"Inaspettata sorpresa"
di
Laocoonte
genere
bisex
Sono un artigiano, pensionato (in gergo vengo definito ‘maturo’) ma il mio lavoro mi piace talmente tanto che continuo ad esercitarlo con piacere e soddisfazione.
In questo ultimo periodo però mi ha impegnato tantissimo e anche in modo stressante quindi ho pensato di concedermi una fine settimana di vacanza, di relax.
Roma è sempre fantastica! Mi attira come la calamita attira il ferro.
Sono stato informato che a Villa Borghese c’è una mostra sul Canova. Quale migliore occasione per unire il piacere al piacere. Sì, il piacere della vacanza e il piacere di vedere ed emozionarmi di fronte a cose belle.
Amo l’arte e la bellezza in tutte le sue forme e, come scriveva Dostoevskij, sono convinto che sarà la nostra salvezza.
Mia moglie non è intenzionata a venire perché molto indaffarata e desiderosa di fare la nonna.
Mi dispiace ma io cerco di vedere il positivo nelle cose: sarà una occasione per riflettere, stare un po’ con me stesso e essere libero di fare quello che più mi aggrada.
Ho prenotato presso un hotel nelle vicinanze di piazza di Spagna. L’ho frequentato in altre occasione e mi ci sono trovato sempre bene.
Arrivo nel tardo pomeriggio e dopo aver sbrigato le pratiche alla reception mi dirigo verso l’ascensore per recarmi nella stanza. Sto spingendo il pulsante del piano quando un signore in maniera concitata blocca le porte e con uno sguardo interrogativo dice:
“Scusi, possiamo salire anche noi?”
“Certamente!”
Mi sposto nell’angolo così da permettergli di appoggiare il bagaglio e di far entrare una signora che penso sia la moglie. Una bella signora… una bella coppia… credo sulla cinquantina. Fisici tonici, asciutti, vestiti in maniera sobria ma elegante. Quello che più mi ha colpito sono i loro occhi vispi, solari, gioiosi. Mi sorridono poi si presentano:
“Mi chiamo Franco e questa è Alexa”.
Devo aver fatto una espressione strana perché lei sorridendo dice: “Alessandra, ma è troppo lungo”.
Stringo la mano a entrambi: “Piacere, sono Luca”.
“Noi andiamo al terzo…”
“Coincidenza… anche io".
Usciamo dall’ascensore e seguendo le indicazioni mi incammino verso il numero della mia stanza. Mi seguono. Arrivato, mi giro e loro si sono fermati prima: abbiamo camere confinanti.
Una risata ci esce spontanea. Ci salutiamo.
Sistemo le mie cose con calma e mi preparo per fare una doccia ristoratrice che tolga la stanchezza del viaggio.
Li sento parlare e ridere animatamente. Mi hanno dato la sensazione di essere una coppia gioiosa e con una buona intesa. All’ora di cena scendo nella hall e mi dirigo verso il bar per un aperitivo. Il barman educatamente mi serve. Mi guardo attorno mentre sta iniziando l’animazione delle persone che si preparano per la cena. Un cameriere mi viene incontro e mi accompagna al mio tavolo.
La coppia vicina di stanza è già al tavolo. Ci sorridiamo. Sento che chiamano il cameriere, parlottano un po’ con lui e vedo che viene verso il mio tavolo: “I signori le chiedono, visto che è solo, se vuole cenare insieme a loro”. Li guardo, mi sorridono invitanti. Non posso rifiutare, sarebbe scortese, poi sento una simpatia per loro.
Ceniamo conversando piacevolmente. Sono brillanti, educati nell’ascolto e arguti nelle risposte.
Ancora non riesco a capire ma c’è qualcosa di piacevolmente strano in loro.
Dopo la cena, essendo intenzionati a una tranquilla passeggiata, mi invitano, giusto per inebriarsi un po’ dell’atmosfera della Roma notturna.
Arriviamo alla Fontana di Trevi. L’ho vista tante volte ma è sempre un tonfo al cuore.
Mi danno il cellulare per farsi scattare qualche foto. Lo accendo e compaiono foto di persone che fanno sesso etero, bisex, gay, trans… Sono sorpreso e imbarazzato. Lo spengo e gli dico che non conoscendolo non riesco a farlo funzionare. Franco lo prende, lo riaccende e me lo da. Inizio a fare le foto ma in testa mi martella un pensiero: “Perché quelle foto? Il fatto che io le vedessi era voluto? Chi sono veramente?”.
