Quando il “disturbo” è piacevole
di
Diavolo69
genere
etero
La fortuna di avere un lavoro che ti lascia tanto tempo libero, una casa fronte campagna… e una veranda lontana da occhi indiscreti, dove prendere il sole nudi in tranquillità nella lunga estate sarda, rinfrescandosi con la pompa da giardino ogni 5 minuti. Sempre che qualcuno non suoni il campanello…la vicina di casa.
“Ciao, sono M., scusa il disturbo, avrei bisogno di avere delle info urgenti per quella pratica che state seguendo e che mi avete chiesto di integrare quanto prima…giusto qualche minuto…”
“Ciao…nessun disturbo, tranquilla (Pinocchio insegna…), giusto un minuto e arrivo”…si stava così bene, vabbè…maglietta e calzoncini e ci siamo.
“Se non ti scoccia, entriamo in casa dato che qui fuori abbiamo SOLO 37 GRADI…”
Entriamo in casa, si scusa 50 volte per il disturbo e minaccio bonariamente di mandarla via se non la smette, così da farla stare tranquilla. Vestitino leggero, che slancia il suo corpo non appesantito dai suoi 45 anni, le chiedo se gradisce qualcosa da bere ma rifiuta, vorrebbe che vedessimo quanto prima la documentazione presentata. Ok, sul divano, per stare comodi, inizio a leggere … e realizzo che sotto i calzoncini ho scordato di indossare i boxer, porca miseria! Speriamo non succeda nulla di “eclatante” da mettermi in imbarazzo…
Mentre leggo e parliamo, vedo che il suo sguardo cade per un attimo tra le mie gambe…ora sono io ad aver paura di vedere cosa guarda: i calzoncini sono rotti… e si intravede il mio amichetto, che bastardamente fiuta la situazione e inizia a gonfiarsi…NNOOOOOOOO!!! PER FAVORE!!!!!!
Farfuglio delle scuse imbarazzatissime, arrossendo e coprendomi “lì”, mentre lei gira la faccia…per ridere!!!!
Vabbè…a questo punto scoppio anch’io a ridere come uno scemo, non riusciamo a trattenerci..
“Stai tranquillo, dai…lo so che non l’hai fatto apposta, sei sempre educatissimo e gentile, tu..”
E nel dirlo mi mette la mano sulla spalla…peggiorando la situazione, dato che senza volerlo le metto una mano sul seno mentre mi giro. Ormai è la fiera dell’imbarazzo, siamo partiti da una cosa seria e stiamo finendo nella vergogna più totale, sono senza parole…ma la mia mano è stata bloccata sul seno da lei, che mi regala uno sguardo silenzioso che mi fa capire che mi perdona…e non solo.
Un bacio, titubante all’inizio…ma solo all’inizio, per proseguire con le lingue che si cercano per assaggiarsi fino in fondo…e le mie mani che carezzano il seno, stavolta senza imbarazzo alcuno, per poi scendere sulle sue gambe, con lei che chiude gli occhi, mani che vanno sotto le mutandine, sentendo già la prima umidità.
Non resisto, il mio viso tra le sue gambe, la lingua che corre sulle cosce mentre le dita aprono piano il suo tesoro, spingendosi dentro lentamente…sempre più a fondo. Assaggio il suo miele sulle mie dita.. non male!! E’ giunto il momento di assaggiare direttamente alla fonte questa delicatezza, la mia lingua è impaziente.
