Cornuto nella stalla (parte 1)

di
genere
zoofilia

Ciao,
Premesso che il racconto non è completamente di pura fantasia ma potrebbe anche realizzarsi devo fare alcune premesse. I nomi saranno di fantasia per non violare la privacy ma i personaggi si atterranno abbastanza alla realtà, nessun animale risulta coinvolto (anche se il sogno c'è da parte di entrambi.
Mi presento: mi chiamo Andrea, ho 40 anni come la mia compagna Anna. Viviamo in un modesto paesino di campagna del Piemonte e, anche se io sono "autoctono" lei è di origine russa. Siamo due bei tipi : Io alto quasi 1,90 atletico, bel viso, occhi azzurri e capelli castani, lei quasi 1,70, tipica bellezza dell'est, molto slanciata, fisico da modella, occhi azzurri chiarissimi, capelli biondi, viso d'angelo e dimostra non piu di 30 anni malgrado abbia già due figli. Io sono ben dotato (circa 18 cm per 15 di circonferenza che hanno sempre fatto cantare le passere di ogni dove, lei compresa, con una figa molto carnosa che mi ha sempre fatto impazzire, un po come i suoi capezzoli che, pur non avendo delle tette molto grandi, sono enormi, scuri e molto a punta, fatti apposta per essere succhiati. Ultimamente facendo sesso abbiamo dato sfogo alle nostre fantasie e gli orgasmi migliori sono nati sempre con scopate lei mi diceva di volersi far scopare da cazzi più grossi del mio (ovviamente anche si mia proposta, approvazione ed incitamento). Si è parlato di tutto: di scopare con cazzi piu spessi, neri, ecc...sempre con orgasmi piu forti e senpre con poi un po di vergogna da parte sua e di pentimento dicendo che le farebbe schifo fare sesso con un cazzo di un altro uomo ma le piace e la eccita solo l'idea. Poi, con l'ultima scopata, ha avuto l'orgasmo più potente di tutti. Mi diceva che le sarebbe piaciuto farsi ficcare da un cazzo equino mentre me lo succhiava. Io le ho detto che in una figa stretta cone la sua finirebbe per sborrare in fretta e poiche' e risaputo che i cavalli sborrano molto e che sarebbe un peccato perdere tutto quel seme, forse sarebbe il caso di mettere sotto una bacinella. Poi, quando le ho detto che secondo me lei sarebbe stata così troia da berselo tutto e da pulire bene il cazzo dell'animale, ha iniziato a dirmi "siii lo pulirei tutto fino all'ultima goccia e poi dopo, con la bocca ancora piena del suo sperma ti bacerei e te ne farei assaggiare un po" ed è venuta tremando tutta.
E fu così che si arrivò ad un sabato mattina tranquillo e senza figli. Mentre eravamo soli mi venne voglia di riprendere il discorso e le chiesi "Anna, davvero faresti sesso completo con un cavallo?". Stavamo facendo colazione e lei mi fisso dritto con quegli occhioni azzurrissimi e mi disse "davvero vorresti vedermi sfondata da un cazzone così grosso? Non saresti geloso o preoccupato?". E al che ribattei "mi piacerebbe molto vederti esplodere in un orgasmo fortissimo aperta da un cazzo enorme, di un cavallo non potrei mai essere geloso. Non sarei preoccupato se facessimo le cose per gradi, vorrei che tu provassi solo piacere e non dolore". Lei mi abbraccio' e mi bacio' dicendomi "certo amore, lo farei solo se facesse piacere anche a te, altrimenti non vorrei mai".
Lessi un po in giro e trovando annunci su un blog zoofilo, trovai un allevatore di 65 anni, dall'aria molto maiala, spiegai la situazione e mi propose,in cambio di 300 rose, un weekend speciale: ospiti nel suo agriturismo e con la possibilità di assaggiare le specialità del suo maneggio. La cifra mi sembrava ragionevole considerato che ospitava con vitto e alloggio confortevole entrambi per tutto il weekend.