Si posizionano per farsi fotografare e, come se fosse una cosa preparata, iniziano a recitare: Alexa è di profilo, chiude gli occhi e rovescia leggermente la testa all’indietro, mentre Franco con entrambe le mani vorrebbe accarezzarle dolcemente il viso… un brivido mi percorre la schiena perché nel mio pensiero e davanti ai miei occhi si palesano Mastroianni e la Ekberg nella scena del film “La dolce vita” di Fellini.
Sono preso da una eccitazione euforica e li immortalo in diverse pose: sono bellissimi!
Decidiamo di continuare la nostra passeggiata poi ci fermiamo al tavolo di un bar per bere qualcosa che insistentemente offro io. Conversiamo e ridiamo amabilmente. Una piacevole allegria si è impossessata di noi, sembra che ci sia una intesa e una amicizia da sempre.
Decidiamo di ritornare in hotel perché l’indomani ci aspetta una giornata impegnativa.
Arrivati davanti alla porta della loro stanza Franco allegramente mi dice:
“Luca ti va di bere un’ultima cosa con noi prima di andare a dormire?”.
Non sono sorpreso ma felice di questa richiesta. Sono stato benissimo con loro tutta la serata e non voglio e non posso rifiutare.
“Ok, con piacere”… e gli sorrido anch’io.
Apre, fa entrare Alexa e io la seguo. Entra anche Franco chiudendosi alle spalle la porta. Alexa si gira verso di me, si avvicina e mi bacia sulla bocca… respiro il suo profumo. Con sorpresa mi stacco quasi immediatamente, guardo Franco e l’espressione del suo viso mi dice di continuare, di lasciarmi andare. Guardo Alexa, è bellissima, la avvicino e la bacio con passione e desiderio. Le lingue si cercano e con voracità iniziano la penetrazione delle rispettive bocche.
Sento Franco dietro di me accostare il suo corpo, mi cinge il petto e le mani cercano la mia pelle, i miei capezzoli, mi accarezza. Un dolce calore mi invade, si impossessa di tutto il mio essere… mi sta succedendo qualcosa di mai provato… tanti pensieri si rincorrono nella mia mente ma adesso non è il momento di affrontarli perché desidero percorrere fino in fondo questa nuova, eccitante esperienza.
Franco mi fa sedere su una poltroncina, spegne la luce principale, accende le abat jour e mette una musica di sottofondo: Juliette Greco che canta “Deshabillez moi”.
Capisco sempre più che tutto questo è stato preparato. Mi avevano scelto come ‘contributo’ alla loro ricerca di piacere sessuale.
Iniziano a spogliarsi con una coreografia studiata perché i movimenti sono all’unisono. Sono quasi completamente nudi, con solo l’indumento intimo. Mi girano la schiena, li osservo: Franco ha un corpo statuario coperto in alcune parti da una leggera peluria.
Il corpo di Alexa è più morbido, liscio e con movenze flessuose. Franco si toglie gli slip e si gira mostrandomi la sua bellezza di statua greca neoclassica. I pettorali non eccessivamente scolpiti fanno bella mostra di due capezzoli turgidi. Il pene ancora moscio ha alla base un ciuffetto di peli che lo rendono ancora più piacevole. Mi guarda sorridendo e dice: “Siamo fratelli…”.
Un sobbalzo… nella mia mente… “Come?”… “Perché?”
Anche Alexa si toglie le mutandine e si gira con le mani che le coprono il pube. Il seno non abbondante ma sodo. Toglie le mani dal pube e… mio dioooo… ha il CAZZO !?!?!?
Alexa era Alessandro!
Mi guarda e anche lei sorridendo completa la frase di Fausto:
“… fratelli gemelli”.
Balzo dalla poltrona e sono talmente sorpreso che la mia bocca è bloccata da non riuscire a dire una parola. Avevo percepito durante tutta la serata che c’era qualcosa di strano in loro ma questa era davvero una sorpresa inaspettata.
