Cornuto nella stalla (parte 4, gran finale)

di
genere
zoofilia

Come la porta si chiuse, Anna mi abbraccio' e ci mettemmo sotto le coperte. Ormai tutto puzzava di sborra: i nostri abiti, le lenzuola, il pavimento, le mani ma, più di tutto i nostri aliti e la sua figona. Lei mi diede ancora un bacio con la lingua e dinuovo si addormento' tra le mie braccia. Verso le 11,30 ci svegliamo decisi a fare una bella doccia insieme e, neanche il tempo di asciugarci che sentimmo bussare alla porta. Era Ghembe, con un grosso vassoio in mano: portava pasta al ragù di cinghiale, arrosto con patate, insalata di verdure e mele cotte nel vino. Tutto cibo ottimo che Anna volle condividere con il simpatico ragazzone. Ridemmo e scherzammo molto. Poi iniziammo a raccontargli della mattinata e l'occhio della mia biondina cadde subito sulla sua patta che cresceva. Ad un certo punto dall'elastico della tuta spunto' fuori la cappellona nera, quasi a volerci salutare, seguita dall'esclamazione della mia bella russa "ollala'" e Ghembe, seduto sul divano abbozzo delle scuse, ma Anna gli si sedette accanto, lo zitti e gli disse "per favore alzati un po" e così fece. Anna diede prima un bel bacio, poi una laccata a quella cappellona e, mentre toccava con mano quella nerchia scendendo fino alle palle le scappo dinuovo un'esclamazione "non me lo ricordavo così grosso e queste palle hanno bisogno di essere svuotate". Riprese subito in bocca la cappellona e mentre con una mano lo smanettava, con l'altra lo aiuto a tirarsi giù I pantaloni prima e le mutandone poi. Vedendo quel bel tronco venoso color ebano iniziò a leccarlo tutto fino alle palle che prese in bocca e succhio' dolcemente tra i sospiri di ghembe. Poi ritorno a lavorare la cappellona, ma il giovane era già al limite: lo prese in mano e lo punto'nella bocca di lei che lo lascio fare. Inizio a scoparle furiosamente la bocca: metà di quella verga d'ebano entrava e usciva dalla bocca di Anna che tranneva però sempre la cappella non permettendo mai di uscire. Ad un certo punto Ghembe iniziò a tremare e ad urlare e sparo' dei getti violenti caldi in bocca ad Anna che si riempi subito ma, non contenta si mise subito nella figa quel manganello ancora sborrante. Notai che , anche se era spropositato (sarà stato anche piu di 30cm, praticamente quasi il doppio del mio) entrava tutto e continuava a scaricarsi. Anna intanto degluti tutto e mi chiamo per baciarmi come suo solito. Mi chiese se l'amassi lo stesso nonostante tutto e le risposi che l'amavo anche di più. Il cazzone di Ghembe sembrava volersi ammosciare ma lei gli disse "ne voglio ancora" e, da davanti a lui gli prese le mani e se le mise su quei suoi bei capezzoloni enormi, con una mano gli accarezzo le palle e disse "non sto prendendo la pillola, sono molto fertile, con il suo seme potrei anche concepire un bimbo nero" e io le risposi "non importa amore, sarebbe bello lo stesso" e la incitai a continuare, tanto ormai aveva già la figa piena di sborra di ghembe, una sborrata in più non penso avrebbe cambiato di molto le cose. Poi si giro' verso Ghembe alle sue spalle e gli disse "hai un cazzo bellissimo, saresti un amante perfetto" e iniziò a baciarlo in bocca con la lingua e lui ricambio. Il suo cazzo a tutte quelle sollecitazioni torno duro ed enorme. Entrava e usciva tutto, Anna godeva come una pazza e ad un certo punto iniziò ad avere il suo solito orgasmo potentissimo, mentre anche Ghembe non ne poteva più e dopo poco le grido che stava sborrando e lei lo tenne ben saldo dentro ma dopo qualche pulsazione lo estrasse e si chino subito per bere tutta la sborrata rimasta. Sotto la figa un rivolo di sperma cremoso convogliava