Prenotai per s.valentino, per fare un regalo e una sorpresa alla mia amata. Quel giorno arrivammo in aperta campagna. A parte il puzzo di animali ci colpi subito il posto molto agreste e tutto sommato pulito e ordinato. L'attività era gestita da Antonio, un fattore di origine pugliese, un uomo non tanto alto (Anna con i tacchi lo superava) molto brutto di aspetto (metà dei denti marci e mancanti come i capell8), tozzo, con il collo taurino e pancia prominente. Era un uomo simpatico ma rude, appena arrivati rivolse subito un sorriso lascivo ad Anna che però non si offese e ricambio. Con lui, lavorava Ghembe (o almeno cosi mi pare si chiamasse), un congolese di 20 anni, alto, atletico ma anche lui bruttino di viso. Lo sguardo di entrambi si poso un po sul seno e un po sul culetto di Anna che arrossì per tutte quelle attenzioni e mi strinse , forse per paura o forse per timidezza. Si misero a ridere, Antonio le disse senza mezzi termini che era una gran figa e che sarebbe piaciuto anche a lui scopare una come lei è anche a Ghembe. Anna non si arrabbio, si sottrasse allo sguardo e si limito ad un grazie. "Vi mostro la vostra stanza" disse Antonio e ci accompagno ad una dependance fuori dalla casa colonica principale dove avevano gli appartamenti lui e ghembe e dove servivano le colazioni. Con loro viveva anche il cane bobby, un meticcio robusto e festoso. Più avanti, una piccola stradina sterrata, conduceva dritto ad una stalla dove avevano: due stallone, un pony, due giumente, 4 maiali e altrettanti vitelli, buoi e mucche.
Mentre ci accompagnava in stanza, nell'aprire la porta, Antonio passo dietro ad Anna, e, per il poco spazio, strofino' il suo pacco sulle chiappe di lei che fece un piccolo salto e si spisto di lato. Antonio sghignazzo' e disse "mi scusi tanto, non volevo, purtroppo non è facile controllarlo sa'" e si mise una mano nei pantaloni per sistemare e rendere meno evidente quello che aveva tutta l'aria di essere un cazzone bello grosso. Anna lo aveva notato ovviamente e, anche se mostrava una certa irritazione dai suoi occhi si leggeva anche un mix di stupore e curiosità. Antonio disse ancora :"di là nel bagno troverete il necessario per farvi la doccia, se vi serve altro chiamate pure. Ora sarete stanchi, sistematevi, fate come foste a casa vostra, ci vediamo per cena tra un'ora, l'entrata è sul retro della casa colonica". Uscito che fu Antonio, Anna mi guardo molto arrabbiata e mi disse :"perché mi hai portato qui? Non mi piace questo posto e non mi piace per niente il proprietario. E io le dissi "suvvia Anna, volevo fare qualcosa che ravvivasse il nostro rapporto" ma lei mi rispose "se pensi che io mi faccia scopare da Antonio mentre tu ti fai una sega hai sbagliato tutto e puoi riportarmi subito a casa, quell'uomo mi fa schifo". Ma io le dissi "no, non è per Antonio che ti ho portata qui, ma perché la fattoria offre la possibilità con discrezione di giocare fino a scopare con due stalloni e un pony. Senti domani andiamo a vederli, gli diamo anche solo due carezze sul muso, sono molto docili mi ha detto. Ma non voglio che tu faccia niente che non ti senta di fare. Ok? Se poi sei stanca e te ne vuoi tornare a casa, torniamo immediatamente. Promesso". Lei mi rispose "ok, però effettivamente un'occhiata al cazzo di Antonio, giusto per curiosità gliel'avrei data: non credevo un ultrasessantenne potesse avere ancora un cazzo così duro. E sembrava veramente nodoso e spesso, non ti offendere amore ma più del tuo". Scherzammo su questo aspetto e andammo sotto la doccia, la penetrai dicendole che era la mia puttana e iniziò ad ansimare dicendomi che voleva un cazzo più largo per godere meglio e iniziò a venire.