Lingua e dita collaborano attivamente per farmi entrare più a fondo possibile, lecco avidamente per farla aprire sempre più...fino a che la mia lingua arriva a carezzare il suo bottoncino, gonfio al massimo… lecco, succhio, assaggio, voglio sentire sempre più forte i suoi gemiti di piacere, che mi rendono ancora più eccitato. Meraviglioso, questo “imprevisto “ della serata.. mentre lei spinge la mia testa sempre più a fondo. Ora voglio di più, mi bagno il dito con suo miele…e le coccolo il buchino, vediamo se gradisce…si, gradisce, la Signora…mi piace assai, questa cosa!! Quindi lingua immersa tra le sue gambe e dito che la coccola dietro, sta impazzendo… fino a che esplode, mi bagna il viso col suo getto caldo di piacere…splendido!! Lecco tutto, tutto…apre gli occhi dopo un’eternità e mi guarda… ora è lei che si mette in ginocchio di fronte alle mie gambe, facendo uscire il “colpevole”, scappellandolo lentamente e assaggiandolo piano con la punta della lingua, con i nostri sguardi che giocano a chi si desidera di più.
Lo lecca tutto, fino agli attributi, risalendo e succhiandolo lentamente in punta…tutta una sorpresa, questa vicina!
Ecco, brava, ingoialo tutto, fino alla gola, sei uno spettacolo…va su e giù, lo coccola per bene dentro la bocca, con la lingua che attorciglia…le carezzo i capelli e le accompagno la testa mentre svolge la sua opera umanitaria…cerco di resistere, non voglio ancora venire, no…allora l’allontano e la tiro sù, facendola appoggiare sul divano, il suo culetto in alto. Mi avvicino, la apro un po’…e inizia la seconda esplorazione con la lingua, buchino e fighetta, alternati, portando sul buchino il suo miele, così che anche stavolta il mio dito possa coccolarla, lentamente…ma proficuamente.
Mi alzo…e faccio lavorare le dita ovunque, assieme…il suo viso è una maschera di piacere, si morde le labbra mentre si stringe al divano e geme…incrociamo gli sguardi mentre appoggio il “colpevole” sui suoi umori, facendo sempre lavorare il dito sul suo buchino.
L’appoggio diventa spinta, lenta ma decisa…le tengo i fianchi, aiutato dalle sue mani sulle mie mentre ci muoviamo assieme sempre più velocemente, sempre di più…fino all’apoteosi, le esplodo dentro mentre mi sdraio sulla sua schiena, i nostri brividi che si somigliano…
Stiamo così, senza parlare…fino a che lei non si gira, mi guarda e mi dice “Giusto le informazioni di cui avevo bisogno…”
Certo che portarsi il lavoro a casa è davvero disdicevole….
“Ciao, sono M., scusa il disturbo, avrei bisogno di avere delle info urgenti per quella pratica che state seguendo e che mi avete chiesto di integrare quanto prima…giusto qualche minuto…”
“Ciao…nessun disturbo, tranquilla (Pinocchio insegna…), giusto un minuto e arrivo”…si stava così bene, vabbè…maglietta e calzoncini e ci siamo.
“Se non ti scoccia, entriamo in casa dato che qui fuori abbiamo SOLO 37 GRADI…”
Entriamo in casa, si scusa 50 volte per il disturbo e minaccio bonariamente di mandarla via se non la smette, così da farla stare tranquilla. Vestitino leggero, che slancia il suo corpo non appesantito dai suoi 45 anni, le chiedo se gradisce qualcosa da bere ma rifiuta, vorrebbe che vedessimo quanto prima la documentazione presentata. Ok, sul divano, per stare comodi, inizio a leggere … e realizzo che sotto i calzoncini ho scordato di indossare i boxer, porca miseria! Speriamo non succeda nulla di “eclatante” da mettermi in imbarazzo…
Mentre leggo e parliamo, vedo che il suo sguardo cade per un attimo tra le mie gambe…ora sono io ad aver paura di vedere cosa guarda: i calzoncini sono rotti… e si intravede il mio amichetto, che bastardamente fiuta la situazione e inizia a gonfiarsi…NNOOOOOOOO!!! PER FAVORE!!!!!!
Farfuglio delle scuse imbarazzatissime, arrossendo e coprendomi “lì”, mentre lei gira la faccia…per ridere!!!!
Vabbè…a questo punto scoppio anch’io a ridere come uno scemo, non riusciamo a trattenerci..