in un lago mentre Anna inghiottiva tutto e puliva bene il Cazzone di Ghembe. Finito lo show lui disse "che sborrata! Ci voleva, la tua figa ora è pronta per accogliere qualsiasi cazzo. Preparatevi che vi porto in stalla". Anna volle darsi ancora una lavata e poi su vesti con un vestito molto elegante e sexy: l'abito era rosso di raso, aveva una gonna corta che copriva un perizia e calze trasparenti. Il tutto condito da uno spacco vertiginoso che subito Ghembe noto' dicendole che l'avrebbe scopata volentieri dinuovo. Ma lei gli rispose che voleva conservare le forze e lo ringrazio'. Entrati nella stalla trovammo una sorpresa: ad aspettarci non c'erano solo Blacky, Odoacre e Sultan, due stalloni e un giovane pony ma anche Saladino, un purosangue accompagnato dal vicino Pierino, un allevatore di zona che stava discutendo animatamente con Antonio. Il padrone di casa ci diede il benvenuto e insieme Pierino ci spiego' che aveva un grosso problema: Saladino era un purosangue, di una razza particolare e il suo seme era richiestissimo. Non era più giovincello e non era più semplice prendergliene era, come dire, diventato pretenzioso. Avevano provato in tutti i modi ma era diventato difficilissimo, anche per il carattere irrequieto, provocare la sua eiaculazione. A detta di Pierino era "impossibile" perché avevano provato con tutto: con le giumente più belle, con tutti i feromoni immaginabili, con le masturbazioni con le sacche preposte, fatte da uomini o da donne ma niente, non c'era verso. E dire che aveva due palle enormi, segno che ne avrebbero potuto estrarre due litri senza problemi. Anna lo guardò, noto le dimensioni maestose e la bellezza dell'animale. Si avvicino al muso, che accarezzo' con dolcezza e Saladino la lasciava fare e, anzi sembrava apprezzare. Gli diede un bacio dietro l'orecchio e continuo con le carezze sul collo, sulle possenti spalle, sulle zampe, sui fianchi e sulla pancia. Arrivata lì notammo che qualcosa si stava muovendo. Un pochino del cazzone sembrava voler uscire. Anna fece per fermarsi ma Pierino la esorto' :"continua, sembra che gli piaci e molto" disse ridendo. Anna continuo'e gli diede un bacio proprio in prossimità dell'inguine vicino ai testicoli che erano grandi quasi come la sua testa, dopodiché diede un paio di leccate a quelle enormi palle cui fece seguire due baci. Dovette ritrarsi perché il cavallo nitri' e diede due calci. Evito' il peggio ma non pote' fare a meno di notare un cazzo largo come un braccio e lungo quasi un metro che quasi toccava terra, la cappella era grossa come un pompelmo. Anna la prese in mano, ma guardò che ero estasiato e diede un bacio con leccata al buco dove sparava la sborra. Il cazzo improvvisamente si irrigidi, le sfuggì di mano, le fece perdere l'equilibrio e, mentre cadeva in terra, il cavallo nuovamente nitri e scalcio' mentre il cazzone andò a sbattere violentemente sulla pancia. "Oddio faibattenzione che due o tre ciucciate così e lo fai sborrare ragazza, e come non capirlo" disse Pierino che aveva la patta gonfissima. Anna noto anche quello e gli disse "Povero Sultan, per ora deve accontentarsi di guardare perché devo pensare bene a come far accomodare una cappella così grossa e intanto magari lei potrebbe legargli le zampe posteriori, se proprio dovessi morire, preferirei non in quel modo". Ma Pierino la cinse da dietro e le disse "Se mi fai prima godere, ti faccio scopare da Sultan. Se lo fai sborrare, sappi che ogni litro di seme che riusciamo a raccogliere vale 50000 euro e ti spetta il 10%. Quello che ingoi o non riesci a raccogliere, fa niente. Ti sarò comunque grato se riuscirai a farlo godere, perché ne ha veramente tanto bisogno".