Approfittano del mio stato confusionale iniziano a spogliarmi con frasi… “È tutto OK!”… “Tranquillo, lasciati andare e sarà molto piacevole anche per te.
Dopo avermi completamente denudato mi baciano e leccano il corpo. Con voracità le loro lingue ne esplorano ogni parte. Mi sento il centro di un piacere cercato, voluto.
Alexa si impossessa del mio cazzo ancora barzotto, lo lavora con maestria e presto lo sento duro, pulsante, gioioso del vigore giovanile ritrovato e desideroso di essere protagonista.
Franco mi sta massaggiando le chiappe, le lecca, immerge il viso nel solco e… mi stuzzica e lecca il buco… non mi era mai successo. Un piacere sconosciuto mi percorre la schiena. Sono inebriato ma anche spaventato. Quale sarà la loro meta? A quale traguardo vorranno arrivare? Mi vogliono avere completamente in loro possesso?
Il mio ‘fratellino’ svettando mi richiama al presente e il piacere ha il sopravvento.
Alexa va sul letto, prende un cuscino e si sdraia mettendolo sotto la pancia. Il suo culo è sollevato e con le mani allarga le chiappe mostrando l’orifizio in tutta la sua bellezza. Agisce sul muscolo e lo vedo aprirsi e chiudersi come se mi chiamasse a farsi penetrare.
È eroticamente stupenda.
Franco mi sussurra: “Avanti prendila, scopala, falla tua. Non vedi quanto ti desidera”.
Lo guardo, non me lo faccio ripetere anche perché ho il cazzo talmente duro che quasi mi fa male. Salgo sul letto, le allargo ancora di più le gambe e in ginocchio mi tuffo con il viso in mezzo a quel solco. È inebriante leccarlo, stuzzicarlo, penetrarlo con la lingua e sentire i brividi del suo piacere.
Sento Franco salire sul letto, si avvicina e mi accarezza la schiena e poi più giù fino al sedere e comincia a fare tutto quello che io sto facendo ad Alexa.
Sono completamente frastornato perché voglio dare piacere e contemporaneamente lo ricevo.
Sento la punta del suo indice roteare attorno al mio orifizio, si insinua ed entra dentro.
Mi fermo: “Franco, non così. Io non l’ho mai fatto… sono vergine”.
Franco: “Rilassati, non ti preoccupare, ti piacerà, vedrai sarà bello”.
Attenuo il mio timore. Franco mi prende i fianchi e punta il cazzo spingendo lentamente. Mi fa male… mi fa male. Una spinta ulteriore e la cappella è dentro. Un dolore lancinante come di un dardo infuocato mi arriva al cervello. Un urlo trattenuto… “Franco nooo, ti prego… mi fa male”.
“Ok ok…” e abbandona il suo assalto. Porto una mano al culo per la paura che possa sanguinare e sento il foro allargato. Mi guardo ma la mano è solo bagnata degli umori di un piacere mancato. Franco mi lecca e poi massaggia la prostata per far riportare il mio cazzo al vigore iniziale, poi va a sedersi con le gambe allargate in cima al letto, di fronte al viso di Alexa.
Il suo cazzo è grosso, maestoso e vuole terminare il piacere interrotto. Alexa se ne impossessa e prima con le mani poi con la bocca lo fa completamente suo.
A quella visione io ritorno al piacere fermato e immergo ancora il viso nel culo di Alexa. Mi sembra di vedere una scena di video porno che ogni tanto in qualche notte insonne mi godo piacevolmente.
Sollevo il viso e ora è arrivato il momento di fare il mio ingresso nel forellino di Alexa. Strofino un po’ il cazzo in quel solco di pesca, spingo e la cappella si fa strada ed è tutta dentro. Mi fermo per gustare maggiormente il sentire l’orifizio di Alexa che la stringe. È bellissimo! Spingo ancora e pian piano entra completamente fino ai peli pubici. Il culo di Alexa è accogliente, caldo e lei lo muove, lo rotea, sa come dare e ricevere piacere. Franco mi sorride poi si abbandona al pensiero dell’orgasmo che Alexa gli farà avere.
Sento che non posso più trattenermi e comincio a scopare Alexa con una forza e un vigore quasi dimenticati. L’inizio dell’orgasmo non tarda a farsi sentire e allora aumento ancora il ritmo finchè una scarica elettrica parte dal cervello, percorre la spina dorsale e arriva al cazzo facendolo esplodere in una sborrata superba ritmata dagli spasmi dei vari schizzi.
