PORNeriggio
di
Recisa.
genere
masturbazione
Mi annoio. Ho un impegno ma ancora è presto per uscire. Devo far passare almeno mezzora. Faccio un po’ di zapping in tv, scrollo le pagine dei social, nulla di interessante. Provo a leggere, prendo il volume dalla scrivania, è un saggio un po’ deludente, avrei dovuto dar retta alle recensioni. Dopo due pagine mi accorgo di avere la mente altrove, sto leggendo e pensando a tutt’altro…assurdo. Metto via il testo e mi sdraio sul divano. Ore 15.13. Ma si dai, posso approfittare e rilassarmi un po’. Spengo la tv e chiudo gli occhi. La mano destra scorre, si insinua prima sotto l’elastico dei leggings, poi sotto quello degli slip, mentre l’altra va sul seno. Tre…due…uno…ciack si gira!
Due pinze stringono i capezzoli. Fitte di dolore. Labbra rosse, bocca socchiusa. Fa male. Ma non smettere. No, non voglio che smetti. Odore di cuoio. Ma quanto ti piace eh! Oddio mi stai sfondando! Ooh, ma quanto è grosso! Strizzo gli occhi.
Boom!
Arriva l’orgasmo.
Fine prima corsa.
Scena seconda: ciaaack... si gira!
Le natiche sul tavolo. Dai spingi, più su, più forte. Le gambe divaricate. Spingi ancora, mettilo tutto, davvero non sai fare di meglio? Meglio se prendi quello finto, che il tuo non funziona bene. Dai che dopo ti faccio sentire cosa si prova. Ecco, così bravo! Così mi piace!
Boom!
Vengo per la seconda volta.
Fine seconda corsa.
Scena terza: ciaaack… si gira!
Ma quanto sei troia? Ne vuoi ancora vero? Ti andrebbe bene qualsiasi cosa, vuoi solo essere riempita, avere qualcosa che entra ed esce, fuori e poi dentro. Che troia, sei una cagna in calore, guarda quanto godi!
Boom!
Vengo di nuovo.
Fine terza corsa.
Scena quarta: ciaaack… si gira!
Sono appoggiata con la schiena al suo petto nudo. La sua erezione mi preme tra le chiappe. La lingua del suo amico tra le gambe. Mi sento gemere, troppo forte. Il vicino si chiederà cosa sta succedendo. Forse gli diventerà duro. Mmh…
Boom!
Eccolo ancora.
Fine quarta corsa.
Scena quinta: ciaaack… si gira!
Vetrate immense. Ufficio elegante. Giacche e cravatte. “Lei è la nostra zoccola. Potete farvi un giro, offre la ditta. A lei piacerà. Ci penso io a rompere il ghiaccio, mi metto dietro, tu fattelo succhiare. Senti quanto è brava”. Succhio. È davvero buono.
Boom!
Scarica di piacere numero cinque.
Fine quinta corsa.
Prendo aria. Sfilo la mano. Guardo l’orologio: 15.25.
Devo andare, altrimenti faccio tardi.
Due pinze stringono i capezzoli. Fitte di dolore. Labbra rosse, bocca socchiusa. Fa male. Ma non smettere. No, non voglio che smetti. Odore di cuoio. Ma quanto ti piace eh! Oddio mi stai sfondando! Ooh, ma quanto è grosso! Strizzo gli occhi.
Boom!
Arriva l’orgasmo.
Fine prima corsa.
Scena seconda: ciaaack... si gira!
Le natiche sul tavolo. Dai spingi, più su, più forte. Le gambe divaricate. Spingi ancora, mettilo tutto, davvero non sai fare di meglio? Meglio se prendi quello finto, che il tuo non funziona bene. Dai che dopo ti faccio sentire cosa si prova. Ecco, così bravo! Così mi piace!
Boom!
Vengo per la seconda volta.
Fine seconda corsa.
Scena terza: ciaaack… si gira!
Ma quanto sei troia? Ne vuoi ancora vero? Ti andrebbe bene qualsiasi cosa, vuoi solo essere riempita, avere qualcosa che entra ed esce, fuori e poi dentro. Che troia, sei una cagna in calore, guarda quanto godi!
Boom!
Vengo di nuovo.
Fine terza corsa.
Scena quarta: ciaaack… si gira!
Sono appoggiata con la schiena al suo petto nudo. La sua erezione mi preme tra le chiappe. La lingua del suo amico tra le gambe. Mi sento gemere, troppo forte. Il vicino si chiederà cosa sta succedendo. Forse gli diventerà duro. Mmh…
Boom!
Eccolo ancora.
Fine quarta corsa.
Scena quinta: ciaaack… si gira!
Vetrate immense. Ufficio elegante. Giacche e cravatte. “Lei è la nostra zoccola. Potete farvi un giro, offre la ditta. A lei piacerà. Ci penso io a rompere il ghiaccio, mi metto dietro, tu fattelo succhiare. Senti quanto è brava”. Succhio. È davvero buono.
Boom!
Scarica di piacere numero cinque.
Fine quinta corsa.
Prendo aria. Sfilo la mano. Guardo l’orologio: 15.25.
Devo andare, altrimenti faccio tardi.
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