Alba d'inverno

di
genere
saffico

Tu stai dormendo, è così presto. Nella casa silenziosa invece io sono l'unica già desta e cosciente nel letto. Lui, al mio fianco, respira profondo, russa nel sonno, come di norma. I figli dormono. Ancora non sento rumori.
Inarrestabile, la fantasia può levarsi in volo. Come un drone fatto di sogni, morbida plana verso la tua città, verso la casa dove vive la tua famiglia, verso la casa dove tu vivi. In silenzio mi muovo nelle stanze in cui tu ti muovi. Cammino sul parquet su cui poggi i piedi, con lo sguardo sfioro gli oggetti, i soprammobili, i quadri che tu guardi ogni giorno e forse più non vedi.
Nel buio, che più buio non è per il primo albeggiare, socchiudo la porta, un cigolio lieve. Trattengo il respiro per timore di averti svegliata. No, ti sei solo mossa nel sonno e nel farlo il lenzuolo ti lascia un poco scoperta. Indossi quel pigiama di seta, quello bellissimo, quello che lui ti ha regalato e che subito mi hai mostrato in una fotografia fatta con il tuo smartphone. Il pigiama, con quel taglio così maschile e per questo così sensuale. Bianco avorio, quattro bottoni.
I lunghi capelli sciolti sembrano quasi neri nella penombra. Ti coprono il viso lasciando scoperte le morbide labbra dischiuse. La mano appoggiata in alto, accanto al viso, sul cuscino. Le lunghe dita distese. Il sonno tranquillo solleva il tuo seno, se ne indovina la forma sotto la lucida seta. Mi accorgo di aver trattenuto il respiro, incantata dalla tua meraviglia. Muovo un passo verso di te, leggero. Voglio solo sfiorarti il viso, voglio solo sapere che davvero esisti.
All’improvviso ti svegli. Forse il mio passo, forse solo un sogno. Ti spaventi quando mi vedi ma è un attimo e subito mi riconosci. Sorridi. Poi con la mano mi inviti nel letto caldo. Mi siedo sul bordo, attenta a non rubare spazio. Ti guardo. La mano ad accarezzare il tuo viso, a sciogliere un nodo tra i capelli. Un dito segue la linea delle tue labbra. Mi mordi un dito per gioco, fingo dolore che invece è gioia, piacere.
Mi trascini verso di te, non fai fatica. Stavo solo aspettando. Finisco di scoprirti, il lenzuolo ai piedi del letto. Mi chino a baciarti, dischiudi le labbra e la lingua mi dona il brivido atteso. Con la mano disegno il tuo corpo. “Cosa aspetti!” mi chiedi ma non è domanda, è quasi preghiera.
Ti lascio vestita solo di emozioni e domande quando faccio scivolare la morbida seta a scoprire il tuo pube. I morbidi riccioli bruni. E' così bello sentire sotto le dita i sentieri nascosti, le celate colline che mi guidano all’origine del tuo piacere che presto diventa anche il mio.
Trattieni il respiro come in attesa, l’addome contratto. Poi ti arrendi e ti abbandoni. Nervose, impazienti le dita slacciano con furia i pochi bottoni. Sono pieni e già gonfi di desiderio i tuoi seni, ora nudi. Li nascondi alla vista stringendoli forte nella coppa delle tue mani. Le labbra socchiuse e distese in un sorriso complice. Si, sono io, sono qui.
La lingua è chiave che apre il tuo umido scrigno, ne impara i profondi recessi. Catturo tra i denti il bocciolo esposto. Ti strappo i primi piccoli gemiti. Nel silenzio della notte che ancora non è finita ti sussurro il mio amore. Forte ti stringi i capezzoli in mezzo alle dita, quasi fino a dove il dolore si confonde con il piacere. La mia bocca asseconda i desideri della tua intimità.
Prima che il giorno uccida la notte, prima che la tua casa e la mia si risveglino, ti accompagno nel tremante piacere, mi riempio l’anima dei tuoi brividi intensi, ti guardo mentre mordi quel labbro per non farti sentire da chi ti dorme vicino.
La fantasia riprende il volo, dal tuo letto mi riporta nel mio. Sento ancora il suo respiro profondo. La mano si perde in mezzo alle cosce irrorate, tra le umide labbra gonfie e dischiuse, a sfiorare con ardore crescente il caldo bocciolo che risponde al mio gesto e mi porta di nuovo da te.
Accarezzami, accarezzati. Noi siamo bellissime.



BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI, Anonima1981
scritto il
2024-12-21
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