Ci lavammo, ci vestimmo e andammo a cena. Anna era uno splendore, con un vestito rosso attillato ed uno spacco che mostrava bene tutte le sue grazie. Lei non voleva ed era un po preoccupata ma le dissi che io ero lì a proteggerla e che secondo me era curiosa di vedere se veramente Antonio potesse avere un cazzo così grosso e duro provocato dalla sua bellezza. Un po per vanità,un po per l'autostima che da sempre aveva avuta bassa, quando le chiesi "per favore" un po scocciata mi accontento'. Ci sediamo al tavolo. Ghembe, ci serviva e, di fronte a noi,a capo tavola, c'era Antonio. Mangiammo verdure in ratatouille del loro orto, polenta e salsiccia e una costata...tutta carne di provenienza loro o del "vicino" di allevamento. Tutta roba ottima. Antonio ci racconto' di essere vedovo, senza figli, e di ospitare di tanto in tanto turisti. Solo un paio di volte era capitato di trovare gente interessata ai suoi cavalli: un trans una volta e una cinquantenne oscena un'altra. A loro fece pagare un conto di uno zero più salato ma non batterono ciglio. Anna chiese come mai a noi meno. Antonio rispose che noi eravamo giovani e di bell'aspetto, sicuramente, anche solo per compagnia, saremmo stati più piacevoli. Lo ringraziai e gli chiesi di Ghembe. Anche lui con una storia triste e orfano, non trovava donne per cui "compagno di seghe" come lo definiva ridendo. "E vedeste che cazzo enorme che ha, quasi farebbe invidia a bobby o agli stalloni". "Però pure tu non scherzi" gli dissi. "Io beh, un tempo le facevo godere tutte, ora mi si è accorciato". "Da quanto tempo non scopate tu e Ghembe?" Chiesi. Mi rispose "Io da circa 15-16 anni, forse più, non ricordo perché da quando sono stato vedovo non ho più trovato nessuna che volesse farlo con me. Ghembe credo non abbia mai scopato in vita sua". "E da quanto non sborrate?" Chiese maliziosa Anna. "Io sarà un mese e anche Ghembe credo, perché quando sborra fa dei versi disumani" e soppio a ridere, notai che era eccitato. E si alzo'. Scusate ora ma devo andare al bagno. Notammo subito la patta gonfissima che stava quasi per esplodere. Anna mi fece segno di tacere guardandomi malissimo ma io la tranquillizzai e dissi "se non è impellente aspetti un momento e resti con noi, mostri piuttosto alla mia signora che ora è curiosa il suo pisello". Antonio si abbasso a fatica pantaloni e mutande e scatto a molla, un cazzo mostruoso: lungo poco piu del mio ma quasi doppio in spessore rispetto al mio e con una cappella e due palle gonfie più grandi come mandarini. Anna era a bocca aperta a quella visione. Si dimostro indignata e offesa, si alzo e fece per andarsene, ma io la presi e la misi a sedere sul mio cazzo che avevo già liberato e che non ebbi difficoltà a far entrare nella sua figa ormai fradicia spostando solo un po le mutandine. La sentivo mugolare mentre le dissi "lo so che vorresti dentro un cazzo come quello di Antonio ma prima voglio sborrarti dentro io, se resti incinta voglio che sia mio e voglio che tu ti faccia sfondare da Antonio perche sei la mia puttana" e lei inizio' a gridare "sii, sii amore, sborrami dentro, mettimi incinta, e poi voglio che sia il turno di Antonio". Io feci cenno ad Antonio di avvicinarsi, aveva il cazzo durissimo in mano e si smanettava furiosamente. Dissi ad Anna "è da tanto che non sborra, un cazzo come il suo merita di godere, mettilo in bocca e bevi tutto". Mentre le davo colpi furiosi, la cappellona enorme di Antonio era a pochi centimetri dalle nostre bocche che limonavano. La puzza di orina era forte ma Anna si stacco' da me e con uno sguardo da troia che più troia non si può' prese in mano quel bastone, bacio e succhio' delicatamente le palle, lecco la verga dalla base fino alla cappella, e a quel punto se la introdusse in bocca. La lingua saettava su quella cappella che entrava e usciva mentre lei alternava baci a schiocco a leccate sul meato. Vedevo il volto di Antonio goduto e congestionato osservare quella bellezza che poteva essere sua figlia succhiare con passione la sua enorme cappella e lavorarla come un'artista. Ad un certo punto le afferrò la nuca e iniziò a scoparle la bocca, il cazzo le deformava un po la bocca ed entrava solo per metà, le spinte sue e mie si facevano sempre più forti finché tra insulti e urla venimmo quasi insieme tutti e tre. Antonio