In palestra

di
genere
bisex

Erano alcune settimane che il giovedì sera proprio di fronte alla panca dove facevo solitamente sollevamento e pesi si materializzava sullo steep-ciclette un culetto da perdere il fiato. Riflessa allo specchio mi era sembrato di vederla sorridere alla mia meraviglia. Quella sera però, al sorriso di cortesia si aggiunse qualcos’altro. Si sollevò sui pedali e inarcò la schiena in modo ancora più provocante. Mi sembrava di vederla dentro!! Quella sera sarei rimasto fino alla chiusura per fare manutenzione alla caldaia e quindi mi alzai dalla panca. Lei mi fermò e mi chiese di farle vedere come si lavorava sulla panca con l’attrezzo. La feci accomodare e mi misi dietro di lei in piedi. Sollevando la barra con pesi leggerissimi mi sfiorò la patta e scoppiammo a ridere. La palestra era vuota, avrei dovuto chiudere io dopo la manutenzione alla caldaia promessa al proprietario. Lasciò cadere l’asta in terra e con le mani iniziò ad accarezzarmi la patta. Con entrambe le mani poste dietro il mio sedere m’invitò ad inchinarmi su di lei. Avevo la testa tra su cosce mentre le sue mani abili me lo tirarono fuori. Le sfilai il calzoncino e iniziai a leccarla. Era completamente fradicia. Solleticai il buchetto e dalle contrazioni ricevute compresi che non le dispiaceva affatto. Le sue labbra avevano fatto prigioniero il mio cazzo duro. Restammo alcuni minuti in quella posizione poi la feci alzare mi posizionai io sotto e la invitai a cavalcare quel nuovo attrezzo. Fu incredibile. La penetrazione con lei in piedi che si sedeva a ritmi sempre più frenetici fu strabiliante. Godemmo assieme soronamente. Si alzò e quasta volta fu lei a mettersi alle mie spalle e chinandosi riprese a succhiare e ripulire il mio cazzo ancora duro. Avevo ora a disposizione quel suo culetto che inizia a solleticare con le dita umide. Pochi minuti dopo, fece due passi in avanti , spalancò le natiche e inghiotti letteralmente cazzo nel suo buchetto. Riprese a danzare a ritmi sempre più frenetici, i suoi minuscoli ma intensi orgasmi rallentavano solo un pochino quel ritmo fino all’apoteosi. Si rivestì e con un sorriso sul volto si avviò verso la doccia.

scritto il
2013-02-27
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