Camera in affitto

di
genere
saffico

Non è che faccia l’affittacamere, no davvero.
Però posseggo un appartamentino, due camere, cucina e bagno che affitto in genere a studentesse. Non ai ragazzi, troppo disordinati e poi rompono tutto.
Io non lavoro, e quindi posso dedicare un po’ di tempo a seguire questa attività che, oltre a tutto, permette di arrotondare lo stipendio di mio marito. I soldi non sono mai abbastanza con due figli dell’età dei miei.
Si, sono sposata e ho due figli adolescenti. Ho 45 anni, sono bionda (ma in realtà sono tinta), capelli naturalmente mossi e un fisico che per ora regge, non dico che mantenga le promesse che faceva quando aveva 20 anni ma insomma mi posso accontentare…
Sono sposata e ho un segreto: mi piacciono anche le donne, soprattutto se giovani, innocenti e magari un po’ ingenue.
Sono sposata, mi piacciono anche le donne ma non è che sia una predatrice se mi piacciono le ragazze giovani e un po’ ingenue…
Da un mese circa una delle due camere è affittata a una ragazza giapponese di 20 anni, Aika.
Aika è piccola, capelli neri come i suoi occhi, due piccoli seni che in genere lascia liberi sotto le magliette, una voce dolce e musicale, un sorriso che affascina: insomma, che dire, Aika mi piace.
Stamattina sono salita per riscuotere l’affitto (a proposito il contratto d‘affitto è rigorosamente dichiarato all’agenzia delle entrate!). Aika mi aspettava ed era sola, visto che la sua compagna di appartamento era già uscita per andare a lezione…
Che bella che è Aika. Viso pulito, senza trucco, due occhi neri e bellissimi, un caschetto di capelli che le incornicia il viso dalla pelle di porcellana, due labbra all’apparenza morbide e senza rossetto, un collo lungo e candido.
Mi accoglie con un inchino, un sorriso dolce e un buongiorno in uno stentato ma già musicale italiano.
Aika indossa un paio di pantaloni neri, di tela, di quelli larghi di foggia tipicamente orientale, e una camicia dello stesso colore e dal taglio maschile, non del tutto abbottonata e sotto la quale la spinta dei due capezzoli suggerisce la presenza di due piccoli seni sodi.
Che bella che è Aika. Mi parla in un misto di inglese e italiano ma io la guardo senza ascoltare del tutto quello che mi dice. Aika mi piace.
Aika smette di parlare e mi guarda con un muto interrogativo negli occhi.
“Al diavolo!” penso dentro di me. Le prendo il viso tra le mani e appoggio le mie labbra sulle sue.
Un bacio leggero a cui lei non risponde. Anzi, si irrigidisce e dice un qualcosa nella sua lingua che è chiaramente un no nella mia.
Aika non sorride ora, mi guarda mentre la spingo contro la parete e la bacio di nuovo. Le tengo la testa e la bacio, sono morbide le sue labbra, sanno di buono e di giovane. Sento i suoi seni schiacciati contro di me.
La mia mano scivola sul suo collo, sulla sua camicia, sul suo piccolo seno libero.
Si rilassa e sospira Aika. Socchiudo le mie labbra per accarezzare con la lingua le sue.
Aika ha gli occhi chiusi ora e accoglie la mia lingua nella sua bocca.
Slaccio il primo bottone della sua camicia, poi il secondo… timorosa che lei mi fermi… ma lei non mi ferma…
La sua lingua ora gioca con la mia, gli occhi socchiusi di Aika, le sue lunghe ciglia nere….
La mia mano scivola sotto la camicia ora aperta e stringe con desiderio il suo seno, gioca con il suo capezzolo che risponde al gioco….
Lascio con fatica la sua bocca per scendere con la lingua lungo il candido collo, la camicia scivola sul pavimento, le mie labbra sulle sue spalle…
Mi inginocchio per sciogliere il laccio che regge i pantaloni di Aika che, non più trattenuti, cadono ai suoi piedi… E’ lei che li scalcia via alzando una gamba e poi l’altra…
In ginocchio davanti a lei, davanti al suo piccolo slip nero di cotone orlato di pizzo che faccio scivolare lungo le giovani cosce.. il pelo del suo pube è folto e lucido, nero come sono neri i suoi occhi e i suoi capelli..
Aika è nuda ora, la prendo in braccio, è leggera come una piuma e la deposito sul suo letto ancora sfatto e che odora di lei..
Affondo il viso tra le sue cosce, assaggio il suo sapore, percorro con la lingua tutto il perimetro della sua vulva, prendo fra le labbra il suo piccolo clitoride eretto… bevo il suo piacere che scorre fluido e intenso…
Le piccole mani di Aika mi tirano verso il suo viso. E’ lei che mi prende la testa fra le mani, sono sue le dita che vagano tra i miei capelli, sono suoi gli occhi che mi scrutano da oscuri abissi…
Mi dice parole che non capisco ma che mi parlano di desiderio mentre mi abbassa i jeans e mi scosta le mutandine.
Le sue piccole dita si muovono veloci dentro di me mentre mi slaccio la camicetta leggera e libero i miei seni perché possano godere del dono della sua bocca e della sua lingua. Aika li morde piano, quasi con tenerezza.. poi li prende in bocca…prima uno e poi l’altro, succhia i capezzoli, li bacia…
Le sue dita sono profonde dentro di me….i nostri rumorosi respiri si mescolano ai rumori della città che vive fuori di qui…
Ho iniziato io questo gioco che ora mi vede soccombere. Le mie mani percorrono insaziabili il giovane corpo di Aika che mi porta al piacere, incosciente del tempo e del luogo…
Poi lentamente riprendo coscienza della mia nudità, della sua nudità…
Aika si abbandona supina sul letto…le mie mani accarezzano lievi le sue dolci e piccole colline, il suo profumato bosco nascosto tra le morbide cosce…
Gli occhi neri di Aika mi guardano attraverso le lunghe ciglia…
Mi chino per godere ancora della sua bocca dischiusa mentre la lingua di Aika si prende gioco di me promettendomi inesplorati e futuri piaceri…
scritto il
2023-03-17
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