Gita Fuori Porta
di
just for fun
genere
esibizionismo
Quel giorno nessuno di noi due aveva una gran voglia di alzarsi dal letto e andare in ufficio. I raggi del sole filtravano dalle fessure della tapparella e preannunciavano una giornata serena e calda sebbene si fosse già in autunno inoltrato.
Perché non ci prendiamo una giornata tutta per noi dissi e subito la mia proposta fu accolta con entusiasmo da Simona. Con una scusa qualunque poco dopo telefonammo in ufficio dicendo che non potevamo andare.
Non volevamo restare in casa però, volevamo sfruttare il giorno per stare un po’ all’aperto e così dopo aver fatto colazione e vestiti, io prendo la macchina fotografica e usciamo senza una meta precisa.
L’auto sembra decidere lei dove condurci e così ci ritroviamo poco dopo fuori città. Ad un certo punto vediamo una trattoria che sembra promettere bene ma è presto per pranzare e così proseguiamo ancora un po’ fino ad arrivare ad un parcheggio dove lasciamo l’auto per dirigerci a piedi verso il bosco che si apre sul fiume poco distante.
La giornata mantiene le promesse, il cielo è sereno e c’è una bellissima luce, e la temperatura è mite.
Io comincio a scattare un po’ di foto al fiume ed al paesaggio quando ad un certo punto Simo mi chiede se sono interessato solo a fotografare la natura o se avevo in mente di fotografare anche un altro tipo di natura e mentre me lo dice si abbassa leggermente la cerniera davanti della sua felpa. Sotto non ha nulla e si comincia a vedere la forma dei suoi seni.
Non me lo faccio ripetere due volte che punto l’obiettivo verso di lei e comincio a scattarle un po’ di foto. Dopo un po’ lei finisce di abbassare la cerniera fino a scoprire completamente i suoi due bellissimi seni. Mi sono sempre piaciuti si suoi seni, dalla prima volta che li ho visti, hanno una forma perfetta e coronati da due capezzoli che ora sono belli turgidi. Siamo solo noi nel bosco, del resto in un giorno lavorativo di autunno è difficile incontrare qualcuno, così ci lasciamo andare con tranquillità. Continuo a fotografarla, mentre lei si appoggia ad un albero leggermente china. Ad un certo punto si comincia a portar su da dietro la gonna fino a mostrarmi il suo culo.
Come non hai messo le mutandine? Le dico e lei mi risponde che quando ha visto che prendevo la macchina fotografica è tornata in camera a togliersele e se aveva fatto male. Nient’affatto le rispondo, anzi mi piace molto.
Così continuo a fotografarla, si china ancora di più e mostra in evidenza il suo bellissimo culo, ora non ce la faccio più, mi avvicino a lei da dietro e mi sbottono i pantaloni e tiro fuori il mio cazzo duro e comincio a penetrarla. La tengo con una mano su un fianco mentre con l’altra mano ho ancora la macchina fotografica, Mi chiede se riesco a scattare qualche foto in quella posizione, io rallento per un attimo i miei colpi e scatto delle foto riprendendo il mio cazzo che entra nella sua fica.
Si mi piace, mi piace, fotografami mentre mi scopi, si dai, sono le sue parole e ad ogni scatto sento i suoi gemiti, fino a che lascio cadere la macchina a terra e l’afferro per i fianchi con entrambi le mani e comincio a darle dei colpi forti e sempre più veloci. E’ completamente china ora e davanti a quello spettacolo non resisto più e sento venire su un getto di sperma e riempio la sua fica con uno schizzo favoloso. Restiamo un attimo fermi così, poi tiro fuori il mio cazzo e sento in quel momento un suo ultimo gemito.
Ci rivestiamo e ci dirigiamo verso l’auto, mano nella mano, mentre da lontano scorgiamo un pescatore su una barchetta, chissà se si è accorto ed ha visto qualcosa ma chi se ne importa.
Ti va di andare in quella trattoria vista lungo la strada, le chiedo. Lei mi risponde di si, che ci vuole proprio fermarsi a mangiare.
Dopo pochi minuti arriviamo, siamo gli unici nel ristorante, è ancora un po’ presto e in questo periodo non ci sono molti ospiti. Il ristoratore ci chiede se vogliamo accomodarci fuori nel giardino sul retro, la giornata lo permette ancora e noi accettiamo volentieri. Ci sediamo, io rivolto verso il locale e SImo verso di me.
Facciamo le nostre ordinazioni e mentre aspettiamo Simo prende la macchina fotografica e comincia a vedere gli scatti che le ho fatto.
Sono tutte foto molto belle specie le ultime e me lo dice guardandomi con un sorriso malizioso. E poi aggiunge, non è che me ne faresti ancora qualcuna? Certo, dopo o a casa ne facciamo ancora le rispondo.
Ma non mi dà neanche quasi il tempo di finire la frase che mi porge la macchina e si apre la cerniera davanti mostrando di nuovo i suoi seni.
Ma cosa fai, le dico e lei mi risponde, con un dai, solo una veloce così, ci vorrà ancora qualche minuto prima che ci servano e poi tu vedi quando arriva e mi avverti.
Preso dall’eccitazione le scatto subito alcune foto, poi Simo si rialza la cerniera ma accavalla le gambe tirandosi su la gonna abbastanza per poter scattare un paio di foto tra le sue gambe.
Poi ci rimettiamo a posto e cominciamo a chiacchierare e sorriderci l’uno l’altra come se nulla fosse accaduto. Dopo un po’ ci servono e mangiamo con gusto.
