La sorpresa di mia cugina Diana - Parte 1
di
Stammer0907
genere
incesti
Ciao a tutti! Mi chiamo Cristian, ho 25 anni e voglio raccontarvi ciò che è accaduto alcuni giorni fa con la mia cuginastra Diana.
È successo tutto il 25 novembre scorso. Come spesso accade chiamo mia zia per ordinarle del miele, lei e il compagno gestiscono un agriturismo dedicandosi anche alla produzione di miele. Mi dice che loro sono via per il weekend ma che posso passare comunque all’agritur a prendere i vasetti, a casa c’è Diana e me li darà lei. Mi scrive su WhatsApp dicendomi di andare quando voglio.
Diana è appunto la mia cuginastra, ma ci conosciamo ormai da così tanto che la considero come una cugina di sangue. Ha 19 anni, capelli castani mossi e lunghi poco sopra le spalle, occhi grandi e marroni. Un fisico invidiato da molte sue coetanee. Non un fisico da urlo e palestrato, ma formoso al punto giusto. Un seno importante, sviluppato negli ultimi 2 anni, penso sia una terza abbondante. Forse anche una quarta. Il sedere rotondo e carnoso.
Non nego di aver pensato spesso a lei ultimamente e a quanto sia diventata una bella ragazza, ma a lei ci tengo molto e mi sono sforzato di non farmi venire certi pensieri. Ho resistito, fino al 25 novembre.
Arrivo all’Agritur e suono il citofono, mi risponde Diana dicendomi di salire. Salgo le scale ed entro in casa, ma non la vedo. La chiamo. Mi risponde dalla mansarda “Vieni su! Sto finendo di rifare il letto dei miei, così mi aiuti col copriletto.”
Salgo, tranquillo, senza immaginare all’assurdità di ciò che mi sta per succedere. La porta della camera è chiusa, la apro e chiedo “Sei qui?”; mi risponde di sì e mi dice di prendere il copriletto che c’è sulla sedia all’entrata. Lo prendo e appena giro l’angolo la vedo sul letto, mi volto di scatto perché quello che ho visto non è assolutamente normale e mi imbarazza.
C: “Diana ma che cazzo…”
D: “Me la aspettavo una reazione del genere. Ma voltati pure, sono così proprio perché voglio che tu mi veda!”
C: “Ma io non voglio vederti, non posso.”
D: “Sì che puoi. Siamo molto legati e non ci vedo nulla di male. Puoi vedermi così, anzi, io voglio che tu mi veda così!”
Esito per una manciata di secondi, poi mi giro, pieno di imbarazzo.
Diana è sdraiata di pancia sul letto, le braccia conserte sotto al seno, rendendolo ancora più grande del solito. Indossa una leggera camicia da notte, evidentemente non sua perché le sta piccola; il seno rimane dentro a malapena e il sedere viene coperto solo per metà.
D: “Beh Cri? Non dici nulla?”
C: “Diana sono estremamente imbarazzato, non so che dire…”
D: “Come mi sta questa?” Mi chiede tirando una spallina della camicia.
C: “A dire la verità penso ti stia troppo piccola.”
D: “Non è mia. È di mamma.”
C: “Ah ecco appunto! Non dico che è come se fossi nuda, però…”
A questo punto si alza mettendosi seduta sul letto, incrociando le gambe e appoggiandosi con le mani al cuscino dietro di lei. Il seno è stretto dalla camicia, una tetta sta per uscire facendo vedere buona parte del capezzolo. Le gambe incrociate fanno accorciare ancora di più la camicia, facendo intravedere bene le parti intime. È quasi completamente rasata, c’è solo un ciuffetto di pelo poco sopra il clitoride.
D: “Dai Cri, davvero non dici nulla?”
C: “…”
Abbassa le spalline, sfila le braccia, dopodiché afferra la camicia e la sfila buttandola a terra. Si stende di più, appoggiandosi con i gomiti, poi apre le gambe mettendola palesemente in mostra.
L’imbarazzo si trasforma sempre di più in eccitazione, lei se ne accorge.
D: “Cosa aspetti a tirarlo fuori? Non riesci più a nasconderlo!”
Guardo in basso, mi è diventato duro e i pantaloni della tuta non riescono a nasconderlo, anzi.
C: “Non so perché lo sto facendo…”
Abbasso i pantaloni ed i boxer. È diventato durissimo. Lei lo guarda e si morde il labbro. Si tira su, venendo a carponi verso di me.
D: “Era ora!”
Lo prende in mano ed inizia a menarlo, dolcemente. Poi si avvicina e lo prende in bocca, riuscendo ad arrivare subito fino in fondo, in gola. Dopo averlo menato e succhiato lo tira fuori e mi guarda su, i suoi occhioni marroni sono lucidi.
D: “Ora dovrebbe essere lubrificato abbastanza!”
Girandosi si mette a 90 appoggiando faccia e seno al letto, portando una mano sul sedere e allargando la vagina con le dita.
C: “Non riesco veramente a credere a quello che sta succedendo.”
Mi avvicino e sto per infilarglielo dentro.
C: “Hai un preservativo? Altrimenti dobbiamo farlo senza.”