Anna mi guardo da vera porca, si inginocchiò e osservai una bella bionda i cui capelli ondeggiavano mentre la sua bocca dolce roteava su una grossa cappella di un vecchio bifolco che non resistette 5 minuti e iniziò a gridare "tutte puttane voi donne dell'est, siete fatte apposta per far sborrare i cazzi piu grossi" e iniziò a riempirle la bocca del suo seme. Anna un po disgustata questa volta malvolentieri ingoio mentre il vecchio gridava ogni possibile parolaccia. Quando ebbe finito bevve un po d'acqua e Antonio le chiese se avesse scelto da chi farsi scopare. Anna chiese il più grosso, ossia Blacky e fu portato lì vicino a loro e con Saladino come ulteriore spettatore speciale. Anna riservo al nerissimo purosangue lo stesso trattamento di prima. Arrivo alla cappella e, dopo numerosi tentativi, riuscì finalmente a farla entrare in bocca. Blacky sembrava gradire eccome e iniziò a spingere. Tre, quattro, cinque colpi e Anna fu investita da un vero e proprio uragano di sborra. Provo ad ingoiare ma gli spruzzi di quella specie di yogurt sembravano infiniti, lo estrasse dalla bocca per prendere fiato e le colpirono il viso, le tette la faccia. I capelli erano tutti imbrattati. La ciotola che aveva messo sotto si riempi per buona parte. E, appena ebbe finito, mi invito a consumarla con lei, gentile omaggio del padrone di casa. Non contenta chiese di essere montata da Blacky il cui cazzo non accennava a diminuire nemmeno dopo la copiosa sborrata. La mettemmo in piedi sulla staccionata. Blacky pote ' così alzarsi sulle zampe. All'inizio fu difficile, ma come trovo il buco e riusci col primo affondo fu uno spettacolo: la gonna alzata, il perizoma spostato e un palo equino che sarà stato 6-7 cm di diametro infilato dentro per almeno 30cm. Il cavallo spingeva e Anna urlava. Ad un certo punto, mentre due lacrime le solcavano le guancie la vidi girare gli occhi indietro e gridare "sto venendo ahhhhhh". Il cazzone del cavallo stava pulsando w rivoli di sborra le colava o giù dalle gambe. Come il cazzone si affloscio' tutti notammo fuoriuscire prima metà di quella mazza spaventosa che ora penzolava e poi mezzo litro di seme a spruzzi a formare un lago biancastro sotto le sue gambe.
Andai a verificare. Lei tremava tutta e alla mia richiesta rispose solo "sto bene grazie". Le guardai la figa che era ora una voragine e la baciai e succhiai. Lei mi invito ad alzarmi, mi abbraccio e mi bacio teneramente e mi disse "ti amo tanto". Le portarono una coperta e si sedette un momento. Notammo ridendo il cazzone di Saladino che puntava verso di noi, Anna disse che secondo lei era da guinness anche per un cavallo e sarà stato più di un metro. Pierino le si avvicino e le disse "è possibile, le giumente rifiutano di farsi scopare perché è veramente grosso. Ora li sotto sei anche tu una cavalla, chissà. Certo chi potrebbe immaginare che dietro un viso così bello ed angelico si nasconda una puttana capace di svuotare i cazzi anche ai cavalli più dotati. Ora hai una figa che non vale più niente per un uomo, non sei preoccupata che tuo marito per godere vada a cercarne in giro di più giovani e strette?" Ma io gli risposi "per noi non è vitale scopare ogni giorno. Posso anche aspettare un mese o due, che l'elasticità della figa la riporti alle due dimensioni originarie, nel frattempo posso godere con i suoi fantastici pompini". Al che mi rispose "Ti credo, ragazzo, ho goduto di più nella sua bocca che in qualsiasi figa abbia mai sborrato un tutta la mia vita, ho il cazzo duro solo a pensarci" e lo tiro fuori e riprese a smanettarselo. Anna gli si avvicino' e se lo mise in bocca iniziando il suo solito movimento per finirlo in fretta. Con la cappella pulsante nella sua bocca, quegli occhi che lo fissavano, iniziò a smanettarsi e a gridare "aaaaah meglio di una scopata, se ingoi tutto ti do ancora 100 euro, cagna di una puttana". Allora Anna premette forte le labbra sulla cappella, mentre Pierino urlava e smanettando se lo scaricava nella sua bocca. Finito, Anna gli mostro la bocca piena