Una nuvola bassa.

di
genere
incesti

Io e mamma abbiamo la passione delle escursioni in montagna, almeno una volta alla settimana, adeguatamente equipaggiati, facciamo delle scarpinate incredibili, sono
decine di chilometri percorsi apprezzando le meraviglie della natura. Capitano anche
degli imprevisti derivanti dall'improvviso cambiamento del tempo, oppure dall'incontro di animali, magari scivolate o cadute su terreni impervi. Papà ha tutta un'altra passione,
lo abbiamo soprannominato Riccardo come la canzone di Gaber, gioca a biliardo, lavoro
permettendo gira per l'Italia con la sua società per partecipare a gare e tornei.
Un luogo comune, avere poca differenza di età con la propria madre, per noi è proprio così, papà l'ha impollinata a quindici anni, io sono nato che ne aveva sedici, ed oggi ne ha trentatré mentre io ne ho compiuti da poco diciassette. A questo va aggiunta la corporatura esile di mamma che la fa sembrare una ragazzina con un formoso seno, mentre io ho la corporatura di papà, robusto e proporzionato. Io e mamma non abbiamo mai avuto problemi a mostrarci nudi, è successo a volte nel cambio di indumenti, approfittare del
sole per la tintarella, conosciamo ogni parte del nostro corpo, mamma come dicevo pur
essendo minuta ha un bel seno, ha la figa depilata come le ascelle, io ho dei buoni pettorali, un cazzo discreto, ci complimentiamo a vicenda. Papà è un orso caratterialmente, è di poche parole, mentre mamma è esuberante a volte in maniera eccessiva. Io ho preso la passione di mamma, mio nonno, suo papà era un camminatore eccezionale. In occasione di una escursione programmata a tavolino con tanto di mappa
dei sentieri, siamo partiti presto la mattina, era la metà di giugno ed era un giorno
feriale, dopo aver percorso poco meno di dieci chilometri abbiamo raggiunto un rifugio
con qualche difficoltà, poco prima di arrivare si sentivano delle voci, siamo arrivati con molta cautela, distesi al sole completamente nudi c'erano un ragazzo ed una ragazza,
che dopo abbiamo saputo essere marito e moglie, Roberto e Wilma, hanno scambiato noi
come fossimo marito e moglie -Mettetevi nudi anche voi- ha detto Wilma -Dai spogliati-
rivolgendosi a me ha urlato Roberto. Non credo loro stessero scopando, non li abbiamo visti. Io e mamma ci siamo guardati, è stato sufficiente un cenno per capirci, siamo stati al gioco, non eravamo mamma e figlio bensì marito e moglie. Dopo esserci spogliati,
un po' per imitare loro, dovevamo avere degli atteggiamenti discretamente intimi. Durante
la conversazione, eravamo seduti su dei finti materassini, Wilma si piega e prende in
bocca il cazzo di Roberto, che era ancora floscio -E' più buono il sapore del cazzo in
montagna, hai mai provato?- rivolgendosi a mamma che con una prontezza di riflessi invidiabile, si è piegata sul mio cazzo, ha risposto -Spesso lo facciamo- ingoiando letteralmente il mio cazzo. Ci eravamo visti nudi io e mamma ma quell'azione mi ha sorpreso, faticavo ad avere l'erezione, mamma capiva ed insisteva fino ad ottenerla in
forma grandiosa, portandomi alla sborrata che ha ingoiato completamente. Roberto preso
da quella visione ha sborrato anche lui in bocca a Wilma. Sembrava finita li, quando
Wilma con aria interrogativa -E noi?- Si perché la festa è stata solo per noi, loro non
hanno fatto in tempo. Mamma e Wilma si facevano strani segni, è stato un susseguirsi di
disposizioni verso noi maschi, Wilma è venuta da me, mamma è andata da Roberto, sono state loro a dirigere, noi avevamo la necessità di recuperare l'erezione. Sono stati sufficienti pochissimi minuti per ripartire. Mamma ha preso la mia mano stringendola,
eravamo al massimo tutti. Wilma dopo l'orgasmo ha messo in dubbio la nostra condizione,
non abbiamo confessato, ci stava bene così. La nuvoletta appena visibile mezz'ora prima,
aveva coperto il cielo, era scesa una nebbia, non si vedeva nulla. Siamo entrati nel
rifugio, l'aria è diventata fresca, abbiamo indossato il giubbino. Ci siamo preoccupati come succede in certi casi. Fortunatamente il cielo si è aperto dopo un'oretta. Abbiamo
ripreso la marcia, io e Roberto davanti, loro ci seguivano a distanza di qualche metro. Al parcheggio ci siamo salutati scambiandoci le solite notizie. Nel ritorno mamma mi ha
rivelato che aveva detto a Wilma che eravamo mamma e figlio suscitando la curiosità di lei. Si sono sentite in seguito per telefono, hanno programmato una nuova escursione.
di
scritto il
2024-03-18
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