Primi approcci con mio padre 3
di
Colette figlia porcellina
genere
incesti
Voglio sempre ringraziare tutti i suggerimenti e i complimenti ricevuti.
Effettivamente come alcuni mi hanno fatto notare non mi sono mai presentata: Colette, quasi 32 anni, sono una donna curvy, ho una quinta e sono alta 1.70.
Ed ora riprendo il viaggio nei ricordi.
Dopo essere venuto così irruentemente nella mia bocca si sedette sul divano e mi chiese di mettermi accanto a lui.
-Sentiamo quanto ti è piaciuto troietta.
Mi toccò la figa bagnatissima, il contatto delle sue dita ruvide sulla mia pelle candida e liscia mi provocò uno spasmo, avrei potuto godere in pochissimo tempo se solo mi avesse toccata ancora un’altra volta.
-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, ho visto come mi provocavi!
-Papi mi dispiace ma da quando ti ho visto fare la pipì non sono riuscita più a scordarlo!
-Non ti scusare tesoro, ora il tuo papà il cazzo te lo darà sempre!
E appena finì la frase si avventò sulle mie tette, prese un capezzolo tra i denti e succhiò sempre più forte.
-Ahia papi! Così mi fai male!
-Brutta troietta, ho per caso detto che puoi lamentarti? Più lamentale escono dalla tua bocca e più succhierò e ti morderò forte. Hai capito?
-Sì papi, scusami.
-Brava la mia bambina che ha capito chi comanda.
Si alzò e mi lasciò lì così, incredula e vogliosa. Lo sentì entrare in lavanderia e tornò in sala con un sorrisetto malefico.
Leccò ancora per bene i miei capezzoli a lungo e minuziosamente, io chiuso gli occhi per godermi quel momento e perché sentivo l’orgasmo crescere, ma un dolore acuto arrivò subito al mio cervello, cercai di dire qualcosa ma mio padre mi mise una mano davanti alla bocca.
-Queste mollette donano moltissimo ai tuoi grandi capezzoli!
Senza poter nemmeno realizzare che avevo delle mollette del bucato sulle tette che mi stavano torturando, lui iniziò a mettere un dito nella mia figa che sembrava non ricevere il messaggio di dolore perché era completamente fradicia, tanto che poi ringraziammo che il divano fosse coperto.
-Si, sei proprio una cagnetta in calore. Mattia ti ha già sverginata?
-Si papi.
Da un dito passò direttamente a tre senza alcun problema.
-Sei così bagnata che potrei far entrare tutta la mano in poco tempo.
-Papi fai tutto quello che vuoi, sono la tua troia.
-Dio, come impari in fretta!
Muoveva le tre dita dentro e fuori, sempre più veloce e poi infilò anche il mignolo, mentre con il pollice mi massaggiava il clitoride.
-Papi credo che io stia per avere il primo orgasmo!
-Per questa volta puoi venire, te lo sei guadagnata con il pompino!
Le dita mi scopavano sempre più forte mentre con l’altra mano mi tirava a turno le mollette.
-Ahhhhhhhhh! Sto venendoooooooo!
Per un attimo restammo fermi, mi lasciò gustare il piacere così potente che piano piano andava a scemare. Mi baciava il collo e lentamente toglieva le dita una ad una e io mi sentivo svuotata e sentivo la mia figa pulsare di piacere: ne volevo ancora.
-Ti prego papi ancora un altro.
-Decido io quando devi godere.
Così dicendo portò le sue dite zuppe dei miei umori alle mie labbra e le spinse dentro la mia bocca.
Mi piacque il mio sapore, sapere che stavo spompinando la mano che mi aveva appena scopata mi faceva sentire la troia che mio padre desiderava.
-Brava bambina pulisci per bene le dita del Papi.
E così ebbi il mio primo orgasmo sulle dita di mio padre.
Per suggerimenti, scambio di opinioni o di esperienze in comune:
colette-laporcella@hotmail.com
Effettivamente come alcuni mi hanno fatto notare non mi sono mai presentata: Colette, quasi 32 anni, sono una donna curvy, ho una quinta e sono alta 1.70.
Ed ora riprendo il viaggio nei ricordi.
Dopo essere venuto così irruentemente nella mia bocca si sedette sul divano e mi chiese di mettermi accanto a lui.
-Sentiamo quanto ti è piaciuto troietta.
Mi toccò la figa bagnatissima, il contatto delle sue dita ruvide sulla mia pelle candida e liscia mi provocò uno spasmo, avrei potuto godere in pochissimo tempo se solo mi avesse toccata ancora un’altra volta.
-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, ho visto come mi provocavi!
-Papi mi dispiace ma da quando ti ho visto fare la pipì non sono riuscita più a scordarlo!
-Non ti scusare tesoro, ora il tuo papà il cazzo te lo darà sempre!
E appena finì la frase si avventò sulle mie tette, prese un capezzolo tra i denti e succhiò sempre più forte.
-Ahia papi! Così mi fai male!
-Brutta troietta, ho per caso detto che puoi lamentarti? Più lamentale escono dalla tua bocca e più succhierò e ti morderò forte. Hai capito?
-Sì papi, scusami.
-Brava la mia bambina che ha capito chi comanda.
Si alzò e mi lasciò lì così, incredula e vogliosa. Lo sentì entrare in lavanderia e tornò in sala con un sorrisetto malefico.
Leccò ancora per bene i miei capezzoli a lungo e minuziosamente, io chiuso gli occhi per godermi quel momento e perché sentivo l’orgasmo crescere, ma un dolore acuto arrivò subito al mio cervello, cercai di dire qualcosa ma mio padre mi mise una mano davanti alla bocca.
-Queste mollette donano moltissimo ai tuoi grandi capezzoli!
Senza poter nemmeno realizzare che avevo delle mollette del bucato sulle tette che mi stavano torturando, lui iniziò a mettere un dito nella mia figa che sembrava non ricevere il messaggio di dolore perché era completamente fradicia, tanto che poi ringraziammo che il divano fosse coperto.
-Si, sei proprio una cagnetta in calore. Mattia ti ha già sverginata?
-Si papi.
Da un dito passò direttamente a tre senza alcun problema.
-Sei così bagnata che potrei far entrare tutta la mano in poco tempo.
-Papi fai tutto quello che vuoi, sono la tua troia.
-Dio, come impari in fretta!
Muoveva le tre dita dentro e fuori, sempre più veloce e poi infilò anche il mignolo, mentre con il pollice mi massaggiava il clitoride.
-Papi credo che io stia per avere il primo orgasmo!
-Per questa volta puoi venire, te lo sei guadagnata con il pompino!
Le dita mi scopavano sempre più forte mentre con l’altra mano mi tirava a turno le mollette.
-Ahhhhhhhhh! Sto venendoooooooo!
Per un attimo restammo fermi, mi lasciò gustare il piacere così potente che piano piano andava a scemare. Mi baciava il collo e lentamente toglieva le dita una ad una e io mi sentivo svuotata e sentivo la mia figa pulsare di piacere: ne volevo ancora.
-Ti prego papi ancora un altro.
-Decido io quando devi godere.
Così dicendo portò le sue dite zuppe dei miei umori alle mie labbra e le spinse dentro la mia bocca.
Mi piacque il mio sapore, sapere che stavo spompinando la mano che mi aveva appena scopata mi faceva sentire la troia che mio padre desiderava.
-Brava bambina pulisci per bene le dita del Papi.
E così ebbi il mio primo orgasmo sulle dita di mio padre.
Per suggerimenti, scambio di opinioni o di esperienze in comune:
colette-laporcella@hotmail.com
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