Guardo Franco e vedo che alza il bacino come a voler immergere ancora di più il cazzo nella bocca di Alexa e anche lui erutta il suo piacere.
Mi accascio esausto poi penso ad Alexa. La giro e vedo che il cuscino è chiazzato di sborra. Lei, il suo piacere l’ha avuto senza neppure toccarsi.
Tre orgasmi diversi accomunati dal desiderio, dalla voglia di lasciarsi andare al dare e ricevere la bellezza del piacere sessuale nel rispetto reciproco.
Ci baciamo, ci accarezziamo, ci strofiniamo e poi esausti ci lasciamo andare a quel piacevole torpore che ti trasporta in un mondo di sogni, come quando si è nudi, sdraiati su una spiaggia di sabbia bianchissima, baciati dal sole, lambiti dalla brezza e accarezzati dall’acqua del mare e cadiamo in un sonno profondo.
Mi sveglio dopo un paio di ore e cerando di muovermi lentamente mi alzo, mi rivesto e mentre mi accingo ad uscire dalla stanza guardo una ultima volta la bellezza di quei corpi nudi, rilassati e ripenso alla inaspettata ma piacevolissima sorpresa che mi hanno fatto.
Entro nella mia stanza e mi getto ancora vestito sul letto per continuare il sonno. A tutto il resto ci penserò domani.
Mi sveglio, guardo l’orologio: solo le nove del mattino. Mi tolgo i vestiti e sento addosso ancora i loro profumi. Mi guardo allo specchio e vorrei pizzicarmi per capire se è successo veramente oppure e stato tutto un sogno. Faccio la doccia e mi vesto per poi scendere a fare colazione. Mentre sto per uscire vedo a terra un bigliettino.
Lo apro e leggo: GRAZIE! A. e F.
Esco dall’hotel per affrontare il programma della giornata.
Andrò a tuffarmi nella bellezza dell’arte, dell’amore per l’arte memore di aver fatto una esperienza nella bellezza delle fisicità e del piacere sessuale.
Nella mia mente questo pensiero: Alexa e Franco, Grazie a voi!
In questo ultimo periodo però mi ha impegnato tantissimo e anche in modo stressante quindi ho pensato di concedermi una fine settimana di vacanza, di relax.
Roma è sempre fantastica! Mi attira come la calamita attira il ferro.
Sono stato informato che a Villa Borghese c’è una mostra sul Canova. Quale migliore occasione per unire il piacere al piacere. Sì, il piacere della vacanza e il piacere di vedere ed emozionarmi di fronte a cose belle.
Amo l’arte e la bellezza in tutte le sue forme e, come scriveva Dostoevskij, sono convinto che sarà la nostra salvezza.
Mia moglie non è intenzionata a venire perché molto indaffarata e desiderosa di fare la nonna.
Mi dispiace ma io cerco di vedere il positivo nelle cose: sarà una occasione per riflettere, stare un po’ con me stesso e essere libero di fare quello che più mi aggrada.
Ho prenotato presso un hotel nelle vicinanze di piazza di Spagna. L’ho frequentato in altre occasione e mi ci sono trovato sempre bene.
Arrivo nel tardo pomeriggio e dopo aver sbrigato le pratiche alla reception mi dirigo verso l’ascensore per recarmi nella stanza. Sto spingendo il pulsante del piano quando un signore in maniera concitata blocca le porte e con uno sguardo interrogativo dice:
“Scusi, possiamo salire anche noi?”
“Certamente!”
Mi sposto nell’angolo così da permettergli di appoggiare il bagaglio e di far entrare una signora che penso sia la moglie. Una bella signora… una bella coppia… credo sulla cinquantina. Fisici tonici, asciutti, vestiti in maniera sobria ma elegante. Quello che più mi ha colpito sono i loro occhi vispi, solari, gioiosi. Mi sorridono poi si presentano:
“Mi chiamo Franco e questa è Alexa”.
Devo aver fatto una espressione strana perché lei sorridendo dice: “Alessandra, ma è troppo lungo”.
Stringo la mano a entrambi: “Piacere, sono Luca”.
