Scale

di
genere
etero

Tratto da una storia vera.

I Nirvana mi riempiono le orecchie. Ragazzi e ragazze, sconosciuti e non, mi passano accanto, chiacchierano e gridano e ridono, si picchiano scherzosamente, mentre al centro della sala i Rappresentati digli studenti si sforzano di farsi sentire almeno da quei pochi che paiono interessati; una normalissima assemblea d'istituto, insomma. Io sono quella che si intravede seppellita nella felpa enorme quasi a mezza coscia, converse e una cascata di ricci, rannicchiata su se stessa; mi annoio,ma non ho voglia di divertirmi, e la causa ovviamente è lui. Comunque sia, in quel momento G, un mio compagno di classe, si fa spazio tra me e la mia amica V sorridendo in quel suo modo sghembo, mi si siede vicino e mi toglie un auricolare: "Allora, me lo fai sto sorriso?". Il nostro rapporto è sempre stato cosi, sappiamo tutto l'uno dell'altra,anche i dettagli non richiesti, ma allo stesso tempo c'è quell'attrazione inespressa.. Molti scherzano su una nostra futura 'relazione',e entrambi rispondiamo a tono, diciamo che il nostro è un amore platonico, oppure che siamo già scopamici da anni, le solite cose; ma io leggo che c'è qualcosa di più, che ci piacciamo oltre il gioco. "E' che mi scoccio" rispondo io, un orecchio a Cobain -mi sta sussurrando che ' I need an easy friend..'- e un altro al chiasso dell'aula magna. "Accompagnami fuori dai, che ho visto Anna andare a fumare e non ho l'accendino". Ci facciamo strada tra i ragazzi seduti sui gradoni fino alla scala anti-incendio. Un tiro alla sigaretta, un occhiata a me:"Ancora lui? Eddai, alla fine l'hai lasciato tu no?". "Non rompere, lo sai, è complicato.. Tu pittosto, con Ilaria?". "Non stiamo mica insieme! E' una palla, e poi non mi piacerà mai quanto te, lo sai" aggiunge scherzando lui, e calpesta il mozzicone. Mi è tornata l'allegria, mi metto a leggere le scritte sui muri: il pianerottolo delle scale su cui siamo noi si trova nel mezzo, se si sale si va sul balcone del secondo piano, se si scende.. se si scende? L'aula magna è a piano terra, cosa c'è lì sotto? E perchè è buio? "Andiamo a esplorare?" "Con te? Neanche morto, mi salti addosso e mi violenti!" "Ah ah" rido sarcastica, "dovrei essere io ad avere paura, visto che lei non te la da!" e scappo dentro, mi risiedo in mezzo ai nostri amici; non per vantarmi, ma se sono in vena faccio sbellicare! G mi raggiunge, e tutto procede normalmente, chi stavaccato addosso a qualcuno, chi canticchia.. Io poggio la testa sulla spalla di M, e G sulle mie gambe. Siamo davvero come adorano definirci i prof, 'una classe molto unita'. Dopo una mezzora circa,tra una battuta e un accenno di discorso serio, salto su improvvisamente: G mi ha dato un pizzicotto nell'interno coscia! "Ora per punizione mi accompagni a fare un giro, mi devo sgranchire le gambe!" esclamo. "Andiamo a esplorare?" mi fa lui malizioso, ed io, finta offesa, "Sei tu che hai paura del buio, andiamo su."
Cinque minuti dopo scendiamo gli stretti gradini, tipici della nostra scuola:"Se becchiamo una coppietta, giuro che ti picchio" sussurra lui.. "Mi sà che la coppietta siamo noi" rido io. Infatti arrivati in fondo non c'è nessuno, solo una specie di ripostiglio, l'unica luce è quella del solo che arriva debole dalle scale. "Sai quante scopate durante le occupazioni!" mi scappa; "Anche durante le assemblee", mi punzecchia lui. "Potrei pensare che ci stai provando con me, attento! Uh, guarda qui"; sul muro c'è disegnata una grande tabella. Ogni colonna è un anno, dal '98 in poi, e accanto c'è scritto in rosso 'mettere una crocetta nell'anno corrispondente per ogni scopata qui nel sottoscala'. "Wow, quelle di quest'anno sono già 3!" fa lui, che si è avvicinato per leggere, e mi poggia con naturalezza la mano sul fianco, quasi ad abbracciarmi; una piccola scossa mi attraversa, certo che mi sono trovata abbracciata con lui altre volte, ma mai in un posto, come dire, intimo?, stuzzicandoci a vicenda.. Quasi delicato, mi blocca tra lui ed il muro, i suoi occhi verde ghiaccio cosi vicini nel buio ai miei, sento il suo respiro addosso mente mi dice: "Hai un pennarello? Cosi facciamo salire il numero a 4..". "Non si capisce mai quando scherzi e quando faccia sul serio, tu!". L'istinto mi dice di togliermi, continuare a prenderla come un gioco come sempre, ma sono troppo curiosa di vedere cosa farà, quindi rimango ferma anche se dentro tremo impercettibilmente; forse incoraggiato da questo, lui finalmente mi sfiora le labbra con le sue. Sono cosi morbide, anche quando il tocco, dapprima uno sfiorarsi esitante, alla mia immobilità stupita diventa una leggera pressione; sono io a quel punto a tirare fuori la punta della lingua per passargliela sulle labbra, lenta e (mi auguro) sensuale. G mi bacia con passione adesso, e io ricambio; è più alto di me di poco, quindi è piegato con le mani sul muro ai lati della mia testa, solo le nostre bocche si toccano. Accorgendomi solo ora che ho le braccia stupidamente lungo il corpo, lo prendo in vita, e lui si sporge su di me con tutto il corpo schiacciandomi contro la parete, obbligandomi a piegare un pò la testa verso l'alto