del suo seme pastoso, iniziò a fare dei gargarismi e, infine, chiuse la bocca e inghiotti. Dopodiché, prese i 100 euro e lo ringrazio' stampandogli un ultimo bacio. Pierino disse che era giunto il momento, vedendo il povero Saladino che reclamava con nitriti sommessi la sua parte. Anna gli si avvicino e lo bacio. Dolcemente prese subito quelle palle enormi in mano e si mise in bocca quel moncone marrone da cui, poco prima aveva pisciato come un idranti, subito sputo dicendo che era acido, per poi riprenderlo in bocca. Iniziò a roteare la lingua mentre con le mani massaggiava quei enormi meloni pieni di succo equino. Pian piano uscì fuori, mentre aveva gli occhi chiusi. Ad un certo punto si senti spostata, non riusciva più a raggiungere le palle e si sentiva la bocca gonfia e piena. Il cazzo di sultan si presentava tutto venato e marrone. Pierino si avvicino' con un metro e fummo tutti sconvolti quando mostrò la distanza tra i testicoli di sultan e le labbra di Anna: 89 centimetri di bastone li superavano. Anna respirava a fatica e con il naso. La cappella se era gonfiata nella sua bocca ed era troppo grossa per poter essere sfilata. Anna era spaventata ma decise lo stesso di smanettare quel bastone che sembrava non smettere mai di gonfiarsi. Ad un certo punto iniziò anche ad entrarle in parte in gola perché Saladino iniziò a spingere. "Ci siamo" disse Pierino "portate l'imbuto e le provette". Ghembe mise sotto la bocca di Anna un enorme imbuto di plastica con sotto un grosso contenitore con un rubinetto al fondo. Vicino posero un sacchetto con provette da 50 cl l'una. Dopo 5-6 spinte, sentii Anna tossire, la sborra le uscì dal naso e dalla bocca mentre la cappellona piano piano le si sfilava dalla bocca, grossa come un pompelmo e sparava lunghi e potenti fiotti di liquido bianco, denso e appiccicoso. Anna tenne la bocca aperta ma dopo soli due era già piena. Così si tolse e indirizzò la cappellona nell'imbuto. Non si erano sbagliati di molto: Saladino sparo dentro quell'imbuto l'equivalente di 37 provette, quasi due litri, quando Anna, in preda all'estasi se lo rimise in bocca per succhiarlo e bere gli ultimi deboli ma cremosi schizzi. Pierino era felice come un bambino mentre chiudeva quel piccolo tesoro ma un po triste perché, se Anna avesse rinunciato a bere quel mezzo litro di sperma forse sarebbe stato ancora più redditizio ma lei non si perse d'animo e disse "ho la soluzione che farebbe tutti felici: mi faccio scopare da Saladino, lui mi riempie la figa, ne recuperiamo ancora un litro e me ne fate bere ancora un bicchiere direttamente dal suo cazzo perché è la più buona che abbia mai bevuto". Pierino accetto e fu così che la figona di Anna accolse per un terzo il cazzo più grosso mai visto e dopo poche spinte Saladino, Anna esplose in un orgasmo che pareva infinito mentre il cavallo iniziò a sborrare come una fontana. Il cazzo, che le aveva già farcito la figa, venne prontamente messo sull'imbuto per la nuova raccolta e, mentre un altro contenitore raccoglieva la farcitura della sua figa, Anna si rimise quel che poteva di quell'enorme punta sborrante in bocca e, dopo 1 secondo lo rimise sull'imbuto, mostrando a tutti Il suo agognato boccone, prima di ingoiarlo con gusto. Tra lo sbalordimento generale Saladino aveva riempito altre 25 provette, più di un litro che portava a 3 i litri di seme disponibili. Pierino era un uomo ricco e, senza pensarci baciò Anna sulla bocca e lei, esausta, lascio che anche la sua lingua ruvida rovistare sulla sua. Poi si alzo, ringrazio tutti e mi chiese di portarla in camera per dormire. L'indomani saremmo partiti e trovammo il conto già pagato e diecimila euro in una busta da un "anonimo benefattore". Riuscimmo giusto a salutare Antonio e Ghembe e ripartimmo verso casa, soddisfatti e corroborati da questa nuova avventura.
di
scritto il
2024-03-02
1 1 . 2 K
visite
9
voti
valutazione
6.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Cornuto nella stalla (parte 3)
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.