“Noi andiamo al terzo…”
“Coincidenza… anche io".
Usciamo dall’ascensore e seguendo le indicazioni mi incammino verso il numero della mia stanza. Mi seguono. Arrivato, mi giro e loro si sono fermati prima: abbiamo camere confinanti.
Una risata ci esce spontanea. Ci salutiamo.
Sistemo le mie cose con calma e mi preparo per fare una doccia ristoratrice che tolga la stanchezza del viaggio.
Li sento parlare e ridere animatamente. Mi hanno dato la sensazione di essere una coppia gioiosa e con una buona intesa. All’ora di cena scendo nella hall e mi dirigo verso il bar per un aperitivo. Il barman educatamente mi serve. Mi guardo attorno mentre sta iniziando l’animazione delle persone che si preparano per la cena. Un cameriere mi viene incontro e mi accompagna al mio tavolo.
La coppia vicina di stanza è già al tavolo. Ci sorridiamo. Sento che chiamano il cameriere, parlottano un po’ con lui e vedo che viene verso il mio tavolo: “I signori le chiedono, visto che è solo, se vuole cenare insieme a loro”. Li guardo, mi sorridono invitanti. Non posso rifiutare, sarebbe scortese, poi sento una simpatia per loro.
Ceniamo conversando piacevolmente. Sono brillanti, educati nell’ascolto e arguti nelle risposte.
Ancora non riesco a capire ma c’è qualcosa di piacevolmente strano in loro.
Dopo la cena, essendo intenzionati a una tranquilla passeggiata, mi invitano, giusto per inebriarsi un po’ dell’atmosfera della Roma notturna.
Arriviamo alla Fontana di Trevi. L’ho vista tante volte ma è sempre un tonfo al cuore.
Mi danno il cellulare per farsi scattare qualche foto. Lo accendo e compaiono foto di persone che fanno sesso etero, bisex, gay, trans… Sono sorpreso e imbarazzato. Lo spengo e gli dico che non conoscendolo non riesco a farlo funzionare. Franco lo prende, lo riaccende e me lo da. Inizio a fare le foto ma in testa mi martella un pensiero: “Perché quelle foto? Il fatto che io le vedessi era voluto? Chi sono veramente?”.
Si posizionano per farsi fotografare e, come se fosse una cosa preparata, iniziano a recitare: Alexa è di profilo, chiude gli occhi e rovescia leggermente la testa all’indietro, mentre Franco con entrambe le mani vorrebbe accarezzarle dolcemente il viso… un brivido mi percorre la schiena perché nel mio pensiero e davanti ai miei occhi si palesano Mastroianni e la Ekberg nella scena del film “La dolce vita” di Fellini.
Sono preso da una eccitazione euforica e li immortalo in diverse pose: sono bellissimi!
Decidiamo di continuare la nostra passeggiata poi ci fermiamo al tavolo di un bar per bere qualcosa che insistentemente offro io. Conversiamo e ridiamo amabilmente. Una piacevole allegria si è impossessata di noi, sembra che ci sia una intesa e una amicizia da sempre.
Decidiamo di ritornare in hotel perché l’indomani ci aspetta una giornata impegnativa.
Arrivati davanti alla porta della loro stanza Franco allegramente mi dice:
“Luca ti va di bere un’ultima cosa con noi prima di andare a dormire?”.
Non sono sorpreso ma felice di questa richiesta. Sono stato benissimo con loro tutta la serata e non voglio e non posso rifiutare.
“Ok, con piacere”… e gli sorrido anch’io.
Apre, fa entrare Alexa e io la seguo. Entra anche Franco chiudendosi alle spalle la porta. Alexa si gira verso di me, si avvicina e mi bacia sulla bocca… respiro il suo profumo. Con sorpresa mi stacco quasi immediatamente, guardo Franco e l’espressione del suo viso mi dice di continuare, di lasciarmi andare. Guardo Alexa, è bellissima, la avvicino e la bacio con passione e desiderio. Le lingue si cercano e con voracità iniziano la penetrazione delle rispettive bocche.