Lasciamo la trattoria e rientriamo verso casa. E’ stata una bella giornata...
Perché non ci prendiamo una giornata tutta per noi dissi e subito la mia proposta fu accolta con entusiasmo da Simona. Con una scusa qualunque poco dopo telefonammo in ufficio dicendo che non potevamo andare.
Non volevamo restare in casa però, volevamo sfruttare il giorno per stare un po’ all’aperto e così dopo aver fatto colazione e vestiti, io prendo la macchina fotografica e usciamo senza una meta precisa.
L’auto sembra decidere lei dove condurci e così ci ritroviamo poco dopo fuori città. Ad un certo punto vediamo una trattoria che sembra promettere bene ma è presto per pranzare e così proseguiamo ancora un po’ fino ad arrivare ad un parcheggio dove lasciamo l’auto per dirigerci a piedi verso il bosco che si apre sul fiume poco distante.
La giornata mantiene le promesse, il cielo è sereno e c’è una bellissima luce, e la temperatura è mite.
Io comincio a scattare un po’ di foto al fiume ed al paesaggio quando ad un certo punto Simo mi chiede se sono interessato solo a fotografare la natura o se avevo in mente di fotografare anche un altro tipo di natura e mentre me lo dice si abbassa leggermente la cerniera davanti della sua felpa. Sotto non ha nulla e si comincia a vedere la forma dei suoi seni.
Non me lo faccio ripetere due volte che punto l’obiettivo verso di lei e comincio a scattarle un po’ di foto. Dopo un po’ lei finisce di abbassare la cerniera fino a scoprire completamente i suoi due bellissimi seni. Mi sono sempre piaciuti si suoi seni, dalla prima volta che li ho visti, hanno una forma perfetta e coronati da due capezzoli che ora sono belli turgidi. Siamo solo noi nel bosco, del resto in un giorno lavorativo di autunno è difficile incontrare qualcuno, così ci lasciamo andare con tranquillità. Continuo a fotografarla, mentre lei si appoggia ad un albero leggermente china. Ad un certo punto si comincia a portar su da dietro la gonna fino a mostrarmi il suo culo.
Come non hai messo le mutandine? Le dico e lei mi risponde che quando ha visto che prendevo la macchina fotografica è tornata in camera a togliersele e se aveva fatto male. Nient’affatto le rispondo, anzi mi piace molto.
Così continuo a fotografarla, si china ancora di più e mostra in evidenza il suo bellissimo culo, ora non ce la faccio più, mi avvicino a lei da dietro e mi sbottono i pantaloni e tiro fuori il mio cazzo duro e comincio a penetrarla. La tengo con una mano su un fianco mentre con l’altra mano ho ancora la macchina fotografica, Mi chiede se riesco a scattare qualche foto in quella posizione, io rallento per un attimo i miei colpi e scatto delle foto riprendendo il mio cazzo che entra nella sua fica.
Si mi piace, mi piace, fotografami mentre mi scopi, si dai, sono le sue parole e ad ogni scatto sento i suoi gemiti, fino a che lascio cadere la macchina a terra e l’afferro per i fianchi con entrambi le mani e comincio a darle dei colpi forti e sempre più veloci. E’ completamente china ora e davanti a quello spettacolo non resisto più e sento venire su un getto di sperma e riempio la sua fica con uno schizzo favoloso. Restiamo un attimo fermi così, poi tiro fuori il mio cazzo e sento in quel momento un suo ultimo gemito.
Ci rivestiamo e ci dirigiamo verso l’auto, mano nella mano, mentre da lontano scorgiamo un pescatore su una barchetta, chissà se si è accorto ed ha visto qualcosa ma chi se ne importa.
Ti va di andare in quella trattoria vista lungo la strada, le chiedo. Lei mi risponde di si, che ci vuole proprio fermarsi a mangiare.
Dopo pochi minuti arriviamo, siamo gli unici nel ristorante, è ancora un po’ presto e in questo periodo non ci sono molti ospiti. Il ristoratore ci chiede se vogliamo accomodarci fuori nel giardino sul retro, la giornata lo permette ancora e noi accettiamo volentieri. Ci sediamo, io rivolto verso il locale e SImo verso di me.
Facciamo le nostre ordinazioni e mentre aspettiamo Simo prende la macchina fotografica e comincia a vedere gli scatti che le ho fatto.
Sono tutte foto molto belle specie le ultime e me lo dice guardandomi con un sorriso malizioso. E poi aggiunge, non è che me ne faresti ancora qualcuna? Certo, dopo o a casa ne facciamo ancora le rispondo.
Ma non mi dà neanche quasi il tempo di finire la frase che mi porge la macchina e si apre la cerniera davanti mostrando di nuovo i suoi seni.
Ma cosa fai, le dico e lei mi risponde, con un dai, solo una veloce così, ci vorrà ancora qualche minuto prima che ci servano e poi tu vedi quando arriva e mi avverti.
Preso dall’eccitazione le scatto subito alcune foto, poi Simo si rialza la cerniera ma accavalla le gambe tirandosi su la gonna abbastanza per poter scattare un paio di foto tra le sue gambe.
Poi ci rimettiamo a posto e cominciamo a chiacchierare e sorriderci l’uno l’altra come se nulla fosse accaduto. Dopo un po’ ci servono e mangiamo con gusto.
Lasciamo la trattoria e rientriamo verso casa. E’ stata una bella giornata...
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