Lo scambio delle mutandine bagnate

di
genere
scambio di coppia

Come instaurare un primo incontro, un incontro conoscitivo? L’aperitivo è il must perché ti consente di sorseggiare un prosecco, stuzzicare del cibo e non solo… ti permette di trascorrere un paio di ore in un ambiente più riservato dove puoi lasciarti andare a commenti, impressioni, sensazioni, sorrisi maliziosi, ammiccamenti, discorsi con doppi sensi. Stimolante!
Certamente non sembra previsto nulla di più, almeno in un ambiente aperto pubblico ove chiunque più attento possa carpire discorsi, movimenti particolari.
Ma l’intenzione dei quattro era tutt’altra: erano partiti da una conoscenza virtuale, si messaggiavano da tempo, conoscevano desideri, gusti, alcuni aspetti caratteriali gli uni degli altri… questo era sicuramente un “quid pluris” per proseguire la conoscenza, per valutare se questa attrazione, anzi, questa forte attrazione tra i quattro, fosse poi supportata da quella chimica necessaria, indispensabile per coinvolgere tutti i sensi in un viaggio, un meraviglioso viaggio alla scoperta del piacere.
Consapevoli della carica erotica che le loro menti avevano prodotto nella chat in quattro e delle loro capacità oratorie, desideravano mettersi in gioco totalmente.
La scelta del locale fu minuziosa: un posto chic che fungesse da perfetta cornice alle loro personalità ed alla situazione che avevano fantasticato.
Locale di gran gusto, posti riservati con una bella vista sul lungomare, luci soffuse, camerieri di livello e zona appartata, ma non troppo, per dar vita all’effetto “vedo non vedo”.
Bianca ancora non aveva deciso cosa avrebbe indossato quella sera, certamente l’intimo era stato scelto con attenzione ed accuratamente indossato sin dalla mattina affinché racchiudesse in sé tutti gli odori del desiderio, della passione che le si erano scatenati.
La brasiliana era ciò che aveva scelto, nera, di pizzo, sensuale, già il solo indossarla la eccitava, lo sfregamento provocato dal pizzo sulla sua pelle così sovraeccitata, così sensibile al tatto, le procurava un piacere lento e continuo; l’idea di sfilarla in un luogo pubblico e di consegnarla al lui, (in parte a lei ancora ignoto) desideroso di riceverla tutta per sé, la faceva sussultare.
Esperienza forte quella che stava per vivere appieno; suo marito aveva avuto quella fantastica idea; lui, sempre pieno .di fantasia,
improvvisazione, voglia di provare cose nuove, lui l’aveva portata in quel mondo per mano, passo dopo passo, consentendole di guardare la vita da un’altra prospettiva, molto più interessante, intrigante, piacevole, entusiasmante, un contesto in cui si è sempre di fronte al nuovo, ove bisogna ripresentarsi ed alle volte anche reinventarsi e conseguentemente riscoprirsi.
Quel pomeriggio i messaggi furono diretti, precisi, volti ad organizzare bene lo scambio, quello delle mutandine, un preliminare molto eccitante soprattutto se gestito ad un primo incontro conoscitivo.
“Attenzione, siamo conosciuti; cerchiamo di essere discreti”, questi messaggi accompagnavano le fantasie dei quattro, ogni tanto qualcuno scriveva delle raccomandazioni, alternandole però a messaggi vocali registrati durante un amplesso, foto un po’ spinte in coppia o singolarmente con la didascalia dedicata al partner dell’altra coppia; insomma erano eccitati, ma cercavano di controllarne gli effetti, almeno teoricamente …
Il giorno prestabilito il viaggio in macchina di Bianca e suo marito fu molto silenzioso, ognuno di loro era immerso nel suo mondo, nei pensieri più disparati, perché vero è che rappresentavano ed erano una coppia, ma ognuno con il suo carattere le proprie sensazioni che si sarebbero poi scambiati, arricchendo la propria esperienza con quella dell’altro in un confronto che li avrebbe portati a salire un gradino più alto nel loro rapporto.
Bianca si girò verso di lui, lo guardò concentrato alla guida dell’auto, staccò la cintura e abbassò la sua testa verso il cavallo dei pantaloni, lo baciò senza aprirgli la cerniera, sentendo subito che il suo amichetto si era ben svegliato; dopo averlo stimolato per bene si alzò, si rimise al suo posto, alzò leggermente la gonna scoprendo le autoreggenti, aprì le gambe e cominciò a toccarsi.
Le tue dita con cui aveva accarezzato il clitoride non fecero a meno di entrare, raccogliendo gli umori che tra l’eccitazione mentale e lo sfregamento, erano colati fino a raggiungere il palmo della mano.