per non smettere di baciarlo. Le nostre mani ora percorrono a vicenda il fianchi e la schiena dell'altro. Un rumore dall'alto ci fa staccare e riaprire gli occhi, ci guardiamo come se ci rendessimo conto solo ora di quanto succede. "Una porta del balcone che si chiude", mormoro alle sue labbra giusto per spezzare il silenzio. Nessuno dei due si muove, forse aspettando la reazione dell'altro; 'devo iniziare io?' penso, e con calma inarco il petto verso il suo. Le labbra si riavvicinano, sappiamo cosa ci chiedono i nostri corpi e li assecondiamo.. Mi mette le mani sotto la felpa fin quasi a sollevarmela sopra il seno, la mia terza è raccolta in un comune reggiseno prugna con il bordino in rilievo, mentre mi stuzzica lieve i capezzoli prendo a mordicchiargli il collo, lo sento che sospira quasi nel mio orecchio. In un momento d'ansia mi chiedo in che condizioni sia, poi con un sospiro di sollievi ricordo di avere addosso il leggins nero e quindi come intimo non posso che portare il tanga nero, e che mi sono depilata quasi completamente proprio il giorno prima; rassicurata, gli passo le mani sotto il maglioncino leggero, devo sentire la sua pelle nuda, e lui sceglie proprio quel momento per sollevarmi palpandomi il culo. Mi trovo cosi a stringergli le gambe attorno alla vita, e la sua erezione preme proprio nel punto giusto. Voglio che mi desideri, inizio a sfregare l'inguine contro il suo due-tre volte, mi sto bagnando anche io, ci scappa un sospiro quasi contemporaneamente. Non ce n'è bisogno, ma lui mi fa 'sssh', e io per tutta risposta mi divincolo, scendo e inizio a slacciargli i jeans. Lo tiro fuori, è quasi al massimo dell'erezione, un breve su e giu ed il gioco è fatto; intanto lui ha infilato una mano nelle mie mutandine, è vergine ma sa come muovere le mani, mi piace.. Non resisto: se il fatto che mi piaccia prenderlo in bocca mi definisce troia, allora si, lo sono! Mi piace prorpio la sensazione del palo liscio e caldo in bocca, ma soprattutto il far godere il mio partner e sorprenderlo, perchè mi dicono che sono anche brava.. mi affido semplicemente all'istinto, ed è proprio questo che faccio adesso. Un lampo sorpreso nei suoi occhi quando faccio poggiare lui contro il muro, e mi abbasso con un sorriso malizioso. Passo la lingua sulla cappella per poi prenderlo tra le labbra e scendere piano piano, fino a quando non lo sento all'inizio della gola; poi, mentre le sue mani tornano ai miei capezzoli,inizio a muovermi su e giu. E' come mi aspettavo, non enorme ma proporzionato, e sebbene mi piacciano più spessi G mi attrae ugualmente. Lo sento sospirare, poi mi mette una mano sulla testa attirandomi a sè; è passato circa un minuto, durante il quale mi godo gli oscillamenti del suo bacino verso il mio viso, e la sua mano mi carezza i capelli, quando mi solleva il viso:"Basta, sennò vengo.. Vuoi davvero?". Allude al farlo ovviamente, e quale può essere la mia risposta? "Certo, tu piuttosto.." che strana situazione. Ci ho pensato qualche volta, ma mai seriamente.. Intanto lui tira fuori un preservativo dal portafoglio. "Faccio io", dico per non pensare al rossore che inizia a salirmi sulle guange, grazie buio che mi proteggi! Sono io ad appoggiarmi al muro stavolta, e dopo esserci scoperti il necessario mi solleva la gamba destra, e finalmente mi prende. E' cosi diversa da tutte le altre, la prima volta con qualcuno; ma io e G, chi l'avrebbe mai detto!, sembravamo perfetti. Inizia a muoversi con molta calma e non c'è stato bisogno che chiedessi di più, perchè quasi nello stesso momento in cui lo penso lui accelera, stringendomi il sedere con entrambe le mani; non credo se ne accorga quando gli graffio la schiena, sento il bisogno di aggrapparmi a qualcosa per rimanere nella realtà. Quasi automaticamente, faccio leva con l'altra gamba e gliele stringo entrambe in vita; ci ritroviamo nella stessa posizione di poco prima, con l'unica differenza che lui è dentro di me adesso. "Stavi scomoda?" mi chiede in un sussurro. Io nego con la testa, e mi concentro sul suo collo; lui geme e ricomincia a spingere, sempre più forte e veloce fino a che anche io gemo piano, seguendo i suoi movimenti. Contraggo tutti i muscoli interni quando sento arrivare improvviso, l'orgasmo: è bastato che mi mettesse le mani calde sui seni, mentre le sue spinte sempre più rapide e insistenti fanno in modo che mi sfreghi con insistenza il clitoride. Dobbiamo stare zitti, quindi gemo a bocca chiusa nel suo orecchio, e lo stringo un pò più a me. Lui credo capisca, perchè dopo altre poche spinte decise si blocca, e lo sento venire a sua volta. Qualche attimo di silenzio, riprendiamo fiato e ci guardiamo, sorridiamo. "Wow" riesco a dire, e sono sincera. Ci stacchiamo, ognuno si aggiusta e rassetta i vestiti. "Guarda, c'è un pennarello a terra", dico perchè mentre mi riallaccio una scarpa me lo trovo sotto agli occhi; "A te l'onore" aggiunge lui, e mettiamo la quarta crocetta dell'anno nella tabella.. dopotutto è solo Marzo, c'è tempo..
di
scritto il
2013-03-22
5 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

England, 1889
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.