Massaggio con orgasmo
di
Pari e Dispari
genere
etero
La chiave entrò nella serratura, qualche vigoroso scatto e la porta si aprì. Un botto improvviso segnalò il rientro di Martina a casa. La lunga giornata l'aveva stancata, ma lo stress la teneva carica come una molla pronta saltare. Dopo uno sbuffo esclamò: "sono a casaaa, dove sei?" "In camera!". Martina attraversò il corridoio del suo appartamento a lunghi passi, fino a che non arrivò all'ingresso della sua camera, dove vide qualcosa di familiare. La stanza era illuminata da una luce soffusa proveniente da una decina di candele di diversi colori e dimensioni, sapientemente distribuite intorno al letto, tra mobili e scaffali. Un aroma di cannella pervadeva l'aria, solleticando sia il naso che la bocca. Sul materasso c'era un asciugamano beige di spugna di cotone, disteso ed uno più piccolo piegato in un angolo. Un flacone di olio aromatico era stato messo sul suo comodino."SI CAZZO! Mi ci voleva un massaggio! Grazie amore" La ragazza si precipitò tra le braccia di Marco, che nel frattempo era rimasto in disparte, appoggiato al guardaroba. "Spogliati e rilassati ora" le sussurrò baciandola teneramente sulle labbra. Martina si tolse le scarpe, fece passare la maglietta sopra la testa sfilandosela dal corpo, per lanciarla sulla sedia. Si slacciò la cintura ed il primo bottone dei suoi jeans larghi, per poi abbassarne la zip. A quel punto si girò dando la schiena al suo ragazzo e scuotendo il culo fece cadere i suoi pantaloni sul pavimento, voltando la testa fece un occhiolino e si mise a ridere. La luce danzante delle candele illuminava la sua pelle abbronzata e le sue forme, nascoste da un reggiseno a balconcino ed uno slip brasiliano, entrambi di color nero. Si sbarazzò dei calzini e chiese a Marco di girarsi: "Non guardarmi, voglio il massaggio stasera e nulla di più" "Peccato avevo una sorpresa per te..." "Ah si? Beh vedremo... Intanto rimani girato fino a che non te lo dico io". Il ragazzo un po' deluso fece come gli fu chiesto e quando si voltò vide la sua metà con gli occhi chiusi, stesa sul ventre, con il seno premuto contro il materasso ed il culo nascosto dall'asciugamano. Marco si cosparse le mani d'olio ed incominciò a sfregare per scaldarle, dopo di che iniziò a massaggiare le spalle nude di Martina, facendo pressione con i pollici, per poi scendere premendo le dita lungo le braccia fino ai polsi. Si spostò sulla sua schiena facendo scorrere i palmi dal basso verso l'alto, non interrompendo mai il contatto, dando così l'impressione alla ragazza che molte più mani stavano sciogliendo ed esplorando il suo corpo. Arrivato al confine con il tessuto, ripartì dalle piante dei piedi, risalendo i polpacci ed indugiando sulle cosce, mentre le sue dita si addentravano ad ogni movimento sempre più verso il loro interno sfiorando il sesso di Martina, che iniziò a divaricare le gambe. "Questo vuol dire che posso togliere l'asciugamano?" chiese Marco con in tono scherzoso, "Si" si limitò a rispondere la ragazza sorridendo. Presto si sentì nuda e le mani iniziarono ad impadronirsi di ogni centimetro del suo culo, quel culo che ogni giorno faceva girare la testa a tanti uomini. I movimenti adesso partivano dalle cosce e lentamente arrivavano fino alla schiena coprendo tutta la superficie dei glutei, mentre i pollici si insinuavano tra di essi passando sul buchetto fino ad accarezzare le grandi labbra. Con un ultimo movimento la destra di Marco si inserì nella fessura, facendo scorrere medio ed indice sulla fica ormai bagnata di umori, fino a che il pollice non raggiunse l'ano. "Penso che sia arrivato il momento di girarti". Senza indugiare un momento Martina si voltò appoggiando la schiena lucida d'olio sul letto, con le cosce aperte, mettendo in bella mostra il suo sesso ben dilatato, guardando in