Sento Franco dietro di me accostare il suo corpo, mi cinge il petto e le mani cercano la mia pelle, i miei capezzoli, mi accarezza. Un dolce calore mi invade, si impossessa di tutto il mio essere… mi sta succedendo qualcosa di mai provato… tanti pensieri si rincorrono nella mia mente ma adesso non è il momento di affrontarli perché desidero percorrere fino in fondo questa nuova, eccitante esperienza.
Franco mi fa sedere su una poltroncina, spegne la luce principale, accende le abat jour e mette una musica di sottofondo: Juliette Greco che canta “Deshabillez moi”.
Capisco sempre più che tutto questo è stato preparato. Mi avevano scelto come ‘contributo’ alla loro ricerca di piacere sessuale.
Iniziano a spogliarsi con una coreografia studiata perché i movimenti sono all’unisono. Sono quasi completamente nudi, con solo l’indumento intimo. Mi girano la schiena, li osservo: Franco ha un corpo statuario coperto in alcune parti da una leggera peluria.
Il corpo di Alexa è più morbido, liscio e con movenze flessuose. Franco si toglie gli slip e si gira mostrandomi la sua bellezza di statua greca neoclassica. I pettorali non eccessivamente scolpiti fanno bella mostra di due capezzoli turgidi. Il pene ancora moscio ha alla base un ciuffetto di peli che lo rendono ancora più piacevole. Mi guarda sorridendo e dice: “Siamo fratelli…”.
Un sobbalzo… nella mia mente… “Come?”… “Perché?”
Anche Alexa si toglie le mutandine e si gira con le mani che le coprono il pube. Il seno non abbondante ma sodo. Toglie le mani dal pube e… mio dioooo… ha il CAZZO !?!?!?
Alexa era Alessandro!
Mi guarda e anche lei sorridendo completa la frase di Fausto:
“… fratelli gemelli”.
Balzo dalla poltrona e sono talmente sorpreso che la mia bocca è bloccata da non riuscire a dire una parola. Avevo percepito durante tutta la serata che c’era qualcosa di strano in loro ma questa era davvero una sorpresa inaspettata.
Approfittano del mio stato confusionale iniziano a spogliarmi con frasi… “È tutto OK!”… “Tranquillo, lasciati andare e sarà molto piacevole anche per te.
Dopo avermi completamente denudato mi baciano e leccano il corpo. Con voracità le loro lingue ne esplorano ogni parte. Mi sento il centro di un piacere cercato, voluto.
Alexa si impossessa del mio cazzo ancora barzotto, lo lavora con maestria e presto lo sento duro, pulsante, gioioso del vigore giovanile ritrovato e desideroso di essere protagonista.
Franco mi sta massaggiando le chiappe, le lecca, immerge il viso nel solco e… mi stuzzica e lecca il buco… non mi era mai successo. Un piacere sconosciuto mi percorre la schiena. Sono inebriato ma anche spaventato. Quale sarà la loro meta? A quale traguardo vorranno arrivare? Mi vogliono avere completamente in loro possesso?
Il mio ‘fratellino’ svettando mi richiama al presente e il piacere ha il sopravvento.
Alexa va sul letto, prende un cuscino e si sdraia mettendolo sotto la pancia. Il suo culo è sollevato e con le mani allarga le chiappe mostrando l’orifizio in tutta la sua bellezza. Agisce sul muscolo e lo vedo aprirsi e chiudersi come se mi chiamasse a farsi penetrare.
È eroticamente stupenda.
Franco mi sussurra: “Avanti prendila, scopala, falla tua. Non vedi quanto ti desidera”.
Lo guardo, non me lo faccio ripetere anche perché ho il cazzo talmente duro che quasi mi fa male. Salgo sul letto, le allargo ancora di più le gambe e in ginocchio mi tuffo con il viso in mezzo a quel solco. È inebriante leccarlo, stuzzicarlo, penetrarlo con la lingua e sentire i brividi del suo piacere.
Sento Franco salire sul letto, si avvicina e mi accarezza la schiena e poi più giù fino al sedere e comincia a fare tutto quello che io sto facendo ad Alexa.
Sono completamente frastornato perché voglio dare piacere e contemporaneamente lo ricevo.
Sento la punta del suo indice roteare attorno al mio orifizio, si insinua ed entra dentro.
Mi fermo: “Franco, non così. Io non l’ho mai fatto… sono vergine”.
Franco: “Rilassati, non ti preoccupare, ti piacerà, vedrai sarà bello”.