nella bocca, le disse "apri la bocca puttana ciucciacappelle che arriva la tua colazione", estrasse la cappella ormai enorme e le sparo' sulla lingua fino in gola una decina di getti di crema spessa mentre le gridava "sborro, me lo stai scaricando tutto puttana". Quando si stacco', Anna aveva la bocca piena di crema biancastra e appiccicosa, che sembrava yogurt. Le chiesi per favore di bere tutto e, non se lo fece ripetere: a fatica chiese la bocca in tre riprese butto' giù assaporandosela, tutta quella crema. Non contenta lo riprese in bocca, lo strizzo' e lo puli per bene, salutandolo con un ultimo bacio. Ghembe era lì e aveva anche lui il cazzo di fuori: nero, largo come quello di Antonio e lungo che sarà stato 30 cm. Alla vista di quello spettacolo Anna mi chiese solo "posso?" E io annui "devi". Anna mi bacio' con la lingua e mi arrivo in bocca un sapore salato e forte. Ghembe intanto si avvicinò e Anna non si fece trovare impreparata: accolse subito quell'enorme fava nera ed iniziò a succhiarla con passione e dedizione. Mentre vedevo Ghembe che godeva e Anna che lo guardava negli occhi con aria porca mentre lo succhiava e smanettava. Mi misi sotto la sua figa ed iniziai a leccarla, mi entro' in bocca un lago misto di suoi umori e della mia sborra ma neanche il tempo di finire di leccare che si avvicinò l'enorme cappella di Antonio. Il cazzo gli era tornato duro e aveva voglia di figa disse. Io lo lasciai fare e, mentre laccavo il clitoride vidi quel palo piano piano affondare nelle labbra della figa della mia fidanzata. Anna subito grido' ma poi prese a succhiare con più vigore Ghembe che ormai non ce la faceva più. Anna mi fece alzare e mettere vicino a lei mentre il cazzone di Antonio le affondava dentro. Ghembe aveva la cappellona nera e una parte della nerchia dentro la bocca di Anna, quando iniziò ad urlare come uno scimmione: dopo sei gridi che penso corrispondessero ad altrettanti fiotti Anna estrasse quell'enorme cappella che aveva ormai riempito completamente la sua bocca e ne la mise più velocemente possibile in bocca continuando a smanettarla. Il sapore era amaro, speziato e acidognolo, ma accolsi con piacere gli ultimi getti. Pulito che fu anche il cazzo di ghembe, Anna ingoio e mi chiese di mettermi dinuovo a leccarle il clitoride: l'aiutava a prendere il cazzo di Antonio che era veramente largo. Lui godeva come un pazzo e le gridava "come sei stretta, non durero' molto" e così fu: mentre anche lei iniziò a tremare in preda ad un orgasmo fortissimo, mentre Antonio le stringeva i seni e la limonava, le riverso' mezzo litro di sborra gridandole :"canna il mio cazzo è più grosso, se avrai un foglio sarà mio o di ghembe, ora ti metto incinta" . Dopo aver sborrato il bastardo si fece pulire il cazzo mentre io bevevo e pulivo una figa che ormai era oscenamente aperta.
Antonio le disse "ora è più larga ma per poter far sborrare lo stallone blacky deve essere ancora aperta: prima da ghembe e poi da bobby: se riuscirai a prendere tutto bene, non avrai difficoltà con blacky".
Ghembe era dinuovo eccitato e fu il suo turno: la mise a pecorina che tutti potessimo vedere, mentre io da sotto le leccavo il clitoride. Entro con più difficoltà ma ad un certo punto Ghembe iniziò a baciarla con la lingua mentre le titillava un capezzolone, mentre l'altro veniva torturato e succhiato da Antonio. Fu impressionante vedere i 30 cm di Ghembe entrare fino alle palle. Ad un certo punto Anna disse "Sto per venire, ti prego, sborrami dentro" e Ghembe cedette urlando come un pazzo le riverso tutta la sua crema mentre lei tremava tutta, scossa da un nuovo incredibile orgasmo. Il cazzo di Ghembe si affloscio' e uscì comunque enorme, Ghembe volle che fossi io a pulirglielo mentre pulivo la figa della mia donna. Da quella voragine mi uscirono alneno tre bocconi di sborra cremosa. Il terzo Anna lo volle nella sua bocca per ingoiarlo lei.
Neanche il tempo di finire ed entro Bobby scodinzolando. Si attacco' alla gamba di Anna ad inizio a scoparla. Antonio gli disse "piano, proveremo domani, se la signora vorrà" e lei gli fece l'occhiolino.
(Continua)
di
scritto il
2024-02-17
1 2 . 9 K
visite
1 8
voti
valutazione
4.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Cornuto nella stalla (parte 2)
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.