faccia il ragazzo per vedere la sua reazione. Erano passati due anni da quando aveva visto per la prima volta il suo corpo nudo, ma ogni volta accendeva il suo desiderio allo stesso modo. Marco la stava divorando con gli occhi, nel suo volto si poteva leggere l'irrefrenabile voglia di possederla. Martina lo scrutò e quando il suo sguardo scese verso il pube del massaggiatore, sorrise soddisfatta nel vedere la sua erezione deformare i pantaloni della tuta. "Sembra che il massaggio stia piacendo anche a te" disse ridendo, "Vedremo se lo userai, non ho ancora deciso". Il ragazzo si avvicinò al lato del letto, prese la bottiglia dell'olio e le spruzzò qualche goccia sulla faccia per rispondere alla sua provocazione: "Zitta o smetto subito", "Dai scherzavo... Non smettere...". Stavolta Marco fece cadere un rivolo d'olio dall'alto, facendolo cadere sui turgidi capezzoli di Martina, poi sul suo ventre ed infine tra le sue labbra dischiuse e già lubrificate, facendola sussultare. Le mani abbracciarono la sua vita e scorsero avanti ed indietro il suo ventre ungendolo e sciogliendo gli addominali contratti. All'ultimo passaggio verso l'alto Marco si spinse fino al petto, tenendo aperte le mani disegnò due cerchi intorno alla parte inferiore dei seni di Martina, per poi chiuderli tra i pollici e il resto delle dita spingendoli e facendoli sobbalzare. Con indice e medio finì di oliarli massaggiandone i capezzoli per poi stringerli delicatamente. Martina stava gonfiando il petto per assicurarsi che ogni sua parte fosse stimolata, i suoi mugolii fecero capire al suo amante che stava toccando i tasti giusti. Le mani percorsero ancora il suo corpo verso il basso, fermandosi al Monte di Venere, che accarezzarono con movimenti sempre più ampi, fino a sfiorare il cappuccio della sua parte più sensibile. La destra scese di nuovo verso il basso a dita unite percorrendo la fica mentre il palmo si fermava sul clitoride, mentre la sinistra accarezzava la pancia. A quel punto la ragazza si spostò appoggiando la schiena alla testa del letto, divaricò ancora le gambe e le appoggiò sui piedi... Voleva guardare. "Massaggio finito?" Chiese Marco, "Mh, Mmh" rispose Martina mordendosi le labbra. Il ragazzo salì sul letto e quando fu sopra di lei la baciò intensamente. Le loro lingue danzarono scivolando l'una intorno all'altra fino a quando Marco si ritrasse, per poi baciarla ancora sulla mandibola, sul collo ed in mezzo al petto. Succhiò avidamente i capezzoli, mordicchiandoli leggermente. Le sue labbra ripresero il cammino lentamente verso l’ombelico, continuando fino al pube. Arrivato davanti al clitoride allargò la bocca, ma a pochi millimetri dalla pelle si fermò, ed invece di toccarlo ci soffiò sopra, guardò l'espressione di disappunto della sua ragazza e si mise a ridere. Martina gli diede un calcetto su di un braccio: "Che stronzo che sei". Marco ancora con il sorriso sulle labbra, si abbassò nuovamente e fece scivolare la lingua di piatto dal basso verso l'altro salendo nuovamente ed incurvandola per strusciarne la punta contro il punto più sensibile della sua amante. A quel punto allargò le labbra ed iniziò a disegnare dei cerchietti con la lingua intorno al cappuccio per poi finalmente iniziare a leccarlo. "Oh siii" I gemiti di Martina incominciarono a farsi più forti con l'incremento del ritmo della linga che faceva su e giù sul suo clitoride, di tutta risposta senti due dita penetrarla. Marco appoggiò tutta la faccia sul sesso continuando a leccare facendo un rumore che la sua ragazza aveva sentito tante volte, girò le dita verso l'alto piegandole ogni volta che affondavano dentro la ragazza. Il respiro si fece più sostenuto per poi trattenersi, la schiena si inarcò, il suo intero corpo fremeva e dopo pochi secondi Martina fu attraversata da una scarica di piacere