Attenuo il mio timore. Franco mi prende i fianchi e punta il cazzo spingendo lentamente. Mi fa male… mi fa male. Una spinta ulteriore e la cappella è dentro. Un dolore lancinante come di un dardo infuocato mi arriva al cervello. Un urlo trattenuto… “Franco nooo, ti prego… mi fa male”.
“Ok ok…” e abbandona il suo assalto. Porto una mano al culo per la paura che possa sanguinare e sento il foro allargato. Mi guardo ma la mano è solo bagnata degli umori di un piacere mancato. Franco mi lecca e poi massaggia la prostata per far riportare il mio cazzo al vigore iniziale, poi va a sedersi con le gambe allargate in cima al letto, di fronte al viso di Alexa.
Il suo cazzo è grosso, maestoso e vuole terminare il piacere interrotto. Alexa se ne impossessa e prima con le mani poi con la bocca lo fa completamente suo.
A quella visione io ritorno al piacere fermato e immergo ancora il viso nel culo di Alexa. Mi sembra di vedere una scena di video porno che ogni tanto in qualche notte insonne mi godo piacevolmente.
Sollevo il viso e ora è arrivato il momento di fare il mio ingresso nel forellino di Alexa. Strofino un po’ il cazzo in quel solco di pesca, spingo e la cappella si fa strada ed è tutta dentro. Mi fermo per gustare maggiormente il sentire l’orifizio di Alexa che la stringe. È bellissimo! Spingo ancora e pian piano entra completamente fino ai peli pubici. Il culo di Alexa è accogliente, caldo e lei lo muove, lo rotea, sa come dare e ricevere piacere. Franco mi sorride poi si abbandona al pensiero dell’orgasmo che Alexa gli farà avere.
Sento che non posso più trattenermi e comincio a scopare Alexa con una forza e un vigore quasi dimenticati. L’inizio dell’orgasmo non tarda a farsi sentire e allora aumento ancora il ritmo finchè una scarica elettrica parte dal cervello, percorre la spina dorsale e arriva al cazzo facendolo esplodere in una sborrata superba ritmata dagli spasmi dei vari schizzi.
Guardo Franco e vedo che alza il bacino come a voler immergere ancora di più il cazzo nella bocca di Alexa e anche lui erutta il suo piacere.
Mi accascio esausto poi penso ad Alexa. La giro e vedo che il cuscino è chiazzato di sborra. Lei, il suo piacere l’ha avuto senza neppure toccarsi.
Tre orgasmi diversi accomunati dal desiderio, dalla voglia di lasciarsi andare al dare e ricevere la bellezza del piacere sessuale nel rispetto reciproco.
Ci baciamo, ci accarezziamo, ci strofiniamo e poi esausti ci lasciamo andare a quel piacevole torpore che ti trasporta in un mondo di sogni, come quando si è nudi, sdraiati su una spiaggia di sabbia bianchissima, baciati dal sole, lambiti dalla brezza e accarezzati dall’acqua del mare e cadiamo in un sonno profondo.
Mi sveglio dopo un paio di ore e cerando di muovermi lentamente mi alzo, mi rivesto e mentre mi accingo ad uscire dalla stanza guardo una ultima volta la bellezza di quei corpi nudi, rilassati e ripenso alla inaspettata ma piacevolissima sorpresa che mi hanno fatto.
Entro nella mia stanza e mi getto ancora vestito sul letto per continuare il sonno. A tutto il resto ci penserò domani.
Mi sveglio, guardo l’orologio: solo le nove del mattino. Mi tolgo i vestiti e sento addosso ancora i loro profumi. Mi guardo allo specchio e vorrei pizzicarmi per capire se è successo veramente oppure e stato tutto un sogno. Faccio la doccia e mi vesto per poi scendere a fare colazione. Mentre sto per uscire vedo a terra un bigliettino.
Lo apro e leggo: GRAZIE! A. e F.
Esco dall’hotel per affrontare il programma della giornata.
Andrò a tuffarmi nella bellezza dell’arte, dell’amore per l’arte memore di aver fatto una esperienza nella bellezza delle fisicità e del piacere sessuale.
Nella mia mente questo pensiero: Alexa e Franco, Grazie a voi!
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