D: “Facciamolo senza, se mi prometti però di uscire quando stai per venire.”
C: “Ok, farò del mio meglio!”
Continua…
È successo tutto il 25 novembre scorso. Come spesso accade chiamo mia zia per ordinarle del miele, lei e il compagno gestiscono un agriturismo dedicandosi anche alla produzione di miele. Mi dice che loro sono via per il weekend ma che posso passare comunque all’agritur a prendere i vasetti, a casa c’è Diana e me li darà lei. Mi scrive su WhatsApp dicendomi di andare quando voglio.
Diana è appunto la mia cuginastra, ma ci conosciamo ormai da così tanto che la considero come una cugina di sangue. Ha 19 anni, capelli castani mossi e lunghi poco sopra le spalle, occhi grandi e marroni. Un fisico invidiato da molte sue coetanee. Non un fisico da urlo e palestrato, ma formoso al punto giusto. Un seno importante, sviluppato negli ultimi 2 anni, penso sia una terza abbondante. Forse anche una quarta. Il sedere rotondo e carnoso.
Non nego di aver pensato spesso a lei ultimamente e a quanto sia diventata una bella ragazza, ma a lei ci tengo molto e mi sono sforzato di non farmi venire certi pensieri. Ho resistito, fino al 25 novembre.
Arrivo all’Agritur e suono il citofono, mi risponde Diana dicendomi di salire. Salgo le scale ed entro in casa, ma non la vedo. La chiamo. Mi risponde dalla mansarda “Vieni su! Sto finendo di rifare il letto dei miei, così mi aiuti col copriletto.”
Salgo, tranquillo, senza immaginare all’assurdità di ciò che mi sta per succedere. La porta della camera è chiusa, la apro e chiedo “Sei qui?”; mi risponde di sì e mi dice di prendere il copriletto che c’è sulla sedia all’entrata. Lo prendo e appena giro l’angolo la vedo sul letto, mi volto di scatto perché quello che ho visto non è assolutamente normale e mi imbarazza.
C: “Diana ma che cazzo…”
D: “Me la aspettavo una reazione del genere. Ma voltati pure, sono così proprio perché voglio che tu mi veda!”
C: “Ma io non voglio vederti, non posso.”
D: “Sì che puoi. Siamo molto legati e non ci vedo nulla di male. Puoi vedermi così, anzi, io voglio che tu mi veda così!”
Esito per una manciata di secondi, poi mi giro, pieno di imbarazzo.
Diana è sdraiata di pancia sul letto, le braccia conserte sotto al seno, rendendolo ancora più grande del solito. Indossa una leggera camicia da notte, evidentemente non sua perché le sta piccola; il seno rimane dentro a malapena e il sedere viene coperto solo per metà.
D: “Beh Cri? Non dici nulla?”
C: “Diana sono estremamente imbarazzato, non so che dire…”
D: “Come mi sta questa?” Mi chiede tirando una spallina della camicia.
C: “A dire la verità penso ti stia troppo piccola.”
D: “Non è mia. È di mamma.”
C: “Ah ecco appunto! Non dico che è come se fossi nuda, però…”
A questo punto si alza mettendosi seduta sul letto, incrociando le gambe e appoggiandosi con le mani al cuscino dietro di lei. Il seno è stretto dalla camicia, una tetta sta per uscire facendo vedere buona parte del capezzolo. Le gambe incrociate fanno accorciare ancora di più la camicia, facendo intravedere bene le parti intime. È quasi completamente rasata, c’è solo un ciuffetto di pelo poco sopra il clitoride.
D: “Dai Cri, davvero non dici nulla?”
C: “…”
Abbassa le spalline, sfila le braccia, dopodiché afferra la camicia e la sfila buttandola a terra. Si stende di più, appoggiandosi con i gomiti, poi apre le gambe mettendola palesemente in mostra.
L’imbarazzo si trasforma sempre di più in eccitazione, lei se ne accorge.
D: “Cosa aspetti a tirarlo fuori? Non riesci più a nasconderlo!”
Guardo in basso, mi è diventato duro e i pantaloni della tuta non riescono a nasconderlo, anzi.
C: “Non so perché lo sto facendo…”
Abbasso i pantaloni ed i boxer. È diventato durissimo. Lei lo guarda e si morde il labbro. Si tira su, venendo a carponi verso di me.
D: “Era ora!”
Lo prende in mano ed inizia a menarlo, dolcemente. Poi si avvicina e lo prende in bocca, riuscendo ad arrivare subito fino in fondo, in gola. Dopo averlo menato e succhiato lo tira fuori e mi guarda su, i suoi occhioni marroni sono lucidi.
D: “Ora dovrebbe essere lubrificato abbastanza!”
Girandosi si mette a 90 appoggiando faccia e seno al letto, portando una mano sul sedere e allargando la vagina con le dita.
C: “Non riesco veramente a credere a quello che sta succedendo.”
Mi avvicino e sto per infilarglielo dentro.
C: “Hai un preservativo? Altrimenti dobbiamo farlo senza.”
D: “Facciamolo senza, se mi prometti però di uscire quando stai per venire.”
C: “Ok, farò del mio meglio!”
Continua…
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