Cornuto nella stalla (parte 2)

di
genere
zoofilia

Antonio stacco Bobby dalla gamba di Anna che pareva divertita, lo fu certamente di meno quando vide pendolare dalla guaina del cane un battacchio color rosso intenso, forse non lungo come il cazzo di Ghembe ma quasi e probabilmente più largo, certamente alla base con una palla grossa come un'arancia e, solo in parte scoperta. Anna alla vista di un simile mostro si mise una mano davanti alla bocca che era spalancata. Mi guardò e disse :"i tuoi amici mi hanno sfondata ma questo mi fa un po paura, se mi entra sarà come partorire al contrario, ora sono stanca e proprio non mi sento ma magari domani vediamo". Io le dissi di non preoccuparsi, di fare cosa si sentiva. L'occhio le cadde su quell'enorme pezzo di carne che sparava spruzzi fini e che le aveva macchiato la gonna. Si chino ad accarezzare il cane dicendogli in tono bonario "così non si fa, sei un birbone". Bobby scondinzolava e la guardava con aria quasi supplichevole mostrandole il cazzone mezzo sguainato e due palle anch'esse piene che chiedevano di essere svuotate. Al che Anna disse, sorprendendo tutti "dai su non fare così che una soluzione la troviamo lo stesso". Si accovaccio e, guardandomi con quello sguardo da puttana che ormai vedevo sempre più spesso, inizio ad accarezzarlo fino toccargli le pallone e sorridendo disse :"per oggi meglio il rischio di affogare o di fare indigestione di sborra che di essere sventrata da questo cazzone. Sono molto stanca ma vorrei anche provare il suo sapore". Ciò detto, prese uno dopo l'altro delicatamente in bocca quei testicoli ed iniziò a succhiarli delicatamente mentre scopriva completamente quel cazzone. Poi inizio prima a baciare quella pallone gigantesca, a leccarla per poi seguire le venature fino al meato che produceva schizzetti trasparenti ad un ritmo regolare. Mi chiese di tenere bene indietro e ferma la pelle del cane per lasciare scoperto completamente il pisellone di bobby mentre lei, appoggiatasi dietro di lui con un cuscino, lo girava e lo puntava verso la sua bocca. Piano piano inizio a farne entrare un po, poi sempre più. La sua bellissima bocca era deformata dallo sforzo di contenere quanto più possibile e, ad un certo punto riuscì a farlo entrare fino quasi alla palla, andava avanti e indietro prima piano poi sempre più veloce. Lo spettacolo stava facendo impazzire tutti: lei ci guardava con aria di sfida con quei suoi occhioni azzurri e mentre le sue labbra scorrevano e premevano su quella nerchia nodosa, sembrava che col passare dei minuti aumentasse di dimensione gonfiandosi ulteriormente fino a raggiungere le dimensioni di un pugno. A quel punto, su consiglio di Antonio, per non sporcare, io e ghembe mettemmo un'insalatiera sotto la bocca di Anna. Giusto in tempo perché dalla sua bocca inizio a fuoriuscire un fiume di crema bianco latte che dopo qualche minuto riempi per metà l'insalatiera e dalle pulsazioni si capiva che il cane stava godendo nella sua cavità orale. Anna piano piano fece fuoriuscire quel cazzone rosso e venato e, per accontentare tutti, apri la bocca, mostrandola piena di sperma canino, per chiuderla infine e ingoiare tutto quel nettare. Si lecco le labbra e disse:"gusto selvatico, salato, ma buono, mi piace molto e vorrei che lo provassi anche tu, amore". Questa volta ero un po schifato ma, conoscendo le sue insicurezze, ero certo che se avessi rifiutato non avrebbe continuato e l'esperienza sarebbe morta lì. Allora mi armai di coraggio e dissi "E' tanto.metà per uno?" E lei annui.
Prese l'insalatiera e si riempi dinuovo la bocca, buttando giu". Me ne resto' un bel boccone che ingoiai, all'inizio con riluttanza ma, il sapore selvatico e forte mi sorprese al punto che buttai giù con piacere e leccai il fondo dell'insalatiera e dissi "buonissimo, davvero". Anna mi bacio e mi mise la lingua in bocca rivelando un'alito che puzzava veramente tanto di sborra. Ghembe e Antonio avevano voglia di un pompino extra ma Anna li liquido con un bacio a schiocco sulle cappellone con la promessa che li avrebbe fatti sborrare il giorno seguente se l'avessero aiutata a farsi montare da bobby. E così fu: il giorno dopo, appena bobby trovo la strada fu un calvario di grida, ad un certo punto le spinte si fermarono e si videro solo gli occhi di Anna girati indietro mentre gridava "aaaahhhhh, aaaahhhhh". Il cane le diede una leccata mentre era sopra di lei esausta sul plaid. Dinuovo mettemmo l'insalatiera sotto la sua figa e dopo qualche minuto, seguito da una sua espressione mista di dolore e piacere vedemmo il cazzo animale che usciva seguito da più fiotti violenti di sborra. La pallina, grossa come un'arancia si stacco' con un secco "plop" e il cazzone mostruoso uscì lasciando una caverna. A quel punto Antonio disse "ora sei pronta per Blacky" e mi fece un cenno. Feci entrare il mio pugno nella sua figa, e con meraviglia notai che entrava agevolmente come metà del mio braccio. Anna sconvolta diede ancora un bacio al cazzo di Bobby promettendogli un'altra scopata serale allo scopo di mantenere alta la dilatazione per il giorno dopo, per blacky. Mi disse "amore, scusami ma non ho mai goduto così tanto e forte, credo che non potrò più fare a meno di un cazzo così". Al che io le dissi "prenderemo un cane se tu continuerai a premderti cura del mio cazzo come hai sempre fatto". E lei "ma certo amore". E come promesso succhio il cazzo facendosi sborrare in bocca ed ingoiando tutto sia a me, che ad Antonio che a Ghembe. Non spreco neppure una goccia e poi esausta disse "io vado a dormire, voglio essere in forma per domani. Mi bacio' ancora per condividere il sapore di tutta quella sborra, poi si lavo i denti e si mise a letto con me (continua)
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2024-02-17
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