Intervento di ernia inguinale.

Avevo un bozzo dalla grandezza di una noce sulla destra del pube, non mi dava fastidio, era morbido al tatto, non mi preoccupavo. In una occasione ne ho parlato col mio medico che è stato categorico -Si tratta di ernia inguinale, ti consiglio di operarti- Metto in atto le procedure, nel giro di un mese mi chiamano per la preparazione e dopo tre giorni mi ricoverano. La stressante attesa è stata fastidiosa perché, data la semplicità dell'intervento l'hanno lasciato per ultimo, mi hanno operato la sera alle sette. Anestesia spinale, praticamente ho vissuto l'intervento ascoltando i colloqui tra il personale che forse avevano in uso quel linguaggio scurrile in quelle fasi per rendere
l'ambiente meno pesante. Mi hanno fatto ridere non poco, in poco più di un'ora mi hanno riportato nella cameretta raccomandandomi che non appena avessi riacquistato la sensibilità nella parte inferiore, cercare di fare la pipì altrimenti avrebbero dovuto
mettermi il catetere. Non sentivo il cazzo, l'ho cercato con la mano ed ho avuto la
sensazione che fosse più grande del solito. Era flaccido, lo sentivo pesante, sono dotato
in modo regolare, avere la sensazione che il cazzo fosse più grande mi dava piacere mentale. Mi hanno portato il famoso pappagallo per urinare, ma solo al pensiero che fosse stato in contatto con un altro cazzo mi dava la sensazione di schifo, quindi siccome
volevo cercare di anticipare i tempi ho cercato di recarmi in bagno in maniera autonoma
aggrappandomi ai vari appigli. A metà percorso sono caduto, non avendo ancora la piena sensibilità alle gambe. E' venuta l'infermiera, mi ha detto in maniera esplicita che ero
un testa di cazzo, mi ha rimesso sul letto, ha tolto i cerotti per controllare se l'incisione era a posto, è uscita dalla camera per prendere i carrello delle medicazioni.
L'infermiera avrà avuta una quarantina di anni, il suo modo di parlare era equivalente a
quello di uno scaricatore di porto, mancava solo la bestemmia. Il cazzo lo chiamava col suo vero nome. Le ho spiegato il motivo per cui mi ero alzato, mi ha medicato di nuovo,
ha preso il pappagallo mi ha preso il cazzo infilandocelo dentro -Dai piscia- -Non riesco- -Dai piscia, sforzati, non vorrai lasciarmi col cazzo in mano fino a stasera-
-Non lo sento il cazzo- -Chiudi gli occhi e immagina che il pappagallo sia una figa, pisciaci dentro- -Non riesco- Ha iniziato con un leggero massaggio sull'inguine alla parte opposta dell'intervento con la mano sinistra mentre con la destra mi teneva il cazzo. -Sei messo bene hai proprio un bel cazzo, sei sposato?- -Si sono sposato da tre anni- -Fortunato tua moglie con questa verga- -Tu sei sposata?- -Si sono sposata però
quello di mio marito è più piccolo- Era quasi le dieci -Ora dovrei smontare, finisce il mio turno, vado di la mi cambio e torno- Dopo venti minuti è tornata, abbiamo parlato di tante cose, intanto l'effetto dell'anestesia stava finendo, stavo riacquistando la sensibilità, lei mi massaggiava, con la destra simulava una sega, mi sforzavo di urinare
qualche goccia era uscita -Dai insisti- Finalmente ho urinato, ormai la sensibilità era tornata quasi del tutto, era le 11,25. -Ora ti faccio un regalo- E' riuscita a farmi avere l'erezione, mi ha portato a farmi sborrare, non è stata una sega normale, in quelle
condizioni non è facile, non ho goduto in modo normale. -Ora vado via, torno domani alle quattordici ma non ti trovo, ti dimettono in mattinata, è stato bello anche per me- Mi ha dato la mano per salutarmi ed è uscita. La mattina è venuta a riprendermi Lucrezia mia moglie in compagnia di Franco suo cugino. -E' arrivato ieri sera all'improvviso, ha dormito da noi- -E' dormito da te vorrai dire- - Si oggi pomeriggio ha un colloquio di lavoro- Mi hanno portato a casa. Sicuramente ha dormito nel nostro letto, non so se hanno
scopato, è probabile che l'abbiano fatto. Non ero incazzato ripensando all'infermiera ed
alla sega che mi aveva fatto, forse anche lei aveva fatto una sega a suo cugino, magari
con la figa, me sempre di sega si tratta.