In tutto questo il marito non faceva altro che girarsi e rigirarsi mentre era alla guida, il pantalone premeva contro il membro, gli occhi strabuzzati ed increduli assistevano a quella scena ma non potevano soffermarsi più di tanto perché doveva prestare attenzione alla strada. Era la prima volta che lei agiva in modo disinibito e se vogliamo anche sfacciato.
Ad un certo punto Bianca tirò fuori il telefono e scattò qualche foto che inviò ad un singolo con cui erano in contatto da un po’ di tempo, una sorta di rapporto a tre virtuale,
coinvolgendolo in questo gioco trasgressivo un po’ ambiguo che piaceva a tutti e tre.
Vicini alla destinazione Bianca si ricompose, prese un fazzoletto e asciugò le sue parti intime, poi si guardò allo specchietto dell’auto, mise il rossetto e ritornò la donna insospettabile che nessuno conosceva davvero se non lui.
Arrivarono in quella bella città affacciata sul mare e si portarono verso la hall dell’albergo dell’appuntamento, si diressero al
Lounge bar che si trovava ad un piano alto affinché si potesse ammirare il mare che rendeva più suggestiva la location.
Come al solito erano in ritardo e consapevoli di essere guardati dall’altra coppia che era già lì, si affrettarono a dirigersi verso l’ascensore per salire all’ultimo piano.; non pensavano di trovarli nei pressi dell’ascensore e fu quasi inaspettato questo incontro; quando si apprestarono a raggiungere l’ascensore furono raggiunti dalla coppia…
Entrambi distinti: lui con un maglioncino color panna a collo alto, un pantalone chiaro e gli occhialini da intellettuale, alto bel fisico con un sorrisino furbetto; lei donna formosa, abitino nero, un bel sorriso ammiccante, decisa, solare.
In un primo momento Bianca sentì il suo battito accelerare, l’eccitazione, la sorpresa, anche un po’ di imbarazzo nonostante quei momenti di slancio hot che le venivano naturali in chat.
Si sedettero a quel tavolo riservato molto grazioso e cominciarono a parlare a due a due. L’atmosfera si riscaldò subito, lei guardava lui negli occhi (le piace moltissimo guardare un uomo negli occhi mentre parla), li osservava, ma spesso lo sguardo ricadeva sulle labbra e su quel sorriso furbetto che tanto l’aveva colpita; le mani piano piano cominciarono a muoversi sotto il tavolo ma in maniera molto delicata, mentre suo marito e l’altra donna erano più intraprendenti.
Lui era sensibile, gentile, voglioso, ma sembrava frenato: sicuramente lei gli piaceva ma per lasciarsi andare aveva bisogno di un segnale da parte sua e Bianca questo lo capì dopo.
L’atmosfera era divenuta più intima; la lei dell’altra coppia, donna intraprendente: sia per l’uso delle parole scelte opportunamente ( d’altronde era professoressa di italiano) e pronunciate con una vocina dolce e calda, sia con i gesti compiuti nei tempi giusti.
Rivolta verso un angolo semi nascosto del tavolino, sfilò le mutandine guardando il marito di Bianca e con un sorriso ammiccante gliele consegnò; lui ne fu soddisfatto e con la sfacciataggine che lo contraddistingueva, le annusò con noncuranza di coloro che avrebbero potuto accorgersi di quei gesti.
I camerieri abituati a cogliere i segnali in maniera molto agevole, distanti tra l’altro solo pochi metri da loro, fingendo di essere impegnati in alcune faccende, guardarono con la coda dell’occhio e Bianca si accorse di ciò.
Per questo motivo non ebbe il coraggio avuto dall’altra donna, si sentiva impacciata perché appunto osservata, lì per lì temeva di non poter mantenere la promessa di levarsi le mutandine e consegnarle come un trofeo.
Il lui la guardò, ma non le disse nulla e nella sua testa cominciano ad affollarsi numerosi pensieri.
Terminato quel momento, consapevole di aver perso l’occasione di compiere quel gesto, si alzò per recuperare il suo cappotto, dopo aver appreso che la sala di lì a qualche minuto sarebbe stata occupata dagli invitati ad una festa ed il lui, galante, la aiutò a mettere il cappotto.
Le due coppie presero l’ascensore e scesero verso la hall dell’albergo; Bianca non ebbe il tempo di confrontarsi con il marito, se non per un decimo di secondo in cui si lanciarono uno sguardo d’intesa… il
gioco non era ancora terminato.