“Stai tranquillo, dai…lo so che non l’hai fatto apposta, sei sempre educatissimo e gentile, tu..”
E nel dirlo mi mette la mano sulla spalla…peggiorando la situazione, dato che senza volerlo le metto una mano sul seno mentre mi giro. Ormai è la fiera dell’imbarazzo, siamo partiti da una cosa seria e stiamo finendo nella vergogna più totale, sono senza parole…ma la mia mano è stata bloccata sul seno da lei, che mi regala uno sguardo silenzioso che mi fa capire che mi perdona…e non solo.
Un bacio, titubante all’inizio…ma solo all’inizio, per proseguire con le lingue che si cercano per assaggiarsi fino in fondo…e le mie mani che carezzano il seno, stavolta senza imbarazzo alcuno, per poi scendere sulle sue gambe, con lei che chiude gli occhi, mani che vanno sotto le mutandine, sentendo già la prima umidità.
Non resisto, il mio viso tra le sue gambe, la lingua che corre sulle cosce mentre le dita aprono piano il suo tesoro, spingendosi dentro lentamente…sempre più a fondo. Assaggio il suo miele sulle mie dita.. non male!! E’ giunto il momento di assaggiare direttamente alla fonte questa delicatezza, la mia lingua è impaziente.
Lingua e dita collaborano attivamente per farmi entrare più a fondo possibile, lecco avidamente per farla aprire sempre più...fino a che la mia lingua arriva a carezzare il suo bottoncino, gonfio al massimo… lecco, succhio, assaggio, voglio sentire sempre più forte i suoi gemiti di piacere, che mi rendono ancora più eccitato. Meraviglioso, questo “imprevisto “ della serata.. mentre lei spinge la mia testa sempre più a fondo. Ora voglio di più, mi bagno il dito con suo miele…e le coccolo il buchino, vediamo se gradisce…si, gradisce, la Signora…mi piace assai, questa cosa!! Quindi lingua immersa tra le sue gambe e dito che la coccola dietro, sta impazzendo… fino a che esplode, mi bagna il viso col suo getto caldo di piacere…splendido!! Lecco tutto, tutto…apre gli occhi dopo un’eternità e mi guarda… ora è lei che si mette in ginocchio di fronte alle mie gambe, facendo uscire il “colpevole”, scappellandolo lentamente e assaggiandolo piano con la punta della lingua, con i nostri sguardi che giocano a chi si desidera di più.
Lo lecca tutto, fino agli attributi, risalendo e succhiandolo lentamente in punta…tutta una sorpresa, questa vicina!
Ecco, brava, ingoialo tutto, fino alla gola, sei uno spettacolo…va su e giù, lo coccola per bene dentro la bocca, con la lingua che attorciglia…le carezzo i capelli e le accompagno la testa mentre svolge la sua opera umanitaria…cerco di resistere, non voglio ancora venire, no…allora l’allontano e la tiro sù, facendola appoggiare sul divano, il suo culetto in alto. Mi avvicino, la apro un po’…e inizia la seconda esplorazione con la lingua, buchino e fighetta, alternati, portando sul buchino il suo miele, così che anche stavolta il mio dito possa coccolarla, lentamente…ma proficuamente.
Mi alzo…e faccio lavorare le dita ovunque, assieme…il suo viso è una maschera di piacere, si morde le labbra mentre si stringe al divano e geme…incrociamo gli sguardi mentre appoggio il “colpevole” sui suoi umori, facendo sempre lavorare il dito sul suo buchino.
L’appoggio diventa spinta, lenta ma decisa…le tengo i fianchi, aiutato dalle sue mani sulle mie mentre ci muoviamo assieme sempre più velocemente, sempre di più…fino all’apoteosi, le esplodo dentro mentre mi sdraio sulla sua schiena, i nostri brividi che si somigliano…
Stiamo così, senza parlare…fino a che lei non si gira, mi guarda e mi dice “Giusto le informazioni di cui avevo bisogno…”
Certo che portarsi il lavoro a casa è davvero disdicevole….
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