la mano di mio marito che mi spinge la testa verso il grembo del vicino…sento l’odore del cazzo sconosciuto ed eretto, le mie labbra che titubanti ne circondano il glande…. La spinta della mano sulla testa mi invita ad andare oltre…accolgo il membra caldo e pulsante nella bocca, scivolo con le labbra lungo tutta l’asta fino a poggiare la punta del naso tra i folti ricci del mio vicino che mi penetra ancora di più e quasi mi impedisce di respirare…
Controllo un conato di vomito mentre la mano di mio marito riprende il suo posto tra le mie cosce e le sue dita mi penetrano in modo diverso ma uguale a quello che fino a poco fa facevano altre dita sconosciute…
L’onda del piacere sale lungo l’asta dello sconosciuto, sento il suo respiro fermarsi, il suo bacino si inarca e la mia bocca si riempie di fiotti di sperma caldo, un sapore diverso da quello che conosco… me ne sfuggono alcune gocce che, eccitata, recupero con la lingua…
Poi l’uomo che non conosco mi solleva la testa e mi guarda negli occhi..
Le dita di mio marito abbandonano il mio nido bagnato.. mi sollecita ad alzarmi.. con gambe tremanti e incapace di frenare i miei brividi indosso il cappotto sulle vesti scomposte ed inutili…. Mi lascio guidare verso l’uscita..
Verso casa, verso nuove fantasie che riempiranno le nostre notti, le nostre mattine…
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