I salottini di velluto viola erano molto accoglienti, quel colore che le piaceva da impazzire e le luci soffuse della hall la fecero sentire più serena,
Dopo aver visto sul volto di suo marito uno sguardo birichino, un sorrisino compiaciuto, segnali della voglia di continuare quel gioco che lo eccitava, lo stimolava, faceva rivivere in lui quel ragazzino che aveva conosciuto anni prima e l’aveva colpita per la sua intraprendenza, si sedette accavallando le gambe facendo intravedere le autoreggenti nere.
Il lui dell’altra coppia la guardò negli occhi, le sorrise e poi si baciarono; Fu lì che capì immediatamente che le piaceva molto, la lingua di lui la seguiva alle volte, altre si faceva travolgere dalla lingua di lei e si mescolavano in una danza erotica… le sue inibizioni crollarono .Sul volto di lui comparve quel sorriso birichino che la faceva trasalire, poi sentì la mano di lui sulla coscia che piano piano girava intorno ad essa per raggiungere la sua parte più intima, incredibilmente bagnata. Lei aveva questa caratteristica, di bagnarsi in maniera copiosa e lui, benché lo sapesse teoricamente, perché Bianco aveva pubblicato più di una volta le foto delle sue mutandine inzuppate, di fronte ai fatti rimase meravigliato e sgranò gli occhi compiaciuto.
Ogni tanto Bianca ed il marito si guardavano e pensavano a quanto particolare fosse quella situazione in cui si erano cacciati .
Lui ad alta voce commentò: “Ma
vi rendete conto di quello che stiamo combinando nella hall? Ragazzi forse dovremmo contenerci”! Subito dopo, però, baciava la lei, le palpava il sedere, si tuffava con il viso in quel seno prosperoso .
Con il bacio cominciò per Bianca il vero gioco, era completamente coinvolta da non poter governare più i suoi movimenti istintivi, diretti verso il pene di lui, lo cercava lo sfiorava e poi lo stringeva, per poi lasciare la presa facendo scivolare una carezza.
Ad un certo punto lui la guardò, poi in basso e le fece con la testa un cenno chiedendone l’assenso , lei con un sorriso rispose e lui si abbassò leggermente non distogliendo però lo sguardo dagli occhi di lei che intanto muovendo le gambe agevolò l’azione e le mutandine con gesti lenti, ma decisi, furono sfilate. Lui le raccolse nella mano e le portò sl suo viso, sentendone l’odore ed emettendo un gemito di piacere, cambiando all’istante l’espressione degli occhi: si piegarono in giù nella parte esterna e comparve sul volto un sorriso di compiacimento.
Sembrava quasi come se quel gesto lo avesse trasformato, facendo venir fuori la parte istintiva, predominante che lui forse soffocava nella normalità della vita di tutti i giorni fatta di distinta apparenza.
Era proprio quello il senso della trasgressione: far venir fuori se stessi senza curarsi del giudizio degli altri.
Le due coppie decisero di andar via prima di compiere qualche gesto irreparabilmente compromettente e pensarono di fare una passeggiata per la città, sorridenti come quattro ragazzini cominciarono a confrontarsi, raccontare i particolari dei gesti compiuti nell’albergo.
Bianca elettrica a un certo punto alzò il passo e il lui dell’altra coppia istintivamente le sollevò il cappotto ed insieme ad esso venne su anche la gonna, scoprendole il fondoschiena che era completamente nudo.
I quattro raggiunsero una delle due auto, parcheggiata al lato di un marciapiede e vi entrarono: Bianca ed il lui sui sedili posteriori, suo marito e la lei su quelli anteriori.
Nessuna parola fu proferita, la lei si abbassò verso il marito di Bianca, gli aprì la cerniera, uscì il pene e lo prese in bocca, stringendolo tra le labbra e la lingua, salendo e scendendo fin sotto il glande, giu ma non troppo e quel movimento e l’intensità con cui venne praticato gli procurarono un piacere nuovo, il pene era una pietra e lei compiaciuta continuava a goderne.
Sul sedile posteriore intanto il lui si leccò due dita per poi infilarle nella morbida fessura di Bianca, libera da qualunque costrizione.
Lei travolta da quelle sensazioni fortissime salì su di lui, aprì le gambe e si strusciò sul pantalone, sentendo la sua eccitazione.
Poteva esserci una situazione più intrigante eccitante elettrizzante di quella appena vissuta? Quella fu una gemma preziosa, una perla, fu un preliminare a ciò che successe dopo, di lì a qualche tempo, definibile come un’esperienza unica, intensa, ma non priva di risvolti complessi, perché ogni dono che ricevi ha un prezzo… ma questa è un’altra storia…
scritto il
2024-01-25
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