che la sconquassò. Quando ricominciò a respirare si accorse che stava stritolando la testa del suo fidanzato con le gambe, così lo liberò. "Piaciuto questo rientro a casa?" "Siiiii, ne avevo un sacco bisogno" "Sei pronta per la sorpresa ora?" "Va bene, sono curiosa di sapere cosa ha partorito quelle tua mente perversa" rise la ragazza. “Allora dovrai metterti questa” il ragazzo si piegò prese una benda nera da sotto il letto e la porse a Martina che un po’ titubante se la mise intorno al capo. Assicuratosi di non esser visto disse: “Torno subito, aspettami”. La giovante donna senti qualcosa che veniva appoggiata sul letto e poi un oggetto apparentemente molto grande, a giudicare dagli sforzi del ragazzo, che disporsi dietro la testa del letto. “Stenditi a pancia all’ingiù” ed alza il culo. Un cuscino le fu messo sotto la pancia. Le parti più private di Martina erano così esposte. Una mano le scivolò nuovamente sulla fica ancora piena di umori, accarezzandola, facendo passare un dito tra le sue labbra. Un bacio arrivò sul gluteo sinistro, poi sul destro, poi all’interno, fino a quando non sentì la lingua di Marco girare intorno al suo buchetto per poi spingere fino a penetrarlo, mentre la sua fica continuava ad essere coccolata con le dita ed il palmo. Dopo pochi secondi, il ragazzo si staccò ed uno schiaffetto la colpì sul culo e poi più niente. “Pop” un flacone si aprì e poco dopo avvertì un liquido colarle tra i glutei. “Rilassati adesso” “Hai deciso di mettermelo in culo? Capirai che sorpresa” “Vedrai!”. Un dito incominciò a distribuire il gel sul buco e poi inizio a premere. L’altra mano le accarezzava la pancia e la fica, ogni tanto sentiva un bacio sul culo o sulla schiena, mentre falange dopo falange, il dito affondava dentro di lei. Una volta che fu dentro, lentamente, prese a muoversi verso l’uscita per poi affondare ancora. Quando i muscoli furono rilassati un secondo dito iniziò a premere insieme al primo ed il processo ricominciò. Martina iniziò a gemere, la sensazione mista di piacere e dolore la stava eccitando e avere la vista fuori gioco esaltava tutte le sensazioni che stava provando. Ad un tratto si sentì vuota, le mani erano sparite. Qualcosa di duro e caldo iniziò a strusciare tra le sue natiche verso la schiena “Vuoi questo eh?” “Beh direi che potrebbe essere il momento di usarlo” rise Martina “Aspetta ancora un attimo”. Qualcosa incominciò a premere per poi scivolare facilmente dentro la sua fica ormai completamente fradicia. “Che cos’è?” “Una parte della sorpresa” si sentì rispondere. Finalmente il glande di Marco iniziò a premere contro il suo buco, ormai dilatato e pronto ad accoglierlo affondando senza troppe difficoltà, mentre le sue mani afferravano i suoi fianchi. “Come ti senti?” “Pieeenaaa” “Ti sta piacendo la sorpresa?” “Cazzo si! Ma non è ancora finita?” “Eh no!”. Appena finita la frase un bip suonò nella stanza e Martina sentì una vibrazione propagarsi nella sua fica: “ODDIOOOOO! SCOPAMI! ADESSO!”. Il suo amante si piegò in avanti, le mise le braccia intorno alle spalle e muovendo il bacino la accontentò. Ad ogni colpo di bacino sentiva il piacere aumentare e sommarsi a quello che le provocava il giocattolo che aveva dentro, la sensazione era così forte che sentiva scariche dall’ombelico alle cosce mentre Marco la stringeva a sé baciandole il collo e le guance. Quando il suo corpo iniziò a tremare il suo ragazzo la alzò mentre continuava a scoparla, le tolse la benda e le girò la testa in avanti. Martina vide la sua immagine riflessa in un enorme specchio appoggiato alla testa del letto mentre veniva inculata, nel momento in cui guardò sé stessa negli occhi, sentì Marco venirle dentro e un potente orgasmo la sconvolse facendola cadere in avanti sul materasso.
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